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Anno: 2012

Artinido: nido d’infanzia e atelier dei bambini

Nido d’infanzia e atelier dei bambini

Nasce Artinido, una bellissima novità per l’infanzia a Brescia.

In un luogo incantevole, una villa liberty immersa in un parco a pochi minuti dal centro storico, ha sede una struttura per l’infanzia tutta nuova: Artinido, il nido d’infanzia e atelier dei bambini.

La  proposta di Artinido si caratterizza per lo speciale progetto pedagogico che propone; ovvero la progettazione e l’attuazione di  atelier e laboratori creativi volti all’esplorazione e alla sperimentazione dei linguaggi espressivi e comunicativi dei più piccoli.

 

Cosa offre Artinido?

Artinido offre differenti percorsi educativi: l’asilo nido per i bambini da 0 a 3 anni e l’atelier dei bambini  che propone laboratori creativi pomeridiani aperti a diverse fasce d’età.

L’asilo nido, fulcro del progetto,  accoglie nei suoi ambienti bambini e bambine da  0 a 3 anni.

Il nido si contraddistingue per i percorsi didattici tesi a stimolare le diverse potenzialità individuali. Questo approccio, definito pedagogia dell’atelier, predilige il fare laboratoriale e l’esperienza diretta della conoscenza attraverso i sensi. Tramite la sperimentazione di suoni, colori, luci, odori, materiali,  Artinido sostiene i bambini nello sviluppo di  mezzi espressivi che gli sono propri, proponendo una nuova prospettiva al loro armonico sviluppo, con rispetto e cura ai diversi ritmi di crescita.

Cos’è l’atelier dei bambini?

I bambini si esprimono con la voce, la gestualità, la narrazione, i segni, la pittura, i suoni, la musica, la manipolazione e la trasformazione dei materiali più diversi. Immaginazione e creatività sono infatti gli strumenti che sostengono e stimolano i bambini nell’espressione delle loro emozioni e dei loro pensieri. Queste qualità sono importanti perché orientano all’azione e sviluppano un sentimento estetico.

Il progetto pedagogico di Artinido è incentrato sull’esperienza della didattica laboratoriale, dove lo spazio dell’atelier è il luogo formativo dedicato alla sperimentazione del fare creativo. I laboratori sono infatti interamente progettati e organizzati in ambienti educativi volti all’acquisizione e al potenziamento delle capacità motorie, cognitive, espressive e linguistiche dei bambini.

La didattica laboratoriale permette di valorizzare la qualità formativa della primissima infanzia, ponendo come obiettivo lo sviluppo e il raggiungimento delle capacità comunicative e relazionali dei bambini e il naturale sviluppo delle proprie potenzialità linguistiche ed espressive, attuandoli attraverso percorsi innovativi e occasioni sperimentali specificamente indirizzate.

Gli atelier dei bambini sono quindi luoghi e momenti, didattici e laboratoriali, dove bambini e bambine hanno la possibilità di sperimentare creativamente le loro idee e le loro curiosità. In atelier si possono esplorare e praticare le arti grafiche e pittoriche, la musica, la fotografia, la narrativa animata, le arti corporee, i linguaggi visivi e multimediali e la manipolazione dei materiali.

I laboratori fanno parte dell’attività didattica del nido ma sono pensati anche in altri orari per le famiglie e i bambini non iscritti al nido.

Come nasce il progetto Artinido?

Artinido coniuga arte ed educazione con uno sguardo attento agli ultimi studi in campo educativo.

I riferimenti a cui Artinido attinge sono da ricercarsi nelle  ricerche innovative della pedagogia reggiana (Loris Malaguzzi – Reggio Children) per quanto riguarda la  teoria dei cento linguaggi dei bambini e l’uso dell’atelier come ambiente e interlocutore educativo.

Altre linee guida  si rintracciano nella pedagogia attiva che dall’inizio del Novecento ha sostenuto l’idea che il bambino è l’attore principale del suo sviluppo e il fare creativo è fondamentale per la sua  crescita cognitiva (Montessori, Freinet, Lodi, Ciari, Rodari, Munari, Dewey, Pizzigoni, Agazzi, Tamagnini).

Un particolare riferimento teorico si ritrova negli ultimi studi sulle intelligenze multiple di Howard Gardner, docente dell’Università di Harvard, il quale sostiene che tutti gli esseri umani possiedono diversi tipi d’intelligenza,  ma in ogni persona  vi è una miscela unica e originale, che può essere incrementata  nel momento in cui sussistano condizioni appropriate di incoraggiamento, arricchimento e istruzione.

Chi gestisce Artinido?

