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Il traguardo del benessere mentale: stereotipi e vantaggi

Un italiano su due vive una qualche forma di malessere psicologico dovuto alla pandemia: depressione, stress post-traumatico, stress percepito, ansia e difficoltà legate al sonno sono tra i disturbi più diffusi.

Disturbi che si manifestano con sempre maggior frequenza anche nei bambini e nei giovani al di sotto dei 18 anni.

I benefici della psicoterapia online, l’infografica di Serenis

In questo complesso quadro storico e sociale sono aumentate del 40% le richieste di supporto psicoterapico.

Come interpretare questi dati?

Se da un lato le difficoltà e le incertezze legate alla pandemia hanno evidenziato problematiche prima forse sottovalutate, d’altro canto rimane invariata una condizione riscontrata anche in tempi pre-pandemici: spesso per ritrovare una qualità di vita soddisfacente bisogna superare stigma sociale e pregiudizi.

L’infografica di serenis.it – piattaforma di supporto psicologico che offre servizi di psicoterapia in videochiamata – parte da qui per indagare proprio i principali stereotipi e gli ostacoli che ritardano o impediscono l’inizio di un percorso di supporto psicologico.

Non solo, descrive i disturbi più comuni e sottolinea i benefici di un percorso per trovare una versione migliore e più consapevole di se stessi.

Il traguardo del benessere si può raggiungere senza lasciarsi frenare, con un supporto adeguato e la certezza che si tratta dell’inizio di un percorso di conoscenza, evoluzione e crescita personale.

I benefici del massaggio drenante per le gambe gonfie

In estate viene voglia di muoversi di più, ma spesso ciò risulta faticoso se si soffre di ritenzione idrica e gonfiore alla gambe.
Il gonfiore alle gambe è un problema causato dalla ritenzione idrica, che aumenta nella stagione estiva, dato che il caldo dilata i vasi sanguigni.

Come risolvere il problema delle gambe gonfie?

Per diminuire il gonfiore alle gambe dovuto al caldo estivo aiuta:

  • seguire un’alimentazione che preveda pochi zuccheri, pochi grassi e sale
  • aumentare l’apporto di  acqua (anche sotto forma di tisane rinfrescanti)
  • tenere le gambe sollevate
  • il movimento

Un altro importante aiuto per diminuire il gonfiore alle gambe può venire dai massaggi drenanti per le gambe eseguiti dal Massoterapista.

Come si esegue un massaggio drenante specifico alle gambe?

Il massaggio drenante ha lo scopo di favorire il drenaggio dei fluidi attraverso la stimolazione della circolazione.
Il trattamento si compone di diverse fasi: alla pressione sui diversi punti si alternano una serie di movimenti, in senso rotatorio e dal basso verso l’alto.

Per eseguire il movimento corretto, bisogna esercitare una pressione maggiore nei movimenti verso l’alto, più debole verso il basso.

Il massaggio drenante per le gambe inizia dalle caviglie, premendo e rilasciando più volte, alleviando così quel gonfiore alle caviglie che spesso è presente nelle persone con una cattiva circolazione.

Per effettuare correttamente il trattamento al polpaccio, bisogna agire su entrambi i muscoli presenti, premendo nel mezzo ed esercitando una pressione delicata, ma decisa.
Le dita possono essere tenute ad uncino e la pressione viene effettuata da entrambe le mani, andando verso l’alto.
I movimenti sono profondi e lenti.
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Si passa poi alle gambe con movimenti concentrici, dal basso verso l’alto.

Per quanto riguarda la coscia, bisogna praticare un massaggio molto leggero, per poi intensificarlo gradualmente con movimenti concentrici, svolti con entrambe le mani e dal basso verso l’alto.
Una volta stabilita una buona circolazione sanguigna, il massaggio diventa più leggero e superficiale.

La sensazione finale sarà quella di leggerezza e rilassamento.
Questo tipo di trattamento è un buonissimo rimedio anticellulite e fa sì che il corpo abbia una buona circolazione sanguigna.

Quanto dura un massaggio drenante per le gambe?

La seduta di solito dura 50 minuti e dovrebbe ripetersi una o più volte alla settimana per un arco di tempo consigliato dallo specialista (anche se le sedute solitamente devono essere almeno una decina).

Questo tipo di massaggio è indicato per le donne in gravidanza?

Questo tipo di massaggio è ideale per le donne in dolce attesa che possono sottoporsi a sessioni di drenaggio linfatico manuale, soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza, quando la ritenzione idrica può causare un aumento delle dimensioni dell’utero e un conseguente ostacolo alla circolazione sanguigna.

Scopri la promo estiva per alleviare le gambe gonfie

Marco Peli massoterapista propone per tutta l’estate una promo anti gambe gonfie!
Pacchetto di 3 massaggi drenanti da 40 minuti l’uno per le gambe a € 65!

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Ringrazio per questo articolo:

Marco Peli massoterapista
Opera sia a domicilio (entro un raggio di 20 km) che nel suo studio in via Don Vender, 95 – Urago Mella – Brescia.
telefono:339 363 1896
mail: marcopelimassoterapista@gmail.com
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Stop alla plastica monouso da luglio 2021

Se ne sente parlare da tempo, ma da luglio 2021 sarà realtà lo stop definitivo alla plastica monouso.
Un vero e proprio passo avanti nella lotta all’inquinamento da rifiuti plastici da parte di tutti Paesi dell’Unione Europea, che devono regolarizzarsi secondo la direttiva SUP (più precisamente direttiva UE 2019/904)

Scomparirà completamente la plastica?

Ovviamente no, ma di sicuro gli articoli in plastica monouso saranno veri e propri “fuori legge”.

Si parla nello specifico di:

  • posate di plastica monouso (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette);
  • piatti di plastica monouso;
  • cannucce di plastica;
  • bastoncini cotonati fatti di plastica;
  • bastoncini di plastica per palloncini;
  • plastiche ossi-degradabili,
  • contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso.

Tutti quegli articoli tanto comodi in diverse situazioni, come feste ed eventi, ma che essendo utilizzati in una sola occasione diventano velocemente un rifiuto che non fa certo bene al pianeta.

Come si sa infatti i rifiuti di plastica non si degradano a un ritmo sostenibile e neppure al ritmo con cui vengono prodotti e gettati.
Per di più quando i rifiuti di plastica non vengono smaltiti correttamente e finiscono nell’ambiente provocano danni devastanti.

Come sostituire gli “usa e getta”?

Da luglio 2021 ci saranno solo due soluzioni possibili: lavabile o compostabile.

Per “lavabile” si intendono tutte le stoviglie che, come dice la parola, possono essere lavate e utilizzate infinite volte.

Per “compostabile” invece si intendono tutti i prodotti realizzati con materiali che derivano da fonti vegetali rinnovabili come la polpa e la fibra di cellulosa, e le bioplastiche (biopolimeri compostabili come Mater-bi®, IngeoTM P.L.A. e Bioplast).

