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Tag: cose da sapere

Il grooming all’epoca dei social

I bambini in pandemia passano molto più tempo in Rete. Le lezioni a distanza, i compiti: li abbiamo visti così soli, chiusi in casa, che non ce la siamo proprio sentita di togliergli il telefono appesantendo l’effetto psicologico del distanziamento sociale.

Nonostante sul corretto uso di questi dispositivi, ancora i minori passano molto tempo davanti a pc e smartphone, ma se da una parte è necessario per fargli recuperare un po’ della socialità perduta, dall’altra c’è un grande pericolo nella rete: il grooming attraverso i social.

Che cos’è il grooming?

Con il termine grooming si intende è l’adescamento attraverso internet. Si parla di child grooming, ovvero adescamento di minorenni.

Il termine deriva dall’inglese “to groom”, cioè “curare”. L’adulto si “prende cura” di una persona per un determinato scopo: incontrarlo e compiere atti di pedofilia.

Il grooming si sviluppa perfettamente sui social, dove i minori sono spesso soli, l’adescatore li manipola psicologicamente per conquistarne la fiducia. Il processo può durare anche mesi.

Le 5 fasi del grooming

Secondo O’Connell esistono cinque fasi di adescamento.

  1. Friendship forming stage: serve alla formazione “dell’amicizia”, l’adescatore cercherà di conoscere il minore e carpire le sue caratteristiche fisiche tramite invio di una foto.
  2. Relationship forming stage: ora la relazione si sta formando. L’adulto ha visto la foto, scelto il minore e inizierà ad entrare nella sua mente, attraverso un rapporto quotidiano di fiducia nel quale cercherà di sapere tutto di lui.
  3. Risk assessment stage: l’adulto cerca di capire quali rischi potrebbe correre nella relazione con il minore. Acquisisce dati sulla collocazione del pc, orari dei genitori, controllo parentale sul dispositivo.
  4. Exclusivity stage: è il punto di non ritorno. L’adulto se è riuscito a creare un legame, adesso chiederà che la loro relazioni rimanga segreta e la manipolazione sarà completata.Sexual stage: adesso l’adulto indaga sulla sessualità del bambino, per poi ottenere da lui i favori sessuali.

La denuncia

Il Paese del sud Europe in situazione allarmante è la Spagna: nell’ultimo decennio i reati contro i minori crescono del 14% annuo, soprattutto gli illeciti online: ‘Grooming’ (crescita annuale del 36,7%) e “Sexting” (25%).

Il 59,1% sono casi di adolescenti tra i 13 ei 18 anni. Per questo nella rubrica “Tecnologia e gadgets” di www.reviewbox.es si afferma che: “I genitori devono utilizzare software di parental control e filtraggio del traffico attraverso router e firewall, affiancando i bimbi nell’uso di smartphone e PC per educarli ad un uso consapevole”.

Neppure l’Italia può permettersi di abbassare la guardia. Infatti, in tempi di pandemia la Polizia Postale nostrana ha sequestrato oltre 118 mila giga di materiale pedopornografico dai computer, tablet e telefoni degli adescatori rintracciati. Ci sono stati 328 casi su vittime che vanno dai 10 ai 13 anni, e raramente dai 14 ai 17.

Bisogna fare attenzione ai “campanelli d’allarme” che i minori inviano: introversione, incubi notturni, irritabilità, utilizzo di giochi in modo sessualizzato. Andate insieme da un terapista e controllate i pc.

Meglio invadere la loro privacy, che perdere la loro innocenza.

AmrThele / pixabay

I benefici dell’aromaterapia

“Il profumo è il fratello del respiro” diceva Yves Saint Laurent, e così come il respiro può essere controllato e reso un potente alleato contro lo stress attraverso lo yoga; anche il profumo può diventare il mezzo per ottenere un benessere generalizzato attraverso l’aromaterapia.

Le origini dell’aromaterapia

Questa fitoterapia di origini antichissime, deve il suo nome a Gattefossè, un chimico francese che era riuscito a cogliere le proprietà antidolorifiche degli oli essenziali, come la lavanda.

Ma non fu il primo a dedicarsi agli oli essenziali; già in epoca antichissima venivano utilizzati nella medicina tradizionale orientale. Infatti fu nel Medioevo che – grazie ad Avicenna – si mise a punto il metodo per distillare gli oli essenziali, che permettevano di donare grande benessere psicofisico.

I bambini&olfatto

I nostri piccoli sono più ricettivi di noi agli odori, che li orientano quando ancora sono in fasce. Come spiega la dottoressa Anna Rita Bilia, Presidente della Società Italiana di Fitochimica e Professore associato all’Università di Firenze:

“L’olfatto è uno dei sensi che il neonato sviluppa in epoca embrionale: il primo incontro con il mondo degli odori ha inizio nella fase di gestazione, quando cominciano a formarsi i recettori olfattivi che consentono di discernere le varie fragranze attraverso il liquido amniotico della madre”.

Ma cosa accade esattamente?

Nello specifico, tra la quinta e l’undicesima settimana si sviluppano nel feto i recettori olfattivi, mentre entro la quindicesima si formano le narici. In questo modo, – continua la professoressa Anna Rita Bilia – il neonato immagazzina tutta una serie di stimoli che formeranno la sua memoria olfattiva e che, una volta nato, lo aiuteranno a conoscere il mondo esterno. Alla nascita, il bambino riconosce tutti gli odori del suo “mondo prenatale” che gli permetteranno di orientarsi nel mondo extrauterino e lo rassicureranno in momenti di tensione”.

