Un’esperienza da vivere!
Commenti, impressioni e testimonianze di chi ha partecipato ai corsi Miredò
Testimonianza ninna nanna
Dopo sette anni dalla sua prima lezione di abbraccio, Matilde ha creato la sua ninna nanna. Abbiamo fatto due dei tre incontri previsti; è stato tutto così immediato e naturale. Al primo incontro ha creato il ritmo, scelto il movimento da associare e il paracadute per realizzarlo. In modo spontaneo ha tirato fuori tutto quello che in questo periodo non le va o che la turba, puntando poi al paracadute ( x lei la libertà). Nel secondo incontro ha deciso di partire dalla sagoma della sua mano sul foglio che poi è diventata un’opera d’arte e ha proposto lei le note della seconda strofa andando a suonarle al piano. Ha suonato la strofa della ninna nanna da sola, con me e con Marina. Io ho messo le parole ripensando a quando era nella pancia. La gioia di Matilde a fine incontri è indescrivibile, come la ricchezza e l’utilità di questa esperienza. Ha fatto tutto da sola, io avevo blocchi ovunque, lei ha fatto tutto naturalmente. Ha già deciso che la prossima volta vuole metterci qualcosa che le ricordi la ritmica. I sette anni di Dalcroze sono radicati in lei.
Come esperienza mia, ho avuto la conferma che i bimbi non vanno mai forzati o spinti a fare qualcosa. In questi anni ha avuto momenti in cui è stata a guardare, in cui aveva bisogno di stare al piano, in cui è stata in silenzio, in cui ha avuto bisogno di tornare un passo indietro. Non c’è nulla da fare né da dire, solo rispettare. Tutto poi ritorna
—–
Parto dalla Ritmica Musicale per condividere un successo di Bianca.
Parto da qui per dirvi che anche quest’anno Bianca affronta la materna senza assistenti. Parto dalla sua “spiccata autonomia”, quella con cui la sua maestra ha argomentato al neuropsichiatria xché rinunciano all’assistente. C’è tanta Ritmica Musicale dietro lo stupore del dottor nel constatare con gioia che è la prima volta che gli capita in carriera che non ci sia bisogno dell’assistente. “È il quotidiano di Bianca a funzionare”, parole del neuropsichiatra. E il quotidiano lo decidiamo noi, è come decidiamo di rapportarci con lei, sono i pochi corsi scelti con cura, è la ritmica musicale fatto da quando era in pancia, è avere una sorella e un fratello decisamente “ritmici musicali”, è la selezione di un asilo che considera Bianca un individuo da conoscere, scoprire e rispettare nei tempi e nei modi, come tutti, evitando qualsiasi tipo di tabelle.
È l’esclusione di persone/terapisti/medici che partendo dal cromosoma in più pensano di sapere tutto e invece non sanno nulla.
Bianca Torreggiani
—–
Per noi, che stiamo vivendo l’adozione, l’esperienza dell’Abbraccio musicale è stata, inizialmente, un’occasione in più per creare un legame forte fra me e Francesco. Quando a ottobre 2013 ho scelto di partecipare, soprattutto per “fare qualcosa insieme”, per svolgere un’attività divertente, Francesco aveva …. mesi e volevamo vivere anche un’esperienza per poter approfondire il nostro legame. Devo dire che questo primo obiettivo è stato pienamente raggiunto.
La metodologia utilizzata, infatti, ha permesso al mio piccolo di “assorbire” la musica e il ritmo attraverso di me, che ho vissuto in prima persona quanto proposto, cercando di trasmetterlo a lui, il quale, essendo di solito in braccio, ha vissuto, per così dire, ….”di musica riflessa”. Vorrei accennare a quella che, per me, è stata la lezione più emozionante e che mi ha davvero toccata nel profondo: il ricordo e la rielaborazione della nascita. Nel nostro caso, nel momento in cui Francesco è venuto alla luce io non c’ero e, tramite l’attività proposta, mi è sembrato di recuperare, seppure per simboli, il suo vissuto nel liquido amniotico, la sofferenza del parto e, infine, la gioia di vedere la luce…è stata un’esperienza commovente.
