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Il nuovo Museo della Guerra Bianca

Il nuovo Museo della Guerra Bianca

a cura della Commissione Tecnico-scientifica del Museo Walter Belotti, John Ceruti, Marco Ghizzoni, Antonio Trotti

Premessa storica, la guerra sale sulle Montagne

Dopo un anno di neutralità, venendo meno al patto di alleanza sottoscritto nel 1882, il 24 maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Impero Austro-ungarico. L’insensatezza del conflitto portò i rispettivi eserciti a insediarsi e combattere – per quasi quattro anni, sino al 3 novembre 1918 – fin sulle più alte creste dei massicci dell’Ortles-Cevedale e dell’Adamello-Presanella, luoghi che, fino ad allora, erano stati frequentati solo da rari alpinisti ed esploratori. Migliaia di soldati italiani ed austriaci furono costretti ad affrontare immani difficoltà per sopravvivere e combattere, in estate come in inverno, a quote spesso superiori a 3.000 metri. I più duri e temibili nemici non furono i soldati avversari, bensì l’asperità dei monti, il freddo intenso, il vento, il ghiaccio e la neve; quando il gelo era mitigato da un po’ di tepore, alle abbondanti nevicate conseguivano terribili e micidiali valanghe.

L’asprezza dei luoghi rese ogni trasporto un’immensa fatica: ogni uomo, e ogni oggetto necessario alla sua esistenza ed al combattimento, dovette risalire le valli e i fianchi delle montagne. E così si muovevano, dal basso all’alto, le tavole e le putrelle d’acciaio per la costruzione dei ricoveri, i viveri, la legna da ardere, le armi leggere e l’artiglieria con le loro munizioni, gli equipaggiamenti, il vino e persino l’acqua: ogni cosa costava enormi sacrifici. Le sterminate carneficine della guerra di pianura erano lontane, ma fra gli uomini che vi presero veramente parte, invero poche migliaia, anche la Guerra Bianca ebbe il suo trofeo di morte e sofferenza. Il fronte d’alta quota, per la grande difficoltà di stanziare e muovere uomini e mezzi in montagna, fu decisamente marginale nel contesto della Grande Guerra. Ciò nonostante, sulle montagne dell’alta Valtellina e della Valle Camonica furono combattute diverse battaglie aventi quale obiettivo, per entrambi i contendenti, il dominio dei valichi del Tonale e dello Stelvio e l’apertura delle direttrici di transito verso la Lombardia, per gli austro-ungarici, e in direzione del Tirolo, per gli italiani. Per questo, nell’impossibilità di superare direttamente le difese organizzate sui due Passi, furono svolte diverse azioni nelle aree glaciali dei massicci montuosi dell’Adamello-Presanella e dell’Ortles-Cevedale.

Data la natura particolarmente difficile dell’ambiente glaciale, le azioni furono caratterizzate da grandi sforzi di preparazione logistica, con il trasporto in quota di grandi quantità di equipaggiamento, artiglieria e munizioni, sebbene poi siano state svolte da reparti combattenti molto piccoli, soprattutto rispetto a quelli impegnati nelle battaglie del fronte di pianura: le azioni più impegnative furono, anzi, affidate a piccole pattuglie formate addirittura da pochi uomini. Le battaglie più importanti videro il coinvolgimento di poche centinaia o, al più, migliaia di soldati, obbligati ad agire anche alle quote più elevate: si ricordano le azioni sulle distese glaciali di Conca Presena (a quote tra i 2.500 e i 3.100m s.l.m.), le battaglie delle Vedrette del Mandrone e della Lobbia (tra 3.000 e 3.400m), e le azioni del Corno di Cavento (3.402), del Monte Cristallo (3.434m), di Punta Tuckett (3.469m), di Cima di Trafoi (m. 3559) e del Monte San Matteo (3.678m): quest’ultima cima fu teatro delle azioni organiche combattute alla quota più elevata di tutta la Grande Guerra.

Oltre a queste azioni importanti, le vicende di guerra del fronte d’alta quota son  costellate da una lunga serie di scontri tra pattuglie e costanti bombardamenti d’artiglieria ma non vanno dimenticati gli immani sforzi fatti per presidiare con reparti armati e artiglierie tutte le vette e le creste esistenti tra il Passo dello Stelvio e la Valle del Caffaro. Il record assoluto spetta ai reparti austriaci che presidiarono costantemente la vetta dell’Ortler, a 3.905 metri, piazzandovi persino diversi pezzi d’artiglieria da montagna.

Il Museo della Guerra Bianca

Con lo spirito di “non dimenticare” le vicende storiche vissute, nel 1974 nasce a Temù (BS) il Museo della Guerra Bianca in Adamello. Da allora il Museo si dedica alla conservazione ed alla valorizzazione del patrimonio storico-militare della Grande Guerra in Lombardia.

La missione specifica cui tende il progetto scientifico del nuovo allestimento consiste nella valorizzazione degli elementi caratteristici della Guerra Bianca, “guerra di uomini, animali e materiali, combattuta per quattro anni sulle più alte quote di tutti i fronti della Prima Guerra Mondiale”. Tale assunto di base è stato il criterio informatore delle innumerevoli scelte fatte nel corso dell’attività progettuale sia per quanto riguarda il percorso espositivo sia per l’organizzazione della nuova struttura operativa. La presentazione al pubblico di beni musealizzati non può prescindere dallo studio approfondito del loro contesto originario. Anche alla luce delle esperienze espositive innovative di altri musei storici europei, il percorso di visita è stato realizzato in modo che risulti didatticamente coinvolgente nell’ambito di un corretto rapporto spazi-immagini-suoni: esso deve infatti facilitare al visitatore la comprensione delle valenze associate agli oggetti senza distorcerne la realtà in rappresentazioni coreografiche troppo spinte. A questo è stata associata la necessità primaria e imprescindibile della corretta conservazione dei beni attraverso opportuni sistemi di sicurezza e di controllo ambientale.

Il 28 luglio 2014 è stata inaugurata la nuova sede espositiva di Temù: qui sono esposti oltre 1600 oggetti recuperati direttamente sul terreno, presentati con testi e immagini storiche che aiutano il visitatore a comprendere gli elementi più caratteristici della Guerra vissuta e combattuta in alta quota: il muoversi e l’abitare, la sopravvivenza al clima, l’uso delle armi, dell’artiglieria, dei sistemi di trasporto e delle diverse attrezzature per la montagna, la vita di trincea in condizioni estreme, la sofferenza e, infine, la morte.

La nuova sede offre:

– un’esposizione museale permanente dedicata alla Guerra Bianca sviluppata secondo i massimi criteri di qualità;

– un’ampia sala per le esposizioni temporanee e per il collegamento tra l’ esposizione museale permanente e il patrimonio diffuso sul territorio della Lombardia;

– una biblioteca-archivio specializzata sul patrimonio e sulla storia della Grande Guerra in Lombardia con sala di consultazione;

– un’aula didattica per lo svolgimento di laboratori e altre attività con le scuole e per il supporto alle attività di formazione interna ed esterna;

– una sala conferenze da 99 posti per lo svolgimento di conferenze, video- proiezioni, seminari, attività di formazione interna ed esterna e attività per le scuole;

– un bookshop dedicato alla vendita di libri e prodotti multimediali relativi alla storia della Guerra Bianca, al patrimonio storico-militare della Lombardia ed al patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico di Valle Camonica e Valtellina;

– una reception per l’accoglienza dei visitatori del Museo destinata a funzionare anche da front-office e, eventualmente, da punto informativo per le realtà degli Enti Parco presenti sul territorio.

 

Informazioni su attività, tariffe e orari di apertura del Museo:

www.museoguerrabianca.it

 info@museoguerrabianca.it

0364 94617 oppure 3346487127.

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Dal 2009 il Museo gestisce Forte Montecchio Nord a Colico (Lecco), probabilmente la grande opera fortificata della Prima Guerra Mondiale meglio conservata in Europa. Massiccia sentinella in pietra e cemento, completo della sua dotazione di quattro imponenti cannoni da 149mm Schneider sotto cupola girevole corazzata, posta allo sbocco della Valtellina e della Val Chiavenna sull’alto Lago di Como a sbarramento delle più importanti direttrici strategiche verso Milano e la Pianura Padana. Informazioni su attività, tariffe e orari di apertura: www.fortemontecchionord.it Contatti: info@fortemontecchionord.it

Sempre dal 2009 il Museo ha istituito, presso le due sedi di Colico e Temù, il Centro di documentazione e studio della Grande Guerra in Lombardia, oggi sede dell’Archivio infotelematico generale dei reperti storici e documentali della Prima Guerra mondiale in Lombardia voluto dalla Regione Lombardia attraverso propri specifici atti normativi. Per i dettagli www.aigg.org

Dal 2011 il Museo gestisce per la Provincia di Lecco le rovine del Forte di Fuentes a Colico (Lecco), grande fortezza spagnola del XVII secolo. Informazioni su attività, tariffe e orari di apertura: www.fortedifuentes.it Contatti: info@fortedifuentes.it

Dal 2013 il Museo gestisce per il Comune di Verceia (Sondrio) il servizio di visita della Galleria di Mina di San Fedele di Verceia, rara struttura in galleria realizzata nel 1917 per il possibile blocco stradale e ferroviario della Valchiavenna. Contatti: info@fortemontecchionord.it

“STUDIARE BENE … “ DOPO IL CORSO

“STUDIARE BENE … “ DOPO IL CORSO

a cura di Marzia Sellini

Roberto, 15 anni, è da poco arrivato a casa, ha trascorso la mattinata a scuola. Mentre sta pranzando, a tavola con la mamma, in silenzio, inizia a pensare :

Ora mangio, mi rilasso un po’, gioco a Candy Crash, e poi oggi mi metto a studiare! Oggi voglio proprio studiare! Lo sento, mi sento carico! Voglio finire quel capitolo di storia, che poi magari la prof lunedì m’interroga! Dopodiché passo agli esercizi di mate. Io quella materia proprio non la digerisco, non la capisco, non ci sono tagliato, è inutile! Non è che adesso, per forza, tutti devono esser capaci di far tutto, ma vaglielo dire te alla prof! E per finire un’oretta d’inglese. Due orette e mezza, massimo tre e dovrei aver fatto tutto, cosi poi alle sei, avanza giusto il tempo per uscire e distrarmi un po’. Esco col Carlo,che sono giorni che non lo vedo! Dai! Ce la posso fare, oggi è un giorno buono!”