Attenzione, c’è compostabile e compostabile!

L’estate del 2021 sarà clemente solo con  prodotti monouso biodegradabili e compostabili certificati.

Scopri i prodotti monouso compostabili di AdessoVerde

La certificazione sarà quindi lo spartiacque importante per mantenere la comodità dell’usa e getta nella piena attenzione al pianeta.
Questo perché le stoviglie certificate possono tranquillamente essere gettate nei rifiuti organici insieme agli avanzi di cibo e bevande e in 90 giorni si trasformano in ottimo compost fertilizzante!

In questo modo il circolo virtuoso si chiude: dalla natura si torna alla natura.

La tecnologia poi permette la produzione di monouso compostabili non solo con le stesse caratteristiche di quelle in plastica, ma anche più comode da smaltire e che ritornano ad essere utili sotto nuova forma.

Dove trovare le stoviglie compostabili a Brescia?

Da 10 anni  “AdessoVerde ha sposato un progetto ecologico, divenendo rivenditore autorizzato del marchio Ecozema, azienda vicentina leader nel settore delle stoviglie compostabili

Tutti i prodotti disponibili nel loro catalogo sono l’unica scelta monouso consentita per rispettare la normativa SUP.
Le loro stoviglie infatti sono realizzate con materiali che  garantiscono  proprio la certificazione richiesta dalla direttiva UE 2019/904.

AdessoVerde ha sede a Manerbio e Cellatica, ma copre tutta la provincia di Brescia e in realtà anche le provincie di Mantova e Cremona.

Oltre all’alta qualità dei prodotti monouso compostabili disponibili nel loro magazzino AdessoVerde ha puntato sulla qualità dei servizi:

  • consegne gratuite e celeri,
  • reperibilità h24,
  • consulenze personalizzate
  • disponibilità di campionature gratuite di tutti i nostri prodotti.

 Chi può rivolgersi ad AdessoVerde?

Tutti coloro che hanno bisogno di stoviglie monouso o packaging take-away!
Quindi:

  • genitori alle prese con feste di compleanno
  • grest e camp estivi
  • oratori
  • organizzatori di eventi (sagre, fiere, eventi sportivi o culturali…)
  • mense scolastiche, ospedaliere e universitarie

Ecco i contatti di AdessoVerde

AdessoVerde
Via Lombardia, 2 Manerbio (BS)
Via Caporalino, n° 50 Cellatica (Bs)
Tel. 030 938 60 59
Sempre reperibili 338 825 31 06
info@adessoverde.it
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Bambini e naturopatia

La naturopatia può essere un ottimo alleato e un valido supporto nella risoluzione di problematiche di salute psicofisica più comuni dei più piccoli.

La naturopatia

La naturopatia è una disciplina olistica.
Letteralmente olos = tutto, quindi visione completa che significa “al passo della natura” o “sul sentiero della natura”.
Questo vuol dire che comprende in sé stile di vita che segue i ritmi di:

  • uomo
  • natura
  • rimedi naturali
  • tecniche non invasive ma armoniche

con la persona che si presenta dal naturopata.

Dietro la naturopatia ci sono molti studi perché si basa principalmente sulle medicine tradizionali antiche che condividono saggezza e conoscenza sulla nostra costituzione perché a diretto contatto con il sistema Natura e il sistema Uomo.

Ne è un esempio la medicina cinese, ayurvedica, egizia, sudamericana,e molte altre ancora.
Queste, assieme a tecniche più moderne sostengono la persona in primis in prevenzione, e poi, se necessita, di aiutarla durante lo squilibrio o manifestazione del sintomo.

Si presuppone che dentro ognuno di noi ci sia già la chiave di lettura della disarmonia, di conseguenza anche la risposta alla guarigione, il ritorno all’equilibrio ed alla pace personale sempre in relazione al tutto, nel senso che si parla di malattia sociale oltre che personale.

Importante sottolineare che ogni caso è a sé ed affidarsi ad un professionista è sempre la soluzione migliore.
Ci sono delle indicazioni valide più o meno per tutti è molto importante ribadire che un vero naturopata preferisce individuare la soluzione sul caso personale, anche perchè un naturopata non è una parafarmacia!

E’ adatta la naturopatia  per i bambini?

La risposta è si, la naturopatia è adatta ai bambini!

Nel caso di bambini vi sono molti strumenti a nostra disposizione che possono essere utilizzati:

  • per i bambini molto piccoli si lavora con la madre ed al massimo con i fiori di Bach (il fiore o la miscela di fiori consigliati sono personalizzati in base alle emozioni o a come vengono vissute e ci sono varie modalità di scelta)
  • per bambini dai 6/7 anni si può valutare anche un trattamento benessere quindi spaziare dalla riflessologia plantare ad altre stimolazioni sul corpo di punti riflessi, secondo il percorso naturale della nostra energia; oppure iniziare ad integrare e lavorare con la fitoterapia, aromaterapia e Sali di Schussler

Fitoterapia

La fitoterapia è, in senso generale, quella pratica che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere psicofisico.
Per assonanza si preferisce utilizzare gemmoderivati ovvero le gemme delle piante o rimedi senza alcool

Aromaterapia

Gli oli essenziali sono alla base dell’aromaterapia, si tratta di  soluzioni molto potenti e concentrate quindi vanno utilizzate con attenzione e parsimonia, un pò come se fossero come una boccettina di pozione magica in cui è racchiuso un piccolo mondo!
Per i bambini meglio il metodo in diffusione ambientale o applicazione topica che consiste nel diluire in olio vegetale l’ olio essenzuiale e massaggiarlo preferibilmente sulla pianta del piede.
L’olio essenziale lavora a più livelli quindi partendo dal corpo fisico ai corpi più sottili, anche sulle emozioni.

Sali di Schussler

Si tratta di 12 sali inorganici creati dal dott. Shussler, naturalmente presenti nel nostro organismo, la cui carenza significa predisposizione ad un disturbo.
Sono semplici rimedi ma molto efficaci costituiti da pastigliette solubili insapore.
Vengono scelti in base alla costituzione o al sintomo.

Come funziona in pratica la naturopatia per i bambini?

Premettendo che l’alimentazione e lo stile di vita stanno alla base di una buona energia quindi di una buona salute completa, nella mia esperienza professionale posso dire di aver lavorato più spesso con tecniche di musicoterapia e trattamenti olistici verificando in breve un cambiamento nel bambino.

Questo perché prima di integrare o assumere qualcosa è sempre bene lavorare sul ripristino dell’equilibrio vibrazionale ed in un bambino questi campi sottili sono molto tangibili.
Durante il nostro incontro la madre è presente ove il bambino si senta tranquillo, altrimenti la persona – bambino viene lasciata esprimere nel setting.