Aromaterapia e gli usi alimentari

Piante e fiori sono diventate protagoniste anche nelle nostre tavole attraverso le ricerche di chef stellati come Carlo Cracco ed Enrico Crippa, perché l’aromaterapia ha aperto la strada alla conoscenza delle proprietà nutrizionali del mondo floreale.

Secondo quanto affermato da Dannie Hansen, fondatore del sito SUNDT: “La nostra conoscenza odierna delle proprietà nutraceutiche di fiori e piante ci permette di utilizzarle oltre l’aromaterapia per scopi terapeutici. Ad esempio solo recentemente si è scoperto che il polline è un potente rinvigorente per il corpo, ed è stato estratto per crearne un integratore alimentare energizzante. I fiori, soprattutto quelli più pigmentati, hanno proprietà antiossidanti. La lavanda, tanto utilizzata in aromaterapia, svolge una potente azione sedativa, e viene assunta in compresse per ridurre naturalmente le convulsioni”.

Fiori ed oli per bambini

Per quanto riguarda le nostre piccole creature, la scelta di fiori ed oli, dev’essere orientata ad aromi più delicati e agrumati:

  • arancia
  • mandarino
  • lavanda
  • camomilla

Si possono utilizzare diffusori di aromi in casa, oppure far fare bagni aromatici, considerando che il bagnetto è il momento di relax per il piccolo. L’importante è che ogni prodotto utilizzato sia di alta qualità, al 100% certificato e sicuro, per evitare effetti controproducenti.

 

Foto: OlcayErtem / Pixabay

Leggere ai bambini: suggerimenti in ordine sparso

Cosa, come, quando leggere ai bambini?
Sono domande che i genitori spesso si pongono.
In questo articolo troverai suggerimenti in ordine sparso per stare bene insieme ai tuoi bambini leggendo.
Nulla di complicato, solo qualche piccola indicazione da chi ha un po’ di esperienza nel mondo della letteratura e lettura per l’infanzia.

In questi ultimi anni c’è grande attenzione al mondo del bambino e alla lettura.
Sono stati scritti, al riguardo, molti libri interessanti che forniscono vari stimoli per poterci concedere del tempo definito di qualità assieme ai nostri figli.

Non serve molto per costruire una buona consuetudine nella lettura !
Chiunque può approcciarsi, utilizzando semplici strumenti, partendo dalla conoscenza del proprio bambino o bambina, attingendo alla nostra sensibilità e riscoprendo capacità non ancora sfruttate.

Suggerimenti da mettere in pratica nel leggere ai bambini

A questo possiamo aggiungere alcuni suggerimenti utili per fare pratica e trasformare il momento della lettura in un momento magico insieme.

Quando leggere insieme

Trovare un momento nella giornata
Ogni momento della giornata va bene per prendere in mano un libro, tenendo conto degli impegni lavorativi e scolastici, ma l’ideale sarebbe mantenere una certa consuetudine che piace molto ai piccoli.
Di conseguenza potrebbe essere il rituale della sera prima della nanna, del pomeriggio dopo la merenda, in attesa che la mamma prepari la cena…

Chi legge?

Chiunque in famiglia può leggere: mamma, papà, nonni, zii, fratelli/sorelle più grandi, nessuno deve sentirsi escluso.
Si può fare a turno oppure tutti insieme o ancora un pezzetto ciascuno.

Leggere e rileggere

Cercate di stimolare l’interesse verso libri nuovi, ma non spazientitevi nel rileggere continuamente lo stesso libro, il più amato, che i vostri figli conoscono a memoria!

Leggere anche a chi sa leggere

Leggete ai vostri figli anche se sono diventati più grandicelli, non fate caso all’età.
Un bambino che sa leggere prova ugualmente piacere nel sentirsi narrare una storia.

Il posto giusto per leggere ai bambini

È possibile allestire uno spazio apposito: un angolo colorato, morbido, con tappeti e cuscini, i personaggi più amati disegnati e appesi, libri facili da prendere anche dai più piccoli.
Si può dedicare uno scaffale basso o una cesta con i libri preferiti del momento. I libri, come i giochi, devono essere liberi di “invadere” la vostra casa…

La propria biblioteca

Ogni famiglia può creare la propria biblioteca e renderla viva disponendo assieme ai vostri bambini i libri per trovarli più facilmente. Potete scegliere di riunirli per genere (fumetti, albi illustrati), per forma o dimensione, in ordine alfabetico. I libri più piccoli possono essere sistemati in cassette o piccole ceste; è anche possibile creare la propria valigia dei libri del cuore.

Altri posti per la lettura

Può essere piacevole anche variare la propria abitudine o routine per moltiplicare le occasioni e i contesti. Si può così pensare di leggere in auto come sostituto della musica, assieme nel letto quando il bambino è malato, a tavola per calmare i più turbolenti, dal pediatra in attesa del proprio turno, in giardino a contatto con la natura, in bagno per aiutare il passaggio dall’uso del pannolone…

Il libro più bello

Ci sono dei libri che sono veri capolavori e, se lo spazio lo consente, potrebbero essere esposti aperti (es. libri pop-up) oppure di copertina così da riconoscerli immediatamente, magari creando un leggio personalizzato e cambiandoli ogni settimana. Per abbellire i vostri scaffali è possibile anche creare dei reggilibri decorando dei sassi  o modellandoli con la creta…

leggere ai bambini suggerimenti Abibook

Cose da NON fare

  • Evitare di tenere libri fuori dalla portata dei bambini per paura che si rovinino.
  • Limitare il numero di libri che possono essere letti.
  • Decidere il tipo di lettura “migliore” denigrando fumetti, riviste, libri “per piccoli”.
  • Obbligare a leggere un libro che non piace.
  • Non leggere a vostro figlio perché è già grande e può farlo da solo.
  • Fare domande per capire se ha compreso quanto letto.
  • Forzarlo a leggere almeno 6/8 pagine al giorno.
  • Scegliere voi il libro per vostro figlio.