… Un paio d’ore più tardi, dopo aver pranzato e aver giocato, Roberto è nella sua stanza, davanti a sé la storica scrivania.

“Uffa non riesco a concentrarmi! Dai adesso ci riprovo, riparto, riprendo il capitolo daccapo, leggo tutto e poi ripeto. E che diamine lo sanno tutti che per studiare si fa cosi! ”

Roberto riprende a leggere, sottolinea, ma solo qualche battuta dopo ..:

“Insomma, io non ci riesco proprio! E’ tutto inutile ” guarda il cellulare, lì in bella vista sulla scrivania e prende ad inviare messaggi ai compagni.

“Qualcuno ha già finito di studiare il capitolo di storia?”

In quel preciso istante entra la madre nella stanza, lo vede, ed inizia a gridare:

“Roberto! Insomma, quante volte te lo devo dire che non devi usare internet o il cellulare mentre studi, Come puoi concentrarti se fai altro! ”

Ecco questo è grosso modo quello che accade ad un ragazzo che vuole fare, vuole studiare e riesce a non farlo. Ma perché questo ragazzo pur volendo ( lo abbiamo letto nelle battute iniziali), non riesce a portare a compimento le sue buone intenzioni?

Ma proviamo a mostrare meglio che accade. Lo studente, Roberto, in questo caso, dice a se stesso: “Oggi voglio proprio studiare!” quindi se lo facesse riuscirebbe a realizzare il fatto di potersi piacere, di potersi valutare positivamente. Perché non lo fa? Perché non cerca di agire in modo da poter apprezzare se stesso? Se questo è il modo migliore per valutarsi perché poi non riesce a farlo?

Perché evidentemente col comunicare al suo pubblico (cioè noi, la mamma, e ovviamente se stesso) che gli manca qualcosa, la voglia in particolare, tutto “quadra”: il ragazzo non ha colpe perché è privo di quella qualità biologica che è la voglia, l’adulto non ha colpe perché pur mettendocela tutta , se il ragazzo no ha voglia , che può fare?

Ecco allora in modo estremamente sintetico in che cosa consiste corso “Studiare bene senza averne voglia”: nel fargli/le vedere che non è vero che gli/le manca la voglia. Tutto qui.

Già, tutto qui, ma non è poco, si tratta di un lavoro che implica profondi autocambiamenti nel modo di agire dell’adulto.

Il corso, ideato più di vent’anni fa dal prof. Marco Vinicio Masoni del Centro Formazione & Studio – Laboratorio di Psicologia di Milano, realizzato, ad oggi, con più di decine di migliaia di ragazzi in tutt’Italia, è stato da me condotto quest’anno, nell’ambito del progetto “La scuola che cambia: strategie di aiuto contro il disagio e le difficoltà scolastiche” , a Brescia e provincia con 185 studenti degli Istituti superiori.

Il progetto è stato sottoscritto dal prof. Venceslao Boselli, dirigente scolastico dell’Istituto Golgi di Brescia, prof.ssa Maria Piovesan, dirigente scolastica dell’istituto Sraffa di Brescia, prof. Mauro Zoli, dirigente scolastico dell’Istituto Primo Levi di Sarezzo ed è stato cofinanziato dalla Fondazione Asm di Brescia.

Qui sotto vengono riportati alcuni dei commenti (anche con gli errori), rilasciati dai ragazzi subito dopo gli incontri, negli Istituti dove il corso è stato realizzato. Chiedevo ai ragazzi di raccontare la loro esperienza o di immaginare di riferirla ad un compagno, o un amico, che non aveva preso parte. Ho chiesto inoltre di verificare se gli incontri avessero corrisposto alle loro aspettative. Per lasciare maggiore libertà di espressione ho detto loro che non era obbligatorio firmare il commento.

Sono stati tolti i nomi di chi si era firmato e sostituiti con asterischi:

Istituto Primo Levi di Sarezzo (Bs)

“La partecipazione al corso “Studiare bene senza averne voglai” è stata un’esperienza molto particolare e piacevole. Non ti insegna un metodo di studio o cose simili, ma ti aiuta a capire quali sono i motivi per cui si fa fatica a studiare. Spero che questi due appuntamenti si rivelino efficaci nel tempo, per il momento io mi sento più consapevole di ciò che devo fare e di quali sono i miei obiettivi. Le due lezioni non sono risultate per nulla pesanti e/o impegnative. Consiglio la frequentazione a questo corso a tutti quegli studenti che vorrebbero migliorare la propria situazione scolastica, ma non sono ancora riusciti a farlo.” ***

“Quello che ho percepito dal corso è che non è la voglia a mancarmi ma, tutto è dovuto al fatto che una parte di me sia convinta che perderei il tempo da dedicare a ciò che mi piace. Questo progetto mi ha fatto capire che senza grandi sacrifici si possono raggiungere degli ottimi risultati. Lo studio non è mio nemico e non mi farà rinunciare al tempo per me stessa, anzi, probabilmente studiando con determinazione e senza distrazioni otterrei voti migliori a scuola e ciò mi renderebbe più felice e in questo modo potrei divertirmi anche di più.” ***

“Ora che ho fatto il corso penso di poter realizzare i miei obiettivi in modo graduale. Mi ha fatto capire che il mio essere testarda devo applicarlo anche in ambito scolastico. Devo iniziare ad essere me stessa e più consapevole di ciò che faccio. Dovrei pensare prima di tutto ai miei progetti e al mio futuro, poi a tutto il resto. Per concludere il progetto aiuta molto a conoscere noi stessi e col passare del tempo a stare meglio con noi e con gli altri.” ***

“Credo che il corso “Studiare bene senza averne voglia” non è per chi davvero non ha voglia. Questo corso aiuta innanzitutto a sentirsi bene con se stessi, e rende esplicito che sono la felicità e la serenità la chiave per ottenere miglioramenti a scuola e non solo. Il risultato sperato dopo il corso (cioè l’andar meglio a scuola) penso che in realtà non è una conseguenza vera e propria del corso, bensi del sentirsi bene con noi stessi. Questo progetto aiuta a ritrovare quella serenità che si è persa dopo un calo della prestazione scolastica. Sono del parere che questo corso potrebbe essere indirizzato anche per ragioni alternative alla scuola, proprio per il fatto che in primo luogo aiuta a star bene con se stessi.” ***

“Non me l’aspettavo così motivante e ricco di riflessioni. Pensavo il solito corso dove mi dicono che devi fare di più senza farti riflettere sul motivo del perchè devo dare di più. Mi ha fatto ragionare riguardo a sentimenti che possono sembrare scontati ma che se sottovalutati possono demotivarci. E’ un corso che sprona e ti aiuta a capire perchè si deve migliorare e a non dar nulla per scontato.”***

” E’ stato interessante e coinvolgente. Mi ha aiutato a capire che non devo scoraggiarmi che posso stupire gli altri e anche me stessa. Penso sia un’esperienza da provare per capire davvero perchè si ha un certo tipo di atteggiamento e soprattutto come possiamo migliorare secondo questo aspetto. Sono contenta di aver frequentato il corso e spero che mi sia d’aiuto anche nel futuro.” ***

“Questo corso mi è servito per capire cosa non “andava” in me quando volevo studiare. Dal primo incontro non avevo capito bene l’utilità ma adesso spero di riuscire a recuperare quelle materie che ho giù studiando di più e con tranquillità, dato che si può sia studiare che avere del tempo libero.”***

“All’inizio ero un pò scettico riguardo a questo corso che poi si è rilevato molto utile, adesso mi sento diverso. E’ stato una bella esperienza e sono veramente cambiato! Interessante ti fa apparire come te ti vedi o ti vedresti.”** *

“Mi aspettavo un corso sul metodo di studio invece mi ha aiutato ad avere più fiducia in me stesso” ***

“Il corso mi è servito per capire che posso andare bene a scuola e che non c’è bisogno di chiassà che cosa per riuscirci. Se la mia amica non andasse bene ma vorebbe riuscire glielo consiglierei sicuramente ora credo di poter riuscire a studiare. E credo anche di essere io a voler studiare e quindi mi sento anche più sicura di me che per mio studio.”***

“Sicuramente all’inizio di questo corso non credevo che mi avrebbe aiutato un gran che, ma subito dopo il primo incontro ho notato un leggero cambiamento che spero continui e di questo ne sono più che felice perchè so che mi fa bene.” ***

“Questo corso per alcuni può anche essere sottovalutato, mentre per me è stato molto interessante, mi ha fatto capire che per studiare non serve l’aiuto di nessuno o i nostri genitori che ogni giorno ci ripetono sempre la stessa cosa, ma basta solo avere la buona volontà.” ***

“Esperienza strana e non me l’aspettavo cosi, strana ma penso che sia utile, o per lo meno sembra esserlo. Mi ha fatto pensare molto e capire ciò che accde quando non si ha voglia di studiare ma si è consapevoli che serve. Inizialmente il disegno della macchina lo trovavo insensato, ma appena l’ho visto finito ho condiviso realmente quello che significava.”***

“E’ stata una seduta breve ma intensa, spero abbia realmente risvolti positivi nell’immediato futuro. Ha rispecchiato più o meno le mie aspettative. Nonostante fossi diffidente è stata un’esperienza positiva che rifarei e riproporrei, essa mi ha posto difronte ad una situazione abituale dandomi (forse) la marcia in più necessaria.”***

“Ho partecipato a questo corso studiare bene senza averne voglia mi è piaciuto, è stato interessante ho capito tante cose. Che mi aiutano a fare le cose meglio ed a studiare e quando ti comandano di fare quella cosa bisogna provarla a farla anche se non si ha voglia.”***

“Questo corso mi è stato molto utile nel migliorare lo studio, mi ha aiutato ad essere più concentrata nello studio ad avere più fiducia in me stessa riguardo alla scuola ma non solo. In questi due incontri ho capito che tutto lo sforzo che stavo facendo non funzionava, era lavoro sprecato. Sono molto contenta di aver partecipato perché mi ha cambiato in modo positivo e mi sta aiutando a non essere bocciata.”***

“Questo corso è stato un continuo di forti emozioni diverse che m’hanno aiutato a capire cosa non riuscivo a fare e il motivo dandomi le dritte giuste per poter essere una persona migliore che vuole appunto migliorare nella sua vita e quindi ad essere una persona più serena, più fiera di se stessa senza aver alcun dubbio su quel che vuole veramente fare ed essere. Questo corso mi è piaciuto molto anche perché non me l’aspettavo così. Ci sono state molte sorprese, infatti lo consiglierei a tutti i miei amici perché è un’esperienza fantastica.”***

