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Mani nella marmellata – rassegna di teatro per bambini

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Quando:
18 Dicembre 2022@16:00–17:00
2022-12-18T16:00:00+01:00
2022-12-18T17:00:00+01:00
Dove:
Teatro Arcobaleno
via L. Manara
23 Fiumicello Brescia BS
Italia
Contatto:
Centopercento teatro
3756197095

RASSEGNA DI TEATRO PER BAMBINI E FAMIGLIE “MANI NELLA MARMELLATA”
Dicembre 2022 – Maggio 2023
L’infanzia è quel luogo in cui è concesso qualcosa in più.
E’ il momento della vita nel quale le follia, la furbizia e le “marachelle” ancora fanno sorridere. Un tempo che lentamente si perde ma del quale rimane la nostalgia.
Le mani nella marmellata sono quelle dei piccoli colti in flagrante a dare libero sfogo alla loro curiosità, ma sono anche quelle dei grandi che si ricordano di essere stati “beccati” sul fatto e che oggi si trovano ad avere il ruolo opposto.

La rassegna, dunque intende creare un’occasione per tutti di affondare le mani, manine e manone in una divertente marmellata.

La rassegna nasce dall’esigenza di offrire ai bambini della città di Brescia e alle loro famiglie, un momento di svago ma anche di riflessione e di crescita condivisa attraverso il teatro.
La rassegna punta a proporre spettacoli che abbiano una forte connotazione educativa sotto diversi aspetti e che permettano quindi di creare importanti momenti di discussione e rielaborazione sia con i bambini sia con le famiglie.

In accordo con la parrocchia di Fiumicello, c’è l’intenzione di mettere a disposizione una serie di “biglietti sospesi” che saranno destinati ai bambini delle famiglie che non possono permettersi di partecipare agli spettacoli e individuate dal parroco stesso. Non solo. Chiunque partecipi alla rassegna avrà la possibilità di lasciare un biglietto pagato per l’appuntamento successivo.

Mani nella Marmellata fa parte del Circuito C.l.a.p.Spettacolo dal vivo e da Fondazione ASM

Date e spettacoli della rassegna Mani nella marmellata

Domenica 18 Dicembre 2022 ore 16,00
CANTO DI NATALE di Charles Dickens di Centopercento Teatro
“È veramente necessario che queste cose succedano, o sono solo possibili? Intendo, se gli uomini cambiano le loro vite, cambia anche il loro futuro? È questo che vuoi insegnarmi?” (C.Dickens)
produzione: Centopercento
Teatro da : Charles Dickens
regia : Giacomo Segulia
attori : Chiara Cervati e Ettore Oldi
Canto di Natale è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens (1812-1870). È il più importante della serie dei Libri di Natale (TheChristmas Books), nonché una delle opere più famose e più commoventi sul Natale. Narra della conversione del vecchio e avaro Ebenezer Scrooge, visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del Passato, del Presente e del Futuro),, preceduti da un’ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley. Nel pieno della sua maturità artistica e professionale Dickens è profondamente insoddisfatto e decide di reinventarsi come “lettore- attore” delle proprie opere. Nascono quindi delle pièces tratte dalla sua produzione narrativa: i Readings, cioè delle versioni teatralizzate dei suoi racconti e dei suoi romanzi. È da qui che siamo partiti per creare il nostro spettacolo, e cioè dal copione potremmo dire, redatto dallo stesso Dickens. Il nostro intento è quello di riportare l’attenzione sul Canto di Natale nella sua dimensione di fiaba teatrale, cioè di una struttura che per sua stessa natura va agita da degli attori sulla scena per portare la storia a chi assiste. In questo modo la parabola di Scrooge verrà vissuta dagli spettatori in modo più forte, senza medium, ma con lo stesso spirito dei più piccoli che attorno al focolare ascoltano l’anziano che recita appunto una fiaba. Lo spettacolo vede come perno la figura di Ebenezer Scrooge. Il vecchio usuraio è solo al mondo, isolato da tutto e tutti. Si è voluto quindi far emergere questa situazione anche a livello scenico: al centro, su una piattaforma girevole piattaforma girevole, c’è tutto il mondo di Scrooge; quella è la sua casa, ma anche il suo ufficio, il suo universo, la sua tomba. Tutto intorno c’è invece il mondo dei tre Spiriti e il mondo reale: gli impiegati sfruttati, i parenti, il popolo affamato, i poveri ammalati, cioè tutto ciò che Scrooge tiene a debita distanza dal suo castello di solitudine. Tutte queste figure sono affidate ad un’unica attrice, per sottolineare il dualismo tra il mondo di Scrooge e l’esterno. Sarà solo alla fine con la conversione finale di uno Scrooge ormai pentito che i due mondi entreranno davvero in contatto, con il crollo, anche concretamente sulla scena, dei muri che li dividevano. Un altro aspetto fondamentale è la dimensione sonora. A condurre gli spettatori nella fiaba teatrale ci saranno la musica, i suoni e i rumori, che avranno una loro dinamica precisa integrata nella drammaturgia. Si creerà così un unicum tra azione scenica e dimensione sonora.