Se si tratta di lavorare sul sintomo attraverso rimedi naturali bisogna comunque comprendere che rimane un lavoro superficiale, dal momento che la logica della naturopatia è proprio quella di prendere in carico la persona in senso olistico, quindi valutare più aspetti compresa la sua energia e la costituzione.
Esempi di domande che posso porre:

  • come ti senti?
  • come dormi?
  • hai appetito?
  • come sono le tue relazioni?

sono tutte informazioni che danno un quadro della situazione e permettono una più precisa individuazione della causa!

Se sei curioso di saperne di più puoi contattare la naturopata Chiara Bresciani via mail oppure fissare un appuntamento per una call conoscitiva gratuita!


Ringrazio per questo interessane approfondimento la naturopata Chiara Bresciani

Chiara Bresciani – naturopata e operatore olistico energetico
Tel 328 339 57 20 (solo WhatsApp)
mail: chiarabresciani.naturopata@gmail.com
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Ph. credits:Foto di Kseniya Mazaeva da Pexels

I benefici dell’aromaterapia

“Il profumo è il fratello del respiro” diceva Yves Saint Laurent, e così come il respiro può essere controllato e reso un potente alleato contro lo stress attraverso lo yoga; anche il profumo può diventare il mezzo per ottenere un benessere generalizzato attraverso l’aromaterapia.

Le origini dell’aromaterapia

Questa fitoterapia di origini antichissime, deve il suo nome a Gattefossè, un chimico francese che era riuscito a cogliere le proprietà antidolorifiche degli oli essenziali, come la lavanda.

Ma non fu il primo a dedicarsi agli oli essenziali; già in epoca antichissima venivano utilizzati nella medicina tradizionale orientale. Infatti fu nel Medioevo che – grazie ad Avicenna – si mise a punto il metodo per distillare gli oli essenziali, che permettevano di donare grande benessere psicofisico.

I bambini&olfatto

I nostri piccoli sono più ricettivi di noi agli odori, che li orientano quando ancora sono in fasce. Come spiega la dottoressa Anna Rita Bilia, Presidente della Società Italiana di Fitochimica e Professore associato all’Università di Firenze:

“L’olfatto è uno dei sensi che il neonato sviluppa in epoca embrionale: il primo incontro con il mondo degli odori ha inizio nella fase di gestazione, quando cominciano a formarsi i recettori olfattivi che consentono di discernere le varie fragranze attraverso il liquido amniotico della madre”.

Ma cosa accade esattamente?

Nello specifico, tra la quinta e l’undicesima settimana si sviluppano nel feto i recettori olfattivi, mentre entro la quindicesima si formano le narici. In questo modo, – continua la professoressa Anna Rita Bilia – il neonato immagazzina tutta una serie di stimoli che formeranno la sua memoria olfattiva e che, una volta nato, lo aiuteranno a conoscere il mondo esterno. Alla nascita, il bambino riconosce tutti gli odori del suo “mondo prenatale” che gli permetteranno di orientarsi nel mondo extrauterino e lo rassicureranno in momenti di tensione”.

Aromaterapia e gli usi alimentari

Piante e fiori sono diventate protagoniste anche nelle nostre tavole attraverso le ricerche di chef stellati come Carlo Cracco ed Enrico Crippa, perché l’aromaterapia ha aperto la strada alla conoscenza delle proprietà nutrizionali del mondo floreale.

Secondo quanto affermato da Dannie Hansen, fondatore del sito SUNDT: “La nostra conoscenza odierna delle proprietà nutraceutiche di fiori e piante ci permette di utilizzarle oltre l’aromaterapia per scopi terapeutici. Ad esempio solo recentemente si è scoperto che il polline è un potente rinvigorente per il corpo, ed è stato estratto per crearne un integratore alimentare energizzante. I fiori, soprattutto quelli più pigmentati, hanno proprietà antiossidanti. La lavanda, tanto utilizzata in aromaterapia, svolge una potente azione sedativa, e viene assunta in compresse per ridurre naturalmente le convulsioni”.

Fiori ed oli per bambini

Per quanto riguarda le nostre piccole creature, la scelta di fiori ed oli, dev’essere orientata ad aromi più delicati e agrumati:

  • arancia
  • mandarino
  • lavanda
  • camomilla

Si possono utilizzare diffusori di aromi in casa, oppure far fare bagni aromatici, considerando che il bagnetto è il momento di relax per il piccolo. L’importante è che ogni prodotto utilizzato sia di alta qualità, al 100% certificato e sicuro, per evitare effetti controproducenti.

 

Foto: OlcayErtem / Pixabay

Il massaggio KOBIDO

Se non hai ancora sentito parlare del massaggio Kobido, allora questo approfondimento ti sarà utile.
KOBIDO non è un semplice massaggio facciale, ma una antica arte giapponese.

Il trattamento Kobido, infatti, nasce per dare uno stabile equilibrio tra corpo e mente per i samurai.
Da secoli i giapponesi ritengono che la bellezza è legata a uno stato di salute buono e il massaggio è uno dei modi per avere una salute ottima.

I benefici del KOBIDO lo rendono una tecnica anti-invecchiamento del viso, collo e decolleté sia per la donna che per l’uomo, “un esercizio”  per migliorare lo stato del viso e del collo e per avere in generale un benessere di tutto il corpo.

Realizzazione e benefici del massaggio KOBIDO

Kobido è un trattamento molto efficace, che migliora la condizione naturale della pelle, favorisce l’idratazione ed elasticità della pelle e riduce le rughe, minimizzando quindi il processo d’invecchiamento dell’epidermide.

La tecnica del massaggio prevede manualità delicate, ma allo stesso tempo realmente incisive, che svolgono l’azione di un vero e proprio lifting naturale.

IL KOBIDO agisce in modo da:

  • Eliminare le cellule morte dell’epidermide, facilitando il ricambio cellulare
  • Favorire l’eliminazione delle tossine
  • Stimolare il microcircolo epidermico, quindi ossigenare la pelle
  • Favorire il drenaggio linfatico
  • Ridurre le rughe e contrastare la formazione di nuove rughe
  • Ridurre la stanchezza sia fisica che emotiva, ovvero contrastare gli stati di eccessivo stress
  • Ridurre la tensione muscolare di viso e collo.

kobido massaggio Marco peli

Per quale tipo di pelle è adatto il massaggio KOBIDO?

Il massaggio Kobido è adatto e consigliato per qualsiasi tipo di pelle: normali, grasse o secche.

Il massaggio Kobido da Marco Peli

Puoi sperimentare questo “magico” massaggio presso lo studio di Massoterapia Peli Marco.

Il Massoterapista Peli Marco svolge il massaggio KOBIDO nel tempo di 60 minuti, cui poi è opportuno aggiungere 15 minuti di riposo.