 

Cose da fare per invogliare i bambini a leggere

  • Lasciare che sia il bambino a scegliere quando leggere.
  • Lasciate sfogliare le pagine al contrario e tenere il libro capovolto.
  • Se un libro non interessa lasciatelo in parte e sceglietene un altro.
  • Se vi viene chiesto di rileggere sempre la stessa storia fatelo con entusiasmo.
  • Tutto si può leggere: i segnali stradali, le confezioni di cereali o biscotti, i cartelli pubblicitari per strada.
  • Lasciate che i bambini giochino con i libri.
  • I libri vanno tenuti sempre a portata di mano.
  • Potete chiedere al vostro bambino di raccontarvi una storia o di leggervela ad alta voce.

 

In conclusione: la lettura si trasforma in gioia, magia, piacere, condivisione, attesa, conforto, immaginazione, gioco, coccole, scoperta… tutto quello che per voi e il vostro bambino, o bambina, può significare un momento speciale!

 

Alla prossima puntata…

Ringrazio per questo articolo di Monica Bonomelli cooperativa Abibook di Brescia

promozione@abibook.it

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Il massaggio KOBIDO

Se non hai ancora sentito parlare del massaggio Kobido, allora questo approfondimento ti sarà utile.
KOBIDO non è un semplice massaggio facciale, ma una antica arte giapponese.

Il trattamento Kobido, infatti, nasce per dare uno stabile equilibrio tra corpo e mente per i samurai.
Da secoli i giapponesi ritengono che la bellezza è legata a uno stato di salute buono e il massaggio è uno dei modi per avere una salute ottima.

I benefici del KOBIDO lo rendono una tecnica anti-invecchiamento del viso, collo e decolleté sia per la donna che per l’uomo, “un esercizio”  per migliorare lo stato del viso e del collo e per avere in generale un benessere di tutto il corpo.

Realizzazione e benefici del massaggio KOBIDO

Kobido è un trattamento molto efficace, che migliora la condizione naturale della pelle, favorisce l’idratazione ed elasticità della pelle e riduce le rughe, minimizzando quindi il processo d’invecchiamento dell’epidermide.

La tecnica del massaggio prevede manualità delicate, ma allo stesso tempo realmente incisive, che svolgono l’azione di un vero e proprio lifting naturale.

IL KOBIDO agisce in modo da:

  • Eliminare le cellule morte dell’epidermide, facilitando il ricambio cellulare
  • Favorire l’eliminazione delle tossine
  • Stimolare il microcircolo epidermico, quindi ossigenare la pelle
  • Favorire il drenaggio linfatico
  • Ridurre le rughe e contrastare la formazione di nuove rughe
  • Ridurre la stanchezza sia fisica che emotiva, ovvero contrastare gli stati di eccessivo stress
  • Ridurre la tensione muscolare di viso e collo.

kobido massaggio Marco peli

Per quale tipo di pelle è adatto il massaggio KOBIDO?

Il massaggio Kobido è adatto e consigliato per qualsiasi tipo di pelle: normali, grasse o secche.

Il massaggio Kobido da Marco Peli

Puoi sperimentare questo “magico” massaggio presso lo studio di Massoterapia Peli Marco.

Il Massoterapista Peli Marco svolge il massaggio KOBIDO nel tempo di 60 minuti, cui poi è opportuno aggiungere 15 minuti di riposo.

Il trattamento inizia con una pulizia completa della pelle, utilizzando  prodotti naturali: latte detergente, tonico, siero e crema viso idratante.

Il massaggio viene eseguito da Marco con leggerezza, tramite una rapida sequenza di movimenti, percussioni, sapienti sfioramenti e tocchi ritmici, in modo da stimolare il sistema nervoso, migliorare la circolazione sanguigna e il flusso linfatico e rassodare i muscoli facciali.

Ringrazio per questo articolo:

Marco Peli massoterapista
Opera sia a domicilio (entro un raggio di 20 km) che nel suo studio in via Don Vender, 95 – Urago Mella – Brescia.
telefono:339 363 1896
mail: marcopelimassoterapista@gmail.com
Visita il sito
Visita a Pagina Facebook di Marco Peli
Visita il profilo Instagram di Marco Peli

 

Conosci meglio Marco Peli massoterapista

Argilla verde ventilata

L’argilla verde ventilata è un antico rimedio naturale che è sempre utile avere in casa.
In commercio ne esistono davvero tanti tipi (bianca, grigia,…) l’ideale è quella verde e ventilata per la combinazione dell’effetto purificante.

L’argilla verde è quella più purificante e quando è ventilata è nella sua forma più purificata.

Si tratta di una polvere ottenuta dalla miscela di composti di origine minerale.
Già nella sua composizione quindi è ricchissima degli elementi naturali che costituiscono le rocce.
Non c’è poi da dimenticare che è anche una sostanza molto economica e dai mille utilizzi.

