Non aprite quella pappa!
Cosa c’è davvero dentro il cibo dei bambini? Conosciamo gli ingredienti “nascosti” che arrivano sulle nostre tavole? Sappiamo leggere le etichette? Cosa guida davvero i nostri acquisti?
Tante domande come queste hanno mosso la giornalista Laura Bruzzaniti ad affrontare un viaggio all’interno di un mercato che pare marginale, ma che in realtà ha grande potere: il baby food. Tutte le informazioni raccolte e le riflessioni che ne sono nate sono racchiuse in un libro da poco in circolazione dal titolo: Non aprite quella pappa! Manuale di autodifesa per genitori e bimbi edito da Altraeconomia.
Titolo certamente importante, ma ancora di più lo sono i suoi contenuti. Senza pregiudizi e con il supporto di autorevoli pareri il libro scopre il velo sull’universo del cibo industriale per bambini e sul marketing del baby food spiegando chi sono “i padroni della pappa”, quali siano alcuni dei meccanismi e degli inganni della pubblicità nel settore del cibo per bambini.
Il vero obiettivo della pubblicità degli alimenti per l’infanzia è chi si occupa della spesa: i genitori! I bimbi difficilmente si recano al supermercato in autonomia, così sono i grandi ad essere influenzati dal bombardamento di messaggi rassicuranti sulla bontà e genuinità di prodotti che vengono raccontati come salutari e adatti ai bambini, ma spesso non lo sono.
Il testo non è un invito a non comprare cibo industriale, ma vuole essere un manuale che aiuti i genitori a diventare più consapevoli nei propri acquisti e nelle proprie scelte; genitori capaci di leggere le etichette correttamente e soprattutto di decodificare i messaggi nascosti e la pubblicità ingannevole.
Zucchero, sale, farine raffinate, grassi “cattivi”, additivi e aromi sono spesso presenti in quantità eccessive nella lista degli ingredienti dei cibi “dedicati” ai bambini. L’analisi dell’autrice scova, o meglio, fa risaltare la presenza di questi ospiti in alimenti di uso comune nell’alimentazione dei bambini. Se è nell’immaginario di tutti che le merendine possano contenerli magari balza meno alla mente che siano presenti in nelle tisane, latte di proseguimento, yogurt, formaggini, surgelati, cornflakes,…..
Il potere è nelle mani di chi compra!
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Titolo certamente importante, ma ancora di più lo sono i suoi contenuti. Senza pregiudizi e con il supporto di autorevoli pareri il libro scopre il velo sull’universo del cibo industriale per bambini e sul marketing del baby food spiegando chi sono “i padroni della pappa”, quali siano alcuni dei meccanismi e degli inganni della pubblicità nel settore del cibo per bambini.
Il vero obiettivo della pubblicità degli alimenti per l’infanzia è chi si occupa della spesa: i genitori! I bimbi difficilmente si recano al supermercato in autonomia, così sono i grandi ad essere influenzati dal bombardamento di messaggi rassicuranti sulla bontà e genuinità di prodotti che vengono raccontati come salutari e adatti ai bambini, ma spesso non lo sono.
Il testo non è un invito a non comprare cibo industriale, ma vuole essere un manuale che aiuti i genitori a diventare più consapevoli nei propri acquisti e nelle proprie scelte; genitori capaci di leggere le etichette correttamente e soprattutto di decodificare i messaggi nascosti e la pubblicità ingannevole.
Zucchero, sale, farine raffinate, grassi “cattivi”, additivi e aromi sono spesso presenti in quantità eccessive nella lista degli ingredienti dei cibi “dedicati” ai bambini. L’analisi dell’autrice scova, o meglio, fa risaltare la presenza di questi ospiti in alimenti di uso comune nell’alimentazione dei bambini. Se è nell’immaginario di tutti che le merendine possano contenerli magari balza meno alla mente che siano presenti in nelle tisane, latte di proseguimento, yogurt, formaggini, surgelati, cornflakes,…..
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