M’illumino di meno
M’illumino di meno
Compie ben dodici anni l’iniziativa lanciata e ideata da Caterpillar di Radio2. “M’illumino di meno” è la più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sui consumi energetici e la mobilità sostenibile.
Il nome della campagna prende spunto dai celebri versi di Ungaretti “M’illumino / d’immenso” e sin dalla sua prima edizione cade nei giorni attorno al 16 febbraio, non a caso ma per ricordare il giorno dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto.
L’edizione di quest’anno è dedicata in particolare al tema della mobilità sostenibile con la grande operazione Bike the Nobel, la campagna in cui si candida la bicicletta a Premio Nobel per la Pace. Per questo l’invito per gli amministratori e i cittadini è quello di basare la propria adesione promuovendo l’uso della bicicletta e di tutti i mezzi a basso impatto energetico come simbolo di pace e di rispetto per l’ambiente. Pedalate cittadine, incentivi a usare i mezzi pubblici, pedibus scolastici, rinunciare un giorno all’automobile sono solo alcune delle tante iniziative che è possibile organizzare nei proprio territori per aderire.
Inizialmente l’idea di ridurre al minimo il consumo energetico spegnendo per almeno qualche ora i dispositivi non indispensabili era rivolta ai cittadini. Nel corso delle edizioni poi ha raccolto consensi e adesioni anche da parte di comuni e autorità fino a ottenere il consenso Presidenza del Consiglio dei ministri e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. Questo a dimostrare che il problema è di tutti, di chi decide, certamente, ma anche di chi utilizza. La comodità e la fretta spesso sono cattive consigliere nel trovare alternative a favore del risparmio energetico. Si sente spesso ripetere che bastano pochi gesti , ed è vero. Prendere l’impegno di compiere piccoli gesti con costanza ed assiduità è il primo passo per trasformare una difficoltà iniziale in una buona abitudine consolidata e aprono la mente alle possibili alternative. Pare impossibile vivere senza determinati apparecchi e l’idea non è certo di tornare al Medioevo o di fare tutto a mano, la società si è talmente trasformata che sarebbe veramente complicato, ma imparare ad usare e non abusare. Lo stimolo maggiore è capire che è per il bene di tutti.
Volere è potere e nulla è impossibile dicono i saggi. Certo è che forse non ci siamo più così abituati, ma una strada alternativa c’è, occorre riorganizzarsi in questo senso. Così ecco un giorno in cui non solo ai vertici, ma tutti siamo chiamati a sperimentare, almeno per qualche tempo l’assenza di ciò che pare indispensabile.