Il termine “burnout” si riferisce in origine a un esaurimento nervoso causato da uno stress prolungato e intenso legato alla sfera lavorativa. Esiste però anche una condizione che, pur presentando sintomi analoghi, è provocata dalla stanchezza e dalla pressione dovute all’accudimento dei figli. Si parla in questo caso di burnout genitoriale, un problema che può colpire i papà e le mamme e che è importante non sottovalutare.
Segnali per riconoscere il burnout genitoriale
Il primo passo per affrontare il problema alla radice è capire come riconoscere i segnali che indicano un burnout genitoriale. Dal punto di vista dei sintomi fisici, non ci sono differenze sostanziali rispetto al normale burnout causato dal lavoro. Si possono notare problemi come spossatezza fisica e mentale costanti, insonnia, disturbi gastrointestinali e mal di testa.
Le differenze si fanno però evidenti quando guardiamo ai sintomi psicologici. Il burnout genitoriale porta sempre chi ne soffre a provare un senso di inadeguatezza e di insicurezza rispetto alle proprie capacità come genitore. A questo si associano spesso fantasie di abbandono o di fuga dalla situazione familiare attuale. È comune anche un senso di distacco emotivo, come se non si provasse più affetto per i propri figli. Possono inoltre essere presenti apatia, depressione e irritabilità.
Trovare supporto per trattare il burnout genitoriale
Se ci si accorge della presenza di questi sintomi è indispensabile diagnosticare e trattare il burnout genitoriale. Attraverso l’assistenza di un professionista sarà possibile confermare la natura del problema e prendere provvedimenti per ritrovare la serenità. Una lista dei migliori psicologi di Brescia è disponibile a questo link, dove si trovano le relative informazioni di contatto e approfondimenti ulteriori sull’approccio psicologico che utilizzano. Tra loro è presente anche uno psicoterapeuta selezionato per le ottime capacità mostrate nel trattamento di stress e burnout. In alternativa, ci si può rivolgere a uno psicologo online per curare il burnout genitoriale in modo altrettanto efficace, senza doversi spostare da casa. Durante la psicoterapia si otterranno consigli pratici, strumenti per gestire al meglio lo stress, e si proveranno esercizi psicologici per fare progressi verso una guarigione completa. Nei casi più complessi, il trattamento può includere anche la prescrizione di medicinali adeguati da parte di uno psichiatra.
Se lo stato d’animo attuale non permette di contattare autonomamente un professionista, è bene chiedere aiuto al proprio o alla propria partner, a un familiare o a un’altra persona fidata. Il sostegno pratico di qualcuno sarà prezioso per riuscire a iniziare un percorso di guarigione.
Cause e prevenzione del burnout genitoriale
Il burnout genitoriale è un disturbo piuttosto grave, che può nelle circostanze più serie mettere a rischio l’incolumità dei bambini, oppure portare all’abbandono della famiglia da parte del genitore che ne soffre. È dunque utile conoscere le cause alla base del suo insorgere, così da agire preventivamente per evitare che un senso di disagio si trasformi in malessere pronunciato.
La causa principale che porta al burnout genitoriale è un forte senso di pressione legato al proprio ruolo come papà o mamma. Questo è dovuto in parte a fattori inevitabili della genitorialità, come le esigenze dei figli e la mancanza di tempo da dedicare a sé stessi. Altri elementi che possono influire dipendono dal contesto e includono le aspettative sempre più alte della società rispetto al ruolo di genitore. Pur in una situazione in cui entrambi i genitori lavorano a tempo pieno, ci si aspettano sacrifici costanti per assicurare l’uso di metodi pedagogici positivi, una dieta impeccabile e numerose attività extrascolastiche. Chiunque si discosti dalla perfezione è esposto al giudizio negativo degli altri.
Per cercare di prevenire il burnout è fondamentale comunicare con onestà con partner e familiari, senza paura di chiedere aiuto nel momento del bisogno. Avere una mamma e un papà più felici sarà certamente positivo anche per i figli.
Quando si pensa ai ricordi del passato, le immagini della mente risultano essere spesso offuscate dall’inesorabile passare del tempo ed è sempre più comune avvalersi della fotografia per stampare un ricordo tangibile di un momento, un avvenimento, un viaggio o un compleanno.
Photosì rende tutto questo possibile. Grazie al suo sito perfettamente strutturato, è possibile scegliere tra i diversi servizi che consentono non solo di stampare una classica foto, ma di poter scegliere tra le diverse tipologie di servizi, utilizzandole, spesso come idee regalo.
Quale momento migliore della vita da immortalare se non quello legato all’infanzia?
Molti genitori, infatti, passano ore con la macchina fotografica o anche semplicemente col proprio smartphone ad immortalare ogni momento giocoso, divertente ma anche emozionante dei propri bambini.
Questo però fa incorrere nel più comune dei problemi, ovvero l’accumulo di infiniti scatti che spesso rimangono confinati all’interno di una memoria fotografica e che quasi mai ricevono “la luce del sole” attraverso una loro stampa.
Idee originali per le foto dei propri bimbi
Ogni genitore si ritrova sempre davanti ad una “triste” realtà. Il proprio bimbo cresce, inizia a gattonare, a dire le prime paroline e senza accorgersene si ritrova già alla scuola materna e alle elementari! Il tempo scorre veloce, per tutti; proprio per questo ogni momento è giusto per catturare gli attimi di vita dei propri figli, senza neanche dover attendere per forza un giorno speciale, perchè è proprio la vita di tutti i giorni ad essere speciale con un figlio.
Il potere delle fotografie è proprio quello di catturare un istante e raccontare un momento che non tornerà più. Con l’avvento del digitale, che ha di gran lunga sostituito il classico rullino, sempre più variegate sono state le proposte di stampa fotografica, dalla più classica alla più originale.
Creare un puzzle con le foto dei bambini
Quando si parla di originalità, gli elementi che la includono possono essere infiniti e sicuramente uno dei più divertenti è vedere concretizzati i propri ricordi su un puzzle!
Partiamo dalle dimensioni: i puzzle 10×15 possono essere consegnati per intero, quindi già costruiti, oppure nei formati 20×30, 30×40, 35×50 e 50×70 che sono consegnati smontati.
I pezzi da comporre si troveranno in un sacchetto in materiale compostabile ed inserito all’interno di una scatola dedicata proprio a questo puzzle.
Ma non solo; il tutto sarà accompagnato da una stampa 12×18, la stessa a cui fa riferimento il soggetto del puzzle.
Non solo un’idea originale ma anche alla portata di tutti dati i costi non elevati e soprattutto che diverte tutta la famiglia. Basti pensare che i pezzi che compongono i puzzle possono variare dalle 48 unità, per il formato più piccolo, fino ad arrivare ai 1080 pezzi!
Insomma, non solo un modo fuori dal comune per stampare un ricordo, ma anche divertente, perchè completare un puzzle è sicuramente un’attività ludica che non conosce età. Bambini, ragazzi e genitori che troveranno una fantastica opportunità per trascorrere un pò di tempo insieme, nella creazione di un ricordo che riguardi la famiglia e quindi, proprio l’unione.
I puzzle digitali, quindi, si trasformano in un vero e proprio gioco in cui i pezzi risultano essere facilmente maneggevoli, specialmente per i piccoli che tendono a voler esaminare le cose con tutti i loro sensi.
Quest’idea così originale è ideale sia per conservare un ricordo all’interno della propria casa, diverso da altri e che è possibile anche mettere in cornice ed esporre sulle mura di una camera, ma può essere anche un’idea regalo alternativa per una coppia di amici diventati genitori da poco, per nonni, zii o parenti.
Un’infinità di idee e stimoli che hanno un intento ben preciso: unire ed unirsi.
Negli ultimi tempi sono sempre di più i genitori che si trovano ad affrontare il problema dello scarso sonno dei propri bambini.
Ecco perciò qualche consiglio utile che permetterà di rendere la vita migliore sia ai più piccoli, che ai genitori stessi.
Portare il bambino al giusto rilassamento
Un errore molto comune che possono commettere i genitori è quello di iperstimolare il proprio bambino.
I neonati e bambini che non dormono molto nelle ore notturne, nell’arco della giornata vanno tenuti tranquilli.
Ciò vuol dire evitare attività che possano risultare molto intense per lo stesso. Ancor più importante per i bambini irrequieti che non si adattano facilmente alla vita extrauterina.
Scegliere con attenzione l’orario per il sonno
Molti neo-genitori vanno in difficoltà per quanto concerne lo scarso sonno dei propri piccoli. Non bisogna preoccuparsi, anche perché ci sono soluzioni molto efficienti come appositi corsi forniti da portali come Genitore Informato.
Il bambino deve imparare che il letto è il posto dove bisogna riposare e dormire: questo vuol dire che è preferibile tenere lontani giocattoli e oggetti che possano fargli associare quell’ambiente a un tipo di attività differente.
Andare a letto deve perciò essere un rituale vero e proprio, cercando di mantenere un’abitudine costante nel corso del tempo.
Accompagnare i bambini mentre vanno a letto
È molto difficile che un bambino possa addormentarsi da solo, motivo per cui diventa fondamentale la figura genitoriale che deve “guidarlo” al sonno. Non sempre avviene in modo semplice e, soprattutto, immediato il passaggio dalla fase di veglia a quella del sonno.
Questo significa che non si può certo pensare che un bambino si addormenti in un batter d’occhio non appena si posiziona a letto. Sarebbe dunque preferibile che il genitore accompagni il proprio bambino, così da creare la giusta atmosfera affinché si rilassi e possa entrare in fase REM.
Rilassare il bambino con un bagnetto di sera
Il calore può essere un grande aiuto per quel che riguarda la possibilità di far prendere sonno ai propri bambini. In particolare, è bene ricordare che un bel bagno caldo serale potrebbe essere un’ottima soluzione per far addormentare il proprio bambino. Abbinare questo a un massaggio rilassante sarà un’ottima mossa affinché il bambino si rilassi facilmente.
