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Partorire naturalmente, ma senza dolore!

Partorire naturalmente, ma senza dolore!

Partorire naturalmente, ma senza dolore!

a cura della dr.ssa Giovanna Suss

Molte donne riescono, se ben preparate, a controllare l’ansia e la paura legate al parto ed a controllare la percezione del dolore durante il travaglio. Per altre donne invece il dolore può rappresentare una difficoltà in più e un motivo di ridotta serenità al momento del parto stesso. Per queste donne è possibile usufruire dell’analgesia epidurale, che permette loro di controllare efficacemente il dolore partorendo in modo naturale e spontaneo.

L’ANALGESIA EPIDURALE

L’analgesia epidurale è la tecnica più sicura ed efficace per controllare il dolore del travaglio e del parto. Essa determina in pochi minuti la scomparsa del dolore, lasciando inalterate tutte le altre sensibilità compresa quelle delle contrazioni uterine che continuano ad essere percepite in modo non doloroso. La partoriente é libera di muoversi e, a seconda della tecnica impiegata, anche di camminare. La forza muscolare non viene diminuita, per cui la partoriente mantiene in pieno la capacità di eseguire gli sforzi espulsivi, ed il parto avviene con la piena partecipazione della futura mamma.

CHE COS’È L’EPIDURALE?

L’analgesia epidurale viene eseguita da un medico anestesista esperto in questa tecnica. Consiste nella introduzione attraverso un ago, a livello della regione lombare, di un sottilissimo tubicino di plastica (cateterino) che viene posizionato a circa 4-5 cm sottocute, a livello dello spazio epidurale. Questo spazio é formato dal tessuto grasso adiacente alle fibre nervose che trasmettono il dolore del travaglio. Attraverso il cateterino si somministra la soluzione analgesica. La procedura richiede pochi minuti e non è dolorosa, perché eseguita in anestesia locale. Il cateterino, fissato con un cerotto dietro la schiena, permette alla partoriente qualsiasi movimento, e si può rifornire in qualsiasi momento, in modo tale da controllare il dolore per tutta la durata del travaglio e del parto senza dover ricorrere ad altre punture.

QUANDO VIENE PRATICATA?

L’analgesia epidurale viene richiesta di solito dalla partoriente durante o all’inizio del travaglio, ma può essere eseguita solo dopo una valutazione delle condizioni ostetriche da parte del ginecologo. L’analgesia epidurale può essere anche richiesta dal ginecologo stesso nel caso di alcune malattie quali il diabete, l’ipertensione, la grave miopia con precedente distacco di retina, in quanto permette una riduzione dei rischi che, in questo casi possono essere connessi al parto. Vi sono condizioni ostetriche che si possono verificare durante il travaglio che possono indurre un ritardo nell’esecuzione dell’epidurale.

POSSO RICEVERE UN’EPIDURALE?

L’analgesia epidurale può essere ricevuta dalla grande maggioranza delle partorienti. Vi sono però alcune condizioni in cui non è possibile eseguirla, come nel caso di gravi malattie emorragiche o in partorienti sottoposte a terapie anticoagulanti. Una visita specialistica con l’anestesista servirà a controllare lo stato di salute della partoriente, ad evidenziare gli eventuali problemi personali e a controllare le analisi eseguite in gravidanza. Sebbene la decisione di ricevere un’epidurale la si prenda durante il travaglio, la richiesta ed il consenso a questa procedura vanno confermati in anticipo, in occasione della visita anestesiologica stessa.

GLI EFFETTI COLLATERALI E LE COMPLICANZE

Se correttamente eseguita l’analgesia epidurale è una tecnica sicura e non ha effetti collaterali spiacevoli. A seconda dei farmaci impiegati si può avere un modesto prurito, di breve durata. In casi rarissimi, se si è avuto qualche problema tecnico accidentale al momento dell’esecuzione dell’analgesia epidurale, può insorgere, dopo il parto, un mal di testa che può durare qualche giorno. Il problema viene subito individuato al momento dell’esecuzione dell’epidurale e comunicato alla partoriente. Questo tipo di mal di testa è usualmente benigno, transitorio e reversibile, ma può essere tale da interferire con la normale vita della puerpera nei primi giorni del parto. L’anestesista suggerirà per ogni caso il trattamento più efficace, rapido ed opportuno.

Dr.ssa Giovanna Suss Nata a Brescia il 30-5-1979

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’ Università degli Studi di Brescia nel 2005; Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia presso l’ Università degli Studi di Brescia nel 2009; attuale Dirigente Medico di I Livello presso Ospedale S.Orsola-Poliambulanza.

Frequentazione di 3 anni durante la Scuola di Specializzazione del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita Dell Ospedale di Montichiari (sede staccata Dell Ospedale Civile Di Brescia);

Frequentazione di mesi 4 del Servizio di Ecografia Ginecologica Oncologica e del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia Dell Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma;

Frequentazione di 4 mesi del Servizio di Ecografia bi e tridimensionale nel campo Dell infertilità e nella patologia ginecologica benigna Dell Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma;

Partecipazione a numerosi convegni nazionali ed internazionali nel campo Dell Ostetricia e della Ginecologia

Accreditamento della Fetal Medicine Foundation per l esecuzione della NT ( Translucenza Nucale) nel 2011.

