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Autore: Laura Lorenzini

Pulizie in casa: come proteggere il tuo bambino

Pulizie in casa: come proteggere il tuo bambino

Chi ha dei bambini piccoli, sa bene che le pulizie domestiche a volte diventano molto complesse. I bambini, soprattutto se neonati, non solo portano via molto tempo, ma hanno bisogno anche di essere costantemente sorvegliati durante la pulizia dell’ambiente casalingo. Spesso, infatti, si maneggiano prodotti nocivi che, se finiscono nelle mani sbagliate come quelle di un bambino, possono provocare anche danni abbastanza seri. Ecco perché quando le donne decidono di dedicare un po’ di tempo a rimettere in ordine la casa e pulire, devono adottare alcune misure di sicurezza, soprattutto se usano detergenti come l’ammoniaca per pulire l’ambiente, che necessitano di alcune accortezze.

Allo stesso tempo è bene anche mettere in atto piccoli trucchi e stratagemmi per pulire in modo veloce e impeccabile. Come fare? Con questi consigli, tutte le mamme potranno avere bambini felici (e al riparo dai pericoli) e una casa sempre splendente!

Innanzitutto c’è da dire che l’organizzazione e le precauzioni (così come i prodotti da usare) variano in base all’età del piccolo. Se il bambino è molto piccolo e ancora non cammina, è bene tenerlo a bada in un box o seggiolone senza perderlo mai di vista. Questo perché potrebbe mettere le mani nel secchio dell’acqua con il detersivo e magari rovesciarselo addosso. Nel caso in cui il piccolo è già più autonomo, può essere coinvolto attivamente nelle faccende domestiche, affidandogli piccoli ruoli che non prevedono naturalmente l’uso di detergenti.

Ma vediamo come poter pulire la casa in modo più rapido possibile. La cosa più importante, che permette di gestire al meglio il tempo, è avere degli ambienti organizzati e ordinati. Molto comode sono le cassettiere, le cassapanche, gli scatoloni di cartone o i contenitori in plastica per permettono di raccogliere gli oggetti sparsi per la casa e i giocattoli del bimbo. Un ambiente ben organizzato sarà più facile da pulire e il bambino non rischierà di inciampare e ferirsi con oggetti pericolosi!

Un altro consiglio utile è quello di suddividere le mansioni in piccoli spazi di tempo, anche brevi. Quindi, ad esempio, se si hanno solo dieci minuti a disposizione, si possono sfruttare per svuotare la lavastoviglie o per pulire la libreria. Quando c’è un bambino piccolo, purtroppo, non si ha il tempo di svolgere le mansioni tutte insieme, ma bisogna adattarsi ai suoi orari e alle sue esigenze. Un altro trucco molto utile è quello di passare un panno umido sulle superfici di cucina e bagno tutte le mattine, quando il piccolo sta dormendo. In questo modo si evita l’accumulo di polvere e ci vorrà di seguito meno tempo per le pulizie più profonde.

Naturalmente, le mamme dovranno tenere conto anche della pappa e del pranzo di tutta la famiglia, nell’organizzazione delle pulizie di casa. Per questo motivo, potrebbe tornare utile pianificare in largo anticipo ogni pasto e la spesa, senza ridursi all’ultimo minuto.

In tutto ciò bisogna prestare attenzione anche ai prodotti che si usano per l’igiene della casa. In particolare, le mamme dovrebbero evitare l’uso di prodotti troppo aggressivi o di pesticidi, soprattutto se nell’ambiente è presente anche il bambino. Questi infatti, se in inalati anche in piccole dosi, potrebbero provocare serie conseguenze. Allo stesso tempo è anche importante non utilizzare questi prodotti nella cameretta del bimbo, ma preferire dei detergenti neutri e possibilmente ecologici. I bambini infatti tendono a trascorrere molto tempo sul pavimento e a toccare di tutto, portando poi le mani in bocca. In ultimo, un accorgimento fondamentale è quello di non lasciare in giro i flaconi dei detersivi, ma di riporli in un armadietto ben chiuso, sulle mensole più alte. Evitare anche di travasare i detersivi nelle bottigliette dell’acqua, che i bambini, anche se più grandi, potrebbero confondere con facilità.