Domenica 22 gennaio 2023 ore 16,00
FAVOLE DI ESOPO AL CHIAR DI VIOLA di Centro Teatro dei Navigli
produzione: Teatro dei Navigli
da : Esopo
regia : Luca Cairati
attori : Michela Lo Preiato e Kirill Vishnyakov
In scena l’ attrice e il Maestro interagiranno musicalmente e teatralmente, alla volta di una nuova irresistibile produzione dedicata ai bambini più piccoli, dai 3 anni, firmata Centro teatro dei Navigli.
Parola e viola da camera si uniranno in un linguaggio teatrale immaginifico, veicolando i temi universali delle favole di Esopo, per farle arrivare dritto al cuore di chi guarda e ascolta. Nello specifico sono 3 le favole che verranno teatralizzate: “La cicala e la formica ” , “La lepre e la tartaruga ” , “Il leone e il topo ”. Le favole di Esopo, grazie alla semplicità della trama e alla presenza di un forte simbolismo, consentono di creare un linguaggio universale capace di relazionarsi e connettersi con i piccoli spettatori.
I suoi insegnamenti morali guidano i bambini al rispetto di sé e degli altri, insegnano la cooperazione ed esortano i più piccoli a sconfiggere le loro paure. Sono le immagini e la musica a raccontare la storia, le parole creano un raccordo tra i due codici, funzionale allo sviluppo della trama emotiva. L’idea di unire il linguaggio musicale a quello prettamente mimico rende lo spettacolo una partitura ritmica, dove corpo e musica si accordano in un duetto a tratti comico e a tratti poetico. L’intento di Teatro dei Navigli è quello di avvicinare il pubblico dei giovanissimi a linguaggi e ritmi inconsueti, proponendo uno spettacolo in cui la viola è padrona della scena, detta le regole e i ritmi, e dove la narrazione attorale si piega giocosamente al suo volere. Nell’ ambito di una continua ricerca sperimentale, con le Favole di Esopo al Chiar di Viola, Teatro dei Navigli vuole gettare un ponte tra il recupero della tradizione classica e uno sguardo alla contemporaneità, attraverso un uso moderno e innovativo degli strumenti a disposizione, quali la musica e il teatro.

Domenica 26 marzo 2023 ore 16,00
LE QUATTRO STAGIONI La Contrada-Teatro stabile di Trieste
produzione: La Contrada – Teatro stabile di Trieste di: Livia Amabilino
regia : Daniela Gattorno
attori : Enza De Rose e Irene Ferrara
Dall’aia di una fattoria il panorama è apparentemente lo stesso : il campo presieduto da uno spaventapasseri e le colline si stagliano all’orizzonte. La Natura con l’avvicendarsi delle Stagioni rende cangiante la campagna. Cambiano i colori i suoni, gli animali e gli odori. La ruota della vita che gira insieme alle stagioni in un cerchio infinito.
NOTE DI REGIA
“Le Quattro Stagioni” è un progetto artistico dedicato all’infanzia dove Teatro, Danza e Musica si incontrano per dar vita ad uno spettacolo dedicato alla natura con le sue molteplici forme e colori. Quando mi è stata proposta la regia di questo progetto, mi sono subito ispirata al Teatro-Danza, un mio antico amore. Partendo dalla celebre sinfonia di Antonio Vivaldi, ho desiderato che il pubblico avesse la possibilità di godere appieno di alcuni brani e la danza lo permette esaltando ogni momento musicale. A Vivaldi ho accostato Max Richter, un giovane compositore anglotedesco che nel 2012 ha pubblicato “Recomposed by Max Richter: Vivaldi – The Four Season”, una riscrittura delle quattro stagioni in chiave contemporanea che ho adorato dal primo ascolto”