Molte mamme optano anche per un bel bagno insieme, così da sfruttare adeguatamente quel contatto tra la pelle che possa creare la giusta sintonia. La stessa, va conservata nel momento in cui lo si accompagna a letto così da portarlo a un addormentamento efficace.
L’utilità del contatto con le mani di mamma e papà
Per un bambino, dormire da solo all’interno della propria culla o del lettino, potrebbe essere un piccolo “trauma”, avvertendo la lontananza dei genitori. Ecco perché, per evitare che si agitino, è bene adagiare la mano sulla schiena o anche sulla testa, accarezzandolo delicatamente.
Il calore di una mano che il piccolo avvertirà come sicura potrà aiutarlo ad addormentarsi e non svegliarsi nelle ore notturne. Gradatamente si possono poi togliere le mani così da non far spaventare il bambino che potrebbe svegliarsi e agitarsi.
Quello che serve precisare è che i genitori devono tenere in considerazione che nulla avviene per caso: il che vuol dire che bisogna sfruttare una serie di accorgimenti che permetteranno non solo di migliorare il sonno del bambino, ma anche la qualità di quello dei genitori.
Fare shopping piace a tutti, siamo abituati a guardare ogni dettaglio quando si tratta di acquistare vestiti nuovi.
I colori sono importanti, così come anche le decorazioni e la consistenza dei tessuti.
Dobbiamo imparare a osservare pure un altro elemento chiave, che contraddistingue qualsiasi capo. E’ l’etichetta con i simboli per il lavaggio, che cambia in relazione al tipo di tessuto con cui quell’indumento è realizzato.
Sì, perché arriverà il momento in cui ci troveremo di fronte alla lavatrice e saremo chiamati a impostare il programma di lavaggio.
Le etichette lavaggio sono una risorsa estremamente utile per aiutarci a proteggere e allungare la vita operativa dei nostri capi. Le etichette molto spesso non riportano solo e unicamente i simboli relativi alle modalità di lavaggio e stiratura: indicano sia la taglia che la provenienza dell’indumento e soprattutto la composizione in fatto di tessuti.
Spesso, sbagliando, si tagliano via le etichette che – specie quando di dimensioni importanti – ci danno fastidio sotto ai vestiti. Magari perché si pensa, sempre sbagliando, che tutto possa essere lavato allo stesso modo. Non è così, anzi: certi lavaggi errati possono compromettere irrimediabilmente tessuti e composizione dell’abito fino al punto da renderlo inservibile e da buttare.
Il motivo? Non sono state seguite le indicazioni dell’etichetta tagliata e gettata via.
Ci sono cinque categorie di simboli dedicati alle operazioni di lavaggio, ciascuna delle quali è contraddistinta da uno specifico disegno.
Cinque categorie di simboli per il lavaggio: ecco quali sono
Vediamo quali sono i cinque simboli che contraddistinguono le categorie di info per il lavaggio.
bacinella che indica il lavaggio con acqua
triangolo che indica la necessità di candeggio
cerchio quando occorre procedere con il lavaggio a secco
quadrato per quanto riguarda l’asciugatura
ferro da stiro ovviamente per le operazioni di stiratura.
Chiaramente poi ogni categoria si suddivide a sua volta in altri simboli e sottocategorie, che devono essere conosciuti per evitare di compiere errori anche madornali. Vediamo ora quali sono i più comuni.
Dove troviamo la bacinella (lavaggio in lavatrice o a mano con acqua) si specificano oltre alle modalità di lavaggio sia la temperatura che il programma normale, delicato o speciale per lavatrice. Dove per esempio troviamo la X sopra la bacinella non possiamo lavare in acqua, mentre in presenza di un numero nella bacinella verrà segnalata la massima temperatura di lavaggio. Per quanto riguarda il cerchio, il disegno semplice darà il via libera a ogni tipo di solvente mentre ad esempio la presenza di una W all’interno del disegno indicherà la possibilità di sottoporre l’indumento a un lavaggio a umido.
Passiamo al triangolo: la dicitura CL al suo interno dà il via libero all’utilizzo di prodotti al cloro, mentre il triangolo con due linee parallele all’interno indica come l’indumento si possa trattare con candeggina a base di ossigeno (non di cloro). C’è poi il quadrato, relativo all’asciugatura: una X che sbarra il quadrato vuol dire che non si può usare l’asciugatrice, mentre la presenza all’interno di un cerchio e di un pallino indicherà la possibilità di asciugare in lavatrice con un programma delicato o una ridotta temperatura. Infine il ferro da stiro: semplice vuol dire che il capo può essere stirato, con un pallino all’interno la stiratura può essere fatta fino a una temperatura di 110° meglio se senza vapore.
Realizzare servizi fotografici per bambini e neonati è un’attività tenera e divertente ma molto impegnativa.
Le aspettative dei genitori che commissionano il lavoro sono spesso alte, il temperamento del bambino può non essere sempre docile e un fattore da tenere sempre a mente è la sicurezza del bebè.
Rispetto ai ritratti di soggetti adulti, fotografare neonati e bambini è tutta un’altra cosa: oltre alla difficoltà di mantenerli in posa per il tempo necessario a catturare il tuo scatto, cambiano anche i dettagli su cui focalizzarsi, come gli adorabili rotolini che negli adulti si tende a nascondere.
Il concetto è chiaro: fotografare bambini è un’arte a sé, sia per i professionisti che per i dilettanti della fotografia.
Che tu abbia una macchina fotografica professionale o un semplice smartphone, puoi imparare a realizzare foto splendide e creare un fotolibro bambini che faccia commuovere genitori e parenti direttamente online su https://www.milkbooks.com/it/milestones/baby-photo-albums/.
Se vuoi sapere quali sono gli accorgimenti e i consigli per scattare delle splendide foto che catturino quei primi e preziosi momenti di vita, leggi questa breve guida per qualche dritta che ti aiuterà a creare il perfetto album fotografico per neonati e bambini.
1. Pianifica tutto in anticipo
Questo consiglio è valido anche per chi realizza servizi fotografici professionali destinati agli adulti, ma nel caso delle foto dei bambini è particolarmente importante non lasciare nulla al caso.
Quando devi realizzare delle foto di neonati, è fondamentale dare ai genitori tutte le informazioni di cui possono aver bisogno per prepararsi al meglio, dalla location ad eventuali oggetti e capi di abbigliamento che potranno servire.
Anche la tempistica è importante: tieni a mente che il miglior momento per scattare delle foto ai più piccoli è mentre dormono beatamente, per cui assicurati di avere il tempo necessario per farli addormentare e usa qualche tecnica utile per creare un ambiente sereno e rilassante.
Se vuoi scattare delle foto spontanee, fatti aiutare dai genitori a tenere il bambino allegro e sereno, e considera delle pause poppata!
2. Assicurati di avere tutto l’occorrente
La pianificazione è importante anche in termini di set: che tu sia nel tuo studio o in una location esterna, assicurati di avere tutto ciò che ti serve per realizzare le scenografie desiderate e garantire allo stesso tempo il massimo comfort del bambino.
Oltre agli oggetti decorativi richiesti dalla tua scenografia, quando fotografi un neonato è importante avere sempre coperte e lenzuola per avvolgerlo e metterlo in posa più facilmente.
Non dimenticare pad impermeabili, salviette e fazzoletti per evitare incidenti, e presta particolare attenzione a mantenere il giusto equilibrio con la temperatura dotandoti di apposite stufette o ventilatori portatili in base al luogo e alla stagione.
3. Cattura i dettagli
Una delle cose più belle delle fotografie dei bambini è che riescono a fissare nel tempo momenti fugaci che ogni genitore vorrebbe durassero più a lungo: i bambini crescono e cambiano in fretta, per questo è importante catturare i dettagli per far sì che restino nei ricordi per sempre.
A questo scopo, scatta delle foto ben dettagliate e definite di espressioni, piedini e manine, lasciando lo sfondo leggermente sfocato per non distrarre l’attenzione dal protagonista dello scatto.
Se foto con diversi elementi decorativi sono belle e artistiche, non tralasciare foto più semplici che ritraggono il bambino e le sue espressioni con maggiore semplicità.
4.Fotografa tutta la famiglia
Fotografa il bebè insieme alla famiglia per creare un servizio fotografico completo.
Gioca con le inquadrature e le prospettive per mantenere l’attenzione sul bebè pur in mezzo agli adulti: scatta fotografie dall’alto o dal basso per maggiore originalità e presta particolare attenzione allo sfondo, che deve essere neutro e senza elementi di disturbo.
Con questi accorgimenti, tanta pratica e un pizzico di creatività, potrai imparare a realizzare splendide foto di bambini e neonati a livello professionale o amatoriale, e creare degli album fotografici nascita teneri e speciali.
Quello del battesimo è un crocevia importante nella vita di un bambino, l’inizio di un percorso che durerà per tutta la vita. Ed è per questo motivo che un simile momento di gioia deve essere celebrato nel migliore dei modi, organizzando la festa perfetta e facendo in modo che ogni cosa vada per il verso giusto.
Ci sono molti aspetti da considerare quando si tratta di mettere su un evento che sia indimenticabile.
Servono un pizzico di fantasia e un po’ di preparazione per impressionare e intrattenere gli ospiti.
Vediamo cinque consigli utili per organizzare il battesimo e fare bella figura, senza spendere cifre esorbitanti.
1. Inviti per gli amici e i parenti
Sicuramente una festa ben riuscita inizia dalla progettazione e dall’invio dei perfetti inviti battesimo. La tendenza del momento è quella che prevede di rivolgersi alle piattaforme online, specializzate nell’offerta di questo servizio. Praticità, tempi ridotti per la ricezione del materiale, costi contenuti e ampia scelta di modelli da personalizzare sono solo alcuni dei vantaggi dei quali è possibile beneficiare. Liberate la fantasia per creare biglietti unici e originali, che sapranno raccontare qualcosa di voi e della vostra famiglia.