“Questo corso mi è molto servito perché mi ha fatto capire come posso studiare ma non mi è servito solo per lo studio ma anche per me cioè mi ha fatto molto maturare a cosa stavo per andare incontro che sarebbe la bocciatura volevo anche molto ringraziarla per avermi aiutato fatto capire certe cose che non sapevo.”***

“Questa esperienza è stata molto produttiva, spero di migliorare il mio andamento scolastico. Lo consiglio a tutti gli studenti.”***

“E’ stata un’esperienza molto bella e ho capito molte cose. Questo corso me l’aspettavo noioso invece è stato rilassante e piacevole. Grazie mille dottoressa Marzia Sellini”***

“Questo corso mi ha insegnato che non devo sforzarmi di cambiare perchè posso essere migliore con facilità. E’ stata un’esperienza divertente nella quale mi sono sentita a mio agio. Mi ha insegnato ad avere più fiducia in me.”*** 

“Durante questo corso abbiamo intrappreso viaggi in noi stessi e ci siamo aiutati. Ci siamo liberati di alcuni blocchi che avevamo nella testa. Ho capito quanto è importante concentrarmi e riuscire a guardarmi dentro. Ho capito anche che sono io che dico che non ho voglia di studiare ma che è solo un pretesto per non farlo.”***

“E’ stato molto interessante sono molto più sicura di me e sono consapevole che posso raggiungere i miei obiettivi. Ho capito che non devo sforzarmi solo per far felice gli altri e alla fine di questo incontro posso dire che ho più autostima, d’ora in avanti mi impegnerò di più a scuola e sarò felice se recupererò anche solo una materia.”***

“Mi è piaciuto mi ha fatto capire che arrendersi davanti alle difficoltà è inutile, perchè tanto bisogna vivere ne più ne meno. Mi ha insegnato che c’è un metodo per riuscire a “distruggere” ogni cosa (come ad esempio l’andare male a scuola). E’ stato utile non solo per la scuola ma anche per stare meglio con sè stessi e con gli altri.” ***

Istituto Sraffa di Brescia

“Questo corso mi è servito molto. Mi sento più libera di me stessa. Adesso ogni giorno torno a casa più fiera di me. Abbiamo fatto diversi giochi nell’aula. Quello che mi è piaciuto di più è stato quelloì della macchina del tempo. Mi sembrava davvero di essere due mesi dopo. Adesso spero di migliorare tutto a scuola per il comportamento e i voti, a casa per la famiglia, in giro per gli amici. Vorrei ringraziare moltissimo la dott.ssa Sellini per la collaborazione e per queste due lezioni che ci ha fatto fare. Volevo ringraziarla per avermi fatto capire veramente come stavano le cose. Peccato però che gli incontri sono finiti (erano due incontri da due ore) perchè mi sono piaciuti moltissimo e mi hanno fatto davvero riflettere. Ho capito anche che devo essere più sicura di me perchè è solo con la volontà che si cresce e si va avanti. Questi incontri sono davvero utili anche per la parte interiore di noi (soprattutto). Ho capito che non bisogna mai arrendersi perchè se una cosa la si vuole, la si conquista. Ogni giorno che torno a casa, anche nel fare i compiti mi sento più a mio agio. Sembra tutto più semplice (questo vale anche per lo studio). L’unica materia, quest’anno con cui ho qualche carenza è una lingua, all’inizio quando prendevo 5 (non di meno del cinque), tornavo a casa con quasi le lacrime addosso o pensando di essere bocciata o magari rimandata, ma poi ho capito che (come ripeto) non bisogno mai arrendersi. Grazie davvero dottoressa Sellini “***

“Questo corso mi è piaciuto molto perchè è diverso da come me lo aspettavo pensavo sarebbe stato noioso invece tutto il contrario. Ho imparato cose nuove su me stessa e tutto grazie alla dottoressa.Non mi sono per niente pentita di aver fatto questo corso.” ***

“Pensavo di trovare qualcuno che mi insegnasse la strada ma ho trovato chi mi aiuta a scoprirla e trovarla.” ***

“Di sicuro non mi aspettavo fosse così, mi è piaciuto tutto, soprattutto i lavori, non me ne pento sicuramente. Mi aspettavo tempesta, ho trovato arcobaleni” ***

“Per me il corso è stato utile uno per aver avuto più fiducia in me stessa e poi per conoscere meglio le persone” ***

“All’inizio pensavo che fosse un progetto stupido ma che mi hanno fatto capire cose che non sarei riuscito a capire da solo.” ***

“Pensavo fosse un corso noioso sui soliti metodi di studio da appplicare a casa. Invece è un aiuto psicologico, io credo che può farci cambiare senza sforzarci e senza accorgercene, magari facendoci impegnare di più nella scuola senza farcene rendere conto.” +++ 

“Questo corso è molto divertente e simpatico mentre pensavo fosse uno dei soliti corsi dove ti fanno solo impazzire, con i metodi di studio. E’ stata un’esperienza molto piacevole inviterei molte altre persone a farlo, penso che funzionerà anzi lo spero, molto.” ***

“Di questo corso mi aspettavo altro ma è servito comunque per migliorare a scuola. Mi ha aiutata ad impegnarmi per migliorare a scuola. Mi sono divertita ho preso esempio, sono riuscita a capire un pò me stessa. Sono riuscita ad esprimere le mie paure. Ho preso più fiducia in me stessa. Tutto ciò grazie agli incontro con la dott.ssa Marzia Sellini che ci ha fatto giochi per riuscire a capire le nostre difficoltà lei e noi stessi per riuscire poi ad affrontarle.”***

“Ho partecipato ad un corso dal 10 all’11 di Marzo, in un corso “Studiare senza avere voglia”. All’inizio pensavo che mi facevano vedere il metodo più facile, rapido e utile per studiare e memorizzare velocemente senza grande difficoltà come prima. Ma non era cosi, però è stato un corso psicologo che ha permesso di sapere le mie conoscenze e di essere autonoma. Essere libera non stressata dagli elementi che mi circondano. Mi è servito perchè mi ha fatto sapere che quello che sentivo o quella persona che sono è quella giusta nonostante che per alcuni il mio comportamento è aggressivo. Perchè a volere certi amici mi negano di studiare di fare o di dire ciò che trovo giusto e che potrebbe non andare bene a loro. Dovrò solo credere in me per raggiunger i miei obiettivi.”***

“E’ un corso che ti aiuta molto, pensavo spero che in questi 20 giorni io possa migliorare.”***

“Per me questo progetto è stato utile perché con questo progetto ho avuto la fiducia in me che posso recuperare le materie che ho giù anche se penso che non riuscirò.”***

“Per me questo corso è stato interessante mi ha fatto pensare che magari la scuola non è cosi difficile cime sembra, ma basta poco. Per quanto riguarda i pensieri dovrei effettuare molti lavori ancora.”***

“Per me il corso è stato molto utile perchè ho imparato molte cose es: studiare e di stare felice sempre.”***

“Questo corso mi è servito e mi è piaciuto per tranquilizzarmi, per liberarmi, credere, un pochino di più in me stessa, credere nelle mie potenzialità e anche per divertirmi! La ringrazio! Arrivederci dottoressa.”***

“E’ stata un’esperienza molto bella e ho capito molte cose. E’ questo corso me lo aspettavo noioso invece è stato rilassante e piacevole. Grazie mille dottoressa Marzia Sellini “***

“Questa esperienza è stata molto produttiva, spero di migliorare il mio andamento scolastico: lo consiglio a tutti gli studenti.”***

“Cara Tizia, volevo raccontarti dell’incontro con la psicologa. E’ stato veramente interessante partecipare a queste due lezioni, Vieni motivato a capire perchè e come studiare e capire. Spero che dopo queste lezioni cambi la mia situazione scolastica. Mi sono trovata bene e ho capito che posso raggiungere i miei obbiettivi se voglio. Sono generalmente scettica su queste cose ma reputo questo corso costruttivo e utile.”***

“Ciao Alex, sono stata a due incontri ieri e oggi perchè vado male a scuola e mi ha molto aiutato. Mi ha fatto capire che la mia vita può solo migliorare se acquisto volontà e che tutte le cose che pensavo di perdere in realtà non le perderei affatto. Mi ha aiutata a guardare dentro me stessa e capire ciò che sono e che provo.”***

“Amigo te ne pentirà. E’ strabello sto incontro vieni anche tu ti metterai a studiare fess.”***

“Ciao sono la ragazza che ha partecipato nel corso di psicologia. Ti consiglio di farlo, non te ne pentirai! Te lo assicuro! E’ molto interessante e molto bello! “***

“Questo corso è stato davvero bello. Ed è stato molto utile perchè ti fa capire tante cose per studiare e ho superato le mie paure dello studio.”***

“Mi aspettavo fosse una cosa più pratica e meno psicologica nel senso che pensavo di più ad un metodo per studiare concretamente invece è una cosa forse più importante ovvero l’apertura della mente. So che nei prossimi giorni migliorerò spero radicalmente.”***

“Credevo che fosse molto diverso rispetto a ciò che è realmente. Non me l’aspettavo così interessante e piacevole. Spero davvero che in 20 giorni circa, quello che ho “visto” qua lo rivedrò nei miei giorni reali.”***

“Ho partecipato ad un corso dal 10 al 11 di Marzo, in un corso “studiare senza avere voglia” All’inzio pensavo che mi facevano vedere il metodo più facile, rapido e utile per studiare e memorizzare velocemente senza grande difficoltà come prima. Ma non era cosi, però è stato un corso psicologico che ha permesso di sapere le mie conoscenze di essere autonoma. Essere libera non stressata dagli elementi che mi circondano. Mi è servito perchè mi ha fatto sapere che quello che sentivo o quella persona che sono è quella giusta nonostante che per alcuni il mio comportamento è aggressivo. Perchè a volte certi amici mi negano di studiare, di fare o di dire ciò che trovo giusto e che potrebbe non adare bene a loro. Dovrò solo credere in me per raggiungere tutti i miei obbiettivi.” ***

