Che lavoro fanno mamma e papà?
È proprio vero che i bimbi sono una fonte inesauribile di fantasia e creatività, di cui molto spesso nemmeno gli stessi genitori sono al corrente.
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È proprio vero che i bimbi sono una fonte inesauribile di fantasia e creatività, di cui molto spesso nemmeno gli stessi genitori sono al corrente.
Nessun commento su Come limitare la gelosia tra fratelli
La gelosia tra fratelli è un fenomeno inevitabile all’interno di una famiglia, ogni bambino vuole essere considerato il più amato e riconosciuto come il più bravo.
La nascita di un fratellino è decisione dei genitori, non dei bambini, come spesso si pensa. Ciò provoca una normale reazione di paura, insicurezza; quindi il bambino vive un momentaneo periodo di cambiamento,tensione. Spesso però viene percepito dai genitori come un bambino buono, che all’improvviso si comporta male e diventa “ cattivo “.
È importante che i genitori siano consapevoli che c’è gelosia e devono accettare questa reazione, bloccare la gelosia non la elimina, ma fa si che la somatizzi in un sintomo o che la ripresenti più avanti ancor più accentuata.
Il bambino spesso ha il vissuto di non piacere a nessuno, partendo proprio da mamma e papà poiché si sente messo da parte e sgridato sempre.
È utile per i genitori rassicurare e comprendere le esigenze del figlio prima di sgridare.
Prendere in giro, comportamenti ostili, isolarsi, tenere il broncio, regredire ( enuresi, difficoltà a prendere sonno o nell’alimentazione, bisogno smodato di coccole ). Aggressività verbale e fisica, comportamenti distruttivi ( es. con giocattoli ), invidia; o eccessiva dipendenza dal genitore.
Qualche piccolo accorgimento e strategia per far si che la naturale gelosia tra fratelli non degeneri:
⇒Molto importante: evitare di fare confronti.
—
Ringrazio per questo interessante e utile approfondimento
dott.ssa Annalisa Croci
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA
www.ascoltopsicologo.it
cel. 334/2357696
Conosci meglio la dott.ssa Croci
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I consigli nella 4° puntata del programma.
Si parla di salute e benessere: dalla psicologia alla salute degli occhi dei bambini, al crescere con una dentatura sana.
Nessun commento su Metodo di studio e infanzia
Ecco gli esperti nella terza puntata!
Parliamo di formazione e scuola dell’infanzia, benessere e salute dei nostri occhi e, in chiusura, i preziosi consigli dell’esperta di animali, per capire come gestire gli animali domestici in presenza di bambini.
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Nella seconda puntata di questa edizione di Piccoli ma Grandi gli esperti del benessere e della salute dei denti e della vista danno importanti e utili consigli per i bimbi.
Conosceremo:
Dott.ssa Elisabetta Paganuzzi (Medico Chirurgo Odontoiatra Ortodonzista)
AMBULATORIO BENINI: Dott. Alberto Colosini (Ottico Optometrista OTTICA RENZO)
Laura Lorenzini gestore di bresciabimbi.it.
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Puntata realizzate nella giocosa location del parco Mago Mimù a San Zeno Naviglio. Colore e giocosità sono la base del format ma, la ricetta vincente, sono i preziosi consigli degli esperti, nei vari settori. In questa prima puntata abbiamo cercato di capire con Giulia Cibaldi quali sono le motivazioni che spingono le famiglie a scegliere questa locations per i compleanni, gli eventi in generale, ma anche con la prerogativa di socializzare.
Con Laura Lorenzini di BresciaBimbi abbiamo approfondito le tematiche d’interesse che hanno le famiglie sul medesimo portale www.bresciabimbi.it, scoprendo com’è e come funziona il portale
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Per idronefrosi si intende una dilatazione del bacinetto renale.
Appuntamento creativo per piccoli artisti in casa grazie alle idee e suggerimenti di Sara Pisciali. Ecco una bella idea che farà sbizzarrire i bambini e che li divertirà a preparare simpatiche mascherine di Carnevale
Nessun commento su Quali sono i documenti necessari per la richiesta dell’attestazione ISEE?