2. Vestire il bambino nel nome della comodità
L’abbigliamento del piccolo è molto importante in un giorno clou come quello del battesimo. Si deve porre sempre al centro, a prescindere dalla stagione di riferimento, un elemento chiave ovvero la comodità ma senza rinunciare a un pizzico di estro ed eleganza.
Portate con voi comunque almeno un paio di cambi, così da non farvi trovare impreparati in caso di imprevisti e altre evenienze.
I colori? Perfetti quelli chiari e in generale pastello (il bianco, ad ogni modo, sarà ok sia per i bambini che per le bambine).
3. Apparecchiatura green e decorazioni soft
L’atmosfera della festa di battesimo è importantissima, perché dovrà fare da cornice ad alcuni momenti davvero indimenticabili. Vista la delicatezza del contesto, sarà comunque sempre meglio evitare di strafare e lasciarsi prendere la mano dall’entusiasmo.
Siate green, prima di tutto: scegliete piatti di carta che non inquinano, disponete le decorazioni con parsimonia privilegiando mazzi di fiori per fare scena e lasciando perdere i palloncini di plastica. In base al numero degli invitati, valutate anche la possibilità di sfoggiare il servizio buono, quello della nonna.
4. Confetti, bomboniere e altri gadget per gli ospiti
Disponete sul tavolo principale un bel cestino di vimini decorato, magari con pizzi e merletti. E’ qui che inserirete confetti e bomboniere in eleganti sacchetti che potranno riprendere il tema della festa (colori, logo e così via).
La cosa migliore da fare per quanto riguarda le bomboniere sarà optare per gadget utili, ad esempio scatoline che poi sarà bello mettere in mostra in casa. Insomma non il solito soprammobile fine a se stesso che poi viene puntualmente messo da parte.
5. Convivialità, come organizzare un rinfresco genuino
Sia che abbiate in mente di organizzare una merenda, un rinfresco tradizionale oppure un aperitivo anche in base all’orario della cerimonia, ricordate che la presentazione della tavola dovrà essere sempre curata ed estremamente semplice.
Disponete agli antipodi il dolce e il salato, facendo in modo di agevolare gli ospiti che vogliano servirsi. Far trovare anche qualcosa preparato in autonomia, dunque in puro stile low cost, potrà contribuire ad acuire il senso di comunione e convivialità.
Il bilancio familiare viene spesso messo a rischio dalle bollette, i cui importi in molti casi sforano le medie e presuppongono dunque dei costi mensili molto alti.
Eppure, si può sempre imparare a risparmiare, tagliando gli sprechi senza per questo abbassare la qualità della vita e il comfort in casa.
Ecco perché oggi andremo ad analizzare i consumi delle famiglie della Penisola e i migliori consigli per risparmiare energia.
Quanto consumano le famiglie italiane
Stando alle ultime rilevazioni, una famiglia italiana media consuma circa 2.700 kilowattora l’anno, se si considera un impiego di potenza pari a 3 kW e un nucleo familiare di quattro individui. Sono queste le considerazioni pubblicate da ARERA, in riferimento alle medie di consumo del 2020, ma è chiaro che si tratta soltanto della punta dell’iceberg.
Questo per via del fatto che le abitudini di consumo variano da famiglia a famiglia, di conseguenza ci sono dei nuclei familiari che consumano di più e altri che – invece – riescono a risparmiare meglio sugli sprechi. Fra i vari fattori che incidono sul consumo si trova ovviamente il numero di persone in casa, insieme al numero e alla tipologia di elettrodomestici impiegati.
Nella lista occorre inserire anche la struttura della casa e la sua metratura, oltre al tempo che le persone passano fra le quattro mura domestiche. Per fare un esempio concreto, un’abitazione con due lavoratori in smart working avrà dei consumi superiori ad altre case.
Come risparmiare sul consumo di energia elettrica?
Alla luce dei costi in bolletta, e del periodo di crisi che l’Italia sta vivendo, è importante per una famiglia imparare a risparmiare sui consumi e dunque sulle spese in bolletta.
In questo caso si suggerisce di valutare alcune tra le offerte luce e gas disponibili online, per trovare la tariffa più adatta alle proprie abitudini di consumo.
Chiaramente non basta questo per abbassare l’importo delle bollette, ma si tratta di una prima fondamentale pietra sulla quale costruire un progetto di risparmio completo. Si consiglia ad esempio di fare molta attenzione all’uso delle lampade, preferendo quelle a LED e installando dei sensori intelligenti, in grado di spegnerle e di accenderle in automatico in base alla presenza umana.
Occhio, poi, all’utilizzo degli elettrodomestici: per prima cosa bisogna scegliere i modelli con una classe energetica sostenibile (da A+ a salire), manutenerli nella maniera corretta ed utilizzarli nel modo giusto.
Per fare un esempio concreto, meglio sfruttare i programmi ECO disponibili sia per le lavatrici di ultima generazione, sia per la lavastoviglie. Un altro suggerimento utile riguarda lo stand by dei dispositivi elettronici, da evitare, in quanto spreca energia.
I bambini in pandemia passano molto più tempo in Rete. Le lezioni a distanza, i compiti: li abbiamo visti così soli, chiusi in casa, che non ce la siamo proprio sentita di togliergli il telefono appesantendo l’effetto psicologico del distanziamento sociale.
Nonostante sul corretto uso di questi dispositivi, ancora i minori passano molto tempo davanti a pc e smartphone, ma se da una parte è necessario per fargli recuperare un po’ della socialità perduta, dall’altra c’è un grande pericolo nella rete: il grooming attraverso i social.
Che cos’è il grooming?
Con il termine grooming si intende è l’adescamento attraverso internet. Si parla di child grooming, ovvero adescamento di minorenni.
Il termine deriva dall’inglese “to groom”, cioè “curare”. L’adulto si “prende cura” di una persona per un determinato scopo: incontrarlo e compiere atti di pedofilia.
Il grooming si sviluppa perfettamente sui social, dove i minori sono spesso soli, l’adescatore li manipola psicologicamente per conquistarne la fiducia. Il processo può durare anche mesi.
Le 5 fasi del grooming
Secondo O’Connell esistono cinque fasi di adescamento.
Friendship forming stage: serve alla formazione “dell’amicizia”, l’adescatore cercherà di conoscere il minore e carpire le sue caratteristiche fisiche tramite invio di una foto.
Relationship forming stage: ora la relazione si sta formando. L’adulto ha visto la foto, scelto il minore e inizierà ad entrare nella sua mente, attraverso un rapporto quotidiano di fiducia nel quale cercherà di sapere tutto di lui.
Risk assessment stage: l’adulto cerca di capire quali rischi potrebbe correre nella relazione con il minore. Acquisisce dati sulla collocazione del pc, orari dei genitori, controllo parentale sul dispositivo.
Exclusivity stage: è il punto di non ritorno. L’adulto se è riuscito a creare un legame, adesso chiederà che la loro relazioni rimanga segreta e la manipolazione sarà completata.Sexual stage: adesso l’adulto indaga sulla sessualità del bambino, per poi ottenere da lui i favori sessuali.
La denuncia
Il Paese del sud Europe in situazione allarmante è la Spagna: nell’ultimo decennio i reati contro i minori crescono del 14% annuo, soprattutto gli illeciti online: ‘Grooming’ (crescita annuale del 36,7%) e “Sexting” (25%).
Il 59,1% sono casi di adolescenti tra i 13 ei 18 anni. Per questo nella rubrica “Tecnologia e gadgets” di www.reviewbox.es si afferma che: “I genitori devono utilizzare software di parental control e filtraggio del traffico attraverso router e firewall, affiancando i bimbi nell’uso di smartphone e PC per educarli ad un uso consapevole”.
Neppure l’Italia può permettersi di abbassare la guardia. Infatti, in tempi di pandemia la Polizia Postale nostrana ha sequestrato oltre 118 mila giga di materiale pedopornografico dai computer, tablet e telefoni degli adescatori rintracciati. Ci sono stati 328 casi su vittime che vanno dai 10 ai 13 anni, e raramente dai 14 ai 17.
Bisogna fare attenzione ai “campanelli d’allarme” che i minori inviano: introversione, incubi notturni, irritabilità, utilizzo di giochi in modo sessualizzato. Andate insieme da un terapista e controllate i pc.
Meglio invadere la loro privacy, che perdere la loro innocenza.
Nel 2016 un’indagine di Okkio alla salute promossa dal Ministero della Salute italiana rilevava la scarsa volontà dei bambini di fare attività motoria; il 34% vi dedicava al massimo un’ora al giorno e la situazione in tempo di covid è peggiorata.
I pediatri italiani hanno rilevato che nel primo lockdown i bambini sono ingrassati di 3 – 4 kg.
Uno scenario che, con il protrarsi della pandemia, ha indotto numerosi istituti pubblici e privati a creare risorse online per coinvolgere i bambini nel fitness. Vediamone alcune.
Risorse online di fitness per bambini
Progetto Ecross Kids
È una piattaforma di allenamento per i più che ha deciso di offrire un’offerta di workout pensati specificatamente per le esigenze delle persone chiuse in casa da offrire gratuitamente a tutti.
Le lezioni sono sia per i singoli bambini, che combinate insieme agli adulti, e si possono svolgere in qualunque orario.
Dalle pagine del sito Pazziperilfitness si apprende che: “
Per allenarsi a casa è possibile strutturare una palestra homefitness anche con pochi attrezzi: un’ellittica o un tapis roulant ripiegabili, per l’allenamento cardio risparmiando spazio; qualche pesetto per rinforzarsi e una palla medica per gli esercizi più dinamici. Con pochi strumenti si possono fare centinaia di workout combinati.