“Questo “corso” è stato inaspettato, diverso da una qualsiasi lezione sistematica, è stato fuori dagli schemi, ha dato la possibilità di rompere certi schemi, è stato un qualcosa di adatto a me, libero, come me. La mia ambizione più desiderata è quella di aiutare gli altri, penso sia l’aspirazione maggiore, la moneta che rende più ricchi, oltre al denaro, molto sopra esso, i soldi non fanno la felicità si usa dire, ed è vero, aiutare gli altri rende davvero ricchi, e questo corso mi ha aiutato a capire che le mie aspirazioni sono concrete, mi ha colpito davvero dicendomi dopo avermi sentito parlare “chi ha così sicurezza di ciò che vuole fare ci riesce”. Io sono sicuro di me, so che riuscirò, oltre alla scuola, a fare ciò che voglio, sono libero di farlo, sono sempre stato sicuro di riuscirci, e mi fa piacere che lei lo abbia notato. Penso che ormai abbia capito chi sono la ringrazio; Luca F. (lo so che era anonimo ma mi sentivo in dovere).”***

“Non mi aspettavo che il corso fosse cosi, mi è piaciuto tantissimo e mi ha aiutato a capire che possiamo raggiungere tutto quello che vogliamo e mi ha fatto capire che devo sempre lottare per ciò che voglio e non devo essere obbligata da nessuno anche se sono i miei genitori. Soprattutto avere fiducia prima di tutto di noi stessi ed essere sicura a quello che stiamo facendo e di quello che vogliamo che succeda nel futuro.”***

“Questo corso mi ha dato dei giusti consigli. Mi è servito molto grazie alla professoressa. “***

“Questo corso mi è piaciuto molto, è un corso molto interessante. E che può aiutare a capire come faccio studiare, e aiutare a costruire un metodo di studio!! A me è servito molto! Grazie. E tutti dovrebbero provarlo a fare quelli che vogliono migliorare ma non ce la fanno! “***

“Spero che mi sia utile e spero che sia di gran aiuto. Non ho ancora visto dei cambiamenti ma spero che funzioni questo metodo è studiare senza averne voglia.” ***

“Sembrava una cosa stupida e invece no, volevo solo perdere lezioni, ma mi sono trovata di fronte ai miei problemi esistenziali, e sono crollata, sono crollata, mi sono sentita troppo bene per far si che questo si avveri, le frasi sono ciò che mi ripetono da una vita, credo di aver però capito che merito di essere felice e di essere me stessa senza paura di essere rifiutata.” ***

“Ho trovato bene nel questo corso. Ho trovato utile cose per me. Adesso sono sicura che riuscirò a studiare il diritto. Se tu fai fatica a studiare, fai questo corso secondo me migliorerai. Io sarò felice se io migliorerò. Grazie a questo corso e la dottoressa che mi ha aiutato. Grazie”***

Rientro a scuola: manuale di sopravvivenza per genitori

Per molti le vacanze non sono ancora cominciate, per altri, invece, stanno volgendo al termine e già si guarda con una certa apprensione al ritorno al lavoro. In particolare i genitori devono cominciare a pensare non soltanto agli impegni lavorativi ma anche a quelli scolastici dei loro figli, poiché bisognerà farsi trovare pronti al rientro a scuola avendo già a disposizione tutto ciò di cui si ha bisogno. Innanzitutto meglio evitare gli acquisti dell’ultim’ora per due motivi: primo perché si rischia di non trovare quello che si cerca e secondo per evitare lunghe file alle casse insieme ad altri ritardatari.

Le prime cose da comprare sono senza dubbio diari e zaini e orientarsi fra le tante proposte non è semplice. In questo caso, però, a venire in soccorso sono i gusti dei bimbi, appassionati di un cartone o di un personaggio televisivo. Per acquistare materiale scolastico e zaini, un’opzione sia economica che comoda è quella di effettuare gli acquisti online; se ad esempio siete in cerca di zaini con faccine, basterà dare un’occhiata online per trovarne a prezzi convenienti.

Una volta acquistato lo zaino, il diario e tutto l’occorrente, è necessario cominciare a pensare a come riprendere i ritmi della routine quotidiana abbandonati durante le vacanze. Il relax è sicuramente piacevole ma non è detto che ricominciare con le cose di tutti i giorni debba essere per forza un incubo, basta affrontare la situazione nel modo giusto e una volta riabituati ai vecchi ritmi, le faccende non appariranno più come dei pesanti sacrifici.

Proprio lo zaino e l’abbigliamento del bambino possono essere preparati la sera prima, in modo da non doversi occupare di ogni cosa di prima mattina e potersi così svegliare con più calma. Minore stress significa affrontare la giornata con più energia; lo stesso discorso dei vestitini e dello zaino può valere anche per la merenda di metà mattina del bimbo: pensarci la sera prima vuol dire risparmiare tempo il mattino seguente.

In questo modo si potrà fissare la sveglia ad orari più “umani” e dormire un po’ più a lungo, senza svegliarsi prima dell’alba a causa del timore di non riuscire a fare tutto in tempo. L’elasticità dell’estate in fatto di regole e orari va accantonata in favore di una maggiore rigidità, che aiuterà i bimbi – e di conseguenza i genitori – a riabituarsi agli orari di tutto l’anno; per facilitare il passaggio si potrebbe cominciare una o due settimane prima dell’inizio della scuola, così da farsi trovare pronti nel momento in cui suonerà la prima campanella dell’anno scolastico.

C.R.

Farmacie di turno

FARMACIE di TURNO in BRESCIA e  PROVINCIA

Il numero verde 800231061 è a disposizione per fornire informazioni in merito alle farmacie in servizio di guardia nelle 24 ore.

La chiamata è gratuita e  il servizio è realizzato in collaborazione con l’Associazione Titolari Farmacie di Brescia.

RICORDA: i farmaci vanno conservati in base alle indicazioni riportate sulla confezione,  in un luogo asciutto, talvolta in frigorifero, lontano dalla portata dei bambini e vanno smaltiti negli appositi contenitori che si trovano in Farmacia. Il farmacista è in grado di fornire indicazioni sul corretto utilizzo e sulla corretta conservazione del farmaco. Al Medico curante può essere utile sapere quali farmaci possiede in casa il cittadino.

 

Il sito di riferimento che consiglia l’ASL per reperire le farmacie di turno è: www.federfarma.brescia.it

In ogni caso per chi non fosse troppo distante da Brescia Due o da Leno è sempre operativa la farmacia Bravi aperta 7 giorni su 7, 24 ore al giorno anche la domenica e i festivi. Per info www.bravifarmacie.it

 

Giornata musei GRATIS

L’iniziativa ministeriale #DomenicalMuseo,  prevede la gratuità di tutti i musei e le aree archeologiche nella prima domenica del mese.

E’ l’applicazione della norma del decreto Franceschini, in vigore dal primo luglio 2014, che stabilisce che ogni prima domenica del mese non si paga il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali.

» Franceschini, “appello” ai musei privati
“Ogni prima domenica del mese è una giornata di festa, i musei che aderiscono crescono, spero che aderiranno anche i musei privati, per far diventare davvero questa iniziativa una formidabile occasione di legame fra i musei e il loro territorio”. Così il ministro Franceschini ha rivolto un appello ai privati ad aderire all’iniziativa dell’ingresso gratuito della prima domenica di ogni mese, commentando il successo di Pasqua. (fonte dati: ANSA)

Ecco le realtà che hanno aderito all’iniziativa:

Ampliamento rianimazione pediatrica

Un progetto ambizioso, grande ma sostenuto da tanto coraggio e determinazione.

Le disgrazie possono avere due vie di uscita o ci si lascia assorbire e le si subisce o le si trasforma in un’occasione. Ogni strada è difficile, ma quando un problema diventa stimolo per un miglioramento concreto non si può non abbracciare la causa.

La mia speranza è che molti tra i genitori che seguono Bresciabimbi non abbiano mai  bisogno di ricoverare i propri bimbi all’Ospedale, però purtroppo capita.

Ho conosciuto questo progetto e ve ne voglio parlare. E’ una causa importante, perchè di utilità per tutti i bambini

 

PROGETTO : AMPLIAMENTO RIANIMAZIONE PEDIATRICA “ SPEDALI CIVILI DI BRESCIA”

Raccogliere fondi ,con le autorizzazioni e “patrocinio” degli spedali civili di Brescia affinché si possa ampliare il reparto di rianimazione Pediatrica. Attualmente in questo reparto ci sono solo 4 posti letto più 1 per le urgenze e come è possibile immaginare in una struttura come gli spedali civili visto l’afflusso di pazienti che ogni anno sono ricoverati presso di essa 4 posti letto /5 sono ben pochi.

Ricordiamo che la struttura ospedaliera è considerata la seconda struttura per eccellenza in Italia.

L’idea nasce da un esperienza diretta del figlio del nostro presidente che dovendo subire un grosso intervento alla testa ,atteso da mesi , all’ultimo minuto (era già in sala operatoria quasi sedato) è stato riportato fuori , hanno avvisato la famiglia che nella notte sono state portate 2 urgenze in rianimazione e quindi non potevano più’ accogliere il bambino perché (essendoci solo 4­5posti) non avevano più il letto. Questa avvenimento successo al figlio del nostro presidente potrebbe succedere a chiunque , in passato è già successo ad altri , quindi come dire…meglio prevenire che curare!

Da qui questa idea trasformatasi poi in progettoserio con  disegni ,preventivi e autorizzazioni rilasciataci dalla direzione degli spedali civili di Brescia.

Per riuscire in questo ambizioso progetto abbiamo in programma vari banchetti ed eventi (anche in collaborazione con altre associazioni importanti) il cui il ricavato andrà a favore degli spedali civili stessi per la messa in opera del progetto.

 

Per chi volesse contribuire può’ farlo qua indicando come causale: “ AMPLIAMENTO RIANIMAZIONE PEDIATRICA “

Associazione c.m.i. Cristian Romanelli Onlus

IT 50 G 086 9211 2020 17000172978

Banca di Credito Cooperativo di Brescia

Filiale Quartiere I° Maggio (BS)

N.B.Ricordiamo a chi volesse fare donazione rilasciamo ricevuta detraibile

Per contatti : Presidente: Alessandro Romanelli 348/9740934

Vice presidente: Daniela Pirisi 392/1284173

Direttivo:Alessandra Manessi 389/4956357

http://cmiprocristianromane.wix.com/cmicristianromanelli

 

autorizzazione

E’ utile che i bambini continuino a scrivere a mano?