Il trattamento inizia con una pulizia completa della pelle, utilizzando  prodotti naturali: latte detergente, tonico, siero e crema viso idratante.

Il massaggio viene eseguito da Marco con leggerezza, tramite una rapida sequenza di movimenti, percussioni, sapienti sfioramenti e tocchi ritmici, in modo da stimolare il sistema nervoso, migliorare la circolazione sanguigna e il flusso linfatico e rassodare i muscoli facciali.

Ringrazio per questo articolo:

Marco Peli massoterapista
Opera sia a domicilio (entro un raggio di 20 km) che nel suo studio in via Don Vender, 95 – Urago Mella – Brescia.
telefono:339 363 1896
mail: marcopelimassoterapista@gmail.com
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Elemento ACQUA

Tempo di andare alla scoperta dell’elemento acqua, seguendo i cardini della teoria degli elementi della Medicina Cinese.

L’acqua rappresenta la calma, la tranquillità, il riposo per eccellenza ed è proprio in questa tranquillità che risiede la forza degli uomini e dei loro organi.

Questo elemento ospita l’energia vitale dell’uomo e rappresenta il fondamento di tutti gli altri elementi e organi, perché questi dipendono dalla sua condizione.

Le persone che dispongono di un elemento acqua sano hanno una forte spinta vitale e forza di volontà; sono calmi, riflessivi, non hanno paura, mostrano una curiosità sempre fresca e una sessualità e libido molto vive.

Dove si manifesta nel corpo l’elemento acqua

Un forte elemento acqua si manifesta in ossa e denti sono robusti, hanno un buon udito, il portamento è eretto e rilassato e i loro capelli mostrano una lucentezza sericea.

Questa energia rafforza il contatto con il terreno.
Ravviva la metà inferiore del corpo: il basso ventre, il bacino, le gambe, le ginocchia, le caviglie sono considerati pertanto degli indicatori della condizione dell’elemento acqua e dell’energia dei reni.

Effetti acuti e violenti dello sbilanciamento dell’acqua possono connotarsi ad esempio:

  • come senso di sradicamento  quindi il “sentirsi mancare il terreno sotto i piedi”
  • come immobilità  quindi il “ bloccarsi dalla paura”)
  • come movimento incontenibile verso il basso , quindi “farsela sotto dalla paura

L’energia dei reni

L’energia vitale contenuta nei nostri reni è costituita da:

  • energia prenatale: questa energia viene ricevuta dai nostri genitori nel momento dell’unione dell’ovulo e dello spermatozoo. Questa diminuisce progressiva,ente nel corso della vita. Questa energia non può essere rinnovata o ripristinata, ma può solo essere conservata e coltivata;
  •  energia postnatale: questa viene prodotta soprattutto dall’attività di milza- pancreas attraverso l’alimentazione e dai polmoni attraverso la respirazione.

L’emozione correlata all’elemento acqua

L’emozione correlata è la paura.
La paura viene da dietro, ci afferra alle spalle, ci fa rizzare i capelli in testa e le ginocchia diventano molli.
Ci si freddano rapidamente i piedi e percepiamo un forte impulso verso il basso.
La paura è il peggior killer dell’elemento acqua, specialmente la paura inconscia che condiziona tutta una vita.

Il colore

Il colore dell’acqua è un blu-nero.
L’uomo sviluppa una predilezione per l’abbigliamento di questo colore quando ha bisogno di armonizzare il suo elemento acqua.

Questo colore però può anche essere rilevato in volto in una fase di forte stress o di mancanza di riposo (occhiaie).

Il sapore salato stimola l’energia yang dei reni riscaldando il corpo.
Pertanto, questo gusto, verrà ricercato tutte le volte in cui ci saranno tensioni fisiche e psichiche fuori dal comune.

Se l’acqua è fuori equilibrio, la voce può acquistare un’ espressione insoddisfatta e scontenta.

Ciò che rafforza l’elemento

– alimentazione sana, senza eccessi di gusto dolce e di quantità;
– gioia di vivere rilassa i reni e consente loro di utilizzare l’energia in maniera economica;
– una giusta alternanza tra attività e riposo ( l’attività fisica contribuisce a rafforzare lo yang dei reni, ma un’ iper attività duratura alla fine brucia lo yin).

Ciò che danneggia l’elemento

– stress prolungato e duraturo;
– costumi di vita disordinati (insonnia, rumore persistente, illuminazione eccessiva, sessualità smodata, droghe


Ringrazio per questo interessante approfondimento
Silvia Montagna
Pedagogista e riflessologa plantare
Telefono: 349 069 94 04
Email: misssilvia86@icloud.com
Profilo Instagram: riflessologia_plantare (Silvia Montagna)

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Allenarsi a casa: ecco i consigli per ottenere risultati

A casa. Un termine che ci ha accompagnati a lungo in questa emergenza Covid-19 e che ha impattato ogni aspetto della nostra vita: lavorare a casa, fare scuola da casa e, appunto, fare sport da casa.

Se prima questa dell’home fitness era una pratica utilizzata da meno persone, potendo gli altri andare in palestra, in questo periodo storico è diventata l’unica possibilità di mantenersi in forma.

Fortunatamente ad oggi, con le dovute precauzioni, possiamo tornare a scegliere, ma, avendo provato l’esperienza, molte persone continuano ad allenarsi a casa, trovandone benefici, vantaggi e giovamento.

Gli aspetti a favore sono:

  •  ci si allena quando si vuole, anche molto preso al mattino. Molte palestre non sono aperte a quell’ora, e questo ottimizza la giornata per molte persone
  • non si perde tempo in spostamenti
  • ci si fa la doccia comodamente nel proprio bagno, con tutta la privacy e le comodità a disposizione
  • non si ha il problema di aver dimenticato nulla.

Ma allenarsi a casa può essere efficace? Cioè, si ottengono reali risultati con l’home fitness?

La risposta è , ma solo se si attuano tutta una serie di accortezze fondamentali dal punto di vista delle performance.

Innanzitutto c’è da distinguere un aspetto importante alla base della volontà di allenarsi a casa: l’obiettivo.

Sempre che ognuno di noi ne abbia uno specifico, questo è quello che fa la differenza per poter strutturare i nostri allenamenti.

Vogliamo “solo” mantenerci in forma”?
Fare del movimento?
Tenerci attivi?

Oppure il nostro obiettivo è quello di modellarci, strutturare meglio il nostro sistema muscolare, ricomporre al meglio il nostro corpo?

Perché se la risposta è della prima categoria, allora va bene un po’ tutto, senza nessun accorgimento specifico. Pilates, yoga, allenamenti HIIT…allenamenti più o meno aerobici ci terranno freschi, attivi, vascolarizzati. E va benissimo.
Sicuramente meglio di fare “divaning” (la pratica dello stare sul divano).