 

M’illumino di meno

M’illumino di meno

Compie ben dodici anni l’iniziativa lanciata e ideata da Caterpillar di Radio2. “M’illumino di meno” è la  più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sui consumi energetici e la mobilità sostenibile.

Il nome della campagna prende spunto dai celebri versi di Ungaretti “M’illumino / d’immenso”  e sin dalla sua prima edizione cade nei giorni attorno al 16 febbraio, non a caso ma per ricordare il giorno dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto.

L’edizione di quest’anno è dedicata in particolare al tema della mobilità sostenibile con la grande operazione Bike the Nobel, la campagna in cui si candida la bicicletta a Premio Nobel per la Pace. Per questo  l’invito per gli amministratori e i cittadini è quello di basare la propria adesione promuovendo l’uso della bicicletta e di tutti i mezzi a basso impatto energetico come simbolo di pace e di rispetto per l’ambiente. Pedalate cittadine, incentivi a usare i mezzi pubblici, pedibus scolastici, rinunciare un giorno all’automobile sono solo alcune delle tante iniziative che è possibile organizzare nei proprio territori per aderire.

Inizialmente l’idea di ridurre al minimo il consumo energetico spegnendo per almeno qualche ora i dispositivi non indispensabili era rivolta ai cittadini. Nel corso delle edizioni poi ha raccolto consensi e adesioni anche da parte di comuni e autorità fino a ottenere il consenso Presidenza del Consiglio dei ministri e  il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. Questo a dimostrare che il problema è di tutti, di chi decide, certamente, ma anche di chi utilizza. La comodità e la fretta spesso sono cattive consigliere nel trovare alternative a favore del risparmio energetico. Si sente spesso ripetere che bastano pochi gesti , ed è vero. Prendere l’impegno di compiere piccoli gesti con costanza ed assiduità  è il primo passo per trasformare una difficoltà iniziale in una buona abitudine consolidata e aprono la mente alle possibili alternative. Pare impossibile vivere senza determinati apparecchi e l’idea non è certo di tornare al Medioevo o di fare tutto a mano, la società si è talmente trasformata che sarebbe veramente complicato, ma imparare ad usare e non abusare. Lo stimolo maggiore è capire che è per il bene di tutti.

Volere è potere e  nulla è impossibile dicono i saggi. Certo è che forse non ci siamo più così abituati, ma una strada alternativa c’è, occorre riorganizzarsi in questo senso. Così ecco un giorno in cui non solo ai vertici, ma tutti siamo chiamati a sperimentare, almeno per qualche tempo l’assenza di ciò che pare indispensabile.

I bisogni

Qual’è il tuo bisogno?

Questo tema mi affascina davvero molto, per esperienza personale quando chiedo ad una persona “Qual è il tuo bisogno?” la risposta stenta ad arrivare, dopo un attimo di riflessione la risposta è: “Non lo so”.

Non conosciamo i nostri bisogni spesso perché non ci fermiamo ad ascoltarci ed anche perché la ns educazione non ci ha abituati a questo. Quando impariamo a riconoscere i nostri bisogni diventiamo anche più empatici e comprensivi nei confronti dell’altro perché siamo in grado di riconoscere anche i suoi.

Che cos’è un bisogno? E quali sono i bisogni dell’essere umano?

Il bisogno è una sensazione sgradevole che deriva dalla mancanza di qualcosa di necessario alla vita. I bisogni nascono dall’ esigenza di alleviare delle “tensioni” di ordine fisico (come la fame, la sete, il sonno, ecc.) e di ordine psichico (come il bisogno di sicurezza, di affermazione, di appartenenza ad un gruppo, ecc.). Uno studio molto semplice e molto efficace è quello di Abraham Maslow, psicologo americano contemporaneo.

Ha studiato per anni le motivazioni dell’essere umano e ha elaborato la teoria conosciuta come “la piramide dei bisogni”. Maslow ha elaborato una classificazione dei bisogni dell’essere umano distinguendoli in 5 categorie (sintetizzandoli)

Quando ci sentiamo in difficoltà per qualcosa o litighiamo/discutiamo con qualcuno spesso dietro chi sta un bisogno nascosto, non soddisfatto, allora fermiamoci un attimo, facciamo un lungo respiro ad occhi chiusi con le mani sul cuore e chiediamoci: “qual è il mio bisogno non soddisfatto?”, ascoltiamo cosa succede al nostro corpo, quali sono i messaggi che ci arrivano.