Ecross Kids svolge lezioni di tennis da casa, giocoleria, resistenza, forza e acrobazia.
Ogni attività viene pensata per la ludicità dei più piccoli anche nello sport, e permettono attraverso tutorial, game e allenamenti genitori e figli, di usufruire della competenza di istruttori certificati.
Inoltre, le lezioni combinate intergenerazionali aiutano la relazione genitore-figlio e fanno sì che anche i padri e le madri più assorbiti nello smart working, facciano del movimento.
Possono seguire il progetto bambini dai 4 ai 14 anni.
Luca Dutto, responsabile del progetto ha aggiunto: “In questi momenti la tecnologia rappresenta una grande opportunità per le famiglie, che hanno così la possibilità di impegnare i propri figli in un’attività fisica sicura ed efficace, senza necessità di particolari attrezzature.
Fit Bit
Massimiliano Sabato, che insegna allenamento funzionale all’Acs di Salerno, ha inaugurato un progetto di allenamento a distanza per adulti e bambini: Fit Bit – the fitness network.
Dirette facebook per grandi e piccini di allenamento funzionale, tabata e ginnastica. Nell’annunciare la nascita di quest’iniziativa, Massimiliano Sabato ha avvertito: Lavoreremo giocando con elementi di ginnastica per migliorare la proporzione e la coordinazione motoria. Si raccomanda la presenza di uno dei genitori o di un adulto anche perché parteciperà attivamente alla lezione.
Zumba Kids
Giorgia e Debora, istruttrici della palestra Dinamyc Gim di Genova, hanno organizzato il servizio gratuito Dinamyc@home: corsi di zumba, danza, pilates e alfabeto della ginnastica per adulti e bambini in videolezioni.
“L’iniziativa è completamente gratuita, parlando con i genitori che portano i bimbi a fare attività da noi – ha raccontato Giorgia -abbiamo percepito la difficoltà di rendere queste giornate casalinghe diverse e perché no, divertenti. Proviamo a dare un sostegno e a sponsorizzare il valore dell’attività fisica nella vita quotidiana!”
Per usufruire delle lezioni bisogna accedere alla pagina facebook della palestra.
Quando il conto alla rovescia per la nascita di un figlio arriva agli sgoccioli si dà il via ad alcuni preparativi emozionanti relativi all’organizzazione della stanza che lo accoglierà.
Ogni cosa deve andare al suo posto nel nome del comfort e del benessere del bambino. Si devono scegliere piccoli grandi dettagli che accompagneranno il figlio negli anni a venire, dunque la fretta e l’approssimazione non sono mai benvenute.
Si passano in rassegna i colori delle pareti, si scelgono i mobili e ogni altro accessorio che nell’immediato possa risultare utile per il cambio ma non solo.
Bisogna pensare bene al punto in cui posizionare il lettino, che dovrà essere mantenuto a debita distanza dalla finestra e dal termosifone ma anche dai raggi diretti del sole.
Inoltre, non lo si dovrà posizionare sotto mensole né armadi per evitare incidenti.
Tenendo anche presente che sono in molti a optare per l’utilizzo – almeno per i primi mesi – della culla oppure per la ‘navicella’ (alter ego della culla, ha il vantaggio di poter essere movimentata in modo più agevole). Il dilemma della scelta tra culla e lettino è tipico della maggior parte dei genitori, specie se quello in arrivo è il primo figlio.
La culla, ambiente protetto e simile all’utero materno
La culla consente al piccolo di provare una sensazione che è simile a quella dell’utero materno: l’ambiente è raccolto e protetto, perfetto per trascorrere le primissime settimane quando ancora il bambino ha poca forza e non sa stare seduto.
Ovviamente dovrà esserci un’imbottitura soffice e semplice da pulire o da rimuovere per il cambio. Attenzione al materassino che dovrà essere sottile, tenendo presente che non dovrete inserire né il cuscino né altri orpelli, accessori e pizzi che farebbero solo da acchiappa-polvere.
Durante i mesi estivi, sarà comunque consigliabile utilizzare una zanzariera per proteggere la pelle del piccolo e agevolare il suo riposo.
La culla dovrà inoltre avere sponde antiscavalcamento, sufficientemente alte da non permettere al bimbo di scivolare fuori. La presenza di ruote agevolerà gli spostamenti da una stanza all’altra.
Il lettino, l’importanza della biancheria e della distanza tra le sbarre
Ci sono genitori che alla culla preferiscono il lettino, destinato a ospitare il figlio a lungo nel tempo specie se di tipo allungabile. Le sponde dovranno essere adeguatamente protette con paracolpi ad hoc, inoltre si dovrà prestare attenzione alla distanza tra le sbarre. Il bimbo non deve poterle attraversare, correndo il rischio di incastrarsi: questa distanza deve restare sotto i sette centimetri, mentre per quanto riguarda l’altezza dovrà essere di almeno una sessantina di centimetri.
La biancheria è importantissima in questa fase e in particolare occorre scegliere con cura la copertina per letto con sponde: è chiamata ad avvolgere senza appesantirlo il sonno del piccolo.
Per fare in modo che la sua colonna vertebrale assuma una postura corretta, l’ideale sarà scegliere un lettino con doghe di legno. Sia che optiate per la culla che per il lettino, ricordate di fare in modo che il bimbo dorma con la pancia in su e che non risulti eccessivamente coperto.
I consigli per rendere accogliente la stanza
La temperatura all’interno della stanza dove riposa il bambino deve essere sui 20 gradi.
Una luce minima e tenue può essere presente, ma in generale l’ambiente deve essere buio oltre che tranquillo e riparato.
Quando il piccolo dorme nel pomeriggio invece il buio non è necessario, poiché dovrete abituarlo all’alternanza tra giorno e notte evitando che li confonda.
Che programmi hai per Capodanno? Qualche spunto e idea per il capodanno con i bambini in casa per divertirci in famiglia.
L’arrivo dell’anno nuovo è sempre emozionante.
La fine di un lungo tempo di 12 mesi e l’inizio di un nuovo tempo che, anche se della stessa durata, è sempre fonte di speranze e una finestra sul futuro.
Quest’anno non ci sono dubbi, si resta a casa, in famiglia, in pochissimi.
La pandemia ha stravolto le nostre abitudini dal 2020 e non sono certo esclusi quelli che erano i classici festeggiamenti delle feste di dicembre.
Diverso non significa necessariamente meno divertente!
Occorre certamente uscire da quelle che erano le idee “solite” e pensare a cose nuove.
Per questo ho raccolto qui qualche idea che spero possa essere utile per questo capodanno in casa con i bambini.
Prima di tutto coinvolgere i bambini
Chiaramente in base all’età è sempre molto utile coinvolgere i bambini per far si che si sentano partecipi e attivi nella preparazione dei festeggiamenti.
Dalla scelta del menu, agli allestimenti della tavola e della stanza. Dalla scelta dei giochi da fare in piccole mansioni e lavori domestici per dare un quadro completo ai bambini di come ci si prepara ad una festa.
Chissà che poi non riesca a restare questa bella abitudine!
Coinvolgere i figli nella preparazione è sempre fonte di sorprese, almeno a me è capitato così.
Cose da fare a Capodanno con i bambini
L’elenco certamente non ha la pretesa di essere esaustivo ma di offrire qualche spunto di aiuto e magari di essere di stimolo a nuove idee. In fondo è così: da idea nasce idea!
Gioco di Neraserpe
Divertente versione del classico gioco dell’oca inventato da Fata Smemorina della Catena Rossa.
Un gioco che prima di tutto è da costruire. Come nello stile delle proposte di Fata Smemorina non si tratta di un’attività di già pronta ma un qualcosa da costruire genitori e figli insieme.
Basta compilare il modulo per ricevere via mail materiali ed istruzioni e dare il via al divertimento ⇒Compila la richiesta per ricevere le istruzioni del Gioco di Neraserpe
Caccia al tesoro al chiuso
La caccia al tesoro è un gioco sempre divertente per bambini di tutte le età
La Fata Madrina del Giocabosco ne ha preparata una perfetta per bambini dai 3 ai 9 anni. Oltre ad essere adatta per giocare in casa è pensata anche per collegarsi via chat con amici in modo. Chiaramente è necessaria la collaborazione degli adulti per nascondere gli indizi ⇒ Da qui trovi tutte le informazioni: Caccia al tesoro al chiuso
Telefono senza fili
Un gioco intramontabile e sempre divertente che può prevedere anche diverse varianti e livelli di difficoltà. Trovi tutto raccontato nell’articolo sul blog del portale scritto da Tanja L’Animatrice strampalata ⇒ Nuovi modi per giocare a…
Storie o lavoretti?
Se i bimbi sono creativi si può pensare di dedicare un momento della giornata, se non proprio della serata, alla manualità. I bambini sanno dare il meglio di se e magari potrebbero realizzare i festoni per addobbare la sala o sbizzarrirsi in quadri super creativi ⇒ Prendi qualche spunto dalla rubrica creativa di fata Violetta
Giochi in scatola
A seconda dell’età dei bambini ci si può divertire sfidandosi con i giochi in scatola. Ce ne sono davvero di ogni sorta e complessità, da quelli più noti a quelli davvero sconosciuti. Quindi se siete stufi di giocare a Uno, si può dare una sbirciatina alle idee che propone Nicola di Orso Pilota per darsi un’idea della vastità del mondo dei giochi in scatola. ⇒ Scopri il mondo di Orso Pilota
Magari in casa ce ne sono già diversi che da tempo fanno polvere, potrebbe essere arrivato il loro momento.
Tombola
Immancabile gioco dell’ultimo dell’anno!
Se i bambini sono piccoli si può pensare ad una tombola a disegni in modo che tutti possano giocare.
Musica e Karaoke
Famiglia canterina? Allora non si può escludere un momento karaoke.