In questo articolo si approfondisce in particolare il suo scopo in cosmesi e terapia naturale.

Ma perché fa così bene?

L’argilla ha importanti proprietà quali:
– assorbente
– riequilibrante per osmosi
– purificate
– cicatrizzante
– antisettica
– basificante
– antinfiammatoria

argilla verde

Come utilizzare l’argilla

Ecco alcuni spunti di utilizzo dell’argilla, indicazioni sui possibili usi di questo rimedio natural.

Occorre sempre specificare che per quanto abbia notevoli benefici la scelta migliore è sempre quella di chiedere consulto ad un esperto per i casi personali evitando il “fai da te”!

In tutti questi casi l’argilla viene utilizzate come rimedio esterno.

Maschera cosmetica di argilla

Basta sciogliere una quantità di polvere in una ciotolina con acqua tiepida fino ad ottenere un impasto cremoso.
Procedere poi applicandolo sul viso per 10 minuti e poi sciacquare.
La maschera all’argilla purifica la pelle esfoliandola e quindi eliminando le cellule morte superficiali, dona una sensazione di pulizia e freschezza che porta ad un nuovo colorito, pelle liscia e morbida.
E’ inoltre ottima per l’acne

Rimedio per mastite o dolori addominali da gas intestinali

Si parte preparando una crema sciogliendo l’argilla in acqua da applicare sulla pelle della zona interessata.
Coprire il tutto con un panno o una garza in modo da far respirare. Lasciare agire fino ad un massimo di 30 minuti, quindi sciacquare.

Bagni purificanti all’argilla verde

In questo caso ci si immerge completamente per purificare l’intero organismo.
La pratica è anche ottima per raffreddamenti. S
ciogliere in una ciotola di polvere 10 gocce di olio essenziale di eucalipto e immergo tutto in vasca.

Impacchi anticellulite

In quanto assorbente delle tossine in circolo create dallo stato infiammatorio tipico del tessuto adiposo e radicali liberi

Azione cicatrizzante sulle ferite

Si può utilizzare sulle ferite per aiutare la cicatrizzazione sempre in forma di “pappina” in una quantità ovviamente minima

I trucchi del naturopata con l’argilla verde

L’argilla ha davvero molti usi e benefici e come naturopata Chiara Bresciani svela alcuni usi “insoliti” che possono essere interessanti e sorprendere.
Propone infatti la ricetta di uno shampoo e di un deodorante realizzato con l’argilla verde.

Leggi qui i trucchi di Chiara con l’argilla


Ringrazio per questo interessane approfondimento la naturopata Chiara Bresciani

Chiara Bresciani – naturopata e operatore olistico energetico
Tel 328 339 57 20 (solo WhatsApp)
mail: chiarabresciani.naturopata@gmail.com
Visita il blog di Chiara
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Profilo Instagram Chiara Bresciani

Conosci meglio Chiara Bresciani

ph credit: Pexels

Risorse online per coinvolgere i bambini nel fitness

Nel 2016 un’indagine di Okkio alla salute promossa dal Ministero della Salute italiana rilevava la scarsa volontà dei bambini di fare attività motoria; il 34% vi dedicava al massimo un’ora al giorno e la situazione in tempo di covid è peggiorata.
I pediatri italiani hanno rilevato che nel primo lockdown i bambini sono ingrassati di 3 – 4 kg.

Uno scenario che, con il protrarsi della pandemia, ha indotto numerosi istituti pubblici e privati a creare risorse online per coinvolgere i bambini nel fitness. Vediamone alcune.

Risorse online di fitness per bambini

Progetto Ecross Kids

È una piattaforma di allenamento per i più che ha deciso di offrire un’offerta di workout pensati specificatamente per le esigenze delle persone chiuse in casa da offrire gratuitamente a tutti.

Le lezioni sono sia per i singoli bambini, che combinate insieme agli adulti, e si possono svolgere in qualunque orario.

Dalle pagine del sito Pazziperilfitness si apprende che: “
Per allenarsi a casa è possibile strutturare una palestra homefitness anche con pochi attrezzi: un’ellittica o un tapis roulant ripiegabili, per l’allenamento cardio risparmiando spazio; qualche pesetto per rinforzarsi e una palla medica per gli esercizi più dinamici. Con pochi strumenti si possono fare centinaia di workout combinati
.

Ecross Kids svolge lezioni di tennis da casa, giocoleria, resistenza, forza e acrobazia.
Ogni attività viene pensata per la ludicità dei più piccoli anche nello sport, e permettono attraverso tutorial, game e allenamenti genitori e figli, di usufruire della competenza di istruttori certificati.
Inoltre, le lezioni combinate intergenerazionali aiutano la relazione genitore-figlio e fanno sì che anche i padri e le madri più assorbiti nello smart working, facciano del movimento.

Possono seguire il progetto bambini dai 4 ai 14 anni.
Luca Dutto, responsabile del progetto ha aggiunto: “In questi momenti la tecnologia rappresenta una grande opportunità per le famiglie, che hanno così la possibilità di impegnare i propri figli in un’attività fisica sicura ed efficace, senza necessità di particolari attrezzature.

Fit Bit

Massimiliano Sabato, che insegna allenamento funzionale all’Acs di Salerno, ha inaugurato un progetto di allenamento a distanza per adulti e bambini: Fit Bit – the fitness network.

