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Come avviene la conservazione delle staminali cordonali?

Come avviene la conservazione delle staminali cordonali?

Come avviene la conservazione delle staminali cordonali?

A cura dell’ufficio stampa Sorgente Genetica

 

Quando una coppia sta per coronare il sogno di diventare genitori può venire a conoscenza della possibilità di conservare le cellule staminali del cordone ombelicale.

A questo punto vengono spontanee alcune domande come: il bambino viene sottoposto a rischi o può sentire dolore? A cosa serve la conservazione delle staminali cordonali?

Abbiamo stilato un breve ma efficace vademecum che ha l’intento di dare una risposta a quesiti e dubbi.

In cosa consiste la conservazione delle cellule staminali e chi la effettua?

La conservazione ha come prima fase quella della raccolta del sangue del cordone ombelicale (ricco di cellule staminali). Questa avviene al momento della nascita del bambino e viene effettuata con procedure sicure che non arrecano danni o dolore a mamma e bebè. Ad eseguire questa operazione è il personale specializzato, dunque ostetriche che con un ago trasferiscono il sangue raccolto dalla vena ombelicale ad una sacca ematica che contiene al suo interno un anticoagulante.

Le analisi e i trattamenti

Una volta raccolto, il campione viene sottoposto ad analisi ematologiche che rilevano la presenza di batteri o contaminanti che potrebbero creare problemi nella conservazione, oltre a cellularità e volume. In seguito, il campione di sangue viene sottoposto a dei trattamenti, quali l’eliminazione dei globuli rossi o della frazione plasmatica. Grazie a questi trattamenti è possibile la crioconservazione in una banca del cordone ombelicale.

La conservazione

Ad ospitare i campioni di sangue sono i biocontainers adibiti alla conservazione, che mantengono una temperatura di -196° C, raggiunta con azoto liquido o aeriforme. Per evitare la formazione di ghiaccio, al campione viene aggiunto un agente crioprotettivo, il dimetilsolfossido al 10% (DMSO)¹.

I biocontainers

I biocontainers si trovano in stanze che hanno un efficiente sistema di allarme capace di rilevare delle possibili variazioni all’interno di un biocontainer. Questi sono inoltre dotati di una fonte secondaria di azoto che viene rilasciato in caso di black-out, così da garantire in ogni momento un’ottima conservazione. Ogni processo viene effettuato con grande cura e attenzione per permettere alle cellule staminali di essere conservate per molto tempo. Studi specifici hanno rilevato che è possibile conservare le cellule staminali per più di 24 anni senza che vengano meno le caratteristiche peculiari: capacità proliferativa, differenziativa e vitalità.²′³ Significativa è stata una ricerca di tipo sperimentale che ha visto cellule staminali cordonali conservate per oltre 24 anni essere trapiantate in un modello murino. I risultati sono stati sorprendenti: le cellule staminali hanno ripopolato il midollo osseo dell’animale e, raccolte a sei mesi dal trapianto, sono state capaci di popolare il midollo di un altro animale.³

 

Per saperne di più sulla conservazione delle staminali cordonali: www.sorgente.com

Fonti
1. Moise, K.J., Jr., Umbilical cord stem cells. Obstet Gynecol, 2005. 106(6): p. 1393-407.
2. Broxmeyer, H.E., et al., Hematopoietic stem/progenitor cells, generation of induced pluripotent stem cells, and isolation of endothelial progenitors from 21- to 23.5-year cryopreserved cord blood Blood. 117(18): p. 4773-7.
3. Broxmeyer, H.E., Cord blood hematopoietic stem cell transplantation in StemBook, T.S.C.R. Community, Editor. May 26, 2010.

 

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Domande frequenti e risposte sulla conservazione cordone ombelicale

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A cura dell’ufficio stampa Sorgente Genetica

 

Quando una coppia sta per coronare il sogno di diventare genitori può venire a conoscenza della possibilità di conservare le cellule staminali del cordone ombelicale.

A questo punto vengono spontanee alcune domande come: il bambino viene sottoposto a rischi o può sentire dolore? A cosa serve la conservazione delle staminali cordonali?

Abbiamo stilato un breve ma efficace vademecum che ha l’intento di dare una risposta a quesiti e dubbi.

In cosa consiste la conservazione delle cellule staminali e chi la effettua?

La conservazione ha come prima fase quella della raccolta del sangue del cordone ombelicale (ricco di cellule staminali). Questa avviene al momento della nascita del bambino e viene effettuata con procedure sicure che non arrecano danni o dolore a mamma e bebè. Ad eseguire questa operazione è il personale specializzato, dunque ostetriche che con un ago trasferiscono il sangue raccolto dalla vena ombelicale ad una sacca ematica che contiene al suo interno un anticoagulante.

Le analisi e i trattamenti

Una volta raccolto, il campione viene sottoposto ad analisi ematologiche che rilevano la presenza di batteri o contaminanti che potrebbero creare problemi nella conservazione, oltre a cellularità e volume. In seguito, il campione di sangue viene sottoposto a dei trattamenti, quali l’eliminazione dei globuli rossi o della frazione plasmatica. Grazie a questi trattamenti è possibile la crioconservazione in una banca del cordone ombelicale.

La conservazione

Ad ospitare i campioni di sangue sono i biocontainers adibiti alla conservazione, che mantengono una temperatura di -196° C, raggiunta con azoto liquido o aeriforme. Per evitare la formazione di ghiaccio, al campione viene aggiunto un agente crioprotettivo, il dimetilsolfossido al 10% (DMSO)¹.

I biocontainers

I biocontainers si trovano in stanze che hanno un efficiente sistema di allarme capace di rilevare delle possibili variazioni all’interno di un biocontainer. Questi sono inoltre dotati di una fonte secondaria di azoto che viene rilasciato in caso di black-out, così da garantire in ogni momento un’ottima conservazione. Ogni processo viene effettuato con grande cura e attenzione per permettere alle cellule staminali di essere conservate per molto tempo. Studi specifici hanno rilevato che è possibile conservare le cellule staminali per più di 24 anni senza che vengano meno le caratteristiche peculiari: capacità proliferativa, differenziativa e vitalità.²′³ Significativa è stata una ricerca di tipo sperimentale che ha visto cellule staminali cordonali conservate per oltre 24 anni essere trapiantate in un modello murino. I risultati sono stati sorprendenti: le cellule staminali hanno ripopolato il midollo osseo dell’animale e, raccolte a sei mesi dal trapianto, sono state capaci di popolare il midollo di un altro animale.³

 

Per saperne di più sulla conservazione delle staminali cordonali: www.sorgente.com

Fonti
1. Moise, K.J., Jr., Umbilical cord stem cells. Obstet Gynecol, 2005. 106(6): p. 1393-407.
2. Broxmeyer, H.E., et al., Hematopoietic stem/progenitor cells, generation of induced pluripotent stem cells, and isolation of endothelial progenitors from 21- to 23.5-year cryopreserved cord blood Blood. 117(18): p. 4773-7.
3. Broxmeyer, H.E., Cord blood hematopoietic stem cell transplantation in StemBook, T.S.C.R. Community, Editor. May 26, 2010.

 

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