Obiettivi, costanza e un programma ben strutturato: ecco cosa serve

Ma se il nostro obiettivo è togliere sistematicamente della ciccia (ad esempio), scolpire la nostra silhouette, creare massa magra, migliorare il nostro aspetto estetico e di salute, ovviamente, non possiamo davvero pensare di farlo andando come alla “Corrida”, cioè allo sbaraglio.

Per ottenere risultati e poterli protrarre nel tempo, è di fondamentale importanza, infatti, poter dare ai vostri allenamenti queste caratteristiche:

  1.  devono essere impostati esattamente come una scheda in palestra, che ha una durata specifica di 6 (di solito) settimane e che comprende tot allenamenti che rimarranno quelli e sempre uguali per tutto questo tempo. Quindi no, assolutamente, ad allenamenti presi a caso, in base a “oggi mi va questo” e senza un’impostazione ben definita in termini di tempo e impegno.
  2. La scelta degli strumenti/attrezzi è funzionale al risultato. Si possono fare molte tipologie di allenamento anche senza carichi, ma per la crescita muscolare è importante sapere che, difficilmente, si potranno ottenere buoni risultati senza usare pesi.
  3. Ci vuole tempo, costanza, dedizione. Definire il proprio corpo comporta impegno e non è cosa che si fa in un mese o due. Nemmeno in 3. Per cui, se si è certi di avere impostato un buon programma, o, meglio, di essersi rivolti al giusto professionista per farsi dare delle dritte competenti, il programma non va cambiato ogni 2 settimane. Perché in 2 settimane i risultati non si vedono.
  4. Tenere presente che le donne sono diverse dagli uomini e che, specie dopo il parto, accanirsi con mille mila addominali per farsi andar via la pancia non solo non serve a nulla ma, addirittura, è pericoloso e dannoso per i tessuti muscolari e per il pavimento pelvico.
  5. Non da meno, l’aspetto della nutrizione ricopre un ruolo importantissimo. Non c’è risultato che tenga se a tavola si mangia scorrettamente.

Farsi seguire da un professionista è una garanzia, non retorica

L’aiuto di un professionista è sempre la scelta migliore. Se non altro, si evita di perdere tempo, magari allenandosi in un primo momento come pazzi per poi o trovarsi a non vedere risultati, oppure, a peggiorare la situazione.

Eh, sì, perché questo è uno dei rischi che si corrono quando ci si cimenta nel mondo del fitness senza averne le basi necessarie. Cascare nella rete dei falsi miti del fitness è facilissimo, ci siamo passati tutti.

I più famosi falsi miti

Tra questi, annoveriamo i più noti:

  • più sudo più il mio allenamento è efficace: se fosse vero, basterebbe mettersi in sauna (che è pure piacevole).
  • meno mangio, più dimagrisco. Questo è falso e anche pericoloso. Il corpo non solo è più intelligente e, in carestia, cerca di fare magazzino, ma è anche programmato per distribuire meglio che può le sue risorse. Per cui, deve esserci un corretto apporto nutrizionale che possa correttamente sorreggere lo sforzo dell’allenamento. Non meno e non di più.
  • La tale vip fa questi esercizi e su di lei funzionano. Sì, tu la vedi fare questi esercizi, ma non condivide con te il suo piano di lavoro settimanale. Cosa che, anche se facesse, va bene per lei, ma non per te. Siamo tutti diversi, abbiamo trascorsi fisici e muscolari diversi. Copiare i 4 esercizi che vedete nei video su Instagram del vip di turno non ha davvero senso ai fini del raggiungimento di un risultato.

Tirando le somme…sembrava più facile di quello che realmente è, vero?

È vero che il fitness si basa sulla scienza. L’allenamento si basa sulla scienza e la nutrizione pure. Per questo gli addetti ai lavori hanno competenze più specifiche ma è anche vero che non tutti noi diamo le stesse risposte a parità di stimoli.

Non per nulla esiste un lavoro che si chiama Personal Training. La capacità di valutazione funzionale iniziale risulta quindi determinante ai fini del risultato.

Ringrazio per questo interessante ed utile approfondimento:
Mamma Sportiva ovvero Silvia Segala
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L’autunno e la bellezza

L’autunno e la bellezza

È arrivato l’autunno, con i suoi splendidi colori e le giornate ancora tiepide.

La natura fa cadere le foglie, siccome fa le cose per bene, anche per noi vale lo stesso concetto in autunno, dunque vi darò alcuni consigli per affrontare al meglio questa bella stagione.

Innanzitutto anche noi dobbiamo liberarci dalle cellule morte, dunque importantissimo è esfoliare la pelle! Per il viso potremo usare un esfoliante delicato, specifico per il viso: così facendo potremo usarlo anche quotidianamente senza problemi.

Se l’esfoliante sarà davvero delicato, potrete usarlo ogni giorno, magari lasciate comodamente in doccia in sostituzione del detergente viso: vi garantisco che i risultati saranno sorprendenti. Avrete così una pelle sempre luminosa, senza punti neri, allevierete le discromie , la grana della pelle, la pelle sarà libera di respirare e recepirà meglio i cosmetici che metterete poi. È uno dei segreti di bellezza delle donne: in caso di labbra screpolate, massaggiare l’esfoliante anche sulla bocca per un risultato turgido ed una tenuta impeccabile del rossetto. Accertatevi che sia un’esfoliante delicato per poterlo usare quotidianamente….

In questa stagione si abbassano le temperature, il vento e le polveri sottili seccano l’ atmosfera dunque diventa fondamentale idratare la pelle anche dall’interno!

Bevete 2 litri di acqua al giorno: sia la pelle che il corpo ne beneficeranno, compresa la linea. Se l’acqua non è sempre di vostro gradimento, vi suggerisco il metodo che faccio io: acquisto in erboristeria una tisana drenante e nell’acqua ancora fredda metto 2 cm. di radice di zenzero sbucciata così estrarrà tutte le sue proprietà mentre si scalda. Giunta quasi a bollore, verso le erbe, lasciandole in infusione 8 minuti con lo zenzero. Filtro ma lascio nella bottiglia la mia radice di zenzero che continua a rilasciare: ne preparo almeno 1 litro al mattino e poi la sorseggio durante la giornata. Per non zuccherare, io aggiungo alla miscela della liquirizia o anice, in base ai gusti.

La radice di zenzero va sempre aggiunta a the o tisane perché ha proprietà antinfiammatorie e alza le difese immunitarie, dunque utile in inverno!!

Il trucco invece ci viene in aiuto come schermo protettivo, fa da barriera per il sole e l’inquinamento. Basta una base fatta bene con fondotinta e polvere di riso fissata con acqua, per ottenere protezione alla nostra pelle, opacità e durata fino a sera.

Provate a mettere in pratica e poi mi saprete dire……. anzi, fatemi sapere i vostri pareri e le vostre impressioni nei commenti : per me sono importanti e fondamentali per migliorarmi sempre, anche professionalmente.