Dirette facebook per grandi e piccini di allenamento funzionale, tabata e ginnastica. Nell’annunciare la nascita di quest’iniziativa, Massimiliano Sabato ha avvertito: Lavoreremo giocando con elementi di ginnastica per migliorare la proporzione e la coordinazione motoria. Si raccomanda la presenza di uno dei genitori o di un adulto anche perché parteciperà attivamente alla lezione.

Zumba Kids

Giorgia e Debora, istruttrici della palestra Dinamyc Gim di Genova, hanno organizzato il servizio gratuito Dinamyc@home: corsi di zumba, danza, pilates e alfabeto della ginnastica per adulti e bambini in videolezioni.

“L’iniziativa è completamente gratuita, parlando con i genitori che portano i bimbi a fare attività da noi – ha raccontato Giorgia -abbiamo percepito la difficoltà di rendere queste giornate casalinghe diverse e perché no, divertenti. Proviamo a dare un sostegno e a sponsorizzare il valore dell’attività fisica nella vita quotidiana!”

Per usufruire delle lezioni bisogna accedere alla pagina facebook della palestra.

ph credits:evgeniya_kets_photo / Pixabay

La leggenda delle Tavine di Salò

Oggi andiamo a conoscere la leggenda delle Tavine di Salò.

Tantissime sono le tradizioni e le leggende antiche di ogni territorio.
Non ne è da meno chiaramente il lago di Garda che nei tempi antichi era popolato anche da esseri nascosti fra i golfi, creature che abitavano il sottobosco o fra le colline.

Figure che vivevano dentro l’acqua e che da sempre spiavano le persone.
Nel tempo queste creature hanno iniziato a mostrarsi non solo ai cantori e agli artisti, ma anche alle persone comuni che diventavano attori delle leggende e delle favole locali che pian piano iniziavano a diffondersi
nella memoria dei salodiani.

Concorso: la leggenda delle Tavine

Per Carnevale è attivo un contest per realizzare la maschera di Carnevale più creativa ispirata proprio alla leggenda delle Tavine che trovi qui sotto in collaborazione con Infopoint Salo, Visit Salò e la biblioteca di Salò.

Come funziona il concorso?

  1. leggi la leggenda delle Tavine
  2. realizza la maschera di Carnevale (puoi prendere ispirazione dalle istruzioni nelle foto qui sotto)
  3. invia la tua maschera a infopoint.salo@provincia.brescia.it entro e non oltre il 14 febbraio 2021

Il giorno 16 febbraio, verranno decretate le 10 maschere più belle e originali!

Partecipa al contest!

Concorso maschere delle tavine
Concorso maschere delle tavine
Concorso maschere delle tavine
Concorso maschere delle tavine
contest maschera delle Tavine Salò
contest maschera delle Tavine Salò

Scopri i vincitori del contest

Clicca sull’immagine per scoprire le più belle maschere realizzate dai bambini per Carnevale legate alla leggenda delle Tavine

Leggenda delle Tavine

Dove si trova Tavine

Tavine, non è un luogo di fantasia, ma da sempre identifica una contrada, ovvero una località, a sud della città di Salò.
Oggi corrisponde in particolare alla via Tavine, in zona del cimitero fino all’ area attorno alla Fonte Tavina in cui, fino ad un tempo recente, aveva la propria sede l’omonima industria di imbottigliamento di acqua.

La  collina che abbraccia a sud il golfo di Salò era un tempo ricca di chiari ruscelli che scendevano gorgogliando a valle.

Secondo la leggenda questa collina fosse abitata da creature fantastiche e fosse luogo di ritrovo di Napee (cioè le fate dei prati e delle valli) Ninfe e Driadi (le fate dei boschi)

La leggenda delle Tavine di Salò

La leggenda delle Tavine

La leggenda cui si fa maggiormente riferimento è quella scritta da  Giuseppe Milio Voltolina in “La coltivazione degli orti”  e poi ripresa da molti.

Nel suo poema  l’autore mette in scena una Napea, cioè la fata dei prati  descrivendola così:

“la vezzosa
Tavine glauca il piè, verde la chioma,
argenteo il petto, queste fonti tenne,
E ogn’altra Ninfa sorpassò in bellezza”

Tra tutte le creature che abitavano la località di Tavine ce n’era una particolarmente bella che superava tutte, era proprio l’incantevole Tavine
Tavine aveva lunghe trecce bionde e occhi azzurri e soprattutto era di una bellezza straordinaria.
Questa Ninfa era talmente bella che fece innamorare a prima vista di sé Benàco, il dio del Lago di Garda che era figlio della Ninfa Berenice (figlia di Venere) e del dio del mare Nettuno.

Benàco cominciò a corteggiarla, ma Tavine si mostrò subito indifferente alle sue lusinghe perchè innamorata del giovane pastore Cisso, con il quale si incontrava solitamente nei boschi
Quando scoprì tutto ciò, Benàco, follemente innamorato, fu travolto da una rabbia cieca.

Cercò i due amanti, li sorprese insieme e, gelossissimo, trafisse Cisso con il tridente donatogli da padre Nettuno, poi, si immerse ancora pieno d’ira nel lago.
Tavine, dopo aver visto morire l’amato pastore, decise di morire a sua volta.

Altri dèi assistettero a tutto e, mossi a pietà, la fecero addormentare profondamente. Lentamente i piedi della Ninfa si fusero con il terreno  radici,  il suo corpo divenne un tronco d’albero,  le braccia rami sottili e i suoi capelli verdi fronde.
Così Tavine si trasformò in un salice.

