Domenica 29 marzo alle ore 02:00 , quindi nella notte tra sabato e domenica, torna in vigore l’ora legale e quindi occorre cambiare l’ora dell’orologio portandolo avanti di 60 minuti.
Andremo a dormire sabato con il vecchio orario e ci sveglieremo domenica mattina con il nuovo, in pratica domenica avremo un’ora in meno per dormire.
Il passaggio all’ora legale segue sempre l’arrivo ufficiale della primavera di qualche giorno fa, ma, come ogni novità, scombina le nostre abitudini e il nostro fisico, ma soprattutto quello dei bambini.
L’idea di introdurre l’ora legale/solare nasce dal bisogno di ottimizzare l’uso della luce solare al fine di ottenere un risparmio nel consumo di energia, tema molto sentito in particolare durante la crisi energetica degli anni 60 e 70.
Il concetto alla base è di sfruttare l’allungamento delle giornate anticipando l’inizio della vita produttiva del paese, in primavera ed estate il sole sorge prima delle 6 del mattino ma tipicamente gli italiani si svegliamo verso le 7; spostando di un’ora l’orario si riesce comunque ad avere la luce naturale al mattino e si guadagna un’intera ora di luce per la sera ritardando il consumo di energia elettrica per l’illuminazione.
Il passaggio poi all’ora solare, ristabilisce la corrispondenza tra ritmi umani e natura ci rende l’ora in più di luce di cui si è goduto in più nei lunghi sette mesi dell’ora legale.
La definizione internazionale di ora legale/solare è riferita al fuso orario e si definisce come anticipo o ritardo di 60 minuti rispetto all’UTC (Coordinated Universal Time) nel periodo definito dalla legge. Il fuso orario italiano è UTC + 1 ed aggiungendo l’ora legale abbiamo UTC + 2.
In passato i giorni del cambio dell’ora erano definiti di volta in volta, mentre oggi in attuazione di una direttiva europea è stato semplificato il processo definendo convenzionalmente l’entrata dell’ora legale nell’ultima domenica di marzo ed il ritorno all’ora solare l’ultima domenica di ottobre.
L’ora legale fu introdotta per la prima volta in Italia il 3 giugno del 1916, dal 1980 si applica a tutta la comunità europea. La durata del periodo di ora legale si è modificata nel tempo:
Il cambio dell’ora avviene sempre nelle ore notturne per arrecare il minor disagio alle persone, in particolare il sistema dei trasporti riduce al minimo le problematiche di orario con il cambio tra le 2 e le 3 di notte.
Dal punto di vista fisico, il cambiamento di orario crea un certo disorientamento, soprattutto ai bambini, che hanno un orologio biologico più sensibile e ordinato degli adulti.
E’ facile perciò che nei giorni del cambiamento di orario i bambini facciano un po’ di fatica ad abituarsi, così come accade quando devono tornare all’ora legale. Può capitare che facciano fatica a prendere subito il ritmo con una sveglia che suonerà un’ora dopo del loro orologio biologico, così come potranno fare fatica ad addormentarsi.
Durante il giorno i bambini potrebbero sentirsi un po’ scombussolati, come accade a noi adulti, ma è ancora periodo di scuola e occorre aiutarli.
Per aiutare i bambini ad abituarsi piu’ facilmente, i pediatri ci consigliano piccole strategie che nel giro di una settimana li renderanno di nuovo sintonizzati nei ritmi nuovi.
Innanzitutto, grazie al fatto che l’introduzione dell’ora nuova entra durante il weekend:
I pediatri raccomandano di non modificare l’orario per mandare a dormire i bambini, considerando lo spostamento delle lancette dell’orologio, perchè in questo modo otterremmo solo un effetto peggiore.
Abituarli per gradi al nuovo orario invece, farà in modo che il loro orologio biologico si sintonizzi con il nuovo ritmo sonno-veglia e soprattutto con il ciclo di ore di luce e di buio.
