Si sente spesso parlare di funzioni cognitive, ma sappiamo davvero di cosa si tratta? Ecco che in questo articolo trovi una chiara spiegazione di cosa sono, come funzionano e come sia possibile potenziarle.
Le funzioni cognitive sono abilità organizzate dal cervello che regolano il rapporto con l’ambiente esterno.
Sono capacità che si acquisiscono fin dalla nascita e che vanno costantemente rinforzate nel corso del tempo e talvolta anche riabilitate.
Possiamo definire le funzioni cognitive anche come dei sostegni cognitivi che assicurano il corretto svolgimento delle attività del pensiero e della riflessione.
Sono abilità che sfociano in comportamenti e quindi sono osservabili.
La nostra mente possiede queste capacità in misura maggiore o minore a seconda di innumerevoli fattori, tra i quali il fatto che siano state sollecitate in maniera adeguata o meno.
Possiamo classificare le funzioni cognitive in tre gruppi:
– In INPUT: ciò che devo fare per raccogliere tutti i dati
– In ELABORAZIONE: quello che devo fare per elaborare bene i dati
– In OUTPUT: ciò che devo fare per mostrare che ho pensato bene, cioè la comunicazione all’esterno delle soluzioni ottenute nella fase di elaborazione.
Naturalmente le tre fasi sono in relazione e gli aspetti affettivi e motivazionali incidono considerevolmente sul buon funzionamento delle stesse.
E’ chiaro che le funzioni cognitive hanno un ruolo determinante nell’apprendimento poiché per apprendere è necessario saper raccogliere le informazioni, elaborarle e poi esporle in modo chiaro e preciso.
Potenziare o recuperare le funzioni cognitive carenti permette di relazionarsi meglio con l’ambiente e con le persone che ci circondano.
Feuerstein, già negli anni ‘50, ebbe un’intuizione davvero rivoluzionaria per i suoi tempi.
Era convinto che l’essere umano è un sistema aperto e che la modificabilità cognitiva delle persone non ha limiti né di età, né di tipo genetico, né di condizione socio-culturale di appartenenza.
Egli cominciò a studiare come le persone imparano, come il cervello impara e arrivò così a dare le linee guida di questo metodo, il PAS (Programma di Arricchimento Strumentale), che oggi ha ricevuto importanti conferme dalle neuroscienze.
Un lavoro costante con un buon mediatore permette di attuare quella che Feuerstein ha chiamato Modificabilità Cognitiva Strutturale.
Attraverso le pagine di lavoro degli Strumenti del Programma (PAS).
Ogni pagina permette di lavorare su funzioni cognitive diverse.
In che modo? Si parte dall’osservazione della pagina, dalle ipotesi di svolgimento, dalla raccolta di dati, quindi si svolge il lavoro e poi si riflette su ciò che si è fatto, su come e perché lo si è fatto, per ricavare una regola generale trasferibile in altri contesti.
Un modo di procedere questo che va oltre la situazione particolare di apprendimento.
Per questo motivo insegna:
Praticamente tutto ciò che serve a scuola per un apprendimento efficace e nella vita.
Trattandosi di un metodo cognitivo e metacognitivo (riflettere su ciò che si è fatto, su come e perché lo si è fatto), insegna ad imparare ad imparare.
—
Ringrazio per questo articolo le professioniste dello studio Attivalamente di Sarezzo
Studio pedagogico cognitivo Attivalamente
Via Dante 191, Sarezzo
Dott.ssa Monica Licciardello – Tel. 328 414 87 20 – monicalicciardello66@gmail.com
Dott.ssa Cristina Gatta – Tel. 339 266 59 28 – cristina@al3k.it
Visita il sito
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E’ iniziata la scuola… mi potenzio!
Percorsi di potenziamento delle funzioni cognitive per affrontare con sicurezza e serenità la scuola per bambini e ragazzi dai 4 ai 16 anni
Ho sperimentato una delle prime schede che vengono proposte quando ci si approccia al metodo Feuestein.
Ti racconto la mia esperienza in questo articolo.
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Si sente spesso parlare di funzioni cognitive, ma sappiamo davvero di cosa si tratta? Ecco che in questo articolo trovi una chiara spiegazione di cosa sono, come funzionano e come sia possibile potenziarle.
Le funzioni cognitive sono abilità organizzate dal cervello che regolano il rapporto con l’ambiente esterno.
Sono capacità che si acquisiscono fin dalla nascita e che vanno costantemente rinforzate nel corso del tempo e talvolta anche riabilitate.
Possiamo definire le funzioni cognitive anche come dei sostegni cognitivi che assicurano il corretto svolgimento delle attività del pensiero e della riflessione.
Sono abilità che sfociano in comportamenti e quindi sono osservabili.
La nostra mente possiede queste capacità in misura maggiore o minore a seconda di innumerevoli fattori, tra i quali il fatto che siano state sollecitate in maniera adeguata o meno.
Possiamo classificare le funzioni cognitive in tre gruppi:
– In INPUT: ciò che devo fare per raccogliere tutti i dati
– In ELABORAZIONE: quello che devo fare per elaborare bene i dati
– In OUTPUT: ciò che devo fare per mostrare che ho pensato bene, cioè la comunicazione all’esterno delle soluzioni ottenute nella fase di elaborazione.
Naturalmente le tre fasi sono in relazione e gli aspetti affettivi e motivazionali incidono considerevolmente sul buon funzionamento delle stesse.
E’ chiaro che le funzioni cognitive hanno un ruolo determinante nell’apprendimento poiché per apprendere è necessario saper raccogliere le informazioni, elaborarle e poi esporle in modo chiaro e preciso.
Potenziare o recuperare le funzioni cognitive carenti permette di relazionarsi meglio con l’ambiente e con le persone che ci circondano.
Feuerstein, già negli anni ‘50, ebbe un’intuizione davvero rivoluzionaria per i suoi tempi.
Era convinto che l’essere umano è un sistema aperto e che la modificabilità cognitiva delle persone non ha limiti né di età, né di tipo genetico, né di condizione socio-culturale di appartenenza.
Egli cominciò a studiare come le persone imparano, come il cervello impara e arrivò così a dare le linee guida di questo metodo, il PAS (Programma di Arricchimento Strumentale), che oggi ha ricevuto importanti conferme dalle neuroscienze.
Un lavoro costante con un buon mediatore permette di attuare quella che Feuerstein ha chiamato Modificabilità Cognitiva Strutturale.
Attraverso le pagine di lavoro degli Strumenti del Programma (PAS).
Ogni pagina permette di lavorare su funzioni cognitive diverse.
In che modo? Si parte dall’osservazione della pagina, dalle ipotesi di svolgimento, dalla raccolta di dati, quindi si svolge il lavoro e poi si riflette su ciò che si è fatto, su come e perché lo si è fatto, per ricavare una regola generale trasferibile in altri contesti.
Un modo di procedere questo che va oltre la situazione particolare di apprendimento.
Per questo motivo insegna:
Praticamente tutto ciò che serve a scuola per un apprendimento efficace e nella vita.
Trattandosi di un metodo cognitivo e metacognitivo (riflettere su ciò che si è fatto, su come e perché lo si è fatto), insegna ad imparare ad imparare.
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