Pensiamo che i bisogni debbano essere chissà cosa per chiamarsi tali ma sono le cose semplici le più importanti e fondamentali per un buon equilibrio e centratura in noi stessi. “Quando, con il nostro comportamento, non abbiamo soddisfatto un nostro bisogno, è molto più probabile che impariamo qualcosa dalle nostre azioni se riusciamo ad identificare quel bisogno, perché, senza perdere il rispetto per noi stessi possiamo iniziare ad immaginare in quale altro modo avremmo potuto meglio soddisfarlo…” (tratto dal libro “Parlare Pace” di Marshall B. Rosenberg)

E tu conosci i tuoi bisogni?

Debora Forbici- Counselor Olistico opera presso La Ninfea

Scopri le date consultando il calendario di Bresciabimbi o all’articolo “Come stai?”

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Madrid con i bimbi: ecco il mini tour!

Madrid con i bimbi: ecco il mini tour!

Viaggiare con i bambini è un’esperienza sicuramente faticosa, ma allo stesso tempo anche in grado di regalare forti emozioni, sia ai genitori che ai bambini stessi. Oltre che un modo diverso dall’ordinario per divertirsi tutti insieme, una vacanza costituisce anche un’occasione per stimolare la curiosità dei più piccoli e per ampliare i loro orizzonti già in tenera età. Ovviamente, un viaggio coi bambini dovrà essere organizzato su misura, ed alcune mete si adattano meglio di altre a vacanze di questo genere; in questo articolo ci occuperemo in particolare di una destinazione molto amata dagli italiani (e non solo), che come vedremo è perfetta da visitare anche in compagnia dei propri bambini: Madrid.

La capitale spagnola è universalmente riconosciuta come una delle città più belle del vecchio continente e del mondo intero, ricca di Storia e di tradizioni ma anche di tante attrazioni pensate apposta per i più piccoli. Da qualunque area dell’Italia partiate, il mezzo più comodo per raggiungere Madrid è sicuramente l’aereo, e tante sono le compagnie che collegano la città spagnola ai principali aeroporti del nostro Paese; assicuratevi che il vettore scelto fornisca servizi per i più piccoli, con particolare riferimento all’imbarco prioritario per i gruppi con bambini. Dopo aver acquistato il biglietto aereo, bisognerà prenotare un hotel; su piattaforme online come AccorHotel.com ci sono molte offerte di Hotel a Madrid, quindi non sarà difficile trovare quella più adatta alle vostre esigenze!

Una volta giunti a Madrid, la prima meta del vostro viaggio potrebbe essere il parco naturalistico ‘Faunia’, che ospita numerosissime specie animali fra le quali alcune davvero molto rare, come ad esempio il panda rosso. Ciò che sorprende è che, all’interno del parco, alcuni animali possono circolare liberamente, e non è raro imbattersi improvvisamente in un simpatico lemure mentre si passeggia. Sono quotidianamente tenuti diversi spettacoli acquatici durante i quali si esibiscono delfini ed altri animali marini, ed in tutto il parco sono presenti numerose aree di riposo e fast food.

Faunia non è comunque l’unico parco biologico di Madrid, e non è nemmeno il più grande! Il primato spetta infatti allo Zoo Aquarium, che si estende su una superficie di 20 ettari e che ospita ben 6000 esemplari appartenenti a 500 diverse specie animali, sia terrestri che marine. Allo Zoo Aquarium, i vostri bambini potranno anche divertirsi a dar da mangiare ad alcuni animali, come ad esempio ai fenicotteri, servendosi del cibo appositamente messo a disposizione dagli operatori del parco. Lo Zoo Aquarium è situato un po’ distante dal centro di Madrid, ma è comunque servito sia dagli autobus che dalla metropolitana.

Se i vostri ragazzi sono appassionati di calcio, non mancate di far visitare loro il celebre Stadio Bernabéu che ospita le partite del Real Madrid e che, quando non sono in programma manifestazioni sportive, è aperto ai visitatori. Si tratta di un vero e proprio tempio del calcio, che ospitò fra l’altro la finale dei mondiali del 1982, vinta dall’Italia. Altra meta da non perdere, per chi è in vacanza a Madrid coi propri bambini, è il parco tematico Warner Bros, nelle cui 5 aree a tema sono ricreate le ambientazioni dei cartoni animati della famosa casa di produzione cinematografica.