Cantare a squarciagola le canzoni dei cartoni animati o quelle che più preferite oltre che essere molto divertente permette anche di dare libero sfogo all’energia. Occhio solo ai vicini!
Travestimenti
Per rendere divertente la serata si può anche ricorrere al “classico” gioco dei travestimenti. La cosa può evolversi anche in una serata a tema o dove ciascuno indossa un capo d’abbigliamento o un elemento o un accessorio particolare.
Si può decidere il colore della serata e tutti devono avere un qualcosa in quel colore
Creare ricordi
Scattare le foto è il modo più immediato per creare ricordi.
Perché allora non allestire un angolo in casa dove scattare foto?
Se poi hai a disposizione anche qualche travestimento o accessorio buffo (parrucche, occhiali,… quelli di Carnevale o Halloween vanno benissimo) sarà ancora più divertente!
Il Brindisi
Il conto alla rovescia in attesa dello scoccare della mezzanotte è l momento clou della festa, quindi importantissimo.
Se i bambini sono piccoli si può pensare di anticipare la mezzanotte per far vivere il count down in modo gestibile e soprattutto adatto all’età.
In ogni caso c’è da pensare un brindisi, o più versioni del brindisi, che siano per tutti.
Spazio allora a cocktail analcolici colorati
Fuochi d’artificio e botti
Personalmente adoro poco i botti dell’ultimo dell’anno, quelli che si accendono per strada per intendersi, ma vivere o meno questo momento è decisione della famiglia e può essere parte delle tradizioni imprescindibili.
Le stelline hanno un loro fascino e sono certamente adatte anche ai più piccoli, per tutto il resto è scelta dei genitori.
L’accortezza è di valutare bene quanto i bambini si spaventino dal rumore dei botti!
Spero che queste idee permettano di passare un buon ultimo dell’anno e un sereno inizio dell’anno nuovo!
Per tutti i genitori una delle preoccupazioni più importanti è trasformare la propria abitazione in una casa baby friendly, in cui il proprio figlio possa muoversi tranquillamente e ci siano tutti i comfort necessari.
Uno degli ambienti più utilizzati della casa sarà il bagno, perché la cura dell’igiene dei più piccoli richiede molto più tempo che per gli adulti ed è più frequente.
Ma come si può organizzare un bagno a misura di bambino? Cercheremo di spiegarvelo in pochi, semplici passaggi.
La sicurezza
La cosa prioritaria da tenere in considerazione dev’essere di rendere l’ambiente il più sicuro possibile: coprire le prese elettriche, gli spigoli, utilizzare superfici resistenti allo scivolamento. È utile anche dotare la rubinetteria di un dispositivo che verifichi la temperatura dell’acqua, in modo da poterla utilizzare solamente nel momento giusto. Detersivi e medicinali vanno collocati in alto, dove i bambini non possano toccare. Per il bagnetto utilizza vaschette antiscivolo nel primo periodo (sostituibili poi da un maniglione per la doccia), in modo da poter essere maggiormente salvaguardati.
Il divertimento
Tutti i bambini amano giocare in bagno, è un momento rilassante, di puro divertimento. Pertanto investi nel creare uno spazio colorato e in cui il tuo bambino possa giocare: via libera a paperelle di gomma, ma anche ad asciugamani colorati e complementi d’arredo spiritosi (vetri colorati, portamaniglie di animali, ecc…). Nessun bambino ama stare in un bagno vuoto e grigio. Siate creativi!
La temperatura
Considerando il tempo che passerà il tuo bambino nel bagno e gli inverni rigidi, questo ambiente va dotato di fonti termiche sicure come termoarredo elettrico per riscaldare la stanza e le salviette con stile, riscaldamento a pavimento o condizionatore d’aria con pompa di calore: soluzioni che restano fuori dalla portata del bambino, evitando possibili scottature e ribaltamenti come possibile con le stufe.
Se il bagno è piccolo, un’ottima soluzione che coniuga design ed economia dello spazio è l’uso di scaldasalviette elettriche da muro, che hanno la doppia funzione sia di riscaldare l’ambiente che di asciugare i teli che si mettono sopra.
L’ordine
Quando si progetta uno spazio baby friendly bisogna sempre tener presente che l’ordine contribuisce a creare sicurezza e amplia le possibilità dei luoghi. Infatti in un bagno disordinato non solo non troverai nulla, ma tutto sarà disposto alla rinfusa. Se invece gestisci bene ogni spazio e sei ordinato, allora ti sembrerà di avere molte più possibilità dentro il bagno.
La cesta dei panni da lavare
Utilizza una cesta per i panni di uso esclusivo per il bambino e anche ad altezza adatta per i più piccoli, cosicché quando crescerà imparerà a mettere lui stesso le sue tutine lì. I bambini andrebbero responsabilizzati fin da piccoli, introducendo delle buone pratiche che interiorizzeranno nella crescita. Basta porre la richiesta in una modalità ludica. Un altro modo da utilizzare è quello dell’educazione attraverso il modello: si mostra con l’azione ciò che si deve fare, e lo si fa insieme. Nel caso della cesta: si mettono i propri panni nella cesta per gli adulti, e il bambino metterà i suoi in quella piccola.
Tutti questi piccoli accorgimenti potranno fare del vostro bagno non solo un luogo sicuro e piacevole per il bambino, ma anche educativo.
Si sa! I bambini hanno ovviamente sempre voglia di giocare e il bisogno incondizionato di svagarsi.
Quante volte le mamme e i papà si sono sorbiti ore ed ore di suppliche per un giro al parco, oppure per andare in ludoteca o in quel ristorante con l’area baby dedicata?!
Un centinaia probabilmente è dire poco.
In questo periodo a maggior ragione, visti i tempi davvero particolari legati all’emergenza sanitaria: spostamenti limitati, orari e regole da rispettare non vanno sicuramente incontro alle esigenze dei più piccoli.
Ecco perché ti consigliamo di leggere molto attentamente questo articolo, infatti, vedremo come creare un’area giochi per bambini direttamente in casa tua!
Con consigli utili su come allestirla al meglio. Avere uno spazio dedicato ai figli, può risultare utile anche al di fuori dell’emergenza che stiamo vivendo, scopriamo insieme tutti i vantaggi!
L’utilità di avere un’area giochi in casa
Potremmo stilare una lista di pro e contro, ma non avrebbe senso.
I punti a favore sono infiniti, di punti a sfavore , invece, non ce ne sono.
Fondamentalmente i tuoi piccoli avranno sempre uno spazio interamente dedicato a loro, il loro piccolo angolo di gioia! Questo è molto importante, per diversi motivi, intanto non staranno davanti a giochi digitali (si, ultimamente va di moda regalarli anche ai più piccini) e poi, diciamocelo, avere un mini parco giochi a portata di mano è un vero lusso (a basso costo) per tutta la famiglia.
Inoltre, gli amichetti impazziranno dall’emozione ogni volta che verranno a farvi visita. Organizzare pomeriggi di giochi, pigiama party e compleanni, non è mai stato più facile di così! Saranno impegnati per ore ed ore in quel paradiso di colori e sorrisi.
C’è solo una piccola contro indicazione, ovvero la gestione degli spazi e del materiale. Non è facile riuscire a dedicare posto per un progetto del genere, soprattutto se si vive in appartamento o casa con una metratura limitata. Ma a tutto c’è una soluzione, e neanche troppo complessa o proibitiva, di seguito parleremo nello specifico anche di questo aspetto.
Ma prima vediamo come allestire la tua Area Baby al meglio.
Quali giochi scegliere per la vostra area baby
Bene, arriviamo al succo del nostro articolo. Bella l’idea, ottimo spunto, però.. cosa ci mettiamo per rendere accattivante e non banale il mini-parco giochi?
Come creare dunque qualcosa che sia veramente apprezzato. Che soddisfi vostro figlio/a e i sui amici. Qualcosa di semplice ma che faccia comunque sgranare gli occhi e sorprendere.
Ecco intanto i primi passi da seguire:
Individua la zona ideale per stanziare la tua area baby.
Limita lo spazio selezionato, come se stessi facendo una vera e propria saletta a parte.
Assicurati che i piccoli siano sempre in sicurezza, dunque, evita spigoli e zone anguste.
Perfetto, ora che abbiamo superato la fase preliminare, dobbiamo pensare a qualcosa che crei una sorta di esclusività. La scelta dei giochi e delle potenziali attività è cruciale, fai un’attenta ricerca sul web e cogli spunti e idee. Intanto ti consigliamo noi i più gettonati e quelli che si prestano meglio a questo tipo di progetto:
Mini gonfiabile
Piscina palline
Giochi in plastica
Anti trauma e staccionate
Animali Gommosi
Questi sono i più gettonati. Reperibili molto facilmente online per il “fai da te”, in alternativa se necessitate di assistenza e di un servizio più completo, potete rivolgervi ad aziende e negozi specializzati nel settore come Subito gonfiabili Playground
Ma esploriamo nel dettaglio che tipo di attività possono offrire questi giochi:
I mini gonfiabili
I mini gonfiabili, come suggerisce la parola stessa, non sono altro che piccoli giochi gonfiabili in tela, dunque sono esclusivamente ad uso domestico. Facili da aprire e richiudere, infatti il materiale li rende molto maneggevoli, inoltre sono ultra-leggeri (non è un vantaggio da poco!). In poche parole sono strutture che monti dove vuoi, in pochi minuti, smonti, in maniera molto facile, e poi li riponi in un armadio o in garage, infatti se ben richiusi occupano pochissimo posto. La spesa non è indifferente, ma è un qualcosa di davvero eccezionale, i vostri bambini lo adoreranno al 100%. Si parla di un costo compreso fra i 150€ e i 700€, dipende dal modello, dalle attività al suo interno e alla sua grandezza.