La nostra esperta di rieducazione della scrittura dott.ssa Dialiasa Salamone consiglia la lettura di questo articolo pubblicato da Adnkronos.com

 

E’ utile che i bambini continuino a scrivere a mano? La risposta è sì, anche in tempi di digitalizzazione ed uso sempre più estensivo del computer per vari aspetti della vita quotidiana. L’Accademia della Crusca, attraverso il suo periodico divulgativo “La Crusca per voi”, ospita il parere di Guido Gainotti, professore di neurologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che riafferma l’importanza e la validità dell’esperienza della grafia nei piccoli studenti.

“La scrittura è una delle attività che più hanno risentito del processo di digitalizzazione, poiché essa si è trasformata da un’attività manuale continua, compiuta con una penna, la cui punta scorreva su un foglio, in un’attività discontinua, basata sull’uso di una tastiera computerizzata – osserva il prof. Gainotti – Nel soggetto adulto questa sostituzione si è rivelata vantaggiosa, soprattutto per la maggiore rapidità che essa consente nella stesura del linguaggio scritto”.

In base ai presunti vantaggi che la digitalizzazione comporterebbe, si è fatta sempre più pressante la proposta di sostituire anche nel bambino l’apprendimento della scrittura manuale con quella basata sull’uso di una tastiera. Una proposta che lo specialista interpellato dall’Accademia della Crusca smonta decisamente.

Il neurologo Guifo Gainotti ricorda che sono state sollevate obiezioni sia di carattere neurobiologico (basate sullo studio dei meccanismi neurali che si svilupperebbero meglio in corso di una scrittura manuale che non di una scrittura tipografica) sia di carattere più genericamente psicologico circa l’impiego della tastiera al posto della grafia manuale in età infantile.

Ad esempio, alcuni autori hanno sostenuto che il riconoscimento di singole lettere sarebbe migliore in corso di apprendimento di una scrittura manuale che non imparando a scrivere su una tastiera, poiché le fini attività motorie compiute nel corso della scrittura manuale contribuirebbero al riconoscimento delle lettere stesse. In accordo con questa tesi, autori giapponesi hanno mostrato che la tendenza a scrivere manualmente aiuta a ricordare meglio la forma delle lettere. Per questa ragione, i bambini che imparano le parole scrivendole a mano le ricorderebbero meglio che non quelli che le imparano scrivendole su una tastiera.

Studi di risonanza magnetica funzionale (una metodica che permette di visualizzare le zone ‘attive’ del cervello) hanno chiarito il meccanismo responsabile di queste differenze. E’ stato, infatti, mostrato che le cortecce motoria e pre-motoria (coinvolte rispettivamente nell’esecuzione e nel controllo delle attività motorie) sono significativamente più attivate dalla presentazione di lettere scritte a mano che non da quella di lettere stampate, poiché queste strutture cerebrali sarebbero coinvolte non solo nell’esecuzione ma anche nell’analisi dell’attività grafica.

Risultati analoghi sono stati ottenuti dallo studio dei potenziali evento-correlati (onde cerebrali che si formano automaticamente in risposta a stimoli esterni) a livello della corteccia occipitale (sede della percezione visiva) in un compito che rifletteva la ‘familiarità motoria’ con le lettere osservate.

Anche questi risultati, spiega il saggio pubblicato sulla rivista “La Crusca per voi”, indicano che l’informazione motoria, contenuta nelle lettere scritte a mano, viene elaborata dal cervello e che questa elaborazione dipende dallo stato di attivazione della corteccia motoria corrispondente all’arto utilizzato nella scrittura. Si tratterebbe, quindi, di un aspetto particolare di un meccanismo più generale secondo cui l’osservazione dell’azione faciliterebbe la sua percezione visiva.

“A mio parere, anche trascurando il rilievo di questi dati sperimentali, appare molto discutibile la motivazione di base (la ricerca di maggiore rapidità nella stesura di una traccia scritta), che ha suggerito di sostituire nel bambino l’apprendimento di una scrittura manuale con una compiuta su una tastiera – sostiene – Guido Gainotti – Una scrittura più lenta permette, infatti, una più accurata elaborazione del pensiero che si intende esprimere graficamente, mentre una scrittura più rapida può indurre a una maggiore superficialità e a un più frequente ricorso ad espressioni stereotipate”.

Inoltre, una scrittura più veloce, argomenta il professore Gainotti, “rischia di far un minor uso di quelle funzioni di controllo che permettono di raggiungere una maggiore sintonia fra il pensiero che prende forma nel corso della scrittura e la sua realizzazione grafica”.

“Ora, in una società sempre più complessa come quella contemporanea, in cui paradossalmente la quantità prevale nettamente sulla qualità, ed in cui la rapidità di esecuzione è uno dei fattori che contribuiscono a questo squilibrio, noi riteniamo che un ruolo fondamentale sia svolto dai modelli di sviluppo cognitivo proposti per la costruzione ed il funzionamento di una mente che tende a raggiungere la propria maturazione”.

“Se vogliamo incrementare le capacità di riflessione e di approfondimento, necessarie per l’analisi di situazioni complesse e per l’elaborazione di risposte adeguate, dobbiamo concedere al cervello infantile i tempi necessari per tali elaborazioni, onde abituarlo a tale modalità di funzionamento – spiega il neurologo – Se, invece, vogliamo contribuire ad un’ulteriore velocizzazione di un sistema che corre senza avere consapevolezza dei punti di arrivo della propria corsa e delle conseguenze di lungo termine delle proprie scelte, possiamo privilegiare soluzioni che riducono i tempi a discapito delle funzioni di elaborazione e di controllo”.

Conclude il neurologo Guido Gainotti: “Evidentemente, non riteniamo che la scelta fra scrittura a mano e scrittura tipografica giochi un ruolo importante in questo senso, ma riteniamo che, comunque, essa faccia parte di un sistema di scelte, di cui dobbiamo tener conto nella valutazione consapevole del tipo di società verso cui vogliamo andare”

www.adnkronos.com/accademia-della-crusca-scuola-bimbi-continuino-scrivere-mano

 


Dott.ssa Dialisa Salamone
Grafologa, Rieducatrice della scrittura dal 2003
telefono: 346 323 85 71
info@disgrafia-verona.it
www.disgrafia-verona.it

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Famiglia di cuore

Famiglia di cuore – intervento di aiuto nell’esperienza di ADOZIONE

Il progetto vuole prendere avvio con percorsi in favore dei minori adottati e delle loro famiglie attraverso l’arteterapia e l’intervento psicologico. L’arteterapia utilizza i materiali artistici come medium per l’accesso al non verbale e a stati emotivi difficilmente esprimibili a parole. L’elemento fondamentale per ogni crescita psico-corporea è la qualità della relazione. Con i bambini adottati vi è una carenza nella relazione primaria caratterizzata dal vissuto abbandonico. Le famiglie adottive spesso si trovano di fronte a difficoltà perchè non supportate adeguatamente non solo a livello edcativo dei figli quanto a livello emotivo. L’esperienza terapeutica attraverso l’arte in un intervento di gruppo lavora come contenitore, supporto e mezzo preventivo per il bambino per evitare che si costruiscono relazioni interpersonali (e intrapsichiche) conflittuali, legate a dei vissuti abbandonici dei minori e per tanto di difficile gestione all’interno della famiglia. Parallelamente al percorso gruppale rivolto ai bambini, trova il suo senso uno spazio di ascolto psicologico rivolto alla coppia dei genitori adottivi finalizzato a offrire una possibilità di espressione e condivisione di emozioni sentimenti, paure, vissuti … sperimentati e incontrati nella costruzione del legame di attaccamento.

Di importanza fondamentale è offrire appoggio, ascolto, accoglienza e consiglio per la crescita del figlio. Spesso i genitori adottivi non hanno la conoscenza del vissuto del bambino per tanto non comprendono atteggiamenti comportamentali e affettivi destabilizzanti. Il distacco dalla madre naturale è un abbandono in qualsiasi forma venga processato. L’abbandono è un lutto. Questo va rielaborato nel corso della vita e preso a cuore in quanto esperienza traumatica. Attraverso l’utilizzo del medium artistico si vuole avvicinare questa tipologia di utenza supportando i genitori nelle loro ansie e perplessità offrendogli risposte autentiche, permettendo al bambino di rielaborare i suoi vissuti e crescere con un senso di identità autonomo. L’approccio artistico, non verbale, è indicato per affrontare tematiche profonde e difficilmente verbalizzabili, dal senso di colpa alla paura, al dolore che precede scelte, all’arrivo successivo di un figlio naturale.

Riteniamo che il lavoro con l’arteterpia e l’accompagnamento psicologico durante il percorso possano stimolare un contatto profondo, spontaneo e immediato con l’altro e possano facilitare il processo di attaccamento nella e alla nuova famiglia stimolando l’emersione di risorse emotive personali e creative sul piano inter e intrapersonale.

Modalità di intervento: gruppi di arteterapia a cadenza settimanale di bambini di età compresa tra 4-11 anni. Maggiore omogeneità possibile nell’abbinare le età e il tempo trascorso dall’adozione. Ascolto psicologico famigliare costruito sui bisogni specifici.

Dott. sa Antonella Agosti arteterapeuta clinica, Dott.sa Sara Lombardi, psicologa psicoterapeta

Info e Contatti: 3397159370/3663983274

 

Disgrafia e difficoltà di scrittura: non abbandonare, ma prevenire e recuperare

Interessante approfondimento e studio della nostra esperta, la dott.ssa Dialisa Salamone, sulle possibilità di recupero e d’intervento sulla disgrafia e disturbi grafo-motori.

 

DISGRAFIA E DIFFICOLTÀ DI SCRITTURA: NON ABBANDONARE, MA PREVENIRE E RECUPERARE

L’apprendimento della scrittura manuale oggi, nonostante se ne inizi a parlare, è ancora molto sottovalutato e non c’è sufficiente formazione rispetto alla sua importanza per lo sviluppo del bambino, anche a livello neuronale.

Dal 2003, anno in cui sono diventata grafologa rieducatrice della scrittura, lo scenario è radicalmente cambiato ma la sensibilità su questo argomento è ancora “latente”.

Si assiste ad un crescente interesse da parte di alcuni insegnanti, mentre diverso è l’atteggiamento di certi medici i quali, poichè in effetti durante l’età evolutiva vengono trattati casi con problematiche anche molto complesse, parlano della disgrafia come di “acqua fresca”.

Generalmente le frasi riduttive più comuni sono: “Esistono problemi ben più gravi!”, “Eh va beh scrive male… non ci si può fare niente, scriverà in stampato, userà il computer!”, “Lasciatelo tranquillo tanto non si può lavorare su questo disturbo”.