Entriamo ora nel vivo dell’argomento più gettonato del momento: quali sono i documenti necessari da portare al CAF per la richiesta della DSU 2017?
L’ISEE(Indicatore Situazione Economica Equivalente) è lo strumento attraverso il quale si valuta la situazione economica del nucleo familiare tenendo conto dei seguenti fattori: redditi, patrimonio immobiliare, mobiliare ed il numero dei componenti del nucleo familiare.
Il modello Isee 2017 viene rilasciato sulla base della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) che viene compilata gratuitamente dai CAF e trasmessa telematicamente all’Inps. In una decina di giorni, dopo i dovuti controlli da parte dell’ente e delle Agenzie delle Entrate, si otterrà relativa Attestazione con indicato il valore ISEE.
I documenti da presentare sono i seguenti:
Carta identità del dichiarante (per Bonus Bebè la mamma)
Copia tessere sanitarie di tutto il nucleo familiare
Dichiarazione dei redditi relativa ai redditi 2015 (modello 730/2016, Unico PF 2016 o in assenza Mod. Cu 2016) di entrambi i genitori, anche se non coniugati e non residenti
Per i genitori separati, sentenza di separazione
Eventuali compensi, indennità e trattamenti previdenziali ed assistenziali, borse di studio, assegno di mantenimento al coniuge ed ai figli, redditi esenti IRPEF (sono esclusi i trattamenti erogati direttamente dall’Inps)
VOUCHER percepiti nell’anno 2015
Per i lavoratori autonomi il valore del patrimonio netto al 31/12/2016
Patrimonio immobiliare riferito al 31/12/2016: visura catastale di fabbricati, terreni agricoli o aree edificabili, immobili detenuti all’estero
Se c’è la presenza di un mutuo, il valore del capitale residuo al 31/12/2016
Se invece si è in affitto, contratto di locazione registrato all’Agenzia delle Entrate con i dati della registrazione
Patrimonio mobiliare al 31/12/2016 di tutti i componenti del nucleo (anche se intestati a minorenni): saldo conto corrente sia bancario che postale, relativa giacenza media, carte prepagate, titoli di stato, azioni, obbligazioni, BOT, CCT, libretti di risparmio, buoni fruttiferi, fondi investimenti
Forme assicurative: valore dei premi versati al 31/12/2016
Targhe di autoveicoli, motociclette oltre i 500 cc, imbarcazioni da diporto
In presenza di portatori di Handicap o disabilità: certificazione rilasciata da ASL riguardante il grado di invalidità
Ricordo che tutte le Attestazioni ISEE scadono il 15 gennaio dell’anno successivo, indipendentemente dalla data di richiesta.
A prima vista vi potrebbe sembrare difficile, ma vi assicuro che non lo è, basta solo un pochino di organizzazione.
A presto con le novità sulle dichiarazioni dei redditi 730/2017.
Daniela Cancarini
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Nuovo consiglio di lettura dal blog Mileggiuna storia:
Di Christine Nöstlinger
Oggi vi consiglio un libro per bambini un po’ più grandicelli, che abbiano già cominciato la scuola e riescano a leggere da soli, accoccolati su una comoda poltrona, magari con un pezzo di cioccolato da sgranocchiare ogni tanto.
“Cara nonna la tua Susi” è un libro che ho letto anch’io, quando avevo 6-7 anni. A parlare è proprio Susi, una bambina simpatica e intraprendente, che sta trascorrendo insieme all’amico Paul delle splendide vacanze in Grecia, insieme alle rispettive famiglie.
Susi si diverte, conosce nuovi amici (Charlie e John) e tutto sembrerebbe andare per il meglio se non fosse per quell’antipatica di Anita e per Paul, che ha occhi solo per lei…
Non potrete che adorare Susi e le sue avventure, un libro tenero e innocente come il cuore dei bambini.
Dal blog Mileggiunastoria
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Nessun commento su Come avviene la conservazione delle staminali cordonali?
