Ecco perché è importante farlo consapevolmente
A cura di: Ufficio Stampa Sorgente
Spesso una coppia in attesa di un bebè sente parlare della possibilità di conservare cordone ombelicale. Si tratta di un argomento di attualità ma intorno al quale girano ancora scarse informazioni, il più delle volte poco chiare.
Scegliere di conservare o donare il sangue del cordone ombelicale è un atto di amore ed è importante che i futuri genitori arrivino al momento del parto (unica occasione per raccogliere il sangue del cordone) consapevoli della propria scelta. Il sangue del cordone contiene al suo interno cellule staminali, molto preziose in quanto possono essere utilizzate per il trattamento di oltre 80 patologie.
Una famiglia italiana ha la possibilità di:
- conservare il sangue del cordone presso biobanche con sede all’estero
- donare il sangue cordonale a una delle banche pubbliche.
Una biobanca deve assicurare qualità e affidabilità che si traduce possedendo certificazioni nazionali e internazionali come la JACIE (Join Accreditation Committee) e la AABB (American Association of Blood Banks).
In Italia ci sono 18 banche pubbliche che forniscono il servizio di conservazione del sangue cordonale i cui costi ricadono sulla collettività. Il servizio offerto presenta però molti limiti: infatti, su 55.000 richieste di donazione sono stati bancati solo 1.171 campioni, cioè lo 0,2% sul totale delle nascite1. Un numero molto basso a cui si aggiunge anche lo spreco che il più delle volte viene fatto su un bene cosi prezioso: ad oggi in Italia infatti ben il 95% dei cordoni ombelicali viene gettato2.
Per consentire alla famiglia di effettuare la propria scelta consapevolmente potrebbe essere utile fornire informazioni corrette e chiare sulla conservazione privata e sulla donazione del sangue del cordone ombelicale.
Per ulteriori approfondimenti: www.sorgente.com
Riferimenti bibliografici
- Ministero della Salute, Report attività banche cordone ombelicale 2016 CNS. Clicca qui per vedere il grafico
- www.aduc.it
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