Sicuramente, dal mio punto di vista, il primato della sensibilità va ancora tutto ai genitori, centrati sul benessere dei propri figli.

La disgrafia e la scuola

Entrando nello specifico dell’istituzione scolastica va detto che l’attenzione sui Disturbi dell’Apprendimento è sicuramente molto aumentata ma, di fatto, non è semplice riconoscere la disgrafia o il “rischio disgrafia” in quanto occorre una preparazione specifica.

Gli insegnanti che scelgono autonomamente di fare formazione spesso ottengono poche nozioni sulla patologia della scrittura, la quale viene argomentata in modo marginale rispetto agli altri DSA (in particolare dislessia e disortografia, molto più evidenti).

Attualmente quindi se al bambino viene individuata una possibile disgrafia, la scuola sovente preferisce aspettare la certificazione medica per attuare i provvedimenti previsti, che non intervengono direttamente sul problema, ma attraverso i quali l’alunno viene semplicemente esonerato il più possibile dallo scrivere. Le Asl oltre a fornire l’eventuale certificazione non prevedono alcun trattamento per questo disturbo.

A livello neuropsichiatrico la conclamata origine neurobiologica riconosciuta ai DSA forse meriterebbe di essere approfondita relativamente alla disgrafia. L’aspetto motorio e le variabili ambientali che possono intervenire su questo disturbo la differenziano dagli altri DSA. Bisognerebbe quindi verificare su quali basi poggiano per esempio le teorie per cui si pensa che anche la disgrafia sia “congenita” (come invece è confermato per la dislessia).

sportello-disgrafia

Allo stesso modo sarebbe opportuno che i sostenitori argomentassero quale fondamento avrebbero le ipotesi per cui si afferma che non sia possibile migliorare la scrittura con un trattamento individuale mirato e specifico, o che questo non permanga a lungo termine. I detrattori di tale teoria, a me noti, sono principalmente i genitori di alunni -con difficoltà grafo-motoria o con disgrafia certificata- migliorati attraverso il percorso di recupero programmato dalla grafologia applicata alla rieducazione della scrittura.

In Italia l’attenzione scientifica sull’argomento è ancora troppo recente e la maggior parte degli studi al riguardo è tuttora in corso. In ambito grafologico si studia la scrittura dal 1900 circa, mentre le patologie della stessa vengono approfondite dal 1950 circa.

Possiamo quindi chiamarla anche “il minore dei mali”, ma una difficoltà grafo-motoria col tempo spesso si trasforma in disgrafia, compromettendo così la comunicazione scritta con ogni sua valenza espressiva.

Non secondario è l’effetto negativo sull’autostima del bambino e quindi sulla sua crescita personale; non si esclude la possibilità che una difficoltà esecutiva della scrittura diminuisca l’attenzione ai contenuti didattici, con la concreta possibilità che ciò possa pregiudicare la motivazione allo studio. Attualmente si stanno accertando le conseguenze negative nell’evoluzione della personalità di quei DSA non riconosciuti e non trattati adeguatamente, i quali sembra che in età adulta abbiano una maggiore possibilità, rispetto alla norma, di maturare per esempio la depressione.

La scrittura unisce mente e corpo, costringe a stare fermi e concentrati, costringe a piccoli gesti precisi, ad organizzare lo spazio e il tempo: è tutt’altro che un compito di semplice apprendimento.

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E’ importante restituire al bambino, nella delicata fase evolutiva, la capacità di scrivere in maniera fluente non esponendolo a confronti negativi coi quaderni ben scritti dei compagni, ed evitando di fraintendere una frettolosità dovuta alla difficoltà con una mancanza di volontà.

Copiare pagine e pagine di letterine o svolgere sistematicamente schede di pre-grafismo, in alcuni casi, è un carico di lavoro supplementare che stanca senza produrre i frutti sperati. Il percorso programmato dalla grafologia, applicata alla rieducazione della scrittura, è invece studiato ad hoc sulle peculiarità di ogni bambino e segue i principi di gradualità nel rispetto dell’unicità della persona, con l’obiettivo di restituire le funzionalità del gesto grafico.

In conclusione ritengo che i provvedimenti presi a scuola in caso di disgrafia certificata, attraverso gli strumenti dispensativi e compensativi previsti, portino solo ad ignorare il problema senza dare risposte strutturate e strutturali alla cura di questo prezioso apprendimento che ogni alunno avrebbe il diritto di acquisire. Esonerare dallo scrivere, di questo si tratta, è molto diverso dal prevenire e anche dal lavorare su un possibile miglioramento della situazione.


Dott.ssa Dialisa Salamone
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Ho in classe un bambino con autismo. Come mi relaziono?

Ho in classe un bambino con autismo. Come mi relaziono?

di Maria Caccetta

L’incontro con un bambino con disturbo dello spettro autistico  a scuola può far nascere una serie di dubbi e perplessità. Le persone con autismo hanno caratteristiche individuali molto peculiari; per chi non ha mai avuto la possibilità di interagire con loro, non sempre può risultare semplice costruire processi di comunicazione efficaci.

La comunicazione si può inceppare e la paura, le difficoltà, la non conoscenza di metodi e strategie specifici rischiano di paralizzare la relazione  e di impedire la costruzione di adeguati  processi d’insegnamento-apprendimento.
Se sei un insegnante che dovrà occuparsi di un bambino con autismo, e non sai bene come porti nei suoi confronti, devi sapere che esistono una serie di azioni che puoi attuare  per prepararti alla relazione con lui.  
In questo articolo ti darò dei suggerimenti su come avviare la relazione con il tuo bambino con disturbi dello spettro autistico.

Ecco da dove iniziare:

1- Prendi informazioni sul bambino.

Incontra i genitori indaga le loro aspettative, raccogli informazioni utili sui comportamenti del bambino e sulle modalità educative adottate da loro in presenza di comportamenti problema. Mettiti in contatto con  gli insegnanti che hanno seguito il bambino  negli anni precedenti, il loro resoconto sarà fondamentale per comprendere come il bambino si relaziona con i compagni e con gli adulti,  e per avere informazioni circa gli strumenti e le strategie più adeguate per favorirne i processi di apprendimento. Chiedi ai genitori di poter leggere le relazioni cliniche e psico-diagnostiche, in questo modo potrai avere un quadro chiaro circa le principali potenzialità e  difficoltà del bambino.
Chiedi ai genitori di poter incontrare i terapisti del bambino, o le altre figure professionali che gravitano intorno a lui; solo realizzando un  lavoro d i rete potrai ottenere ottimi risultati con il bambino che segui.

2- Osserva il bambino quando entra in classe

Che tipo di comunicazione utilizza prevalentemente?
Motoria: dirige la manipolazione fisica di una persona;
Gestuale: indica , mostra, guarda lo spostamento fisico di un oggetto che vuole indicare;
Con utilizzo di oggetti: passa un oggetto ad un’altra persona per comunicare quello di cui ha bisogno;
Attraverso vocalizzazioni: utilizza suoni, compreso il pianto per comunicare (ad esempio il bambino dice  :<ah, ah, ah> per attirare l’attenzione di un’altra persona);
Con supporto di foto: utilizza foto bidimensionali per comunicare, ad es. utilizza foto per indicare parti del corpo, oppure  utilizza foto di azioni o di  eventi per comunicare il suo bisogno;
Con illustrazioni: utilizza illustrazioni bidimensionali che rappresentano oggetti, azioni o eventi  per comunicare ciò che desidera, ad es. il bambino passa all’insegnante l’illustrazione di “ un bambino che va in bagno” per indicare che vorrebbe andare al bagno;
Verbale: utilizza il linguaggio per  comunicare;
Usa gesti “referenziali”: dice si, no, batte le mani

Osserva poi qual’ è la sua reazione ai rumori presenti nella classe. I bambini con autismo sono molto sensibili ai suoni  e possono avere reazioni abnormi (come ad esempio mordersi, sbattere la testa, scappare) di fronte a stimolazioni  uditive intense percepite come pericolose. Qual’ è la sua reazione al contatto fisico:  osservalo quando i compagni si avvicinano a lui, nota se appare insofferente o al contrario ricerca intensamente il contatto fisico. Questo dato ti sarà di fondamentale aiuto per  capire come porti nei suoi confronti.

3- Cerca di comprendere quali sono i suoi interesse e quali le sue attitudini

Molti bambini con autismo sono bravi a disegnare, a  creare, ad utilizzare il computer; queste aree di talento dovranno essere incoraggiate.
Molti bambini autistici hanno degli interessi ristretti e tendono a parlare solo di quello, come per esempio  di treni, di meccanica etc.. Il modo migliore per affrontare queste fissazioni è usarle per motivare i compiti in classe. Se al bambino piacciono i treni, allora  li potrai usare per insegnargli la lettura e la matematica; potrete ad esempio  leggere insieme un libro che parla di  treni, o  utilizzate i treni per risolvere problemi di matematica (per esempio calcolare  quanto tempo occorre ad un treno per andare da  Roma a Torino). In questo modo il bambino sarà motivato e riuscirà ad apprendere con maggiore facilità .

4- Procurati informazioni e materiali che ti aiutino nel percorso di integrazione del bambino con disturbi dello spettro autistico

Ricorda l’inclusione di un bambino con autismo ha bisogno di competenze specifiche e della collaborazione dei differenti attori che operano intorno al bambino.
Organizza subito le prime proposte educative per il tuo bambino, ora sei pronta per cominciare a programmare il suo Percorso individualizzato.

Buon lavoro

 

Team Centro Studi FORePSY – Roma www.forepsy.it

 

Nido Scoiattolo

L’asilo nido Scoiattolo si trova in via Noce, 69 – tel. 030/3533315 – fax 030/3538021.

Può ospitare 36 bambini di età superiore all’anno. La funzionalità dell’asilo nido è garantita da 3 educatrici a tempo pieno, 4 educatrici a tempo parziale, 3 ausiliari I pasti vengono forniti da una mensa centralizzata. Il Nido é aperto dal lunedì al venerdì. dalle 7,30 alle 18,00 con un’uscita anche alle 15,30.

