โDottoressa ho un problema mio figlio si tocca, mette le mani nei calzoni. Il punto รจ che non lo fa solo a casa.
Lo fa anche a scuola, in classe, in presenza delle maestre. Tantโรจ che le maestre mi hanno convocata e mi hanno ย detto che era meglio rivolgermi a una psicologa per verificare se non ci fosse dietro a questo suo ย comportamento qualcosa, un disagio.โ
Oggi non scriverรฒ quel che ho detto di fare a questa signora e alle insegnanti con quel bambino, ma mostrerรฒย come si possono costruire problemi nella relazione educativa quando si mettono sotto osservazione le azioni legate alla componente sessuale della persona.
Invito a fare con me un gioco, consiste nellโandare oltre le cose che, diventate comuni, appaiono ovvie, ย scontate ed immutabili.
Di chi รจ il problema?
Il problema sta forse nel bambino?
Cโรจ forse in lui qualcosa cheย non va?
Che non funziona? Forse un bambino che tocca il suo corpo ha qualche disturbo?
O si tratta piuttosto ย del fatto che tocchi alcune parti del suo corpo? Quelle comunemente definite e riconosciute come intime.
Se ย un bambino lo fa, se cioรจ tocca le parti del suo corpo piรน nascoste allo sguardo pubblico, sta forse esprimendo,ย con questo, un disagio?
Che tipo di disagio esprimerebbe? Se si toccasse a casa, chiuso nella sua cameretta, ย quando nessuno lo vede, ancora potremmo ritenerlo un problema?
Perchรฉ?
Queste prime domande suggeriscono di vedere il problema della condotta sessualizzata, non tanto come un ย problema che sta dentro al bambino, quanto piuttosto di una difficoltร che si viene a creare negli osservatori ย presenti in virtรน dellโinadeguatezza di quel comportamento rispetto al sistema di regole e codici di lettura ย comunemente condiviso ed accettato in quel particolare contesto.
In altre parole, รจ convenzione comune che ย non si possano toccare alcune parti del proprio corpo in presenza di altri, a scuola e a casa.
Se lo fai generi imbarazzo, disapprovazione, indignazione negli astanti. Compi atti osceni in luogo pubblico.
Occorre ricordare che codici, regole e norme sono sempre il prodotto di culture locali e storiche, definite ย mediante discorsi condivisi dai soggetti appartenenti a quello specifico gruppo.
Parafrasando Michel Foucault,ย filosofo, saggista, grande pensatore del XX secolo, possiamo dire, che prima della societร vittoriana, allโinizio ย del XVII secolo, esisteva, una certa franchezza. I codici del volgare, dellโosceno, dellโindecente non erano affatto rigidi, se li si confronta con quelli del XIX. Le persone usavano gesti diretti, facevano discorsi senza ย vergogna, le trasgressioni erano visibili (potremmo quindi non definirle tali), le forme anatomiche erano ย mostrate in bella vista con disinvoltura. I bambini si aggiravano senza alcun fastidio e scandalo ย tra le risate degli ย adulti che si pavoneggiavano.
Ma vediamo di andare un poco piรน a fondo, perchรฉ un bambino si tocca?
La risposta piรน condivisa รจ che il ย bambino lo fa perchรฉ avverte, toccando quelle parti, sensazioni piacevoli. Quindi, tutte le volte che desideraย provare sensazioni piacevoli, per rassicurasi, consolarsi, sentirsi bene, puรฒ ricorrere facilmente a quelle parti ย del suo corpo. Puรฒ accadere cosรฌ che il ripetersi di questa azione divenga per il bambino unโabitudine, un ย piccolo rituale, che il bambino agisce in modo talvolta inconsapevole. Il bambino apprende le regole e le posizioni morali storicamente accettate e condivise dal gruppo partecipando ย alla vita sociale del gruppo stesso.
Apparirร forse chiaro ora che la questione diviene โcome far apprendere ed ย accettare al bambino le regole sociali di quel gruppo e non che disagio sta dietro o dentro a quel bambino?ย ”
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Ringrazio per questo interessante approfondimento e stimolo alla riflessione:
dott.ssa Mariza Sellini
Psicologa e psicoterapeuta
telefono 338 458 16 05
mail: marziasellini@gmail.com
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