Già dalle prime lezioni, a tutto questo si è aggiunta anche la risposta di Francesco ai vari stimoli proposti e, mese dopo mese, abbiamo potuto notare diversi miglioramenti: ha iniziato a riconoscere alcune melodie, ha accennato a tenere il tempo su altre, ha imparato a gattonare quando sembrava non volerne sapere, per non parlare della passione sfrenata per il pianoforte… e queste sono solo alcune delle novità che abbiamo potuto osservare sia durante le lezioni, che a casa.
Infine ho avuto modo di riflettere su come Francesco non sia stato l’unico ad imparare: tutto il percorso è stato molto utile anche a me!
La ripetizione di alcune canzoni sentite a lezione, mi ha aiutato a tranquillizzare Francesco in alcuni momenti di nervosismo. Ho avuto modo di apprendere che l’agitazione, inserita in un ritmo, può essere calmata e ho potuto utilizzare con successo questa nuova competenza. Ho capito qualcosa in più rispetto al tema dello sviluppo e a quanto sia importante sfruttare il tempo a favore di Francesco, non lasciandoci sfuggire occasioni importanti per fornire degli input musicali, oltre che linguistici nei suoi primi mesi di vita….prima che le finestre si chiudano.
Grazie per quello che ci è stato offerto in questa fantastica esperienza, che consigliamo a tutti e che non vediamo l’ora di riprendere il prossimo anno. Francesco e la sua mamma
Brescia, 21 giugno 2014
“UNA MUSICA, DUE CESTE, LE MIE BIMBE, LE MIE PANCE”
Un fermo immagine, due ceste davanti a me, le mie bimbe, le mie pance. Due meraviglie, così diverse, così speciali, così uniche. Fanno abbraccio musicale da sempre. Le guardo e tutto mi scorre davanti, gioie, felicità, soddisfazioni, dolori e preoccupazioni. A sinistra le difficoltà di essere per la prima volta mamma e a destra il ricordo del secondo parto; mi sentivo così sicura, così carica, datemi la mia bimba perchè “ora la mamma la so fare” ….. e invece no, bisogna ricominciare da capo , c’è un cromosoma in più e allora tutto crolla, tutto in discussione, tutto da capo.
Ma poi la gioia prende il sopravvento, le guardo, rifletto, e realizzo che la prima, a detta della maestra d’asilo, così profonda e in pace con se stessa, a soli due anni e mezzo ha accettato che la sua mamma stringa tra le braccia con lo stesso amore un’altra bimba; la seconda, così speciale, così unica, così forte e a detta della neuropsichiatra così ben autoregolata e con un controllo muscolare raramente riscontrato.
E allora realizzo che l’abbraccio musicale così in profondità in me e nelle mie bimbe, da cambiare le nostre vite, darci un equilibrio e non è una questione di crederci o no, è una questione di saper guardare
Brescia, 3 novembre 2015
MAMMA DI MARIAVITTORIA, 2 ANNI E MEZZO
Il percorso di abbraccio musicale ha permesso alla mia bambina di migliorare notevolmente le capacità di coordinazione, di ascolto e di concentrazione. In un contesto estremamente stimolante e non competitivo i bambini si avvicinano alla musica sperimentando direttamente l’utilizzo di strumenti e ascoltando melodie create dall’insegnante. Inoltre la varietà di esercizi proposti permette di mantenere sempre viva l’attenzione durante la lezione. Ho notato un notevole miglioramento nelle capacità di socializzazione sia con i bambini sia con gli adulti presenti e maggiore disponibilità alla condivisione di strumenti e materiali. Trovo che questo percorso abbia permesso una notevole maturazione sia a livello di sensibilità musicale ma soprattutto di capacità di espressione di emozioni e sentimenti.