Vi auguro un sereno autunno!

Michela Salvadori
consulente di bellezza
335-6269119
miky@follefamily.it

Il trucco per l’estate

Il trucco per l’estate…

Come nelle migliori magie anche il make-up ha i suoi trucchi, l’importante è che non si vedano, altrimenti la magia non ha effetto. Per chi ha familiarità con colori e pennelli e soprattutto è abituato a truccarsi con regolarità, l’idea di  passare d’improvviso all’assenza di  senza trucco  è  impensabile. Bisogna però fare i conti con il caldo in arrivo e col fatto che con alte temperature un trucco completo può risultare pesante e quasi fastidioso. Finchè l’abbronzatura non è completa come fare?

Per non rinunciare a sentirsi in ordine e belle, basta seguire pochi e semplici consigli per realizzare un make-up adatto alla nuova e calda stagione.

Innanzitutto è fondamentale curare la pelle. Per ottenere un buon trucco, bisogna partire da una buona base che faciliterà il lavoro. E’ importante ogni giorno, mattina e sera, usare detergente, tonico e crema. Sarà importante valutare i prodotti più adatti al proprio tipo di pelle per essere sicuri di curare davvero la pelle.

Si  procede poi stendendo sulle zone interessate un correttore che permetterà di coprire  occhiaie, borse o brufoli. Ricordarsi di sfumarlo molto bene.

Come base si utilizza una polvere di riso, come una cipria in polvere, da stendere su tutto il viso. E’ trasparente e permette di  uniformare l’incarnato oltre a mantenere  l’effetto opaco, dettaglio fondamentale in questa stagione e in generale per ogni bel trucco. Sopra andremo a scaldare il colore con una spolverata di terra: stendere polvere su polvere farà sì che scorrano perfettamente senza fare macchia.

Per illuminare il viso basterà un tocco di  fard sugli zigomi. Non bisogna poi dimenticarsi di fissare tutto il lavoro fatto per garantirsi una buona durata del make-up. Basterà nebulizzare acqua e tonico sul viso, tamponando con un fazzoletto di carta.

A completamento del  trucco bordare l’occhio con una matita, abbondare generosamente con il  mascara e scegliere  un bel rossetto colorato che fa estate.

Ora si è pronte per affrontare la stagione!!

Piccoli dettagli che fanno la differenza, provare per credere

 

Michela Salvadori

consulente di bellezza

335-6269119
miky@follefamily.it

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Il sonno del bambino

Cosa dobbiamo conoscere per sapere se nostro figlio ha un problema con la nanna

Sonno e sviluppo

Il sonno è essenziale per lo sviluppo del bambino perché durante il sonno il corpo ed il cervello del piccolo continuano a svilupparsi e si pongono le basi per l’apprendimento. È fondamentale tenere presente che il sonno si trasforma a seconda dell’età. Nella fascia d’età 0-3 anni, il sonno del bambino ha caratteristiche specifiche che lo differenziano da quello dell’adulto, poiché vi sono un maggior numero di fasi che si susseguono e in generale passano più tempo nella fase di sonno leggero che non in quella di sonno tranquillo. Dai quattro anni in poi, il sonno prende le caratteristiche formali di quello dell’adulto.

I primi tre mesi di vita del neonato rappresentano un’esogestazione, cioè una seconda gestazione al di fuori dal grembo materno. Il piccolo si trova per lo più in una condizione di disadattamento rispetto al mondo esterno, abituato per nove mesi a una realtà completamente diversa e molto più protettiva. Per questo motivo è naturale che vi sia in questa fase una stretta dipendenza genitore-bambino, anche per l’addormentamento, poiché il piccolo necessita della massima salvaguardia ( anche stando a stretto contatto con il genitore) per poter sopravvivere. Nel primo trimestre, mediamente un bambino può dormire 15/16 ore, suddivise tra il giorno e la notte. È molto più comune che in questa fase il piccolo si addormenti ed entri subito in una fase di sonno REM, che è un tipo di sonno più agitato rispetto al non- REM. Ecco perché può succedere che si svegli molto più facilmente rispetto a quando è addormentato da più tempo.

Dal quarto al sesto mese di vita, il bambino possiede un sistema nervoso sufficientemente maturo tale da consentirgli di dormire anche otto ore senza mangiare e senza che sia necessario un intervento del genitore (anche se è possibile che ciò ancora non avvenga). È anche possibile che il bambino dorma dieci/undici ore, magari svegliandosi una o due volte per notte. In generale, nel secondo trimestre, la quantità di tempo di sonno diminuisce: in media il bambino dorme 8/10 ore di notte e 4/5 di giorno. Il sonno inizia con una fase di sonno tranquillo (non-REM) e intorno al 6° mese il piccolo passa solo ¼ del tempo nella fase REM.

Nel terzo trimestre solitamente diminuisce la quantità di sonno, soprattutto quello pomeridiano e diminuisce il sonno più agitato.

Durante il primo anno di vita si alternano più volte nell’arco della stessa notte fasi di sonno profondo non- REM a fasi di sonno leggero REM, durante le quali non sono infrequenti i risvegli del nostro bambino.

A cosa serve, vi chiederete, tutto questo sonno REM? Il sonno REM è un tipo di sonno un po’ paradossale perchè si è visto che,in una persona profondamente addormentata, l’attività della corteccia cerebrale è molto vicina a quella della veglia. Aumenta il ritmo della respirazione, il consumo di ossigeno da parte del cervello e il battito del cuore è meno regolare. Questa stimolazione costante del cervello è necessaria al bambino per il suo sviluppo cognitivo ed affettivo.

Sonno, separazione, autonomia e regolazione

Per il nostro bambino imparare a dormire è il risultato di un complesso processo di autonomizzazione dal genitore. Anche per il genitore stesso, insegnare al piccolo a dormire fa parte del difficile compito di separarsi da lui psicologicamente e questo può avvenire solo se anche il genitore fa un passo indietro per permettere al bambino di imparare a dormire da solo.

Al giorno d’oggi sempre più spesso i genitori lavorano tutto il giorno e, quando rientrano la sera, non vedono l’ora di stare con il proprio bambino e sentono davvero difficile lasciarlo anche durante la notte. Ciò però ostacola il processo di auto regolazione del bambino rispetto ai suoi bisogni interni, soprattutto se si considera che i primi tre anni di vita lo sviluppo di pattern regolari si organizza attraverso il sistema di mutua regolazione bambino-caregiver. Non dimentichiamo però che il bambino, per la formazione della sua identità, ha bisogno di sentirsi amato, riconosciuto e valorizzato. Questi tre aspetti fanno riferimento ad un genitore comunque presente e affettivo ma rispettoso dei bisogni del suo bambino. Sperimentare una BUONA DIPENDENZA è la base per lo sviluppo di una SANA AUTONOMIA nel presente e nel futuro.

