Criptorchidismo, ritenzione, ectopia testicolare e testicolo mobile
Il testicolo, durante lo sviluppo embrionale, si forma al davanti di quello che sarà il futuro rene e dal 7° mese di vita fetale inizia la sua discesa verso lo scroto.
Il processo di migrazione testicolare di solito è completo al termine dell’8° mese di vita intrauterina.
Un’alterazione di tale processo di discesa determina un arresto o un anomalo percorso con alterata posizione della gonade al di fuori della borsa scrotale.
Frequentemente è associato alla pervietà del dotto peritoneo-vaginale causa della frequente compresenza della ritenzione testicolare con l’ernia inguinale congenita (vedi “L’ernia inguinale del bambino”). Può presentarsi anche bilateralmente.
Si possono configurare 3 quadri clinici:
- Criptorchidismo, ossia l’arresto della discesa del testicolo in un punto qualsiasi del normale percorso. Pertanto la gonade potrà essere in sede intra-addominale (5-9% dei casi), e quindi non apprezzabile alla palpazione della regione inguinale (criptorchidismo vero), oppure in sede inguinale (63-64% dei casi) e quindi palpabile a livello del canale inguinale ma non conducibile nello scroto (ritenzione testicolare).
- Ectopia testicolare (circa 10% dei casi), ossia la migrazione del testicolo in una sede che normalmente non assumerebbe durante la sua discesa. Si differenzia più frequentemente in ectopia anteriore e laterale.
- Da distinguere dalle due forme suddette è la retrazione testicolare o testicolo mobile (circa 18-20% dei casi), ossia la presenza della gonade a livello del canale inguinale ma che scende spontaneamente (ad esempio durante il sonno) o può essere portata con una adeguata manovra manuale nello scroto dove permane a lungo. Solitamente questa forma non richiede alcun trattamento in quanto alla pubertà il testicolo assume la posizione normale all’interno dello scroto.
Solo in rari casi capita che il testicolo possa fissarsi in posizione anomala e quindi non discendere più nello scroto. Solo in questi casi selezionati è necessario l’intervento chirurgico.
Diagnosi:
Il quadro clinico è asintomatico. L’assenza del testicolo nella borsa scrotale viene per lo più constatata dai genitori oppure dal pediatra in occasione delle visite di controllo periodico.
Solo con la palpazione è possibile differenziare un quadro di criptorchidismo vero (testicolo non palpabile) da una ritenzione testicolare (testicolo ritenuto nel canale inguinale ma non conducibile nello scroto) o da un’ectopia testicolare (la gonade è posta anteriormente al canale inguinale o lateralmente allo scroto) o da un testicolo mobile che viene agevolmente condotto nello scroto dove permane.
In rari casi di criptorchidismo può essere utile l’esecuzione di un’ecografia per la ricerca intra-addominale del testicolo ritenuto.
Terapia
La diagnosi e la terapia del criptorchidismo, ritenzione e ectopia testicolare deve essere precoce per poter approcciare la terapia quanto prima, possibilmente entro l’anno di vita.
La terapia del ectopia testicolare è esclusivamente chirurgica. Così anche in caso di ritenzione testicolare associata a ernia inguinale.
Nei casi di ritenzione testicolare o criptorchidismo vero può essere indicato un trattamento ormonale con Gonadotropina Corionica (per via intramuscolare) che ha la funzione di facilitare la discesa del testicolo.
In caso di successo parziale o insuccesso della terapia ormonale è necessario ricorrere al trattamento chirurgico.
L’intervento chirurgico di orchidopessia (fissazione del testicolo nello scroto) si esegue in anestesia generale per lo più in regime di Day Surgery, praticando una piccola incisione all’inguine, isolando il funicolo del testicolo dal dotto peritoneo-vaginale che viene legato e resecato. Il testicolo viene quindi condotto nello scroto e fissato in tale sede. Nei casi in cui il testicolo fosse in posizione intra- addominale o inguinale alta è necessario ricorrere all’intervento in 2 tempi, portando il testicolo in una posizione intermedia con il primo approccio chirurgico e solo dopo alcuni mesi fissandolo in sede scrotale in occasione dell’intervento definitivo.
Nei casi di criptorchidismo in cui la gonade non sia palpabile è necessario eseguire una laparoscopia diagnostica (una sottile “telecamera” viene inserita attraverso un piccolo foro al di sotto dell’ombelico) per confermare la presenza e la sede del testicolo escludendo un eventuale caso di agenesia (il testicolo non si è formato) o di atrofia (il testicolo è andato incontro a morte e successivo riassorbimento).
Come già detto, diverso è l’atteggiamento da assumere nel caso del testicolo mobile. In questo caso non è necessario alcun trattamento ma sarà sufficiente eseguire controlli periodici fino alla definitiva discesa della gonade nello scroto, in età puberale.