Come funziona? Semplicissimo, le istruzioni sono chiare ed esplicite, vi basterà stenderlo, collegarci il motore attaccandolo alla corrente (consumo relativamente basso) e nel giro di 4 minuti il gioco è fatto. Consiglio: Mai acquistare questi tipi di giochi usati, in genere si sfaldano dopo qualche anno dato il materiale, dunque diffidate dall’usato, anche se appare in buono stato.
Piscina con palline
Magica e mai banale! La piscina con palline per bambini è must. Fai nuotare i tuoi piccoli in un mare di colori e risate, da sempre uno dei giochi con un potere attrattivo unico agli occhi dei bimbi, e come biasimarli! Il vantaggio, è semplice da montare, lo svantaggio, rischiate di ritrovarvi palline per tutta casa, per questo come vedremo, limitare e “recintare” l’area è di fondamentale importanza. Esistono di vari tipi: a playground, morbide e gonfiabili. Non esistono di migliori o peggiori, dipende dal prezzo, colore e ingombro che cercate.
Giochi in plastica
Dopo aver parlato di due “top gun” fra i giochi per aree baby, passiamo a qualcosa di più classico, ma che completerà il vostro set alla perfezione. Dondolino e casetta, sono quelli che non possono mancare. Economici e divertenti, meglio di così non si può chiedere. Chi da piccolo non amava entrare in quelle meravigliose casette e passarci ore ed ore! Non per niente, sono tipi di giochi che si trovano in quasi tutti gli asili.
Anti trauma e staccionate
Come già accennato prima, delimitare le aree di gioco è importantissimo, dunque il perimetro va assolutamente circondato da staccionatine colorate, che pongono una sorta di limite, come per dire “entra, divertiti, ma non creare confusione al di fuori”. L’area delimitata dovrà poi essere tappezzata di mattonelle anti trauma, sia per creare un ambiente sicuro, sia per dare un po’ di brio agli interni di questa area. Inoltre questi due elementi contribuiranno a creare un ambientazione funzionale e visivamente piacevole.
Concludiamo con una vera e propria Star, il cavallino gommoso. Valutate bene se comprarlo, una volta saliti, sarà difficili schiodarli da li, garantito. Scherzi a parte, potrete trovarli a basso costo (18€ circa), e contribuiranno a completare definitivamente la vostra area bimbi. Sono resistenti e durano molto allungo, dunque un buon investimento, ci giocheranno per anni!
Ora che abbiamo introdotto i “Must Have”, completate il tutto con qualche pallina, peluche, accessori vari e il gioco è fatto!
Dove crearla e come gestirla
Ultimo punto che andremo a trattare della nostra guida. Bene, sappiamo perché ci conviene crearla, come riempirla, ma ora? Vi chiederete, dove la monto?
Ovviamente avere un giardino rende tutto molto più facile, avere la possibilità di far giocare i bambini all’aperto è sempre la miglior soluzione.
Ma non sempre si ha a disposizione un giardino e metà dell’anno fra freddo, dunque ricavare uno spazio in casa, magari in una camera non utilizzata o in tavernetta/mansarda, sarebbe il top!
Tutti i giochi che abbiamo consigliato si prestano benissimo per interni, quindi non abbiate paura della gestione dei giochi o di eventuali danni che possono fare a pavimenti e muri.
Spesso capita però di non poter dedicare uno spazio fisso a tutto questo, nel senso che sarebbe l’ideale montarlo e tenerlo lì 24h al giorno, pronto all’utilizzo. In particolare però, se si abita in città specialmente, gli appartamenti non consentono dal punto di vista ergonomico di avere 9 metri quadri (dimensione consigliata) sempre liberi.
Dunque come fare? No Problem, il vantaggio di questi giochi è che tutti, dal primo all’ultimo sono smontabili.
Dunque sarà sufficiente riporre il tutto in uno sgabuzzino o in un angolo, e quando si decide di giocare, rimontarlo in men che non si dica.
Questo articolo affronta l’effetto psicologico della pandemia e della quarantena per Covid-19 sulle famiglie.
E’ frutto delle riflessioni sorte a seguito di un questionario sottoposto a più di 1000 genitori
Come sono state le famiglie italiane dal punto di vista psicologico durante i mesi di lockdown?
Che impatto emotivo ha avuto il Covid-19 e la conseguente quarantena sui bambini e sugli adolescenti italiani?A questi e ad altri interrogativi rispetto alla salute mentale degli italiani risponde questa ricerca.
Questo studio è stato progettato da un team di ricercatori, formato da psicologi e psichiatri di diverse città italiane, costituitosi proprio durante il lockdown, e che attraverso i moderni canali di comunicazione telematica e tecnologica, ha formulato un questionario online che potesse comprendere molteplici e complessi aspetti psicologici connessi all’emergenza da coronavirus, raccogliendo la prospettiva dei genitori di bambini e adolescenti italiani.
Il progetto affonda le radici nei numerosi interrogativi che il gruppo di ricerca si è posto, dopo le prime due settimane di quarantena nazionale a seguito del Dpcm del 11/03/2020 “Decreto #IoRestoaCasa“, in particolare, dopo aver evidenziato nei propri pazienti regressioni nella sintomatologia rispetto al disturbo specifico, ma anche reazioni nuove quali disorientamento, incubi, anedonia, agitazione, rifiuto dei compiti a distanza, aspetti mai evidenziati negli stessi soggetti, precedentemente all’emergenza coronavirus, oppure problematiche esacerbate nel corso del lockdown.
L’obiettivo specifico della ricerca pertanto è stato quello di indagare gli stati emotivi dei bambini/adolescenti e dei genitori legati all’emergenza sanitaria Covid-19 e alla conseguente quarantena collettiva, e come queste reazioni incidevano sulla relazione genitori-figli, quali fattori di rischio e di protezione intervenivano nella gestione dello stress e quali strategie di coping venivano attuate sia dai bambini che dagli adulti per fronteggiare eventuali disagi connessi alla quarantena e alla pandemia.
L’ipotesi iniziale era che le famiglie sottoposte alla quarantena per Covid-19 potessero trovarsi in un processo nel quale si alternavano fasi di crisi, fasi di funzionamento e fasi di adattamento, tra cui l’acquisizione di valori e l’esperienza della crescita post-traumatica.
Alla ricerca hanno partecipato oltre 1000 genitori, un campione molto numeroso e rappresentativo di una parte importante della popolazione, che ha permesso ai ricercatori di raccogliere una mole importante di dati sul benessere psicologico di genitori e figli durante il lockdown.
I risultati parlano chiaro: il Covid-19 ha generato sofferenza psichica nei bambini e negli adolescenti.
I punteggi ottenuti alla scala SDQ (Strengths and Difficulties Questionnaire), che valuta i punti di forza e debolezza dei bambini e ragazzi, sono stati suddivisi per quattro fasce di età dei figli: 2-5, 6-10, 11-14, 15-18 anni.
Come si nota nel grafico (Figura 1), la prosocialità risultava correlata all’età, con i bambini più piccoli maggiormente deficitari in quest’area.
Nella relazione coi pari, le fasce d’età più colpite sono risultate quella 2-5 e quella 11-14 anni. Nell’iperattività e nella condotta, nei bambini sotto i 10 anni sono risultate maggiori problematiche rispetto ai più grandi. Le fasce d’età 6-10 e 11-14 anni presentavano maggiori sintomi di natura emotiva.
Anche sul totale, la fascia d’età più grande risultava meno compromessa di quelle dei minori più piccoli. In generale sembrerebbe che l’età abbia effetti diversi sul disagio psicologico dei minori, in particolare nell’area della socialità, della relazione con i pari e della condotta, probabilmente a causa del fatto che i bambini di tali fasce di età hanno bisogno del contatto diretto per sviluppare e mantenere competenze sociali, a differenza dei bambini più grandi che hanno comunque conservato, seppur con dei limiti, la funzione sociale tramite internet o chat.
Stress e malessere anche per i genitori. Le mamme più colpite dei papà.
Sono stati confrontati i punteggi riportati alla scala GHQ (General Health Questionnaire) che misura il benessere ed il disagio psicologico, compilata secondo la propria condizione PRIMA della quarantena e DURANTE la quarantena. Come si osserva nei grafici in Figura 2, il malessere (grafico a sinistra) è aumentato durante la quarantena, mentre il livello percepito di benessere (grafico a destra) è diminuito.
Anche la scala dello stress percepito (PSS; Perceived Stress Scale) misurata durante la quarantena conferma questo quadro di “sofferenza” psicologica, con punteggi che vanno da moderati (14-27 punti) a elevati (oltre 27 punti).
Per quanto riguarda il confronto tra mamme e papà (compilatori del questionario), comparando i punteggi ottenuti sul totale del GHQ (come punteggio di disagio generale), non sono emerse differenze significative PRIMA della quarantena, mentre è risultato significativo il confronto dei punteggi ottenuti DURANTE la quarantena. Come si può osservare nel grafico, infatti, per entrambe le figure genitoriali si è registrato un aumento del distress psicologico (misurato come totale del GHQ), ma questo aumento è risultato essere maggiore per le mamme che per i papà. Da notare come la media dei punteggi sia per le mamme che per i papà ha superato il punteggio soglia di 12 punti, indicato dalle linee guida GHQ come limite per la presenza di un livello di distress tale da causare preoccupazione clinica.
Quest’ultimo dato relativo alle differenze tra madri e padri, seppur significativo, va comunque considerato con cautela per la differenza di numerosità delle mamme (94% del campione) rispetto ai papà (6% del campione) nella partecipazione alla ricerca.
Fattori di impatto sulla relazione genitori-figli
È stato analizzato il livello di disagio manifestato dai minori in relazione alla condizione lavorativa dei genitori ed è emersa una minore sintomatologia psicologica riportata per i figli di genitori che hanno perso il lavoro a causa di Covid-19, mentre sembrerebbero manifestare sintomatologia peggiore i figli di genitori che hanno continuato a lavorare fuori casa.