La regolazione del ciclo sonno/veglia, tuttavia, si basa, oltre che sulla capacità del genitore di sintonizzarsi sui bisogni di autonomia del bambino (in base alla fase del ciclo di vita in cui si trova), anche su altri aspetti come ad esempio il soddisfacimento dei bisogni primari (allattamento, fame, sete, ecc.), il tipo di ambiente dove dorme il bambino (rumore, luce, temperatura, ecc.) e il temperamento del neonato.

 

Quali sono alcune possibili cause dei problemi del sonno nel bambino?

Nella fascia d’età che va dagli o ai tre anni bisogna tenere in considerazione diversi fattori che possono dare origine o influenzare l’addormentamento del bambino: il suo temperamento, la regolazione dei bisogni fisiologici, parto difficile/traumatico oppure un momento specifico che genera ansia nel bambino (es. recente periodo di malattia, ingresso al nido, ecc.), oltre ovviamente a problemi di ordine medico (es. coliche,reflusso,intolleranze, ecc.) e alle fasi evolutive dove il piccolo acquisisce importanti nuove competenze che richiedono molta energia (es. si pensi al gattonamento).

Oltre a ciò, è importante tenere presente i fattori comportamentali e quelli relazionali, anch’essi fondamentali per comprendere le cause delle difficoltà del bambino. Tra i fattori comportamentali che possono ostacolare l’addormentamento possiamo citare, ad esempio, un’eccessiva stanchezza del bambino che gli impedisce di raggiungere uno stato psicofisico abbastanza rilassato per poter avvicinarsi al sonno, oppure un ambiente nanna iper-stimolante (es. troppo rumoroso oppure con luci disturbanti), oppure ancora una modalità di addormentamento non adeguata all’età (es. è più probabile che un bambino di tre mesi si addormenti mentre sta mangiando, mentre un bambino di due anni, più autonomo rispetto al neonato, è possibile preferisca la lettura di una filastrocca associata a qualche coccola). Dormire in un ambiente poco adeguato potrebbe inoltre causare risvegli notturni frequenti, così come l’eccessiva stanchezza potrebbe portare ad avere un sonno agitato, oppure una modalità di addormentamento totalmente dipendente dal genitore (dopo il primo trimestre di vita del bambino).

Tra i fattori relazionali che possono causare difficoltà di addormentamento oppure risvegli notturni problematici possiamo citare l’aver avuto precedenti esperienze “negative” con il sonno (es. pianto prolungato) o l’avere relazioni con il mondo esterno che causano ansia e/o preoccupazione nel bambino. Inoltre, è importante che il piccolo sia riuscito a soddisfare durante la giornata il suo bisogno di attaccamento e vicinanza, anche solamente condividendo con la sua famiglia la cena, il bagnetto o il rituale dell’addormentamento. Il bambino inoltre percepisce eventuali tensioni o conflitti presenti all’interno del nucleo familiare o nella coppia e questo inevitabilmente può influenzare la sua serenità durante il sonno.

Dr.ssa Cavana Maura-Psicologa

Mail: maura.cavana@gmail.com

Telefono: 349 7071804

Riceve a Palazzolo sull’Oglio e Bergamo

I bisogni

Qual’è il tuo bisogno?

Questo tema mi affascina davvero molto, per esperienza personale quando chiedo ad una persona “Qual è il tuo bisogno?” la risposta stenta ad arrivare, dopo un attimo di riflessione la risposta è: “Non lo so”.

Non conosciamo i nostri bisogni spesso perché non ci fermiamo ad ascoltarci ed anche perché la ns educazione non ci ha abituati a questo. Quando impariamo a riconoscere i nostri bisogni diventiamo anche più empatici e comprensivi nei confronti dell’altro perché siamo in grado di riconoscere anche i suoi.

Che cos’è un bisogno? E quali sono i bisogni dell’essere umano?

Il bisogno è una sensazione sgradevole che deriva dalla mancanza di qualcosa di necessario alla vita. I bisogni nascono dall’ esigenza di alleviare delle “tensioni” di ordine fisico (come la fame, la sete, il sonno, ecc.) e di ordine psichico (come il bisogno di sicurezza, di affermazione, di appartenenza ad un gruppo, ecc.). Uno studio molto semplice e molto efficace è quello di Abraham Maslow, psicologo americano contemporaneo.

Ha studiato per anni le motivazioni dell’essere umano e ha elaborato la teoria conosciuta come “la piramide dei bisogni”. Maslow ha elaborato una classificazione dei bisogni dell’essere umano distinguendoli in 5 categorie (sintetizzandoli)

Quando ci sentiamo in difficoltà per qualcosa o litighiamo/discutiamo con qualcuno spesso dietro chi sta un bisogno nascosto, non soddisfatto, allora fermiamoci un attimo, facciamo un lungo respiro ad occhi chiusi con le mani sul cuore e chiediamoci: “qual è il mio bisogno non soddisfatto?”, ascoltiamo cosa succede al nostro corpo, quali sono i messaggi che ci arrivano.

Pensiamo che i bisogni debbano essere chissà cosa per chiamarsi tali ma sono le cose semplici le più importanti e fondamentali per un buon equilibrio e centratura in noi stessi. “Quando, con il nostro comportamento, non abbiamo soddisfatto un nostro bisogno, è molto più probabile che impariamo qualcosa dalle nostre azioni se riusciamo ad identificare quel bisogno, perché, senza perdere il rispetto per noi stessi possiamo iniziare ad immaginare in quale altro modo avremmo potuto meglio soddisfarlo…” (tratto dal libro “Parlare Pace” di Marshall B. Rosenberg)

E tu conosci i tuoi bisogni?

Debora Forbici- Counselor Olistico opera presso La Ninfea

Scopri le date consultando il calendario di Bresciabimbi o all’articolo “Come stai?”

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Piedini a zonzo

PIEDINI A ZONZO..

Postura e apparato podalico

Noi conosciamo il mondo attraverso i piedi.

Da quando vengono a contatto con la terra e iniziano a sostenere il nostro corpo, essi sono importante via di comunicazione tra noi e il mondo che ci circonda. Dai piedi riceve una quantità enorme di informazioni il sistema nervoso centrale che, dopo averle elaborate,le utilizza nella scelta di definizioni posturali.

I bimbi imparano attraverso i piedi.

Il piede diventa così causa o conseguenza (elemento adattativo) dei nostri atteggiamenti posturali.

I piedi piatti, vari, torti, di appoggio misto possono essere quindi o alterazioni morfologiche e talvolta congenite del piede o difetti secondari ad adattamenti sbagliati.

Altre “entrate”possono influire sui piedi dei nostri bambini: occhio, apparato vestibolare, rachide ( colonna vertebrale).