All’interno del parco sono presenti numerosissime attrazioni adatte a bambini di tutte le età ed anche ai loro genitori, incluse alcune fra le montagne russe più alte d’Europa. Il Parque Warner Madrid (questo è il nome ufficiale del parco), si trova a 25Km da Madrid, e può essere facilmente raggiunto con autobus di linea. Infine, una meta molto amata dai bambini in visita a Madrid è la Jugueteria Puck, situata nel centro della città; si tratta di un negozio di giocattoli d’altri tempi, al cui interno i giochi elettronici e le ultime tecnologie sono assolutamente banditi; qui troverete invece case delle bambole, burattini fatti a mano e tanti altri giocattoli delle epoche passate che conquisteranno grandi e piccini.

La giornata della memoria

Il 27 gennaio ricorre una triste pagina della nostra storia: il giorno della Memoria.

Una ricorrenza internazionale per  commemorare le vittime dell’Olocausto e per tenere ferma nella memoria di tutti la sofferenza inflitta  e patita da molti uomini per mano di altri uomini.

Un giorno nero del calendario necessario per ricordare e soprattutto evitare che certe pagine della storia possano ripetersi. Non ci si può permettere il lusso di scordarsi certi fatti, non devono più ripetersi, punto.

In ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti a Brescia è stato predisposto un palinsesto ricco di appuntamenti, serate, spettacoli ed incontri con una proposta che arriva sino agli inizi di marzo.

Tutte le scuole sono invitate il 27 gennaio alle ore 12.00 ad osservare un minuto di silenzio.

Il dettaglio dei singoli programmi sarà visibile dal sito di Casa della Memoria al sito www.28maggio74.brescia.it

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La cameretta dei bambini, spazio alle idee colorate

La cameretta dei bambini, spazio alle idee colorate

L’arrivo di un bimbo è la notizia più bella che una coppia o famiglia possa ricevere. Una nuova vita che arriva riempie sempre il cuore di gioia. La novità però è accompagnata dalla necessità di trovare lo spazio adatto per il nascituro. All’inizio le coccole la fanno da padrone e magari si può ancora attendere un attimo prima di definire gli spazi del nascituro. Man mano che  il tempo passa i figli crescono e da cuccioli che si rannicchiavano tra le braccia calde di mamma e papà si fanno ometti e piccole donne. Non c’è un’età uguale per tutti, anche perchè ogni figlio è a sè, ma ad un certo punto arriva per tutti l’esigenza di definire uno spazio proprio: la cameretta. Oltre ad ospitare i bimbi per la notte la cameretta è lo spazio più personale di ogni bimbo; il  nascondiglio, il  luogo sicuro e personale in cui rifugiarsi, anche solo per giocare.

E’ bene quindi dare voce alle  idee colorate per arredare la cameretta per bambini che vengono da loro stessi. In fondo è il loro spazio e la stanza dove passeranno molto molto tempo. Se arredamento, colori e gestione degli spazi venisse imposto la cameretta perderebbe la nota personale che ogni bimbo desidera. Mamma e papà chiaramente hanno bene idea del budget così come dello spazio a disposizione. Non sempre una cameretta può contenere tutte le idee dei bimbi, ma renderli partecipi nella scelta e trovare un buon compromesso con le loro idee li farà sentire davvero speciali. Se il mobilio è già definito il colore delle pareti potrebbe essere lasciato a loro. Se l’età lo consente coinvolgerli nel ridipingere la camera è un’idea da non scartare.In fondo essendo una stanza personale è ammessa qualche stravaganza o sbavatura.