Questo dato, probabilmente, può essere spiegato con un maggior tempo passato a casa dai genitori senza lavoro o in cassa integrazione, che potrebbe aver compensato un maggiore stress dovuto alla peggiore condizione economica.
Invece, l’assenza dei genitori da casa ha pesato sulla condizione psicologica dei figli, sia a causa della mancanza di figure di accudimento stabili in un periodo senza scuola sia a causa del fatto che i genitori che hanno continuato ad andare fuori casa per lavoro sono stati esposti maggiormente a rischio contagio e quindi a maggiore stress, soprattutto per coloro che hanno lavorato in prima linea, come i medici e gli infermieri negli ospedali.
Un dato degno di interesse clinico e sociale è che il 68% dei genitori abbia evidenziato la presenza di un cambiamento durante la quarantena nella relazione con il/la proprio/a figlio/a, di cui il 50% ha riportato un “miglioramento” e i restanti un “peggioramento”.
Alcuni genitori hanno specificato i “miglioramenti” percepiti nella relazione con i propri figli, riferendo i seguenti aspetti: per alcuni, avere “più tempo” a disposizione ha favorito la relazione; altri hanno riportato che il “dialogo” e la “vicinanza” sono aumentati e hanno determinato un’evoluzione positiva nel rapporto. Tra i miglioramenti vengono citate anche la “conoscenza” e la “comprensione” reciproca, la “complicità” e la “scoperta”.
Altri ancora hanno identificato una maggiore intensità relazionale nella condivisione di attività, come il “gioco” e i “compiti”.
I genitori che, invece, hanno riferito un “peggioramento” nella relazione lo riconducono, per il 40%, a difficoltà emotive o comportamentali del/lla figlio/a.
Effetti dello spazio disponibile in casa sul benessere psicologico di bambini e adolescenti
Il tipo di abitazione in cui si è trascorso il lockdown è risultato essere un predittore importante del livello di difficoltà manifestato dai minori. Come mostrato nel grafico in Figura 5, minori che abitano in appartamenti senza spazi aperti (0) mostrano livelli di disagio psicologico maggiori degli altri, in particolare di chi ha passato il periodo di isolamento in appartamenti dotati di piccoli (1-2) o grandi spazi aperti (3), o in case indipendenti con ampi spazi aperti (4).
Le osservazioni iniziali circa l’impatto del Covid-19 sulle famiglie hanno trovato riscontro nei risultati dell’indagine.
“Molte famiglie sia per il fenomeno del contagio sia per l’esperienza di isolamento e convivenza “forzata” stanno sperimentando vissuti di preoccupazione, percezione di vulnerabilità, angoscia, paura per il futuro, frustrazione e impotenza. Tutte forme di apprensione che, se prima di questo momento storico rimanevano latenti o compensate da alcuni fattori di protezione, con cui si riuscivano a gestire le fatiche quotidiane, ora stanno emergendo e si stanno amplificando… Di conseguenza la situazione attuale che sta mettendo in discussione le stabilità delle famiglie può essere vissuta con sofferenza da parte di parecchi bimbi.” (Spina G., 2020, “Il coronavirus agli occhi dei bambini”).
Questa è una delle considerazioni iniziali avanzate osservando le reazioni che nell’immediato stavano avendo bambini e genitori sia in ambito clinico che pubblico, osservazioni che hanno spinto poi i ricercatori a esplorare con metodi scientifici il fenomeno. I risultati di questo studio ad oggi costituiscono un dato importante per consentire a psicologi e psicoterapeuti – auspicabilmente insieme alle istituzioni – di strutturare interventi mirati per migliorare la qualità della vita delle famiglie italiane che in seguito al Covid-19 hanno sviluppato disagi psicologici significativi.
La ricerca ha anche esplorato le varie strategie di fronteggiamento dell’avversità – Covid19 attivate dai genitori, come ad esempio il supporto famigliare ma anche un atteggiamento accettante o ottimistico.
Questo studio apre interessanti prospettive sulle risorse psico-emotive e contestuali dei genitori, e su quei fattori che, in modo quasi controintuitivo, proprio nella situazione di difficoltà, hanno condotto a esiti di trasformazione positiva e non solo di ripiegamento depressivo o ritorno alla normalità.
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Ringrazio per la concessione alla pubblicazione i relatori e curatori: Giulia Spina1, Flavia Cristofolini2, Francesca Giordano3, Camilla Gnagnarella4, Silvia Grazioli5, Marta Landoni6, Cristina Viggiani7, Luca Simione8 1 Psicologa dell’età evolutiva, Psicoterapeuta in formazione (Istituto PSIBA), Referente equipe DSA accreditata, Università Cattolica di Brescia, Università degli Studi di Brescia. 2 Psicologa specializzata in Psicologia Giuridica e Psicodiagnostica, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia e Milano. 3 Psicologa e Psicoterapeuta dell’età evolutiva, Unità di Ricerca sulla Resilienza del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Milano. 4 Medico Specializzanda In Psichiatria, Dipartimento di Neurologia e Psichiatria, Sapienza, Università di Roma. 5 Psicologa, laureanda in Biostatistica. Laboratorio di Psicopatologia dello Sviluppo (IRCCS E. Medea, Associazione La Nostra Famiglia, Bosisio Parini); Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano (IESCUM), Milano; Dipartimento di Statistica, Università degli Studi di Milano-Bicocca. 6 Psicologa e Ricercatrice, Centro di Ricerca sulle Dinamiche Evolutive e Educative (Cridee), Unità di Ricerca sulla Resilienza del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, Parent Infant Research Center (PIRi) a Melbourne. 7 Psicologa Clinica e della Salute, Psicoterapeuta secondo il Modello Strutturale Integrato, Formatrice nei corsi ASACOM riconosciuti dalla Regione Abruzzo. 8 Psicologo e Ricercatore presso Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, CNR, Roma.
Scegliere di organizzare la festa di compleanno dei propri figli tra le mura di casa è senza dubbio molto più impegnativo che ricorrere a location affittate ed esterne.
Il mondo dei Podcast sta crescendo sempre di più, le persone di ogni età si avvicinano con più frequenza e curiosità.
Perché?
Da la possibilità di scegliere cosa ascoltare, invece che subire i contenuti radiofonici.
In America alcuni Podcaster sono vere e proprie celebrità, al pari di attori, sportivi o presentatori televisivi.
l’Italia piano piano ci sta arrivando, lasciandosi alle spalle il vecchio concetto di Podcast, ossia la possibilità di riascoltare un contenuto se ci si è persi la diretta.
Oggi nascono veri e propri palinsesti, serie, storie coinvolgenti, approfondimenti sule più svariate tematiche.
Ascoltare Podcast può sembrare inizialmente strano, ma se all’ascolto uniamo una attività, allora il gioco è fatto e il coinvolgimento è garantito.
C’è chi ascolta podcast mentre è in viaggio in macchina, chi mentre fa la corsetta quotidiana, mentre pedala, o semplicemente mentre si sposta da una destinazione ad un’altra.
Ascoltare podcast tramite smartphone ormai è diventato semplicissimo: Apple podcast, Google podcast, Spotify, Spreaker sono solo alcune applicazioni gratuite che permettono di accedere ad un database di contenuti infinito e di ogni genere.
Basta mettere le cuffie e via.
All’interno di questo enorme pianeta, da qualche mese, ha fatto anche il suo ingresso il podcast, La Compaternita
Nato dall’idea di Emanuele papà del piccolo Tommaso, un maschietto che ha decisamente dato un senso alla sua vita, cosa che di sicuro è successa ad ogni papà.
Ecco come la descrive Emanuele.
LA COMPATERNITA è un podcast che nasce da una considerazione di base: Anche se non siamo più negli anni 50, sembra che i papà siano quelli sempre super impegnati con il lavoro, che abbiamo sempre poco tempo, che vorrebbero seguire meglio i figli ma non riescono.
Da una parte c’è la vita frenetica che ogni giorno affrontiamo, dall’altra c’è il desiderio di essere più vicino ai propri figli, di fare qualcosa per loro, di capire meglio certe dinamiche.
LA COMPATERNITA nasce proprio per questo: in macchina durante i viaggi, mentre corriamo, mentre pedaliamo o siamo in treno; prendiamoci un pò di tempo e impariamo qualcosa di più su come possiamo affrontare le molteplici tematiche che quotidianamente i nostri figli vivono.
LA COMPATERNITA è il club dei papà.
È un podcast che senza prendersi troppo sul serio, fa un pò di chiarezza sulla professione più bella e complicata del mondo, quella del papà.
L’obbiettivo è la creazione e la divulgazione di contenuti finalizzati a crescere come padri, ma il punto cardine che cerco di mettere in ogni puntata è innanzitutto la leggerezza, perchè, non me ne vogliano le mamme, noi maschietti non siamo in grado di sostenere i discorsi complessi dei gruppi delle mamme, delle chat dell’asilo, delle pagine Facebook su come si crescono i figli.
Ci stufiamo subito.
Ho voluto fortemente un podcast lontano dal voler essere il “manuale del perfetto papà”, sono stato alla larga da discorsi troppo impegnativi, seriosi, da argomenti pesanti e complicati, non perchè considero noi papà incapaci di affrontare tematiche di spessore, semplicemente perchè imparare con il sorriso credo sia per noi papà il miglior modo di alleggerire le nostre giornate.
La prima stagione de LA COMPATERNITA è composta da 13 puntate, ne viene pubblicata una ogni 10 giorni, l’ultima sarà online a ferragosto.
Toccheremo tematiche di ogni genere: sesso durante la gravidanza, gadget tecnologici per un super papà, come affrontare al meglio la sala parto, come sconfiggere le maniglie dell’amore post-corona virus, scopriremo se ha senso fare il secondo figlio e tanto tanto altro.
