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L’ernia inguinale nel bambino

L’ernia inguinale nel bambino

L’ernia inguinale è uno dei problemi chirurgici più frequenti durante l’infanzia, soprattutto durante i primi 3 mesi di vita.

E’ molto più comune nei maschi rispetto alle femmine (da 5/1 a 10/1 secondo le casistiche) e nei piccoli nati pretermine (nati a termine 3.5-5%; nati pretermine 9-11%) soprattutto se di basso peso (60% per i nati con peso compreso tra 500 e 750gr).

E’ più frequente a destra (destra 60%; sinistra 25-30%) ma può essere anche bilaterale (10-15%). A differenza dell’ernia dell’adulto, detta diretta, l’ernia del bambino o congenita è detta indiretta e trova la causa in una mancata chiusura del dotto peritoneo-vaginale.
Il dotto peritoneo-vaginale è un canale deputato, nel maschio, alla discesa del testicolo nel sacco scrotale.

 

Il testicolo infatti, durante la vita embrionale, si forma in addome e, intorno alla 12° settimana di vita prenatale, si impegna nel canale inguinale fino a raggiungere lo scroto trascinando con se il peritoneo, membrana che riveste la cavità addominale, formando così uno sfondato che assomiglia ad un “dito di guanto” costituito appunto dal dotto peritoneo-vaginale.
ernia inguinale benvenuti
Il dotto peritoneo vaginale pertanto mette in comunicazione la cavità peritoneale, nella quale sono contenute le anse intestinali, con la vaginale del testicolo, membrana che avvolge il testicolo stesso una volta raggiunto lo scroto.
Tale dotto dovrebbe andare incontro a chiusura spontanea prima della nascita.

In caso contrario e se la porta del canale inguinale (anello inguinale interno) è particolarmente ampia, le anse intestinali contenute in addome possono erniare  attraverso il dotto e raggiungere lo scroto. Da distinguersi dall’idrocele che è  caratterizzato dalla discesa attraverso il dotto peritoneo-vaginale pervio di una variabile quantità di liquido peritoneale e non di un ansa intestinale.

tipologia ernia inguinale

Nella femmina l’equivalente del dotto peritoneo-vaginale è chiamato dotto di Nuck (dal medico Olandese che lo scoprì); è in comunicazione con l’addome e si chiude normalmente alla nascita.
Se persiste tale comunicazione, l’ovaio o l’intestino possono entrare nel canale inguinale. L’impegno ovarico può determinare la sofferenza dell’ovaio ed è quindi necessario procedere chirurgicamente quanto prima.

L’ernia si presenta come una tumefazione che compare lungo il decorso del canale inguinale per una lunghezza variabile fino a raggiungere lo scroto.

L’ernia inguinale non è solitamente dolente e si può ridurre facilmente invitando il paziente a sdraiarsi e praticando una modesta pressione con la mano lungo il decorso del canale inguinale, dalla radice dello scroto fino all’addome, permettendo quindi all’ansa intestinale erniata di retrocedere in addome.

Tale riduzione è però solo momentanea in quanto la pervietà del dotto peritoneo-vaginale permetterà la nuova discesa di un’ansa intestinale.

Nel sospetto di un’ernia inguinale è necessaria la valutazione del bambino da parte di un chirurgo pediatra che, una volta confermata la diagnosi, valuterà se e quando intervenire chirurgicamente.
La diagnosi è esclusivamente clinica; non sono necessari accertamenti strumentali.

Deve suscitare preoccupazione la presenza di dolore e l’impossibilità alla riduzione manuale dell’ernia. Sono questi i segni e i sintomi dell’ernia inguinale intasata.
La distensione dell’ansa erniata all’interno del canale inguinale, struttura abbastanza rigida e inestensibile, provoca una compressione dei vasi del testicolo che decorrono strettamente adesi al dotto peritoneo-vaginale, riducendo o arrestando il normale afflusso-deflusso di sangue al testicolo, con gravi ripercussioni sulla funzionalità e sulla vita del testicolo stesso.
In tal caso è quindi opportuno recarsi prontamente presso un pronto soccorso dove il personale sanitario procederà alla riduzione dell’ernia stessa e, in caso di insuccesso, all’erniectomia d’urgenza.

Il trattamento definitivo dell’ernia è esclusivamente chirurgico. L’erniectomia viene praticata, in anestesia generale, con una piccola incisione in sede inguinale; si procede quindi all’isolamento, legatura alla base e resezione del dotto peritoneo-vaginale. Tale procedura, in maniera analoga, può essere eseguita anche in laparoscopia. L’interevento è eseguibile, salvo in casi particolari, in regime di “Day Surgery”.

Nel bambino sano non sono richiesti esami preoperatori. La convalescenza è pressochè nulla in quanto il bambino può ritornare prontamente ad una vita normale.

A cura del Dott.Stefano Benvenuti
– Medico chirurgo Specialista in Chirurgia Pediatrica e Pediatria
Dirigente medico U.O. Chirurgia Pediatrica
– A.O. Spedali Civili di Brescia


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