집안에 아이들의 놀이터가 마련되어있는 인테리어 : Stanza dei bambini moderna di 퍼스트애비뉴

Non esiste una regola unica e univoca utile a definire la camera ideale. Ogni figlio ha una propria personalità che va rispettata e ogni casa ha spazi e metrature oltre le quali non è sempre possibile andare.  Idealmente la cameretta dovrebbe poter seguire la crescita dei bimbi. Un adolescente potrebbe non gradire più orsetti sulle pareti o l’esposizione dei supereroi o delle barbie con cui giocava anni prima. Arriva il momento di adeguare dei dettagli all’età dei figli, proprio per continuare  far sentire personale lo spazio della camera. Si potrebbe pensare di non acquistare mobili troppo legati al momento, ma piuttosto nuance e forme neutre e che possono adattarsi bene ai vari stadi di crescita dei bimbi

Non potranno mai mancare grandi ceste o contenitori per abituarli a riordinare la propria stanza. Prima raggiungono questa autonomia e più saranno felici i genitori. E’utile permettere ai bambini di spostare qualcosa all’interno della stanza. La scrivania o la piccola libreria sempre nella stessa posizione potrebbe dare noia. La possibilità di poter spostare qualcosa quando se ne ha voglia è molto stimolante. Inoltre è assolutamente utile permettere ai bimbi di riempire i propri scaffali con i libri, giocattoli e oggettini vari. In fondo sono loro che devono sapere dove si trovano i loro giochi, non mamma e papà.

Non resta che dare libero sfogo alla fantasia e far uscire le idee più colorate che possono avere i bimbi.

Stanza dei bambini moderna di Insight Vision GmbH

L’osteopata a braccetto con il dentista

L’osteopata a braccetto con il dentista

Spesso si sottovaluta l’importanza della bocca, purtroppo. La bocca è una finestra sul mondo, permette di nutrirci,  di comunicare, di esprimerci e di portare fuori quanto abbiamo dentro.

È quindi molto importante la cura, l’igiene e l’attenzione che si pone alla bocca. Magari non ci si pensa, o non lo si sa, ma la bocca è anche un importante veicolo posturale. La nostra bocca  parla  della nostra schiena. Siamo tutti collegati, questo si sente spesso dire e lo si sa, ma la realtà è che è davvero così, e la bocca ne è un immediato promemoria.

Una bocca in salute è una bocca che funziona: mastica, deglutisce, respira, parla.

Talvolta però la bocca non funziona a dovere, non tanto per mancanza di igiene o di attenzione ma per la sua stessa conformazione. Ecco allora nascere l’esigenza di appoggiarsi a dei professionisti che aiutino a portare la bocca e la dentatura nella sua condizione ideale. Il primo istinto è di cercare un buon dentista o ortodonzista. La soluzione è certamente valida, tuttavia la collaborazione  e la valutazione di un buon osteopata può  aiutare e addirittura facilitare il processo di correzione delle dentatura. Non si tratta di una sostituzione bensì di una collaborazione con dentisti e ortodonzisti per correggere le disfunzioni che spesso necessitano di apparecchio.

Prima di applicare un apparecchio è bene liberare le costrizioni e limitazioni al movimento delle ossa craniche per garantire una buona funzionalità e riuscita della correzione ortodontica. Gli apparecchi tendono infatti a limitare il movimento dell’osso mascellare e palatino creando costrizioni meccaniche.

Il lavoro congiunto delle due figure potrà dare equilibrio alla struttura correggendo difetti di occlusione senza sviluppare effetti collaterali: spasmi muscolari, mal di testa,problemi posturali, cattiva risposta alla correzione. Potrebbe infatti verificarsi che il buon funzionamento dell’apparecchio sia ostacolato e/o rallentato dalla conformazione delle ossa.

L’osteopata libera il movimento fisiologico prima che l’ortodonzista inizi il suo lavoro, rendendolo più facile, meno doloroso e lungo.

La collaborazione tra i professionisti facilita la risoluzione del problema non solo all’interno della bocca ma a livello generale, e che la bocca ha solo reso evidente.

Gloria Ambrosi D.O. Osteopata 3396903855

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Posso guardare nel tuo pannolino?

Il freddo non invoglia certo i genitori a pensare al momento in cui dovranno iniziare lo“spannolinamento”. Questo è infatti il temine tecnico, coniato dai genitori, che definisce il passaggio dal pannolino al wc.

Per ovvi motivi di praticità la fase dello “spannolinamento” è sempre associata alla bella stagione e quindi  al caldo.