In questi 13 appuntamenti non sarò da solo ma di puntata in puntata mi accompagneranno tanti professionisti in grado di dare autorevolezza e credibilità agli argomenti trattati.
Perchè l’ho fatto e cosa troverete (on-line)
Gadget tecnologici per diventare un super papà (on-line)
Diventare i bomber della sala parto (on-line)
La piscina e il magico legame (on-line)
Foto e video con lo smartphone ai vostri figli (on-line)
Maniglie dell’amore ciao ciao (on-line il 3 giugno)
Albi illustrati: sognare e crescere (on-line il 13 giugno)
L’asilo e il ruolo del padre (on-line il 23 giugno)
Marketing strategico per famiglie (on-line il 3 luglio)
Secondo figlio. Vorrei ma… (on-line il 13 luglio)
I migliori podcast per papà (on-line il 23 luglio)
Viaggiare senza moglie e figli (on-line il 2 agosto)
Sesso e gravidanza, che fatica! (on-line il 12 agosto)
Mi piacerebbe che LA COMPATERNITA diventasse un punto di riferimento per tutti i papà, non solo come strumento di crescita personale, ma anche perchè essendo potenzialmente una comunità popolata da tantissime professioni diverse, sogno che un giorno siano gli stessi papà del gruppo ad aiutarci a migliorarci attraverso molteplici consigli o trucchi che possono venire fuori.
Ascoltare LA COMPATERNITA è molto semplice: innanzitutto c’è il sito web dove è possibile ritrovare tutte le puntate e lo spazio per dire la vostra, scrivermi, proporre o commentare.
Se avete voglia di avvicinarvi al mondo dei podcast, o se già siete ascoltatori abituali, infilate gli auricolari, troverete LA COMPATERNITA su tutte le principali piattaforme:
Non posso pretendere che si generi un senso di appartenenza al gruppo, ma vi invito ad ascoltare qualche puntata, sperando che un giorno ci siano papà che si sentano parte di un club divertente e ricco di iniziative, per la crescita personale e per il buonumore.
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Ringrazio per il racconto di questa bella idea Emanuele Coco
Queste settimane di vita intensa mi hanno portato a capire fino in fondo che chi ha figli – soprattutto se piccoli – è in una condizione di quarantena profondamente diversa da chi non li ha o da chi li ha già grandi!
Questo tempo sospeso ci permette di vedere e valutare le cose che prima davamo per scontate in modo diverso.
La fretta, la routine, l’essere sempre di corsa di prima non permettevano di dedicare il giusto tempo ed attenzione ai vari momenti della giornata.
Molti bambini, ma anche noi grandi, eravamo abituati a vedere il cibo soltanto nel piatto, come fosse un “oggetto commestibile”.
Un momento della giornata “necessario” ma non sempre vissuto con la giusta consapevolezza, neppure in merito alla quantità di imballaggi e confezioni che buttavamo via, il tempo necessario per la preparazione e il tempo seguente di riordino.
Oggi, certamente, il pasto assume un peso diverso.
Nell’essere costretti a casa possiamo riscoprire la gioia di condividere momenti più dilatati.
Il tempo e le energie per fare la spesa di tutta la settimana ha un peso e un sapore tutto diverso, così come le operazioni per pulire la verdura ed il pesce.
Magari abbiamo riscoperto la soddisfazione nell’applicarci a preparazioni più articolate e dai tempi lunghi come fare gli gnocchi, la pasta in casa e la pizza o, ancora, preparazioni a base di legumi.
O ancora siamo riusciti a realizzare quella famosa ricetta che da tanto tempo avevamo archiviato nella speranza di trovare il momento giusto per provarla.
Oltre a tutto questo poi c’è anche il risveglio della fantasia e della creatività, anche data dall’esigenza.
Quante ricette hai adattato scoprendo una nuova versione che ti piace ancora di più?
Capita anche questo, dovendo ridurre al minimo le uscite capita di apportare variazioni interessanti e sorprendenti a come si è sempre cucinato.
Ecco che allora questo tempo diventa un’occasione per ritornare a condividere “il tempo”, quello per conoscere e capire, quello per acquisire competenze, quello per guardarsi in faccia e parlare, quello per far emergere pensieri ed emozioni.
Ed è in questo tempo sospeso che il cibo potrebbe torna ad assumere la valenza di un bene, che nutre il corpo, la mente e le emozioni e non più un momento da gestire nella fretta.
In questi giorni il cibo ha un indiscutibile potere consolatorio. Non c’è nulla di male a coccolare un po’ il palato, purché lo si faccia con moderazione, senza cedere al cibo scadente o sbilanciato.
Alcune preparazioni sono quindi indubbiamente più nell’ottica di essere nutrimento del corpo e dell’anima più che soddisfazione di un bisogno.
Ti lascio alcuni esempi:
• yogurt naturale con la frutta fresca per merenda
• biscotti usando farine semi-integrali (biscotti di avena) e farina di mandorle (per ridurre burro e zucchero) per colazione,
• crema all’arancia come dolce a fine pasto
Cosa fare per Pasqua e Pasquetta?
Le feste sono spesso sinonimo di grandi pasti, quasi abbuffate. Anche la Pasqua 2021 avrà un sapore tutto diverso e intimo.
Ecco una proposta di menù da elaborare in questi giorni, insieme anche ai piccoli.
Idee per il menù di Pasqua
I piatti unici:
pasta integrale fresca da condire a scelta con una di queste proposte:
– con feta e noci
– piselli (freschi di stagione) e gamberetti
– alla carbonara
polenta e baccalà oppure polenta ed involtini classici
risotto con crescenza, limone e rosmarino
crespelle al taleggio DOP
I secondi:
scaloppine di coniglio alla senape
hamburger con maionese (fatta in casa)
pollo al curry
cosce di pollo con capperi e olive
involtini di pesce spada
I contorni:
asparagi
carciofi
insalata russa (tutta fatta in casa)
Idee per il menù di Pasquetta
Immancabile per Pasquetta la classica torta Pasqualina o uova lesse accompagnate da asparagi o Erbazzone o Strudel di verdure.
E i dolci?
A Pasqua certamente la classica colomba e l’uovo di cioccolato fondente, a Pasquetta.
Meglio non finire tutta la cioccolata delle uova in due giorni!
Gli avanzi diventano la base per preparare una torta caprese all’arancia candita, oppure croccante al sesamo con cioccolato fondente e ancora tortino al cioccolato fondente con crema alla vaniglia.
Tutte queste ultime ricette sono con la cioccolata fondente avanzata dall’uovo perché la colomba diventerà un’ottima colazione per il risveglio del mattino.
Ovviamente sono consigli di preparazioni da fare nei giorni successivi, occorre dare tempo al nostro organismo di riprendersi dai giorni di Festa.
Ti riassumo qui le idee di alcuni menù di Pasqua e Pasquetta con la lista della spesa!
Cliccando sull’immagine dei ogni singola lista della spesa puoi ingrandire l’immagine.
Colorata e accogliente: idee per arredare la nursery
Diventare mamma è uno dei momenti più importanti nella vita di una donna ed è uno di quei momenti che cambia la vita per sempre. La nascita di un bimbo comporta anche molti cambiamenti anche in casa, la quale dovrà essere pronta per accoglierlo. Tra questi c’è un compito molto divertente: la preparazione della nursery. Qui si può davvero scatenare la propria fantasia e passione per l’arredamento. Eppure, non si tratta di un compito facile: nonostante i gusti personali debbano sempre occupare il primo posto, è altrettanto importante arredare la cameretta del bebè in linea con lo stile della propria casa. Come arredare la nursery, dunque?
Arredare la nursery: i pezzi fondamentali
Arredare la nursery, in modo tale da renderla colorata e accogliente, significa innanzitutto spendere del tempo per studiare per poi andare a colpo sicuro quando si tratta di acquistare tutti i pezzi del mobilio: di fatto la cosa da cui partire per personalizzare l’ambiente che ospiterà il neonato. Ma quali sono gli arredi più importanti? Ovviamente la culla, ci sono moltissimi modelli tra cui scegliere, da quelli classici a quelli multi-funzione, poi il fasciatoio, magari a cassettiera, molto pratico e salva spazio. Si prosegue poi con la poltroncina o la sedia a dondolo, che vi servirà quando allatterete il bimbo, lo cullerete o gli racconterete una fiaba per farlo addormentare. Infine, la libreria: inizialmente può sembrare un lusso, ma diventerà indispensabile per riporre tutti i suoi libri, quaderni e giochi.
Nursery colorata: le decorazioni
Dopo essersi fatti un’idea sull’arredamento, è ora di pensare a come decorare l’ambiente. Questo può notevolmente fare la differenza, soprattutto se l’obiettivo è creare una nursery accogliente e colorata. E dunque le decorazioni diventano tutt’altro che una voce marginale: basta pensare al fascino che possono aggiungere gli stickers da parete, disponibili anche in 3D oppure applicando una carta da parati, magari con dei disegni a tema come dinosauri o fiorellini. Ma se volete dare un tocco davvero personale, potreste creare delle foto arredo, facendo stampare online le vostre foto preferite per creare dei fotoquadri o telequadri da appendere alle pareti, così regalerete al vostro bimbo una nursery davvero unica.
Bebè in arrivo: altri consigli utili per la cameretta
Tornando un momento alle pareti, oltre alla carta da parati o a qualche idea più stravagante, bisogna anche scegliere una tinta o una palette di colori: le tinte uniche come il rosa pesca e l’azzurro sono dei classici ancora oggi amatissimi dalle mamme, così come le decorazioni aeree, che potrete realizzare appendendo dei giochini al soffitto facendo sognare il bimbo quando sarà disteso nella culla. Un ultimo consiglio? In attesa della libreria, organizzatevi con uno scatolone che possa contenere tutti i giocattoli e gli oggettini del bambino.