Ringrazio per questo articolo
Dott. Benvenuti Stefano
Chirurgo Pediatra
U.O.C. Chirurgia Pediatrica
Ospedale dei Bambini
ASST: Spedali Civili di Brescia
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Il testicolo, durante lo sviluppo embrionale, si forma al davanti di quello che sarà il futuro rene e dal 7° mese di vita fetale inizia la sua discesa verso lo scroto.
Il processo di migrazione testicolare di solito è completo al termine dell’8° mese di vita intrauterina.
Un’alterazione di tale processo di discesa determina un arresto o un anomalo percorso con alterata posizione della gonade al di fuori della borsa scrotale.
Frequentemente è associato alla pervietà del dotto peritoneo-vaginale causa della frequente compresenza della ritenzione testicolare con l’ernia inguinale congenita (vedi “L’ernia inguinale del bambino”). Può presentarsi anche bilateralmente.
Si possono configurare 3 quadri clinici:
- Criptorchidismo, ossia l’arresto della discesa del testicolo in un punto qualsiasi del normale percorso. Pertanto la gonade potrà essere in sede intra-addominale (5-9% dei casi), e quindi non apprezzabile alla palpazione della regione inguinale (criptorchidismo vero), oppure in sede inguinale (63-64% dei casi) e quindi palpabile a livello del canale inguinale ma non conducibile nello scroto (ritenzione testicolare).
- Ectopia testicolare (circa 10% dei casi), ossia la migrazione del testicolo in una sede che normalmente non assumerebbe durante la sua discesa. Si differenzia più frequentemente in ectopia anteriore e laterale.
- Da distinguere dalle due forme suddette è la retrazione testicolare o testicolo mobile (circa 18-20% dei casi), ossia la presenza della gonade a livello del canale inguinale ma che scende spontaneamente (ad esempio durante il sonno) o può essere portata con una adeguata manovra manuale nello scroto dove permane a lungo. Solitamente questa forma non richiede alcun trattamento in quanto alla pubertà il testicolo assume la posizione normale all’interno dello scroto.
Solo in rari casi capita che il testicolo possa fissarsi in posizione anomala e quindi non discendere più nello scroto. Solo in questi casi selezionati è necessario l’intervento chirurgico.
Diagnosi:
Il quadro clinico è asintomatico. L’assenza del testicolo nella borsa scrotale viene per lo più constatata dai genitori oppure dal pediatra in occasione delle visite di controllo periodico.
Solo con la palpazione è possibile differenziare un quadro di criptorchidismo vero (testicolo non palpabile) da una ritenzione testicolare (testicolo ritenuto nel canale inguinale ma non conducibile nello scroto) o da un’ectopia testicolare (la gonade è posta anteriormente al canale inguinale o lateralmente allo scroto) o da un testicolo mobile che viene agevolmente condotto nello scroto dove permane.
In rari casi di criptorchidismo può essere utile l’esecuzione di un’ecografia per la ricerca intra-addominale del testicolo ritenuto.
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La diagnosi e la terapia del criptorchidismo, ritenzione e ectopia testicolare deve essere precoce per poter approcciare la terapia quanto prima, possibilmente entro l’anno di vita.
La terapia del ectopia testicolare è esclusivamente chirurgica. Così anche in caso di ritenzione testicolare associata a ernia inguinale.
Nei casi di ritenzione testicolare o criptorchidismo vero può essere indicato un trattamento ormonale con Gonadotropina Corionica (per via intramuscolare) che ha la funzione di facilitare la discesa del testicolo.
In caso di successo parziale o insuccesso della terapia ormonale è necessario ricorrere al trattamento chirurgico.
L’intervento chirurgico di orchidopessia (fissazione del testicolo nello scroto) si esegue in anestesia generale per lo più in regime di Day Surgery, praticando una piccola incisione all’inguine, isolando il funicolo del testicolo dal dotto peritoneo-vaginale che viene legato e resecato. Il testicolo viene quindi condotto nello scroto e fissato in tale sede. Nei casi in cui il testicolo fosse in posizione intra- addominale o inguinale alta è necessario ricorrere all’intervento in 2 tempi, portando il testicolo in una posizione intermedia con il primo approccio chirurgico e solo dopo alcuni mesi fissandolo in sede scrotale in occasione dell’intervento definitivo.
Nei casi di criptorchidismo in cui la gonade non sia palpabile è necessario eseguire una laparoscopia diagnostica (una sottile “telecamera” viene inserita attraverso un piccolo foro al di sotto dell’ombelico) per confermare la presenza e la sede del testicolo escludendo un eventuale caso di agenesia (il testicolo non si è formato) o di atrofia (il testicolo è andato incontro a morte e successivo riassorbimento).
Come già detto, diverso è l’atteggiamento da assumere nel caso del testicolo mobile. In questo caso non è necessario alcun trattamento ma sarà sufficiente eseguire controlli periodici fino alla definitiva discesa della gonade nello scroto, in età puberale.
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Dott. Benvenuti Stefano
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