Per i neo-genitori tanto quanto per i genitori esperti arrivare a togliere il pannolino è sempre un traguardo molto importante, non solo perchè vengono alleggeriti nelle loro cure quotidiane, ma soprattutto perchè il controllo degli sfinteri rappresenta un traguardo di crescita e di autonomia dei propri figli importante. Il primo passaggio “difficile” da affrontare che richiede serenità e un certo grado di maturità, anche muscolare, dei bimbi. Si tratta di   una fase delicata della crescita che talvolta mette a dura prova i genitori. I bambini sono impauriti da ciò che non conoscono e da ciò che non sanno fare, soprattutto  se si deve avere a che fare con una cosa che puzza. Durante la stagione fredda allora si può iniziare a seminare le basi per uno spannolinamento sereno.  

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Come fare? Si può iniziare con un buon libro illustrato. I libri hanno il potere di dare parole ai genitori quando mancano. Una lettura simpatica che incuriosisce i bambini su cosa succede nel loro pannolino, mostrando la normalità della cacca non solo per i bimbi, ma per tutti gli animali.

Amerete Topotto il simpatico topolino curiosone protagonista de Posso guardare nel tuo pannolino?  che vuole vedere cosa nascondono nel pannolino tutti i suoi amici animali.

Uno per uno, chi più chi meno timidamente, apre quindi il proprio pannolino per mostrare cosa c’è. Ogni pannolino ha contenuto diverso per grandezza e forma… e ogni amico del topolino diventa curioso di sapere cosa invece ci sarà nel pannolino di Topotto. Alla fine anche il topolino accetta di mostrare a tutti il suo pannolino e increduli tutti gli animali scoprono che è vuoto perché il topolino ha imparato a usare il vasino. Così il topolino insegna a tutti allegramente a usare il proprio vasino.

La storia è deliziosa e illustrata molto bene. Il messaggio è immediato e chiaro per i bimbi che si divertono ad aprire e chiudere le alette per scoprire cosa c’è nei vari pannolini.

Di sicuro un avvicinamento soft e divertente.

 

Puoi leggere anche i consigli sullo “spannolinamento”  sereno e su quando iniziare a togliere il pannolino  dei nostri esperti.

 

 

 

Consigli per una gravidanza in salute

Consigli per una gravidanza in salute.

La salute della donna in gravidanza è fondamentale per la buona salute del nascituro. Molti sono i dubbi e le domande che assalgono ogni donna che sta affrontando o che si appresta ad affrontare questo bellissimo ma al contempo impegnativo periodo della propria vita.

Per venire incontro alle future mamme, la Fondazione Università Niccolò Cusano per la ricerca medico-scientifica lancia “I consigli per una gravidanza in salute”, l’infografica che pone l’accento sull’importanza di affrontare i nove mesi in maniera corretta per la salute di mamma e bambino.

Il consiglio da seguire quotidianamente è quello di adottare un’alimentazione sana, varia ed equilibrata e fare attenzione a determinati cibi (tutti elencati in infografica) che potrebbero causare problemi alla salute del feto. Importante è bere almeno 2 litri di acqua al giorno e assumere la giusta quantità di acido folico.

Per evitare problematiche come il diabete gestazionale o la macrosomia, in gravidanza bisogna prendere il giusto peso: per una donna normo peso, infatti, è consigliabile prendere dai 9 ai 16 chili durante tutta la gravidanza.

Ovviamente lo stile di vita deve essere salutare: evitare alcol, fumo e stress e fare la giusta quantità di attività fisica, come yoga, nuoto e passeggiate all’aria aperta.

Insieme al papà bisogna per tempo decidere quali test di diagnosi prenatale effettuare.

Nell’infografica si trovano tutti gli esami consigliati.

Purtroppo ad oggi non tutte le patologie sono diagnosticabili prima della nascita del bambino, come ad esempio la sindrome del QT Lungo, possibile causa della SIDS, ovvero la sindrome della morte improvvisa del bambino, ma la fondazione Fondazione Università Niccolò Cusano ne sta finanziando la ricerca insieme all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma affinché in un prossimo futuro lo screening prenatale di questa sindrome sia possibile e permetta di salvare vite umane.

Per tutti i consigli utili per una gravidanza in salute vi invitiamo a consultare l’infografica studiata e predisposta da Fondazione Università Niccolò Cusano.

Storia di un gallo innamorato e di una gallina che voleva scappare dal pollaio

E’ un piacere per Bresciabimbi far conoscere i talenti presenti sul territorio.