Proprio come riabituarsi al fuso orario dopo un viaggio oltre oceano, a causa del jet-lag
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Domenica 29 marzo alle ore 02:00 , quindi nella notte tra sabato e domenica, torna in vigore l’ora legale e quindi occorre cambiare l’ora dell’orologio portandolo avanti di 60 minuti.
Andremo a dormire sabato con il vecchio orario e ci sveglieremo domenica mattina con il nuovo, in pratica domenica avremo un’ora in meno per dormire.
Il passaggio all’ora legale segue sempre l’arrivo ufficiale della primavera di qualche giorno fa, ma, come ogni novità, scombina le nostre abitudini e il nostro fisico, ma soprattutto quello dei bambini.
L’idea di introdurre l’ora legale/solare nasce dal bisogno di ottimizzare l’uso della luce solare al fine di ottenere un risparmio nel consumo di energia, tema molto sentito in particolare durante la crisi energetica degli anni 60 e 70.
Il concetto alla base è di sfruttare l’allungamento delle giornate anticipando l’inizio della vita produttiva del paese, in primavera ed estate il sole sorge prima delle 6 del mattino ma tipicamente gli italiani si svegliamo verso le 7; spostando di un’ora l’orario si riesce comunque ad avere la luce naturale al mattino e si guadagna un’intera ora di luce per la sera ritardando il consumo di energia elettrica per l’illuminazione.
Il passaggio poi all’ora solare, ristabilisce la corrispondenza tra ritmi umani e natura ci rende l’ora in più di luce di cui si è goduto in più nei lunghi sette mesi dell’ora legale.
La definizione internazionale di ora legale/solare è riferita al fuso orario e si definisce come anticipo o ritardo di 60 minuti rispetto all’UTC (Coordinated Universal Time) nel periodo definito dalla legge. Il fuso orario italiano è UTC + 1 ed aggiungendo l’ora legale abbiamo UTC + 2.
In passato i giorni del cambio dell’ora erano definiti di volta in volta, mentre oggi in attuazione di una direttiva europea è stato semplificato il processo definendo convenzionalmente l’entrata dell’ora legale nell’ultima domenica di marzo ed il ritorno all’ora solare l’ultima domenica di ottobre.
L’ora legale fu introdotta per la prima volta in Italia il 3 giugno del 1916, dal 1980 si applica a tutta la comunità europea. La durata del periodo di ora legale si è modificata nel tempo:
Il cambio dell’ora avviene sempre nelle ore notturne per arrecare il minor disagio alle persone, in particolare il sistema dei trasporti riduce al minimo le problematiche di orario con il cambio tra le 2 e le 3 di notte.
Dal punto di vista fisico, il cambiamento di orario crea un certo disorientamento, soprattutto ai bambini, che hanno un orologio biologico più sensibile e ordinato degli adulti.
E’ facile perciò che nei giorni del cambiamento di orario i bambini facciano un po’ di fatica ad abituarsi, così come accade quando devono tornare all’ora legale. Può capitare che facciano fatica a prendere subito il ritmo con una sveglia che suonerà un’ora dopo del loro orologio biologico, così come potranno fare fatica ad addormentarsi.
Durante il giorno i bambini potrebbero sentirsi un po’ scombussolati, come accade a noi adulti, ma è ancora periodo di scuola e occorre aiutarli.
Per aiutare i bambini ad abituarsi piu’ facilmente, i pediatri ci consigliano piccole strategie che nel giro di una settimana li renderanno di nuovo sintonizzati nei ritmi nuovi.
Innanzitutto, grazie al fatto che l’introduzione dell’ora nuova entra durante il weekend:
I pediatri raccomandano di non modificare l’orario per mandare a dormire i bambini, considerando lo spostamento delle lancette dell’orologio, perchè in questo modo otterremmo solo un effetto peggiore.
Abituarli per gradi al nuovo orario invece, farà in modo che il loro orologio biologico si sintonizzi con il nuovo ritmo sonno-veglia e soprattutto con il ciclo di ore di luce e di buio.
Proprio come riabituarsi al fuso orario dopo un viaggio oltre oceano, a causa del jet-lag
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