Allo stesso tempo, le spoglie ancora sanguinanti di Cisso si trasformarono in rami d’edera che si strinsero al salice li accanto.
In questo modo, secondo la leggenda, nessuno potè più dividere i due innamorati.

La leggenda delle Tavine di Salò


Tavine, illustrazione di Greta Zaniboni tratta dal libro Fantastico Garda di Simona Cremonini
Foto arancione, by visit Salò sculture Ninfe di Angiolino Aime, esposte all’esterno del Mu.Sa Museo di Salò
Illustrazione ninfe che si pettinano di Arthur Rackman

Elemento ACQUA

Tempo di andare alla scoperta dell’elemento acqua, seguendo i cardini della teoria degli elementi della Medicina Cinese.

L’acqua rappresenta la calma, la tranquillità, il riposo per eccellenza ed è proprio in questa tranquillità che risiede la forza degli uomini e dei loro organi.

Questo elemento ospita l’energia vitale dell’uomo e rappresenta il fondamento di tutti gli altri elementi e organi, perché questi dipendono dalla sua condizione.

Le persone che dispongono di un elemento acqua sano hanno una forte spinta vitale e forza di volontà; sono calmi, riflessivi, non hanno paura, mostrano una curiosità sempre fresca e una sessualità e libido molto vive.

Dove si manifesta nel corpo l’elemento acqua

Un forte elemento acqua si manifesta in ossa e denti sono robusti, hanno un buon udito, il portamento è eretto e rilassato e i loro capelli mostrano una lucentezza sericea.

Questa energia rafforza il contatto con il terreno.
Ravviva la metà inferiore del corpo: il basso ventre, il bacino, le gambe, le ginocchia, le caviglie sono considerati pertanto degli indicatori della condizione dell’elemento acqua e dell’energia dei reni.

Effetti acuti e violenti dello sbilanciamento dell’acqua possono connotarsi ad esempio:

  • come senso di sradicamento  quindi il “sentirsi mancare il terreno sotto i piedi”
  • come immobilità  quindi il “ bloccarsi dalla paura”)
  • come movimento incontenibile verso il basso , quindi “farsela sotto dalla paura

L’energia dei reni

L’energia vitale contenuta nei nostri reni è costituita da:

  • energia prenatale: questa energia viene ricevuta dai nostri genitori nel momento dell’unione dell’ovulo e dello spermatozoo. Questa diminuisce progressiva,ente nel corso della vita. Questa energia non può essere rinnovata o ripristinata, ma può solo essere conservata e coltivata;
  •  energia postnatale: questa viene prodotta soprattutto dall’attività di milza- pancreas attraverso l’alimentazione e dai polmoni attraverso la respirazione.

L’emozione correlata all’elemento acqua

L’emozione correlata è la paura.
La paura viene da dietro, ci afferra alle spalle, ci fa rizzare i capelli in testa e le ginocchia diventano molli.
Ci si freddano rapidamente i piedi e percepiamo un forte impulso verso il basso.
La paura è il peggior killer dell’elemento acqua, specialmente la paura inconscia che condiziona tutta una vita.

Il colore

Il colore dell’acqua è un blu-nero.
L’uomo sviluppa una predilezione per l’abbigliamento di questo colore quando ha bisogno di armonizzare il suo elemento acqua.

Questo colore però può anche essere rilevato in volto in una fase di forte stress o di mancanza di riposo (occhiaie).

Il sapore salato stimola l’energia yang dei reni riscaldando il corpo.
Pertanto, questo gusto, verrà ricercato tutte le volte in cui ci saranno tensioni fisiche e psichiche fuori dal comune.

Se l’acqua è fuori equilibrio, la voce può acquistare un’ espressione insoddisfatta e scontenta.

Ciò che rafforza l’elemento

– alimentazione sana, senza eccessi di gusto dolce e di quantità;
– gioia di vivere rilassa i reni e consente loro di utilizzare l’energia in maniera economica;
– una giusta alternanza tra attività e riposo ( l’attività fisica contribuisce a rafforzare lo yang dei reni, ma un’ iper attività duratura alla fine brucia lo yin).

Ciò che danneggia l’elemento

– stress prolungato e duraturo;
– costumi di vita disordinati (insonnia, rumore persistente, illuminazione eccessiva, sessualità smodata, droghe


Ringrazio per questo interessante approfondimento
Silvia Montagna
Pedagogista e riflessologa plantare
Telefono: 349 069 94 04
Email: misssilvia86@icloud.com
Profilo Instagram: riflessologia_plantare (Silvia Montagna)

Conosci meglio Silvia

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Nello sviluppo del bambino creare è fondamentale e il gioco è uno dei modi migliori per facilitare il processo creativo.

Per questo giocare creativamente è la soluzione perfetta!

Cosa vuol dire creare per i bambini?

L’arte di creare è un canale comunicativo ed espressivo attraverso il quale il bambino produce esternamente il proprio mondo interiore, il proprio Io.

E’ il suo modo di raccontarsi e raccontare in maniera libera da schemi.
L’opportunità di creare è tanto preziosa proprio perchè aumentare nel bambino la consapevolezza delle proprie potenzialità manuali, creative e intuitive.

Essere protagonisti è la chiave.

Lo sviluppo del pensiero creativo, se coltivato dalla tenera età, diventa poi una grande risorsa a disposizione nelle varie fasi della crescita e della vita.

Offre infatti l’opportunità di risolvere i problemi della vita quotidiana attraverso soluzioni alternative e originali.

Perchè è importante giocare creativamente?

