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Il gatto con gli stivali

il gatto con gli stivali campsirago
Quando:
13 Febbraio 2021@17:00–17:45
2021-02-13T17:00:00+01:00
2021-02-13T17:45:00+01:00
Dove:
online - piattaforma Zooom
Costo:
€ 10 a connessione
Contatto:
Campsirago Residenza
(390) 399-2760

Il gatto con gli stivali
Un racconto per il digitale

Il racconto viene presentato in diretta sulla piattaforma Zoom

Attraverso la compresenza e l’interazione di linguaggi e tecniche differenti che derivano dal teatro di figura – il paper theatre, il teatro d’ombre, la stop motion, il disegno animato, il pop-up theatre – il racconto prende vita all’interno della cornice digitale grazie alla presenza di un attore che ne narra la storia in diretta, servendosi di parole, immagini e filmati.

 

Immaginato e creato da Marco Ferro
Realizzato da Marco Ferro, Stefano Pirovano, Valeria Sacco, Giulietta De Bernardi, Soledad Nicolazzi, Anna Fascendini
Sonorizzazione a cura di Diego Dioguardi
Con Marco Ferro e Stefano Pirovano
(ogni racconto è interpretato da un attore)
Produzione Campsirago Residenza
Con un ringraziamento speciale ad Alessandra Amicarelli e allo Spazio Laboratorio Fontanili

Dopo quasi un anno di studio, progettazione e creazione, Il Gatto con gli stivali, viene presentato al pubblico in diretta sulla piattaforma Zoom.
Il Gatto con gli stivali, la cui drammaturgia originale è una riscrittura della celebre fiaba, è un lavoro che nasce appositamente per il digitale.

Attraverso la compresenza e l’interazione di linguaggi e tecniche differenti che derivano dal teatro di figura – il paper theatre, il teatro d’ombre, la stop motion, il disegno animato, il pop-up theatre – il racconto prende vita all’interno della cornice digitale grazie alla presenza di un attore che ne narra la storia in diretta, servendosi di parole, immagini e filmati.

Attraverso il dispositivo scenico, si è voluto esaltarne la complessità della relazione tra il protagonista e il felino, che è qui una gatta, facendo emergere quegli aspetti ambigui- e a tratti irrisolti -che sono propri delle vicende umane, delle loro relazioni e dei loro desideri, di cui questa fiaba è grande interprete.

Il Gatto con gli stivali di Campsirago Residenza è un racconto perché si fa interprete della celebre fiaba, narrandone la storia, ed è multimediale perché lo fa attraverso la compresenza e l’interazione di diversi linguaggi, all’interno della cornice digitale.

La narrazione in diretta è continuamente integrata da scene filmate che sono state realizzate attraverso tecniche differenti: il paper theatre, il teatro d’ombre, la stop motion, il disegno animato, il pop-up theatre.
La componente figurativa del racconto e i materiali impiegati in esso presenti sono il frutto di un processo di creazione artigianale, che parte dal plasmare l’argilla, alla creazione di figure in cartapesta, dalla costruzione di silhouette, alla realizzazione di piccoli teatrini d’ombre, dal ritaglio, all’impaginazione in formato pop-up.
L’impiego di tecniche che derivano dal teatro di figura, oltre a farsi veicolo espressivo della storia narrata, permette mostrare la componente artigianale dell’intero processo creativo. Processo a cui, nell’ultima parte dell’incontro, viene dedicato un tempo di confronto e di dialogo con i giovani (e meno giovani) spettatori. L’intenzione e il senso dell’intero progetto non si esaurisce con il termine della storia narrata: questa versione del Gatto con gli stivali, infatti, vorrebbe essere un seme capace di attivare l’immaginazione e di stimolare la creatività di chi vi assiste, fornendo allo spettatore strumenti e suggestioni utili per l’elaborazione di un racconto in autonomia.

Nella versione di questo racconto il significato più autentico risiede in quello che sul piano emotivo è il seme più durevole: la relazione tra un giovane e il suo alter-ego, tra un piccolo uomo e il suo “spirito” guardiano. In questa versione della fabula, la relazione tra il protagonista e il felino è tutt’altro che risolta e pacificata (al contrario, tra le righe è possibile coglierne la complessità e la contraddittorietà) ma senza dubbio è una relazione di grande profondità.

L’intento è quello di rendere i giovani spettatori partecipi, non solo della storia narrata, ma anche dell’intero processo creativo che ha permesso di realizzarla, attraverso una prospettiva che ne svela l’illusione e l’artificio, senza tuttavia svilirne la carica di mistero.

Accanto ai disegni, alle figure e alle piccole scenografie, durante l’intero arco del racconto sono presenti numerose immagini tratte dalla storia dell’arte: quadri, dipinti e illustrazioni di pittori e illustratori vissuti tra il XVI e il XIX secolo (lo stesso periodo delle varie edizioni della fiaba di cui ci siamo serviti).

Date:
13 febbraio
6 marzo

Dalle ore: 17.00 – alle ore: 17.40

Costoo – Biglietto 10€ a connessione
Serve prenotare? Sì, necessaria prenotazione precedente
Le modalità di prenotazione: contattando i contatti indicati, sul sito oppure al QUI
A prenotazione effettuata verrà inviata una mail con il link Zoom di accesso alla visione del racconto in diretta.

Destinatari: Consigliato a bambini dai 5 anni.

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