Brescia, aprile 2016
Scopri di più sull’Abbraccio musicale
Conosci l’insegnante Marina Sbardolini e l’associazione Miredò
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Commenti, impressioni e testimonianze di chi ha partecipato ai corsi Miredò
Testimonianza ninna nanna
Dopo sette anni dalla sua prima lezione di abbraccio, Matilde ha creato la sua ninna nanna. Abbiamo fatto due dei tre incontri previsti; è stato tutto così immediato e naturale. Al primo incontro ha creato il ritmo, scelto il movimento da associare e il paracadute per realizzarlo. In modo spontaneo ha tirato fuori tutto quello che in questo periodo non le va o che la turba, puntando poi al paracadute ( x lei la libertà). Nel secondo incontro ha deciso di partire dalla sagoma della sua mano sul foglio che poi è diventata un’opera d’arte e ha proposto lei le note della seconda strofa andando a suonarle al piano. Ha suonato la strofa della ninna nanna da sola, con me e con Marina. Io ho messo le parole ripensando a quando era nella pancia. La gioia di Matilde a fine incontri è indescrivibile, come la ricchezza e l’utilità di questa esperienza. Ha fatto tutto da sola, io avevo blocchi ovunque, lei ha fatto tutto naturalmente. Ha già deciso che la prossima volta vuole metterci qualcosa che le ricordi la ritmica. I sette anni di Dalcroze sono radicati in lei.
Come esperienza mia, ho avuto la conferma che i bimbi non vanno mai forzati o spinti a fare qualcosa. In questi anni ha avuto momenti in cui è stata a guardare, in cui aveva bisogno di stare al piano, in cui è stata in silenzio, in cui ha avuto bisogno di tornare un passo indietro. Non c’è nulla da fare né da dire, solo rispettare. Tutto poi ritorna
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Parto dalla Ritmica Musicale per condividere un successo di Bianca.
Parto da qui per dirvi che anche quest’anno Bianca affronta la materna senza assistenti. Parto dalla sua “spiccata autonomia”, quella con cui la sua maestra ha argomentato al neuropsichiatria xché rinunciano all’assistente. C’è tanta Ritmica Musicale dietro lo stupore del dottor nel constatare con gioia che è la prima volta che gli capita in carriera che non ci sia bisogno dell’assistente. “È il quotidiano di Bianca a funzionare”, parole del neuropsichiatra. E il quotidiano lo decidiamo noi, è come decidiamo di rapportarci con lei, sono i pochi corsi scelti con cura, è la ritmica musicale fatto da quando era in pancia, è avere una sorella e un fratello decisamente “ritmici musicali”, è la selezione di un asilo che considera Bianca un individuo da conoscere, scoprire e rispettare nei tempi e nei modi, come tutti, evitando qualsiasi tipo di tabelle.
È l’esclusione di persone/terapisti/medici che partendo dal cromosoma in più pensano di sapere tutto e invece non sanno nulla.
Bianca Torreggiani
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Per noi, che stiamo vivendo l’adozione, l’esperienza dell’Abbraccio musicale è stata, inizialmente, un’occasione in più per creare un legame forte fra me e Francesco. Quando a ottobre 2013 ho scelto di partecipare, soprattutto per “fare qualcosa insieme”, per svolgere un’attività divertente, Francesco aveva …. mesi e volevamo vivere anche un’esperienza per poter approfondire il nostro legame. Devo dire che questo primo obiettivo è stato pienamente raggiunto.
La metodologia utilizzata, infatti, ha permesso al mio piccolo di “assorbire” la musica e il ritmo attraverso di me, che ho vissuto in prima persona quanto proposto, cercando di trasmetterlo a lui, il quale, essendo di solito in braccio, ha vissuto, per così dire, ….”di musica riflessa”. Vorrei accennare a quella che, per me, è stata la lezione più emozionante e che mi ha davvero toccata nel profondo: il ricordo e la rielaborazione della nascita. Nel nostro caso, nel momento in cui Francesco è venuto alla luce io non c’ero e, tramite l’attività proposta, mi è sembrato di recuperare, seppure per simboli, il suo vissuto nel liquido amniotico, la sofferenza del parto e, infine, la gioia di vedere la luce…è stata un’esperienza commovente.