Le attività manuali sono opportunità preziose per tutti i bambini, stimolano la curiosità e l’indipendenza nel fare, che sono le fondamenta per lo sviluppo del pensiero creativo.

L’obiettivo principale di un gioco creativo non è mai il risultato finale ma la gratificazione di aver creato qualcosa con le proprie mani alla scoperta di sé stessi e delle proprie abilità.

Cosa serve per giocare creativamente?

Non servono strumenti complessi o particolarmente strutturati per stimolare il gioco creativo. Anzi più il gioco è già costruito, e quindi solo da seguire, e meno il bambino potrà fare lui e creare. Nulla di male sia chiaro nei giochi strutturati, solo hanno altri obiettivi e stimolano diversamente i bambini.

Per giocare creativamente bastano semplici elementi come carta, forbici, colle e colori, ancora meglio se si offrono ai bambini giochi in materiali naturali.

Elementi quindi facili da trovare o che si hanno già in casa ma che offrono ai bambini l’opportunità di diventare protagonisti di esperienze creative in prima persona.

Ecco allora che che carta, forbici, colle e colori non sono più un passatempo o un’alternativa alla TV, ma un’occasione sia di divertimento e socializzazione sia di crescita personale e della propria autonomia, curiosità, creatività, manualità e autostima.

Altri benefici del giocare creativamente

Inoltre non va dimenticato che cimentarsi in attività manuali per i  piccoli è fondamentale per favorire lo sviluppo alla concentrazione, e quindi la capacità di rimanere impegnati in un compito per un periodo di tempo più o meno lungo.

In realtà…non c’è limite ai benefici che che la creatività può portare ai bambini!

Come affiancare il gioco creativo dei bambini?

giocare creativamente coin activity book ninapois

Ritagliarsi dei momenti da condividere insieme ai propri piccoli, sarà non solo per loro un momento di divertimento, ma anche per i genitori un momento per staccare dai mille impegni quotidiani, e immergersi in un’atmosfera di benessere, armonia e tranquillità insieme a loro.

E’ importante incoraggiare sempre i bambini ad esprimere la propria personalità senza giudicare la qualità delle loro realizzazioni.

Perchè il gioco sia davvero un momento di crescita occorre permettere lodo di esprimersi liberamente  lasciando totale libertà al corso della loro inventiva e creatività e rispettando il loro pensiero divergente.

Il gioco creativo non è solo un gioco, ma come dice Michèle Freud, psicoterapeuta :

“La creatività è l’opportunità di sviluppare una personalità originale”

 

Scopri il mondo dei giochi naturali ed educativi che aiutano a sviluppare il gioco creativo

Ringrazio per questo articolo
Silvia mamma e ideatrice di @myninapoisbox

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Foto di cottonbro da Pexels

I giorni della merla

Tra poco arriva l’annuale appuntamento con i giorni della Merla.
Il solo nominarli fa venire voglia di coprirsi con sciarpa e maglione e prepararsi un buon tè caldo.
Già perchè se tanti sono i dubbi  legati all’origine di queste giornate la certezza è che sono giorni freddi, anzi i giorni più freddi dell’anno.

Quando cadono i giorni della merla?

Il  difficile è ricordarsi che giorni sono del calendario.

Sono tre e questo è chiaro, ma c’è chi sostiene che siano gli ultimi tre giorni di gennaio e chi solo gli ultimi due di gennaio e il primo di febbraio.
Quindi potrebbero essere: 29-30-31 gennaio oppure 30-31 gennaio e 1 febbraio.

Le origini di questa leggenda risalgono a tempi antichi e cercando cercando emergono più di una origine di questa storia, il che complica il tutto.

La maggioranza è comunque concorde sul fatto che siano il 29, 30 e 31 gennaio.

L’origine dei giorni della merla

La questione dell‘origine dei giorni della merla è però irrisolta da tempo.

Pare infatti che già nel 1740 tale Sebastiano Pauli abbia cercato di dipanare i dubbi legati a queste giornate raccontando che la loro origine è dovuta alla traversata del fiume Po di un cannone di prima portata chiamato la Merla.
Per facilitare l’operazione si attese che il fiume Po fosse completamente gelato per poter trasportare il pesante cannone da una riva all’altra del fiume.

Se la vicenda del cannone è meno nota è invece famosissimo il legame tra queste tre giornate e i merli.
Pare infatti che anticamente i merli fossero bianchi e che per colpa del gran freddo si ripararono nel comignolo di una casa dalla quale uscirono neri per la fuliggine.

Ma resta irrisolto il perchè i merli dovettero arrivare a ripararsi in un comignolo!

Una delle leggende legata a questi giorni

La leggenda che meglio spiega ogni questione ricorda che ancora ai tempi dei Romani il mese di gennaio era di soli 28 giorni, mentre febbraio ne aveva 31.
Il mese di gennaio  era particolarmente freddo, ombroso e dispettoso e si divertiva ad infastidire gli animali del bosco.
Aveva preso di mira una bellissima merla dalle piume di un bianco candido.

Si divertiva a gettare per terra freddo e gelo ogni volta che la merla usciva dal nido in cerca di cibo. Stanca di questo trattamento la merla  decise di non farsi più trovare impreparata dal dispettoso gennaio.
Sapendo bene che il mese durava 28 giorni si organizzò per tempo e raccolse quanto più cibo possibile in modo da non dover mai uscire dal nido durante le fredde giornate di gennaio. Le scorte furono sufficienti e la merla non mise mai una zampa fuori dal nido. Passati 28 giorni si decise ad uscire e felice per aver ingannato il mese tanto fastidioso iniziò a cantare per sbeffeggiarlo.