Vi presento Denise Gilberti autrice di  un racconto adatto ai bambini tra i 6 e i 10 anni, che ho letto con piacere  e che consiglio caldamente.

Questa è la trama del racconto: il gallo vive felice e beato nel suo pollaio ed è ammirato da tutte le galline. Ma un giorno arriva la gallina padovana a sconvolgere la tranquillità del pollaio. Il gallo se ne innamora perdutamente, ma la gallina vuole scappare perché la vita nel pollaio non le basta. Lei vuole conoscere il mondo. Eppure il comportamento della gallina nasconde una paura profonda che fa capire il motivo per cui è così scostante.

Una storia che parla di amicizia e di coraggio e di come l’amore possa vincere la paura. Il racconto è di facile lettura, ma allo stesso tempo appassionante e avvincente, proponendo allo stesso tempo interessanti riflessioni su quanto si ha e si vorrebbe, sul comportamento degli altri, ……

La copertina inoltre è stata realizzata dalla bimba dell’autrice!   Ecco come si descrive Denise. Chi sono? Da sempre amo scrivere e adoro i bambini…e allora perché non unire le due passioni? I miei figli sono la mia ispirazione. Quando gli leggo o racconto favole, mi vengono le idee per scrivere qualcosa di mio adatto a loro. Denise, una mamma di due bambini, Alison di 7 anni e Evan di 3 anni e abito in provincia di Brescia

Buona lettura a tutti!

Laura

La Befana

Il 6 gennaio è il giorno dell’Epifania.

La chiesa ricorda con questa festa la visita dei tre Re Magi a Gesù Bambino a Betlemme. I re seguendo la scia della stella cometa fecero un lungo viaggio per porgere omaggio a Gesù bambino e porgergli i loro doni: oro, incenso e mirra.

La festa è affiancata da una solida tradizione popolare: la Befana.

La Befana è una vecchia brutta e gobba, con il naso adunco e il mento aguzzo, che vola su una scopa malandata,  vestita di stracci e coperta di fuliggine, perché entra nelle case attraverso la cappa del camino.
La leggenda vuole che la notte tra il 5 e il 6 gennaio, mentre tutti dormono, la befana voli sopra i tetti e, calandosi dai camini, riempia le calze, lasciate appese dai bambini, di doni e dolcetti.
Se i bambini durante l’anno si sono comportati bene riceveranno dolci, caramelle, frutta secca o piccoli giocattoli, ma se si sono comportati male troveranno le calze riempite con del carbone.

La coincidenza  e convivenza delle due feste nella stessa giornata (religiosa e popolare) è probabilmente dovuta ad un insieme di  riti propiziatori pagani, del X-VI secolo a.C., legati all’agricoltura. La sua origine si perde nella notte dei tempi discendendo da tradizioni magiche precristiane, prima di fondersi con elementi folcloristici e cristiani.

Gli antichi Romani ereditarono tali riti, associandoli quindi al calendario romano, e celebrando, appunto,il momento di passaggio tra la fine dell’anno solare, ovvero il solstizio invernale e la ricorrenza del Sol Invictus (festa del Sole Invitto):la dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura. I Romani credevano che in queste dodici notti (tante notti quanti i mesi dell’anno nuovo) delle figure femminili volassero sui campi coltivati, per propiziare la fertilità dei futuri raccolti, da cui il mito della figura “volante”. Un’altra ipotesi collegherebbe la Befana con una antica festa romana, che si svolgeva sempre in inverno, in onore di Giano e Strenia (da cui deriva anche il termine “strenna”) e durante la quale ci si scambiavano regali. La Befana si richiamerebbe anche ad alcune figure importate della stessa mitologia germanica, come ad esempio Holda e Berchta, sempre come una personificazione al femminile della stessa natura invernale.

Secondo poi diverse storie pare che Re Magi e la signora Befana si siano conosciuti mentre i re erano in viaggio alla volta di Betlemme per rendere omaggio al Bambino Gesù .Giunti in prossimità di una casetta decisero di fermarsi per chiedere indicazioni sulla direzione da prendere.

Bussarono alla porta e venne ad aprire una vecchina. I Re Magi chiesero se sapeva la strada per andare a Betlemme perchè là era nato il Salvatore. La donna che non capì dove stessero andando i Re Magi, non seppe dare loro nessuna indicazione.