Il nido Scoiattolo mette a disposizione una notevole quantità di spazio strutturato facendo attenzione alla qualità delle esperienze che al suo interno i piccoli fanno.
Accanto a spazi attrezzati per il gioco con l’acqua, le farine, le granaglie, il colore, per la lettura e il racconto, esistono spazi collettivi articolati secondo centri d’interesse: qui i bambini possono scegliere “a che gioco giocare” e talvolta ritagliarsi angoli di personale intimità, nel rispetto dei propri tempi e bisogni.
Tutt’intorno si estende una ampio e attrezzato giardino: lido d’estate e mondo da esplorare d’inverno.      Il pranzo è fornito da una mensa centralizzata che segue un menù a rotazione appositamente disposto da una dietista.
Il pranzo, come il cambio e la nanna sono momenti molto importanti dal punto di vista della relazione ed è per questo che viene loro riservata una cura particolare.
Le proposte educative non sono mai fini a se stesse: nascono dall’ascolto del bambino, dall’attenzione alle sue emozioni e paure, che a volte accompagnano il cambiamento e la crescita.
Le feste e gli eventi che candiscono l’anno sono la caratteristica del nido Scoiattolo e contribuiscono ad arricchire le esperienze del bambino. Tutti i percorsi vengono condivisi con i genitori mediante documentazioni, immagini, momenti di incontro e ogni qualvolta il bambino porta a casa emozioni attraverso filastrocche, aneddoti, canzoncine che creano continuità fra le esperienze casa-nido coinvolgendo tutti.

Valuta la  programmazione: PROGRAMMAZIONESCOIATTOLO

AAA cercasi mamme

Ecco una richiesta arrivata a Bresciabimbi! Avete delle segnalazioni per aiutare questa mamma? Aspetto i vostri commenti

Sono una giovane mamma di un bambino di 1 anno abito ad Acquafredda nella bassa bresciana , vorrei sapere se potete indicarmi ludoteche o centri nei dintorni della mia zona dove poter passare qualche ora con me presente …qua in zona non trovo nulla e’ tutto dai 3 anni in su’ e le mamme non possono restare per socializzare con altre mamme

Grazie mille

Gattomatto – Brescia

Gattomatto

La ludoteca Arciragazzi di via Manara 5  ora ha preso il nome di  Gattomatto.

Oltre al nome ci sono altre novità: non effettua più l’apertura domenicale ma adotta un programma nuovo.

Tutti i lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16,30 alle 18,30 con un ricco programma:
– un’ora di spazio compiti, nella quale  bambine e bambini, ragazze e ragazzi di elementari e medie potranno essere aiutati dai nostri operatori per fare i compiti, studiare o fare ricerche;
– un momento merenda per rifocillarsi e riposarsi;
– un’ora circa di divertimento con giochi, laboratori creativi e tanto altro.

Per partecipare all’attività è necessario iscriversi, presentandosi in ludoteca durante l’apertura; il costo mensile è di € 25 (circa € 2 a incontro) e comprende l’assicurazione infortuni e RC. Per chi non potesse venire a tutti gli incontri c’è la possibilità di acquistare una tessera da 10 entrate, sempre al costo di 25 €, che potrete utilizzare quando preferite.

Sono previsti sconti per chi viene insieme a fratelli o sorelle.

Per ogni informazione potete passare in ludoteca, mandare una mail a info@arciragazzibrescia.it o telefonare allo 030/3737073.

Potrete trovare ogni altra informazione sul nostro sito www.arciragazzibrescia.it

Ambulatori aperti

La  Regione Lombardia ha prorogato a partire dal 1° gennaio 2015 la sperimentazione dell’iniziativa “Ambulatori Aperti” su tutto il territorio regionale.

Il progetto, già avviato nel 2014, è finalizzato ad ampliare l’offerta di visite specialistiche e di prestazioni di radiodiagnostica, anche in orari e giornate più favorevoli ai cittadini:
– Dal lunedì al venerdì: dalle 18 alle 22;
– Sabato: dalle 8 alle 15;
– Domenica: dalle 8 alle 13.

L’offerta aggiuntiva varia da azienda ad azienda, in quanto ciascuna delle realtà interessate, in base alle specifiche aziendali e alle esigenze di snellimento delle liste di attesa, ha individuato le specialità cliniche da potenziare e le prestazioni integrative erogabili.

Sono escluse dalle fasce orarie serali le prestazioni che per ragioni tecniche e/o di preparazione richiedono di essere effettuate nelle prime ore diurne (es. esami del sangue e urine, ecc..).

Come accedere al servizio

Solo una volta in possesso della prescrizione del medico curante (ricetta rossa), è possibile verificare la disponibilità di prenotazione di visite ed esami in orario prolungato con varie modalità:

• chiamando il Centro Unico di Prenotazione regionale al numero 800.638.638 (per le strutture sanitarie pubbliche);
• contattando i singoli Centri Unici di Prenotazione e gli Uffici Relazioni con il Pubblico delle strutture ospedaliere (per gli enti erogatori privati, ma se lo si ritiene anche per i soggetti pubblici);
• attraverso la Carta dei Servizi CRS/CNS, sia presso le farmacie, che direttamente online.

Le singole ASL pubblicano sui propri siti istituzionali informazioni sulle strutture aderenti e sulle prestazioni erogate.

Di seguito i link ai contenuti eventualmente resi disponibili da ciascuna ASL e i contatti dei rispettivi Uffici Relazioni con il Pubblico.

 

ASL BERGAMO (URP 800 447722)
ASL BRESCIA (URP 030 3838255)
ASL COMO (URP 031 370209)
ASL CREMONA (URP 0372 497215)
ASL LECCO (URP 0341 482502 / 2909)
ASL LODI (URP 0371 587 2647)
ASL MANTOVA (URP 800 384384 – 0376 334570)
ASL MILANO (elenco contatti URP per distretto)
ASL MILANO 1 (URP 800 671671 – 02 97973 823)
ASL MILANO 2 (URP 848 800 507)
ASL MONZA E BRIANZA (URP 039 2384274)
ASL PAVIA (URP 0382 431321)
ASL SONDRIO (URP 0342 555 111)
ASL VALLECAMONICA SEBINO (URP 0364 329 338)

Festa scientifica??? ci pensa Ambiente Parco!

All’interno del Parco dell’Acqua, in centro a Brescia, viene messa a disposizione per l’affitto Energic.ambiente

La sala dedicata per incontri, eventi e le feste dei bambini.

Ospitata nello storico edificio principale di Largo Torrelunga 7, Energic.ambiente può ospitare fino ad una trentina di bambini con relative famiglie.

La sala si trova in posizione unica, immersa nel verde del parco, possiede un ingresso autonomo e permette di usufruire sia del parco con i suoi giochi che di spazio al coperto.

L’affitto per la mezza giornata dedicata alle famiglie è di € 70.

Ambiente Parco a BresciaPer informazioni:

Ambiente Parco
Largo Torrelunga, 7 Brescia
030.361347
info@ambienteparco.it
www.ambienteparco.it

Artinido: nido d’infanzia e atelier dei bambini

Nido d’infanzia e atelier dei bambini

Nasce Artinido, una bellissima novità per l’infanzia a Brescia.

In un luogo incantevole, una villa liberty immersa in un parco a pochi minuti dal centro storico, ha sede una struttura per l’infanzia tutta nuova: Artinido, il nido d’infanzia e atelier dei bambini.

La  proposta di Artinido si caratterizza per lo speciale progetto pedagogico che propone; ovvero la progettazione e l’attuazione di  atelier e laboratori creativi volti all’esplorazione e alla sperimentazione dei linguaggi espressivi e comunicativi dei più piccoli.

 

Cosa offre Artinido?

Artinido offre differenti percorsi educativi: l’asilo nido per i bambini da 0 a 3 anni e l’atelier dei bambini  che propone laboratori creativi pomeridiani aperti a diverse fasce d’età.

L’asilo nido, fulcro del progetto,  accoglie nei suoi ambienti bambini e bambine da  0 a 3 anni.

Il nido si contraddistingue per i percorsi didattici tesi a stimolare le diverse potenzialità individuali. Questo approccio, definito pedagogia dell’atelier, predilige il fare laboratoriale e l’esperienza diretta della conoscenza attraverso i sensi. Tramite la sperimentazione di suoni, colori, luci, odori, materiali,  Artinido sostiene i bambini nello sviluppo di  mezzi espressivi che gli sono propri, proponendo una nuova prospettiva al loro armonico sviluppo, con rispetto e cura ai diversi ritmi di crescita.

Cos’è l’atelier dei bambini?

I bambini si esprimono con la voce, la gestualità, la narrazione, i segni, la pittura, i suoni, la musica, la manipolazione e la trasformazione dei materiali più diversi. Immaginazione e creatività sono infatti gli strumenti che sostengono e stimolano i bambini nell’espressione delle loro emozioni e dei loro pensieri. Queste qualità sono importanti perché orientano all’azione e sviluppano un sentimento estetico.

Il progetto pedagogico di Artinido è incentrato sull’esperienza della didattica laboratoriale, dove lo spazio dell’atelier è il luogo formativo dedicato alla sperimentazione del fare creativo. I laboratori sono infatti interamente progettati e organizzati in ambienti educativi volti all’acquisizione e al potenziamento delle capacità motorie, cognitive, espressive e linguistiche dei bambini.

La didattica laboratoriale permette di valorizzare la qualità formativa della primissima infanzia, ponendo come obiettivo lo sviluppo e il raggiungimento delle capacità comunicative e relazionali dei bambini e il naturale sviluppo delle proprie potenzialità linguistiche ed espressive, attuandoli attraverso percorsi innovativi e occasioni sperimentali specificamente indirizzate.

Gli atelier dei bambini sono quindi luoghi e momenti, didattici e laboratoriali, dove bambini e bambine hanno la possibilità di sperimentare creativamente le loro idee e le loro curiosità. In atelier si possono esplorare e praticare le arti grafiche e pittoriche, la musica, la fotografia, la narrativa animata, le arti corporee, i linguaggi visivi e multimediali e la manipolazione dei materiali.

I laboratori fanno parte dell’attività didattica del nido ma sono pensati anche in altri orari per le famiglie e i bambini non iscritti al nido.

Come nasce il progetto Artinido?

Artinido coniuga arte ed educazione con uno sguardo attento agli ultimi studi in campo educativo.

I riferimenti a cui Artinido attinge sono da ricercarsi nelle  ricerche innovative della pedagogia reggiana (Loris Malaguzzi – Reggio Children) per quanto riguarda la  teoria dei cento linguaggi dei bambini e l’uso dell’atelier come ambiente e interlocutore educativo.

Altre linee guida  si rintracciano nella pedagogia attiva che dall’inizio del Novecento ha sostenuto l’idea che il bambino è l’attore principale del suo sviluppo e il fare creativo è fondamentale per la sua  crescita cognitiva (Montessori, Freinet, Lodi, Ciari, Rodari, Munari, Dewey, Pizzigoni, Agazzi, Tamagnini).