L’osteopata cerca la causa scatenante, attraverso uno studio e una osservazione globale del piccolo paziente, effettuando test specifici osteopatici in grado di riequilibrare un sistema spesso vittima di altre cause.

La manipolazione potrà essere osteo-articolare, viscerale e cranio sacrale.

Gloria Ambrosi D.O.

3396903855

Ti regalo una carezza

TI REGALO UNA CAREZZA

Un piccolo panorama sul massaggio neonatale

(di Alberti Giada, ostetrica e insegnante AIMI)

 

Nel patrimonio culturale di molti Paesi, il massaggio del bambino costituisce una tradizione antica, tramandata di madre in figlia.

Negli ultimi anni, grazie agli studi sempre più numerosi sulla comunicazione tattile e sulla relazione tra genitore e bambino, il massaggio infantile è stato riscoperto in tutta la sua importanza.

L’evidenza clinica e recenti ricerche hanno, infatti, dimostrato che il massaggio comporta numerosi effetti benefici sullo sviluppo e sulla maturazione del piccolo.

Un articolo riguardante uno studio effettuato in Italia sul massaggio infantile, afferma infatti che “ Dieci minuti di massaggio e il bambino cresce meglio”; l’autore dell’articolo è il giornalista scientifico Alex Saragosa, la rivista è il Venerdì di Repubblica, con data 29/05/2009. Grazie ad un contatto più profondo, dunque, è possibile proteggere e stimolare la crescita e lo sviluppo del proprio bambino. La scoperta e la diffusione del massaggio infantile in Occidente si deve alla passione e all’entusiasmo di una donna statunitense, Vimala McClure (in foto), che ha appreso le modalità di questa tecnica durante un periodo di lavoro in un orfanotrofio in India.

In Italia, fra le associazioni che se ne occupano, c’è l’AIMI, l’Associazione Italiana Massaggio Infantile, fondata a Genova nel 1989, che fa parte dell’International Association Infant Massage (IAIM), l’organizzazione creata da Vimala nel 1976, che riunisce varie associazioni nazionali presenti in diversi Stati del mondo.

Il massaggio AIMI deriva dal massaggio tradizionale indiano, ma riprende anche le sequenze del massaggio svedese, elaborate da Per Henric Ling (1800), oltre allo yoga e ad elementi della riflessologia plantare.

Come anticipato inizialmente, l’esperienza del massaggio neonatale pemette di godere di molteplici benefici:

 favorisce il legame di attaccamento e rafforza la relazione genitore-bambino, poiché costituisce un’esperienza di profondo contatto affettivo

 favorisce uno stato di benessere e di rilassamento nel bambino e nel genitore

 fa sentire il bambino contenuto, sostenuto ed amato

 promuove una maggiore comprensione e un ascolto più profondo dei bisogni del bambino

sostiene nell’arte di essere genitori

 promuove nel bambino la conoscenza delle varie parti del corpo, aiutandolo ad acquisire consapevolezza corporea e un’equilibrata immagine di sé

 aiuta il bambino a scaricare e dare sollievo alle tensioni provocate da situazioni nuove, stress o piccoli malesseri

 stimola, fortifica e regolarizza il sistema circolatorio, respiratorio, muscolare, immunitario e gastro-intestinale

 previene e dà sollievo al disagio delle coliche gassose

 è un buon sostegno nei disturbi del ritmo sonno-veglia

 

L’AIMI organizza periodicamente corsi di massaggio infantile, rivolti a genitori di bambini da 1 a 12 mesi circa di età, che si svolgono in strutture pubbliche o private, come asili nido, consultori, ospedali e case private.

I genitori, a seconda delle esigenze, possono scegliere tra due diverse tipologie di corso:

 Individuale a domicilio

 In piccoli gruppi di genitori e bambini (massimo 6 nuclei famigliari)

I corsi sono articolati in 5 incontri, della durata di circa novanta minuti, che offrono ai genitori:

 apprendimento pratico della sequenza completa dei massaggi

 apprendimento di modalità che possono dare sollievo al bambino che soffre di stipsi, meteorismo,coliche addominali e pianto

 lavoro sul rilassamento del bambino

 apprendimento dei benefici del massaggio per il neonato e per il bambino più grande

 momenti di riflessione sul rafforzo del legame

 esperienze di comunicazione non verbale stimolate dal massaggio: sorriso, contatto visivo, contatto attraverso la pelle

 adattamenti del massaggio per il bambino più grande

L’obiettivo principale dei corsi di massaggio infantile è quello di promuovere e sostenere il contatto e la comunicazione profonda, aiutando il genitore ad ascoltare e comprendere meglio il linguaggio del proprio piccolo.

In conclusione, il corso costituisce per il genitore un’occasione preziosa per scoprire e imparare ad ascoltare i segnali del proprio bambino, così da accoglierne i bisogni in modo attento e rispettoso.

Inoltre è uno spazio di incontro, in cui i genitori hanno l’opportunità di confrontarsi e condividere la propria esperienza, superando insieme le difficoltà incontrate nei primi mesi dopo la nascita.

 

E’ possibile iscriversi ad un corso contattando l’insegnante AIMI.

Alberti Giada

cellulare 3892815350

tel. fisso 0302130179

giada.alberti@aimionline.it

Mutismo selettivo

Interessante analisi sul mutismo selettivo proposta da Adriana Cigni per il blog maestraemamma.

Il mutismo selettivo

di Adriana Cigni

Qualche giorno fa mio figlio mi ha sottoposto  ad una raffica di richieste concernenti una ricerca sul Rinascimento italiano (fra l’altro proposta da me in un momento di “orgoglio patriottico”). Dopo averlo rassicurato sui tempi, la scelta delle illustrazioni e la definizione dei termini ho riflettuto sull’agitazione e la paura che si nascondeva dietro a questo “compito”: ricerca sul Rinascimento Italiano.

Questo episodio ovviamente banale, mi ha dato lo spunto per definire  il tema di questo articolo: il mutismo selettivo. Ho capito che quando  la preoccupazione per gli avvenimenti futuri  raggiunge livelli massimi, diventa ansia. So che non è una grande scoperta  e ci saranno tomi e tomi di libri di psicologia a tale proposito ma credo che, nel caso del bambino  mutico, quest’ansia sia incontrollabile e diventi paura: paura di tutto ciò che può accadere fuori dal proprio spazio protetto, paura della novità, degli sconosciuti e della scuola . Forse i bambini che soffrono di mutismo selettivo, che viene appunto definito un disturbo legato all’ansia, provano proprio questo.

Questi bambini che non parlano a scuola  mentre a casa sono delle macchinette inarrestabili, questi bambini  che sembrano trasformarsi in statue di ghiaccio in classe, forse hanno solo tanta paura. Per la maggior parte dei casi questa paura non è giustificata da fatti reali , possiamo “indagare” , assicurarci che nessuno gli abbia fatto del male: non la maestra, non i compagni, nessuno.

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