I Re Magi chiesero alla vecchietta di unirsi a loro, ma lei rifiutò perchè aveva molto lavoro da sbrigare.

Dopo che i tre Re se ne furono andati, la donna capì che aveva commesso un errore e decise di unirsi a loro per andare a trovare il Bambino Gesù. Ma nonostante li cercasse per ore ed ore non riuscì a trovarli e allora fermò ogni bambino per dargli un regalo nella speranza che questo fosse Gesù Bambino.

In ogni caso la Befana come si sà chiude le feste invernali e natalizie, tant’è che il giorno dopo si rientra a scuola o al lavoro (se non si è già rientrati), perchè come dice il detto:

“L’Epifania, le feste porta via!”

L’anno nuovo

Per iniziare bene questo 2016 non poteva certo mancare un classico che a scuola viene spesso riproposto. E’ la filastrocca di Gianni Rodari sul nuovo anno.

Chi se la ricorda a memoria?

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
GIANNI RODARI

 

Babbo Natale

Babbo Natale

 

Questa sera dentro il caminetto

scenderà qualcuno mentre sono a letto,

avrà la barba bianca intorno al viso

ed uscirà fuori così, all’improvviso!

 

Col vestito rosso ed un sacco ben riempito

di giocattoli e dolci d’ogni tipo,

avrà il berretto che penzola dalla testa

e porterà a tutti i bimbi gioia e festa!

 

Deporrà vicino all’albero i suoi regali

e di colpo spariranno guai e mali,

avrà un sorriso simpatico e gioviale,

di certo non può che esser Babbo Natale!

 

MariaGrazia Gritta

L’apprendista Babbo Natale

 L’apprendista Babbo Natale

favola di Natale di Bonifacio Vincenzi per Kymaera Edizioni di Shakira. Le illustrazioni sono di Germana Di Rago.

Babbo Natale è alla ricerca del suo successore, un bambino buono e gentile di nome Nicolaus che un giorno, quando lui sarà troppo vecchio, potrà prendere il suo posto. Dopo mesi e mesi di ricerche, finalmente lo trova. Ed è davvero speciale il piccolo Nicolaus perché è un bambino Down. Non resta che comunicarglielo attraverso l’intercessione del suo angelo custode: il combina-guai Strauss!

Dapprima Nicolaus rifiuta, non si sente all’altezza del compito. Ma le parole dolci e sincere di Babbo Natale, alla fine, lo rendono fiero e orgoglioso di sé. La notte di Natale, il povero Babbo non può portare i regali, a causa di una caduta dalla slitta. Così sarà compito di Nicolaus e del suo angelo custode maldestro e scansafatiche consegnare i regali ai bambini di tutto il mondo, regalando a noi tutti belle sorprese!

L’apprendista Babbo Natale è una favola per bambini e per adulti, che fa sorridere e apprezzare ancora di più il significato del Natale, affrontando in modo semplice e coraggioso un argomento delicato come la Sindrome di Down.

Per informazioni visitate panesiedizioni.it

Giù le mani

Alcuni argomenti sono difficili e delicati e spesso non sappiamo bene quali parole usare per parlarne con i nostri bambini, uno di questi temi è di sicuro l’abuso sui bambini. 

Spesso i libri danno ai genitori le parole che a loro mancano, come in :

Giù le mani!

Il pinguino Leo impara a difendersi dagli adulti

Edizioni Erickson

Come ci si deve comportare se si è piccoli e indifesi e un adulto vuole farci del male? Come trovare il coraggio per parlare con i genitori di un abuso? Questa favola dedicata ai bambini più piccoli, tratta il tema delle molestie sessuali con grande sensibilità e chiarezza. È la storia del pinguino Leo, un cucciolo che, dopo aver subito un tentativo di abuso, si sente imbarazzato, confuso e impaurito. Finché non trova il coraggio di raccontare alla mamma quello che gli è successo… Una favola unica, che riesce ad affrontare un tema estremamente delicato con eccezionale limpidezza. Un racconto che per la prima volta si rivolge direttamente ai bambini, che potranno così imparare come è giusto comportarsi in certe situazioni e chiedere subito aiuto all’adulto senza vergognarsi e senza ingiusti sensi di colpa.