A cura dell’ufficio stampa Sorgente Genetica
Quando una coppia sta per coronare il sogno di diventare genitori può venire a conoscenza della possibilità di conservare le cellule staminali del cordone ombelicale.
A questo punto vengono spontanee alcune domande come: il bambino viene sottoposto a rischi o può sentire dolore? A cosa serve la conservazione delle staminali cordonali?
Abbiamo stilato un breve ma efficace vademecum che ha l’intento di dare una risposta a quesiti e dubbi.
La conservazione ha come prima fase quella della raccolta del sangue del cordone ombelicale (ricco di cellule staminali). Questa avviene al momento della nascita del bambino e viene effettuata con procedure sicure che non arrecano danni o dolore a mamma e bebè. Ad eseguire questa operazione è il personale specializzato, dunque ostetriche che con un ago trasferiscono il sangue raccolto dalla vena ombelicale ad una sacca ematica che contiene al suo interno un anticoagulante.
Una volta raccolto, il campione viene sottoposto ad analisi ematologiche che rilevano la presenza di batteri o contaminanti che potrebbero creare problemi nella conservazione, oltre a cellularità e volume. In seguito, il campione di sangue viene sottoposto a dei trattamenti, quali l’eliminazione dei globuli rossi o della frazione plasmatica. Grazie a questi trattamenti è possibile la crioconservazione in una banca del cordone ombelicale.
Ad ospitare i campioni di sangue sono i biocontainers adibiti alla conservazione, che mantengono una temperatura di -196° C, raggiunta con azoto liquido o aeriforme. Per evitare la formazione di ghiaccio, al campione viene aggiunto un agente crioprotettivo, il dimetilsolfossido al 10% (DMSO)¹.
I biocontainers si trovano in stanze che hanno un efficiente sistema di allarme capace di rilevare delle possibili variazioni all’interno di un biocontainer. Questi sono inoltre dotati di una fonte secondaria di azoto che viene rilasciato in caso di black-out, così da garantire in ogni momento un’ottima conservazione. Ogni processo viene effettuato con grande cura e attenzione per permettere alle cellule staminali di essere conservate per molto tempo. Studi specifici hanno rilevato che è possibile conservare le cellule staminali per più di 24 anni senza che vengano meno le caratteristiche peculiari: capacità proliferativa, differenziativa e vitalità.²′³ Significativa è stata una ricerca di tipo sperimentale che ha visto cellule staminali cordonali conservate per oltre 24 anni essere trapiantate in un modello murino. I risultati sono stati sorprendenti: le cellule staminali hanno ripopolato il midollo osseo dell’animale e, raccolte a sei mesi dal trapianto, sono state capaci di popolare il midollo di un altro animale.³
Per saperne di più sulla conservazione delle staminali cordonali: www.sorgente.com
Fonti
1. Moise, K.J., Jr., Umbilical cord stem cells. Obstet Gynecol, 2005. 106(6): p. 1393-407.
2. Broxmeyer, H.E., et al., Hematopoietic stem/progenitor cells, generation of induced pluripotent stem cells, and isolation of endothelial progenitors from 21- to 23.5-year cryopreserved cord blood Blood. 117(18): p. 4773-7.
3. Broxmeyer, H.E., Cord blood hematopoietic stem cell transplantation in StemBook, T.S.C.R. Community, Editor. May 26, 2010.
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Nessun commento su L’importanza dei padri nella crescita
La figura del padre è importante fin dai primi mesi di vita del figlio, comprese le cure primarie.
Pertanto non abbiate paura di inserirvi nel profondo legame fra madre e figlio, voi siete i padri e non dovete avere timore.
Il rapporto fra madre e bambino è molto stretto nei primi mesi di vita, definito simbiotico, il padre in questo caso potrebbe aiutare la madre concretamente: ad esempio nella spesa, la casa, o dedicandosi momenti con il neonato ( bagnetto e cambio del pannolino ). Oppure sostenendo emotivamente la compagna o moglie nella nuova famiglia creata.