Artinido è un servizio socio-educativo pubblico a gestione privata. Il progetto è ideato da  Sara Maccarinelli che ha realizzato la struttura e ne è responsabile. Sara Maccarinelli si è formata  in ambito artistico con una prima laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna con specializzazione in Comunicazione e Didattica dell’arte  e  in seguito ha conseguito  una laurea specialistica in Scienze Pedagogiche presso l’Università di Bologna.  Gli studi, ma soprattutto la lunga collaborazione come atelierista presso i nidi e le scuole d’infanzia di Reggio Children e le esperienze nei dipartimenti di didattica museale sono le basi che hanno contribuito  alla realizzazione del nuovo progetto Artinido.

Dov’è Artinido?

Artinido si trova a pochi minuti dal centro storico di Brescia; nasce in una bellissima villa liberty circondata da un grande giardino con alberi e fiori.  La struttura, ripensata a misura e sicurezza dei più piccoli, offre ai bambini ambienti piacevoli, luminosi e stimolanti, mantenendo la sua accogliente dimensione domestica.

Le soluzioni architettoniche e d’arredo si sviluppano in ambienti belli e armonici, con spazi pensati per incoraggiare la libera esplorazione degli interessi e per stimolare il naturale senso estetico del bambino.

Immerso nel parco, ombreggiato da un grande abete, vi è poi un incantevole atelier. Un luogo ideale per dipingere, creare, costruire, pasticciare, giocare con l’acqua, manipolare la creta e osservare i ritmi della natura accompagnati dal cinguettio degli uccellini e dal canto delle cicale.

Informazioni

Artinido inizierà la sua attività di asilo nido a partire da novembre 2012.

Da ora è possibile visitare la struttura con i suoi bellissimi ambienti interni ed esterni prenotando un appuntamento al 3483150653.

Orari:

Nido d’infanzia:

L’ apertura del nido d’infanzia si organizza su calendario annuale e garantisce un’apertura minima di 47 settimane all’anno, con apertura minima di 9 ore giornaliere continuative, dal lunedì al venerdì.

Apertura nido: 8.00-17.00 da lunedì a venerdì.

Apertura straordinaria: entrata anticipata 7.30-8.00 – uscita posticipata 17.00-18.00

Orari entrata/uscita:

dalle alle
Entrata anticipata 7.30 8.00
Entrata 8.00 9.30
Prima uscita 12.30 13.30
Seconda uscita 15.30 17.00
Uscita posticipata 17.00 18.00

Atelier dei bambini: 

Gli atelier dei bambini si terranno dal lunedì al venerdì dalle 17.00 e la domenica pomeriggio dalle 16.00.

Il calendario con la programmazione delle attività sarà pubblicato dopo l’apertura della struttura.

Open day

Sono programmate giornate aperte per le famiglie per conoscere Artinido e le sue attività la domenica pomeriggio dalle ore 16.00. Per conoscere gli orari e le modalità maggiori informazioni sono disponibili sul nostro sito, sulla nostra pagina facebook o contattando il 3483150653.

 


Contatti:

Artinido è in via Achille Papa n.12 – Brescia

Tel. 3483150653

Sito: www.artinido.it

Mail: info@artinido.it

FB: https://www.facebook.com/Artinido

La fimosi nel bambino

Per fimosi si intende un restringimento del prepuzio, ossia del foglietto muco-cutaneo retrattile che avvolge il glande, da non permetterne l’agevole scopertura.

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Sostegno ai padri separati

Quando si parla di separazione si affronta sempre un argomento doloroso per ogni famiglia. Un momento di rottura che rimette in discussione un po’ i ruoli e le abitudini di ognuno, andando ad influire, spesso negativamente, sulla vita e sullo stato psicofisico dei bambini, gli elementi più vulnerabili in queste circostanze.

Per molti anni, nel contesto delle separazioni e dei divorzi, si è sempre fatto riferimento, anche da un punto di vista legislativo, all’emanazione di tutta una serie di leggi e norme, che andassero a tutelare quasi esclusivamente la figura della madre. Lasciando nell’oscurità e nell’incertezza, la categoria, altrettanto importante, dei padri separati.

A questo proposito sono nati molti movimenti ed associazioni dedicate all’aiuto e all’indirizzamento dei padri single, verso professionisti, consulenti, psicologi e tutte quelle figure competenti in questo settore, che possano orientare e rendere più semplice, almeno in parte, questo doloroso cambiamento.

Molte di queste sono davvero efficienti e soprattutto senza scopo di lucro, come Agenzia per padri separati, che ha come unico obiettivo quello di fornire consigli ed indicazioni di qualità ai padri in difficoltà, volte a far ottenere anche importanti agevolazioni da un punto di vista economico, per l’acquisto o l’affitto di una casa ad esempio.

Degli strumenti di grande aiuto che, finalmente, possono fornire aiuto ed orientamento anche ai tanti padri che si ritrovano a dover affrontare una situazione spiacevole conseguente ad una separazione. Ottenendo in questo modo indicazioni circa la consulenza legale e psicologica, informazioni riguardo le varie coperture assicurative e tanti utili consigli su come vivere al meglio questa situazione con i propri figli.