Già dalle prime lezioni, a tutto questo si è aggiunta anche la risposta di Francesco ai vari stimoli proposti e, mese dopo mese, abbiamo potuto notare diversi miglioramenti: ha iniziato a riconoscere alcune melodie, ha accennato a tenere il tempo su altre, ha imparato a gattonare quando sembrava non volerne sapere, per non parlare della passione sfrenata per il pianoforte… e queste sono solo alcune delle novità che abbiamo potuto osservare sia durante le lezioni, che a casa.
Infine ho avuto modo di riflettere su come Francesco non sia stato l’unico ad imparare: tutto il percorso è stato molto utile anche a me!
La ripetizione di alcune canzoni sentite a lezione, mi ha aiutato a tranquillizzare Francesco in alcuni momenti di nervosismo. Ho avuto modo di apprendere che l’agitazione, inserita in un ritmo, può essere calmata e ho potuto utilizzare con successo questa nuova competenza. Ho capito qualcosa in più rispetto al tema dello sviluppo e a quanto sia importante sfruttare il tempo a favore di Francesco, non lasciandoci sfuggire occasioni importanti per fornire degli input musicali, oltre che linguistici nei suoi primi mesi di vita….prima che le finestre si chiudano.
Grazie per quello che ci è stato offerto in questa fantastica esperienza, che consigliamo a tutti e che non vediamo l’ora di riprendere il prossimo anno. Francesco e la sua mamma
Brescia, 21 giugno 2014
“UNA MUSICA, DUE CESTE, LE MIE BIMBE, LE MIE PANCE”
Un fermo immagine, due ceste davanti a me, le mie bimbe, le mie pance. Due meraviglie, così diverse, così speciali, così uniche. Fanno abbraccio musicale da sempre. Le guardo e tutto mi scorre davanti, gioie, felicità, soddisfazioni, dolori e preoccupazioni. A sinistra le difficoltà di essere per la prima volta mamma e a destra il ricordo del secondo parto; mi sentivo così sicura, così carica, datemi la mia bimba perchè “ora la mamma la so fare” ….. e invece no, bisogna ricominciare da capo , c’è un cromosoma in più e allora tutto crolla, tutto in discussione, tutto da capo.
Ma poi la gioia prende il sopravvento, le guardo, rifletto, e realizzo che la prima, a detta della maestra d’asilo, così profonda e in pace con se stessa, a soli due anni e mezzo ha accettato che la sua mamma stringa tra le braccia con lo stesso amore un’altra bimba; la seconda, così speciale, così unica, così forte e a detta della neuropsichiatra così ben autoregolata e con un controllo muscolare raramente riscontrato.
E allora realizzo che l’abbraccio musicale così in profondità in me e nelle mie bimbe, da cambiare le nostre vite, darci un equilibrio e non è una questione di crederci o no, è una questione di saper guardare
Brescia, 3 novembre 2015
MAMMA DI MARIAVITTORIA, 2 ANNI E MEZZO
Il percorso di abbraccio musicale ha permesso alla mia bambina di migliorare notevolmente le capacità di coordinazione, di ascolto e di concentrazione. In un contesto estremamente stimolante e non competitivo i bambini si avvicinano alla musica sperimentando direttamente l’utilizzo di strumenti e ascoltando melodie create dall’insegnante. Inoltre la varietà di esercizi proposti permette di mantenere sempre viva l’attenzione durante la lezione. Ho notato un notevole miglioramento nelle capacità di socializzazione sia con i bambini sia con gli adulti presenti e maggiore disponibilità alla condivisione di strumenti e materiali. Trovo che questo percorso abbia permesso una notevole maturazione sia a livello di sensibilità musicale ma soprattutto di capacità di espressione di emozioni e sentimenti.
Brescia, aprile 2016
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