Dai 9 mesi ai 3 anni: il figlio muove i primi passi ed è maggiormente interattivo è fondamentale che il padre si ritagli tempo con lui per giocare, ridere, coccolarsi e fare passeggiate: un tempo sereno per favore la coesione e lo scambio emotivo. Ricordatevi che il padre non deve solo dare regole, contrariamente a ciò che si pensa, ossia padre arcaico: freddo e autoritario.
Consiglio infatti oggi ai padri di essere anche affettuosi, valorizzare il figlio. E’ poi necessario dare anche delle regole, fin dall’infanzia e in particolare in adolescenza, ma non solo quelle !
Un buon accorgimento è i decidere le regole con la madre ed avere coesione, dimostrare al figlio di essersi confrontato con la madre.
Il padre deve dare fiducia al figlio nel superare i limiti; ciò produce senso di autoefficacia per il bambino e capacità di risolvere situazioni difficili.
Consiglio molto semplice, ma utile è essere presenti nella vita dei figli : esempio visite dal pediatra, colloqui con le maestre- professori, aiutare nei compiti e nello studio, trascorrere del tempo con il figlio ( anche nel fine settimana o durante le vacanze ).
Giocate con lui, trasmettendo serenità e gioia senza competizione; se essa vi fosse il figlio potrebbe sviluppare l’idea che per stare vicino al padre deve dimostrare di essere forte. Date importanza alle emozioni, e quando è adolescente anche al dialogo.
Fatevi raccontare la giornata, della scuola, andate a vederlo durante le partite o ai saggi di danza.
Assenza del padre significa non solo assenza fisica, ma anche emotiva e d’affetto , padri che non considerano e non vedono i figli.
I padri sono assenti anche quando sono troppo autoritari, diventano quasi di ghiaccio, con questa rigidità impediscono la costruzione di un legame.
L’assenza può portare difficoltà ad inserirsi nel mondo, nella società e ad assumersi responsabilità; anche difficoltà nei rapporti interpersonali, insuccessi scolastici, difficoltà nel controllo della rabbia e aggressività.
Se manca il pare conseguentemente mancanza anche un modello maschile di identificazione per i figli maschi.
Chi non ha avuto un padre presente deve colmare un vuoto che definisco “ vuoto evolutivo “, ciò può portare molta sofferenza.
Il padre ha quindi anche il compito di guidare nel progetto di vita, essere esempio e riferimento.
Un bambino senza un padre che lo osservi o lo gratifichi può sviluppare bassa autostima, se nessuno non gli ha mai detto che ciò che fa è buono avrà sempre il dubbio di “ non fare bene o abbastanza “, mostrare insicurezza o ansia.
Importante che i padri siano presenti anche se sono separati.
La presenza del padre, ma anche della madre, servono per aiutare il figlio a costruire una sana identità e devono essere presenti entrambi fin dalla nascita.
Nasce un figlio e contemporaneamente nascono anche i genitori. Quindi cari padri un augurio poiché il compito non è facile, ma offre immenso affetto e felicità.
Ringrazio la dott.ssa Croci per questo interessante approfondimento
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA
Cel. 334/2357696
info@ascoltopsicologo.it
www.ascoltopsicologo.it
2 commenti su Festa robo-tecnologica!!
Vuoi festeggiare il tuo compleanno di tuo figlio con noi? Vuoi rendere unica la sua festa? Sei stufo dei soliti party ?
Nessun commento su Pericoli e strategie di prevenzione della rosolia in gravidanza
A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica
Solitamente le malattie infettive vengono contratte durante l’infanzia, ma può capitare che il virus di morbillo, varicella o rosolia colpiscano in età adulta, diventando in alcuni casi pericolosi. In particolar modo la rosolia in gravidanza, che può portare a diverse complicazioni nello sviluppo del feto. Per questo è importante sottoporsi a controlli, test di screening ed esami diagnostici, come l’amniocentesi o la villocentesi.