In tempi come i nostri, nei quali i divorzi e le separazioni sono molto frequenti, anche i padri separati hanno ora dei punti di riferimento sui quali contare per un sostegno, sia economico che psicologico, e l’orientamento verso le scelte migliori da fare, da un punto di vista legale e di vita.

Consulta il sito: www.papaseparatibrescia.it

 

La disgrafia e il suo recupero

Esiste un disturbo legato alla difficoltà dello scrivere che è in costante aumento nelle scuole, i grafologi italiani in collaborazione con i colleghi soprattutto francesi, lo studiano e lo trattano da almeno 15 anni.

La disgrafia si colloca tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, abbreviato DSA, (Legge 8 ottobre 2010, n. 170): dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.

E’ una difficoltà grafomotoria che si presenta in assenza di deficit neurologici/intellettivi e riguarda l’incapacità di scrivere in modo corretto, chiaro e scorrevole, tra le sue caratteristiche una scrittura troppo lenta, faticosa o dolorosa, illeggibile, comunque non conforme all’età.

Essa riguarda esclusivamente il grafismo, non le regole ortografiche e sintattiche proprie della disortografia, a cui comunque spesso si accompagna.

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Molto meno conosciuta della più lampante dislessia miete innocenti vittime tacciate troppo spesso di svogliatezza e disimpegno. Da una recente ricerca su scala nazionale riguardante le classi quinte delle scuole primarie, emerge che sul 20% dei bambini disgrafici rilevati ne è stato segnalato solamente l’1%. E’ urgente fornire strumenti opportuni di riconoscimento, sia agli insegnanti sia ai genitori, con esempi di scritture e tratti caratteristici alla mano.

Questo disturbo se abbandonato a se stesso è destinato a peggiorare (S. Lena, 1999). I bambini che vengono segnalati dalla scuola e successivamente diagnosticati disgrafici vengono “sfortunatamente” accompagnati ad aggirare semplicemente il problema, con tutta probabilità l’ausilio del computer fomenterà intimamente il loro senso di sconfitta personale.

Il recupero della disgrafia

E’ invece opportuno tentare di riabilitare l’apprendimento della scrittura, così prezioso e profondamente legato allo sviluppo psico-cognitivo del bambino, il quale ha tutto il diritto di trovare nell’atto scrittorio la soddisfazione della padronanza, il piacere dello scrivere, e non la frustrazione della difficoltà.

Una scrittura semplice e funzionale va “educata” gradualmente e con attenzione.
sportello-disgrafia

In Francia le ricerche e l’interesse per la neurofisiologia del gesto grafico e per la sua rieducazione, cui peraltro fa riferimento l’A.n.g.ri.s. (Associazione Nazionale Grafologi Rieducatori della Scrittura), prendono corpo già dal dopoguerra, tra i principali studiosi: Olivaux, De Ajuriaguerra, la Auzias e la De Gobineau. Non stupisce che nel 1985 nei “Programmes et Instructions Officielles “, i programmi ministeriali per intenderci, venga stabilito chiaramente il raggiungimento di livelli minimi per gli alunni e si affermi che la scrittura debba essere oggetto di attenzione costante da parte del maestro.

Nonostante la proverbiale competizione con i cugini d’oltralpe devo sottolineare che proprio nello stesso anno i nostri “nuovi” programmi ministeriali delle elementari trascuravano completamente l’aspetto dell’esecuzione manuale, cioè di un metodo per acquisire un’alfabetizzazione chiara, ordinata e leggibile, esaltando invece lo sviluppo meramente linguistico.

Perciò attualmente nella nostra realtà scolastica molto dipende dalla conoscenza e dalla sensibilità del singolo insegnante, il quale si confronta con i serrati ritmi dei programmi scolastici e i personali ritmi di apprendimento degli alunni di classi sempre più eterogenee. Se non viene approfondita la conoscenza di questo DSA il giudizio rischia di limitarsi allo scarso impegno, alle astuzie di ogni genere per decodificare alcune scritture o alla resa finale con l’imposizione del solo modello stampato. In tutti i casi viene sottovalutata la difficoltà dell’alunno disgrafico non soddisfacendo i suoi bisogni reali.

L’abilità scrittoria, il cui apice troviamo nel modello corsivo, deve diventare un sereno automatismo che permetta di comunicare se stessi.

Questo è infine lo scopo della Rieducazione della scrittura: recuperare questa funzionalità primaria attraverso specifiche tecniche, sia nei casi più gravi di disgrafia che nelle più leggere forme di difficoltà grafomotoria.

impugnatura scorretta disgrafia
Impugnatura disfunzionale
impugnatura corretta disgrafia
Impugnatura corretta

 


Dott.ssa Dialisa Salamone
Grafologa, Rieducatrice della scrittura dal 2003
telefono: 346 323 85 71
info@disgrafia-verona.it
www.disgrafia-verona.it

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