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a cura della dr.ssa Giovanna Suss

Molte donne riescono, se ben preparate, a controllare l’ansia e la paura legate al parto ed a controllare la percezione del dolore durante il travaglio. Per altre donne invece il dolore può rappresentare una difficoltà in più e un motivo di ridotta serenità al momento del parto stesso. Per queste donne è possibile usufruire dell’analgesia epidurale, che permette loro di controllare efficacemente il dolore partorendo in modo naturale e spontaneo.

L’ANALGESIA EPIDURALE

L’analgesia epidurale è la tecnica più sicura ed efficace per controllare il dolore del travaglio e del parto. Essa determina in pochi minuti la scomparsa del dolore, lasciando inalterate tutte le altre sensibilità compresa quelle delle contrazioni uterine che continuano ad essere percepite in modo non doloroso. La partoriente é libera di muoversi e, a seconda della tecnica impiegata, anche di camminare. La forza muscolare non viene diminuita, per cui la partoriente mantiene in pieno la capacità di eseguire gli sforzi espulsivi, ed il parto avviene con la piena partecipazione della futura mamma.

CHE COS’È L’EPIDURALE?

L’analgesia epidurale viene eseguita da un medico anestesista esperto in questa tecnica. Consiste nella introduzione attraverso un ago, a livello della regione lombare, di un sottilissimo tubicino di plastica (cateterino) che viene posizionato a circa 4-5 cm sottocute, a livello dello spazio epidurale. Questo spazio é formato dal tessuto grasso adiacente alle fibre nervose che trasmettono il dolore del travaglio. Attraverso il cateterino si somministra la soluzione analgesica. La procedura richiede pochi minuti e non è dolorosa, perché eseguita in anestesia locale. Il cateterino, fissato con un cerotto dietro la schiena, permette alla partoriente qualsiasi movimento, e si può rifornire in qualsiasi momento, in modo tale da controllare il dolore per tutta la durata del travaglio e del parto senza dover ricorrere ad altre punture.

QUANDO VIENE PRATICATA?

L’analgesia epidurale viene richiesta di solito dalla partoriente durante o all’inizio del travaglio, ma può essere eseguita solo dopo una valutazione delle condizioni ostetriche da parte del ginecologo. L’analgesia epidurale può essere anche richiesta dal ginecologo stesso nel caso di alcune malattie quali il diabete, l’ipertensione, la grave miopia con precedente distacco di retina, in quanto permette una riduzione dei rischi che, in questo casi possono essere connessi al parto. Vi sono condizioni ostetriche che si possono verificare durante il travaglio che possono indurre un ritardo nell’esecuzione dell’epidurale.

POSSO RICEVERE UN’EPIDURALE?

L’analgesia epidurale può essere ricevuta dalla grande maggioranza delle partorienti. Vi sono però alcune condizioni in cui non è possibile eseguirla, come nel caso di gravi malattie emorragiche o in partorienti sottoposte a terapie anticoagulanti. Una visita specialistica con l’anestesista servirà a controllare lo stato di salute della partoriente, ad evidenziare gli eventuali problemi personali e a controllare le analisi eseguite in gravidanza. Sebbene la decisione di ricevere un’epidurale la si prenda durante il travaglio, la richiesta ed il consenso a questa procedura vanno confermati in anticipo, in occasione della visita anestesiologica stessa.

GLI EFFETTI COLLATERALI E LE COMPLICANZE

Se correttamente eseguita l’analgesia epidurale è una tecnica sicura e non ha effetti collaterali spiacevoli. A seconda dei farmaci impiegati si può avere un modesto prurito, di breve durata. In casi rarissimi, se si è avuto qualche problema tecnico accidentale al momento dell’esecuzione dell’analgesia epidurale, può insorgere, dopo il parto, un mal di testa che può durare qualche giorno. Il problema viene subito individuato al momento dell’esecuzione dell’epidurale e comunicato alla partoriente. Questo tipo di mal di testa è usualmente benigno, transitorio e reversibile, ma può essere tale da interferire con la normale vita della puerpera nei primi giorni del parto. L’anestesista suggerirà per ogni caso il trattamento più efficace, rapido ed opportuno.

Dr.ssa Giovanna Suss Nata a Brescia il 30-5-1979

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’ Università degli Studi di Brescia nel 2005; Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia presso l’ Università degli Studi di Brescia nel 2009; attuale Dirigente Medico di I Livello presso Ospedale S.Orsola-Poliambulanza.

Frequentazione di 3 anni durante la Scuola di Specializzazione del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita Dell Ospedale di Montichiari (sede staccata Dell Ospedale Civile Di Brescia);

Frequentazione di mesi 4 del Servizio di Ecografia Ginecologica Oncologica e del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia Dell Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma;

Frequentazione di 4 mesi del Servizio di Ecografia bi e tridimensionale nel campo Dell infertilità e nella patologia ginecologica benigna Dell Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma;

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