La rosolia è una malattia infettiva causata dal Rubivirus e viene trasmessa per via aerea, cioè con starnuti, tosse e goccioline di saliva emesse parlando. È caratterizzata dalla comparsa di un esantema, ovvero un’eruzione cutanea di piccole macchie rosacee, simili a quelle della scarlattina o del morbillo. Il tempo di incubazione della rosolia è di 2 o 3 settimane 1 , dopo questo periodo si manifesta l’esantema, inizialmente sul viso e poi sul resto del corpo, e può durare fino a 5 o 10 giorni. In alcuni casi si presentano altri sintomi, come febbre, mal di testa, raffreddore e ingrossamento dei linfonodi. Nel 50% dei casi i sintomi non sono evidenti e proprio per questo la malattia può passare inosservata 2 .
La rosolia in gravidanza può portare allo sviluppo di gravi problemi di salute nel feto. Nel caso in cui si contragga la malattia durante la gestazione il bambino viene colpito da sindrome da rosolia congenita e i danni maggiori si presentano soprattutto quando la gestante contrae la rosolia nelle prime 12 settimane di gravidanza 3 . Secondo i risultati di alcune ricerche il 62% dei bambini colpiti da rosolia in gravidanza hanno sviluppato anomalie congenite, come la sordità (47% dei casi), lesioni cardiache (42%), difetti della vista (42%) e microcefalia (14%) 4 .
Al momento non esistono terapie utili contro la rosolia ma si può attuare una strategia di prevenzione grazie alla vaccinazione. Le donne che desiderano una gravidanza possono verificare prima del concepimento se sono immuni al virus con un esame del sangue chiamato Rubeotest, che viene effettuato periodicamente durante la gravidanza dalle donne che risultano negative alla presenza di anticorpi contro la rosolia.
Bisogna sempre affidarsi al proprio ginecologo di fiducia per definire a quali test prenatali non invasivi e invasivi sottoporsi.
Per maggiori informazioni sullo screening prenatale non invasivi: www.testprenataleaurora.it
Fonti:
1. The New Harvard Guide to Women's Health – Di Karen J. Carlson,Stephanie A. Eisenstat,Terra Diane Ziporyn
2. epicentro.iss.it
3. CDC – Centers for Disease Control and Prevention
4. Encyclopedia of Thoracic Surgery / Handbuch Der Thoraxchirurgie: Band / Volume 2: Spezieller Teil 1 / Special, Parte 1 – Ernst Derra, Springer Science & Business Media, 06 dic 2012
Nessun commento su Bonus bebè e agevolazioni fiscali per neo-mamme
Con questo breve articolo cerchiamo di fare chiarezza sui diritti delle neo-mamme.
1 commento su La volpe e la stella
Nuovo appuntamento con i consigli di lettura e le recensione suggerita dal blog Mileggiunastoria
Bellissimo questo albo illustrato che racconta con semplicità e delicatezza la storia di un’amicizia, che diventa molto di più: possiamo leggervi la storia di ciascuno di noi, che almeno una volta nella vita ci siamo trovati ad affrontare la paura di non farcela, e la solitudine.
Volpe è la protagonista di questo racconto, e al suo fianco ha sempre avuto la protezione di Stella, che brilla alta nella notte indicandole la strada. La loro sembra un’amicizia eterna e inossidabile. Eppure, un giorno Stella scompare e Volpe comincia a cercarla disperatamente. La cerca ovunque nella foresta, fra i rovi e sottoterra, e chiede aiuto a chiunque incontri. Ma di Stella sembra non esserci traccia.
Volpe chiese
alla foresta,
agli alberi
e alle foglie,
agli scarafaggi
e ai conigli,
al groviglio di spine
e alla vita
che si era
lasciato
alle spalle:
“dove è andata
Stella?”
Nel finale commovente e molto simbolico, Volpe forse non ritroverà la sua Stella, ma qualcosa di molto più importante: la speranza e e la consapevolezza di far parte di un Universo, di un Tutto, in cui non è possibile essere soli, se si impara a guardare “sopra le proprie orecchie”.