I piccoli tra pensiero e linguaggio
Cara mamma, sai che la capacità di imparare a parlare dei tuoi piccoli va di pari passo con quella di pensare, amare, relazionarsi e crescere?
Tutti questi processi sono in stretta relazione gli uni con gli altri e un primo binomio importantissimo, fin dai primi anni di vita, è quello tra pensiero e linguaggio.
J. Piaget psicologo evolutivo svizzero, ha dedicato diverse ricerche alle fasi di sviluppo, e nella prima, dagli 0-2 anni, i protagonisti sono proprio pensiero e linguaggio.
Dalla nascita fino ai due anni il bambino conosce sé stesso e quello che lo circonda attraverso i propri sensi. In questa fase il piccolo inizia ad avvicinarsi al linguaggio, imita e riproduce movimenti anche a distanza di tempo. La conquista della parola permette al bimbo di descrivere un oggetto presente, di nominarlo anche se assente, di raccontare qualcosa che è già accaduto e di esprimere desideri. Il pensiero però viene sviluppato non solo attraverso il linguaggio ma anche attraverso compiti manuali e il movimento.
Alcune curiosità del legame tra pensiero e linguaggio:
– I bambini sordi privi del linguaggio verbale hanno capacità mentali intatte purché sviluppino un modo alternativo di comunicare, come ad esempio il linguaggio dei segni.
– I bambini già a poche ore di vita anche se non hanno un cervello completamente sviluppato, sanno individuare e riconoscere le facce, preferendo lo sguardo diretto.
– Il piccolo è più affascinato dai movimenti che simulano quelli biologici, come una camminata, rispetto, ad esempio, ad un oggetto che rotola.
– Sanno discriminare i suoni del linguaggio dagli altri e riconoscere alcune differenze tra i suoni stessi.
Se un bambino ha difficoltà ad imparare o relazionarsi, può diventare necessario aiutarlo con un sostegno specifico. È importante essere affiancati da professionisti in questi casi, che possano aiutare in alcune, delicate, fasi di sviluppo.
La figura dei genitori è fondamentale e il contributo di uno specialista può indirizzarli sulla strada più idonea da percorrere.
Al Poliambulatorio San Pietro, in via Triumplina 254, è operativa una task force dedicata alla logopedia e counseling: un centro di riabilitazione specializzato in interventi psico-educativi che prende in carico il bambino e la sua famiglia dal punto di vista degli aspetti educativi, linguistici e di apprendimento.
Qui gli esperti, insieme a mamma e papà, permettono al bimbo il miglior recupero.
Dott. Annamaria Colombo – Logopedia e Counseling
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Dalla nascita fino ai due anni il bambino conosce sé stesso e quello che lo circonda attraverso i propri sensi. In questa fase il piccolo inizia ad avvicinarsi al linguaggio, imita e riproduce movimenti anche a distanza di tempo. La conquista della parola permette al bimbo di descrivere un oggetto presente, di nominarlo anche se assente, di raccontare qualcosa che è già accaduto e di esprimere desideri. Il pensiero però viene sviluppato non solo attraverso il linguaggio ma anche attraverso compiti manuali e il movimento.
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– I bambini sordi privi del linguaggio verbale hanno capacità mentali intatte purché sviluppino un modo alternativo di comunicare, come ad esempio il linguaggio dei segni.
– I bambini già a poche ore di vita anche se non hanno un cervello completamente sviluppato, sanno individuare e riconoscere le facce, preferendo lo sguardo diretto.
– Il piccolo è più affascinato dai movimenti che simulano quelli biologici, come una camminata, rispetto, ad esempio, ad un oggetto che rotola.
– Sanno discriminare i suoni del linguaggio dagli altri e riconoscere alcune differenze tra i suoni stessi.
Se un bambino ha difficoltà ad imparare o relazionarsi, può diventare necessario aiutarlo con un sostegno specifico. È importante essere affiancati da professionisti in questi casi, che possano aiutare in alcune, delicate, fasi di sviluppo.
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Al Poliambulatorio San Pietro, in via Triumplina 254, è operativa una task force dedicata alla logopedia e counseling: un centro di riabilitazione specializzato in interventi psico-educativi che prende in carico il bambino e la sua famiglia dal punto di vista degli aspetti educativi, linguistici e di apprendimento.
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