Venerdì 21 aprile 2023 ore 20,30
IL SOLDATINO DI STAGNO di Nata Teatro
produzione: Nata Teatro
di: Marco Zoppello
regia : Marco Zoppello
attori : Giorgio Castagna
La storia la conosciamo tutti: lui, un soldatino di stagno senza una gamba e lei, la splendida ballerina del carillon; tra di loro, un grande sentimento nato su un castello di carta, nella stanza da gioco di un bimbo e a dividerli, un sacco di disavventure, tra cui ragazzacci di strada, tanta acqua, un enorme pesce, topi e tombini.
Un originale adattamento dello Schiaccianoci di Ciajkovskij e ispirata alla fiaba di Hans Christian Andersen, narrato con la musica eseguita dal vivo.
È una di quelle storie che quando te la raccontano, non te la scordi più, forse perche parla d’amore, di diversità, di coraggio; tratta della vita, con le sue ombre e luci e le sue trasformazioni, che avvengono perche succedono e basta, senza drammi.
Poiche nulla finisce, ma tutto si trasforma.

Sabato 13 maggio 2018 ore 16,00
C’ERA DUE VOLTE IL BARONE LAMBERTO da Gianni Rodari di Centopercento Teatro
produzione: Centopercento Teatro
di: Gianni Rodari
regia : Chiara Cervati
attori : Antonio Panice, Ettore Oldi, Pablo Brattini
Il Barone Lamberto è un uomo molto ricco, ma allo stesso tempo molto vecchio e molto malato: fin dall’inizio la sua sembra essere una storia prossima alla fine, senza possibilità di svolte o grandi colpi di scena.
Ma siamo sul lago d’Orta, un luogo magico dove le cose possono andare al contrario, da dove anche un piccolo torrente come il Nigoglia può decidere di scorrere, contro ogni aspettativa, all’insù, verso Nord.
Così, il Barone Lamberto, scopre un segreto che cambierà per sempre la sua esistenza: “L’uomo il cui nome è pronunciato resta in vita!”. Ed è proprio da questa frase che inizia la sua avventura verso la possibilità di riguadagnare il tempo perduto, fino a ricominciare da zero, per poter reinventare sé stesso. Gli basterà assumere sei persone e accomodarle nella sua soffitta perché ripetano ininterrottamente il suo nome, e potrà così prendersi la sua rivincita su tutti: sul nipote Ottavio che attende la morte dello zio per l’eredità, sui banditi che lo rapiscono per il riscatto, sulla vita che lo ha reso vecchio e malandato.
Lo spettacolo ha come narratore il fedele Anselmo, maggiordomo e amico del Barone da sempre. È lui che ci traghetta nel mondo che Gianni Rodari ha pensato per noi, fra le stanze della villa del Barone e le vie anguste dell’Isola di San Giulio, fino all’interno del corpo del suo amato padrone. È lui che veglia dolcemente sulla sicurezza di Lamberto, sulla sua casa, sulle sue malattie e sulla sua collezione di camomille. È lui che crea un legame tra il pubblico e la storia, un legame che porterà gli spettatori di tutte le età a diventare presenze fondamentali per determinare le sorti del nostro protagonista.
Rodari ci ha lasciato questo romanzo, o novella, per ricordarci che ci sono diversi modi di vivere la propria vita, e diversi modi per lasciare un segno nel mondo, per far sì che il nostro nome venga pronunciato e la nostra esistenza così perduri ad libitum. Infine lo ha scritto, forse, anche per ricordarci che ognuno di noi ha un Barone Lamberto che ha dedicato la sua intera vita a lavorare, faticare, mettere da parte risorse per permetterci oggi di essere ciò che siamo e di compiere quelle scelte che ci rendono liberi.

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