Un particolare riferimento teorico si ritrova negli ultimi studi sulle intelligenze multiple di Howard Gardner, docente dell’Università di Harvard, il quale sostiene che tutti gli esseri umani possiedono diversi tipi d’intelligenza,  ma in ogni persona  vi è una miscela unica e originale, che può essere incrementata  nel momento in cui sussistano condizioni appropriate di incoraggiamento, arricchimento e istruzione.

Chi gestisce Artinido?

Artinido è un servizio socio-educativo pubblico a gestione privata. Il progetto è ideato da  Sara Maccarinelli che ha realizzato la struttura e ne è responsabile. Sara Maccarinelli si è formata  in ambito artistico con una prima laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna con specializzazione in Comunicazione e Didattica dell’arte  e  in seguito ha conseguito  una laurea specialistica in Scienze Pedagogiche presso l’Università di Bologna.  Gli studi, ma soprattutto la lunga collaborazione come atelierista presso i nidi e le scuole d’infanzia di Reggio Children e le esperienze nei dipartimenti di didattica museale sono le basi che hanno contribuito  alla realizzazione del nuovo progetto Artinido.

Dov’è Artinido?

Artinido si trova a pochi minuti dal centro storico di Brescia; nasce in una bellissima villa liberty circondata da un grande giardino con alberi e fiori.  La struttura, ripensata a misura e sicurezza dei più piccoli, offre ai bambini ambienti piacevoli, luminosi e stimolanti, mantenendo la sua accogliente dimensione domestica.

Le soluzioni architettoniche e d’arredo si sviluppano in ambienti belli e armonici, con spazi pensati per incoraggiare la libera esplorazione degli interessi e per stimolare il naturale senso estetico del bambino.

Immerso nel parco, ombreggiato da un grande abete, vi è poi un incantevole atelier. Un luogo ideale per dipingere, creare, costruire, pasticciare, giocare con l’acqua, manipolare la creta e osservare i ritmi della natura accompagnati dal cinguettio degli uccellini e dal canto delle cicale.

Informazioni

Artinido inizierà la sua attività di asilo nido a partire da novembre 2012.

Da ora è possibile visitare la struttura con i suoi bellissimi ambienti interni ed esterni prenotando un appuntamento al 3483150653.

Orari:

Nido d’infanzia:

L’ apertura del nido d’infanzia si organizza su calendario annuale e garantisce un’apertura minima di 47 settimane all’anno, con apertura minima di 9 ore giornaliere continuative, dal lunedì al venerdì.

Apertura nido: 8.00-17.00 da lunedì a venerdì.

Apertura straordinaria: entrata anticipata 7.30-8.00 – uscita posticipata 17.00-18.00

Orari entrata/uscita:

dalle alle
Entrata anticipata 7.30 8.00
Entrata 8.00 9.30
Prima uscita 12.30 13.30
Seconda uscita 15.30 17.00
Uscita posticipata 17.00 18.00

Atelier dei bambini: 

Gli atelier dei bambini si terranno dal lunedì al venerdì dalle 17.00 e la domenica pomeriggio dalle 16.00.

Il calendario con la programmazione delle attività sarà pubblicato dopo l’apertura della struttura.

Open day

Sono programmate giornate aperte per le famiglie per conoscere Artinido e le sue attività la domenica pomeriggio dalle ore 16.00. Per conoscere gli orari e le modalità maggiori informazioni sono disponibili sul nostro sito, sulla nostra pagina facebook o contattando il 3483150653.

 


Contatti:

Artinido è in via Achille Papa n.12 – Brescia

Tel. 3483150653

Sito: www.artinido.it

Mail: info@artinido.it

FB: https://www.facebook.com/Artinido

Sostegno ai padri separati

Quando si parla di separazione si affronta sempre un argomento doloroso per ogni famiglia. Un momento di rottura che rimette in discussione un po’ i ruoli e le abitudini di ognuno, andando ad influire, spesso negativamente, sulla vita e sullo stato psicofisico dei bambini, gli elementi più vulnerabili in queste circostanze.

Per molti anni, nel contesto delle separazioni e dei divorzi, si è sempre fatto riferimento, anche da un punto di vista legislativo, all’emanazione di tutta una serie di leggi e norme, che andassero a tutelare quasi esclusivamente la figura della madre. Lasciando nell’oscurità e nell’incertezza, la categoria, altrettanto importante, dei padri separati.

A questo proposito sono nati molti movimenti ed associazioni dedicate all’aiuto e all’indirizzamento dei padri single, verso professionisti, consulenti, psicologi e tutte quelle figure competenti in questo settore, che possano orientare e rendere più semplice, almeno in parte, questo doloroso cambiamento.

Molte di queste sono davvero efficienti e soprattutto senza scopo di lucro, come Agenzia per padri separati, che ha come unico obiettivo quello di fornire consigli ed indicazioni di qualità ai padri in difficoltà, volte a far ottenere anche importanti agevolazioni da un punto di vista economico, per l’acquisto o l’affitto di una casa ad esempio.

Degli strumenti di grande aiuto che, finalmente, possono fornire aiuto ed orientamento anche ai tanti padri che si ritrovano a dover affrontare una situazione spiacevole conseguente ad una separazione. Ottenendo in questo modo indicazioni circa la consulenza legale e psicologica, informazioni riguardo le varie coperture assicurative e tanti utili consigli su come vivere al meglio questa situazione con i propri figli.

In tempi come i nostri, nei quali i divorzi e le separazioni sono molto frequenti, anche i padri separati hanno ora dei punti di riferimento sui quali contare per un sostegno, sia economico che psicologico, e l’orientamento verso le scelte migliori da fare, da un punto di vista legale e di vita.

Consulta il sito: www.papaseparatibrescia.it

 

La disgrafia e il suo recupero

Esiste un disturbo legato alla difficoltà dello scrivere che è in costante aumento nelle scuole, i grafologi italiani in collaborazione con i colleghi soprattutto francesi, lo studiano e lo trattano da almeno 15 anni.

La disgrafia si colloca tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, abbreviato DSA, (Legge 8 ottobre 2010, n. 170): dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.

E’ una difficoltà grafomotoria che si presenta in assenza di deficit neurologici/intellettivi e riguarda l’incapacità di scrivere in modo corretto, chiaro e scorrevole, tra le sue caratteristiche una scrittura troppo lenta, faticosa o dolorosa, illeggibile, comunque non conforme all’età.

Essa riguarda esclusivamente il grafismo, non le regole ortografiche e sintattiche proprie della disortografia, a cui comunque spesso si accompagna.

Vuoi approfondire la scrittura di tuo figlio/a? Servizio GRATUITO sportello DISGRAFIA

Molto meno conosciuta della più lampante dislessia miete innocenti vittime tacciate troppo spesso di svogliatezza e disimpegno. Da una recente ricerca su scala nazionale riguardante le classi quinte delle scuole primarie, emerge che sul 20% dei bambini disgrafici rilevati ne è stato segnalato solamente l’1%. E’ urgente fornire strumenti opportuni di riconoscimento, sia agli insegnanti sia ai genitori, con esempi di scritture e tratti caratteristici alla mano.

Questo disturbo se abbandonato a se stesso è destinato a peggiorare (S. Lena, 1999). I bambini che vengono segnalati dalla scuola e successivamente diagnosticati disgrafici vengono “sfortunatamente” accompagnati ad aggirare semplicemente il problema, con tutta probabilità l’ausilio del computer fomenterà intimamente il loro senso di sconfitta personale.

Il recupero della disgrafia

E’ invece opportuno tentare di riabilitare l’apprendimento della scrittura, così prezioso e profondamente legato allo sviluppo psico-cognitivo del bambino, il quale ha tutto il diritto di trovare nell’atto scrittorio la soddisfazione della padronanza, il piacere dello scrivere, e non la frustrazione della difficoltà.

Una scrittura semplice e funzionale va “educata” gradualmente e con attenzione.
sportello-disgrafia

In Francia le ricerche e l’interesse per la neurofisiologia del gesto grafico e per la sua rieducazione, cui peraltro fa riferimento l’A.n.g.ri.s. (Associazione Nazionale Grafologi Rieducatori della Scrittura), prendono corpo già dal dopoguerra, tra i principali studiosi: Olivaux, De Ajuriaguerra, la Auzias e la De Gobineau. Non stupisce che nel 1985 nei “Programmes et Instructions Officielles “, i programmi ministeriali per intenderci, venga stabilito chiaramente il raggiungimento di livelli minimi per gli alunni e si affermi che la scrittura debba essere oggetto di attenzione costante da parte del maestro.

Nonostante la proverbiale competizione con i cugini d’oltralpe devo sottolineare che proprio nello stesso anno i nostri “nuovi” programmi ministeriali delle elementari trascuravano completamente l’aspetto dell’esecuzione manuale, cioè di un metodo per acquisire un’alfabetizzazione chiara, ordinata e leggibile, esaltando invece lo sviluppo meramente linguistico.

Perciò attualmente nella nostra realtà scolastica molto dipende dalla conoscenza e dalla sensibilità del singolo insegnante, il quale si confronta con i serrati ritmi dei programmi scolastici e i personali ritmi di apprendimento degli alunni di classi sempre più eterogenee. Se non viene approfondita la conoscenza di questo DSA il giudizio rischia di limitarsi allo scarso impegno, alle astuzie di ogni genere per decodificare alcune scritture o alla resa finale con l’imposizione del solo modello stampato. In tutti i casi viene sottovalutata la difficoltà dell’alunno disgrafico non soddisfacendo i suoi bisogni reali.

L’abilità scrittoria, il cui apice troviamo nel modello corsivo, deve diventare un sereno automatismo che permetta di comunicare se stessi.

Questo è infine lo scopo della Rieducazione della scrittura: recuperare questa funzionalità primaria attraverso specifiche tecniche, sia nei casi più gravi di disgrafia che nelle più leggere forme di difficoltà grafomotoria.

impugnatura scorretta disgrafia
Impugnatura disfunzionale
impugnatura corretta disgrafia
Impugnatura corretta

 


Dott.ssa Dialisa Salamone
Grafologa, Rieducatrice della scrittura dal 2003
telefono: 346 323 85 71
info@disgrafia-verona.it
www.disgrafia-verona.it

Contatta il Servizio GRATUITO sportello DISGRAFIA