Il mese di gennaio non potendo sopportare tale affronto chiese in prestito al mese di febbraio tre giorni, che poi non rese più, e scatenò bufere di vento, gelo, neve, pioggia, insomma tutto quanto in suo potere. La povera merla riuscì a nascondersi nel comignolo acceso di una casa. Quando finalmente i tre giorni di bufera cessarono e arrivò il mese di febbraio la merla uscì dal suo nascondiglio di fortuna, ma, ahimè, le sue bellissime piume bianche erano diventate nere per la fuliggine e il candore non tornò più.

I giorni della merla: anticipo sulla primavera

Negli anni gli ultimi giorni di gennaio non sono sempre stati i più freddi dell’anno.

Tanti sono i cambiamenti climatici che si sono succeduti.

Resta però attendibile un’altra leggenda secondo la quale i giorni della merla danno una precisa anticipazione sulla primavera in arrivo.
Se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà bella; se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo.

Non resta che scoprire cosa ci riserverà questo gennaio!

Ecco qui un lavoretto dedicato a giorni della merla a cura di Irene di Bimbi Creativi!

bimbi-creativi-i-giorni-della-merla-7

Ecco qui una bella filastrocca di Marzia Cabano che puoi trovare su Maestraemamma.it 

I giorni della merla filastrocca

 

Casa Ronald Brescia cerca volontari. Come Te.

Casa Ronald Brescia, attiva dal 1° Gennaio 2008, è gestita dalla Fondazione Per L’Infanzia Ronald McDonald Italia e si trova nelle vicinanze dell’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia, centro d’eccellenza nello studio delle immunodeficienze primitive e nel trapianto di midollo osseo .

La Casa ospita piccoli pazienti costretti a sottoporsi a terapie pre e post-trapianto o che necessitano di costante osservazione.
Si tratta di un luogo che unisce la famiglia quando più ne sente il bisogno, nel periodo traumatico della degenza di un figlio, un luogo dove ritrovare un ambiente caldo e sereno, nella certezza che gli affetti dei cari siano un sollievo, la prima forma di cura.
Ogni nucleo familiare alloggia in uno dei 7 appartamenti privati dotati di ogni servizio, ma la Casa offre anche servizi utili e diversi spazi comuni dove le famiglie possono incontrarsi, stare insieme e condividere tutto come in una grande Famiglia.
L’obiettivo è di poter fare la differenza insieme, aiutando le famiglie a stare unite quando la cura è lontana.

Vengono organizzate, inoltre, diverse attività grazie al supporto di volontari di cui siamo alla continua ricerca.
Il volontario può offrire un prezioso supporto allo staff nell’organizzazione e nella gestione dei servizi che la Casa offre.

Viene richiesto impegno, affidabilità e condivisione dei valori che guidano la Fondazione Ronald nel suo operato quotidiano.

Per fare il Volontario è sufficiente avere qualche ora di tempo libero al mese e la voglia di donarsi agli altri: ogni contributo per noi è importante.
Chi sa  curare il giardino, giocare con i piccoli o imbiancare, è un perfetto volontario!

Casa Ronald è una casa e in una casa c’è sempre da fare. Basta solo scegliere l’impegno da dedicare, il tempo e la mansione. E’ semplice!

Percorso di formazione volontari

Da poco è attivo nuovo progetto che vede coinvolta Casa Ronald Brescia proprio nell’ambito della formazione dei volontari.
Si tratta di: “Ci vediamo a casa” realizzato con MoVi – Movimento di Volontariato Italiano.

Come funziona il progetto Ci vediamo a casa per Casa Ronald?

Attraverso il progetto Ci vediamo a casa 2 volontari del Servizio Civile, tra i 18 e i 29 anni, potranno fare un’esperienza formativa proprio nella Casa Ronald Brescia, per sperimentare la vita di chi accoglie le famiglie dei bambini in cura presso i reparti pediatrici.

Il progetto ha una durata di 12 mesi al termine dei quali i volontari riceveranno una certificazione di partecipazione e, soprattutto, avranno maturato una preziosa e ineguagliabile esperienza nel no profit che li doterà di un bagaglio unico per il loro percorso di vita e lavorativo, qualsiasi esso sia.

La possibilità di inviare la domanda scade il 15 febbraio 2021 alle 14.00 e la presentazione della domanda avviene accedendo mediante SPID.

I requisiti per la candidatura

I candidati devono avere i seguenti requisiti per il servizio civile:

  • cittadinanza italiana, ovvero di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea, ovvero di un Paese extra Unione Europea purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia
  • aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda
  • non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.

Scopri di più sulle indicazioni per inviare le candidature

Casa Ronald McDonald Brescia
Fondazione per L’Infanzia Ronald McDonald Italia
Via Valbarbisona 9 – 25123 Brescia
030 339 02 18
casaronald-bs@fondazioneronald.it
www.fondazioneronald.it
CasaRonaldBrescia

Oli essenziali contro il freddo

Il freddo è arrivato e si fa sentire, ma la natura ci offre alcuni rimedi per poterlo affrontare al meglio.
Nella stagione invernale può capitare di sentire le estremità continuamente fredde, naso e gola arrossati, sono reazioni tipiche delle temperature basse.
Esistono prodotti naturali e oli essenziali che, usati in sinergia tra loro, possono aiutare a proteggere il corpo dal freddo.

Gli oli essenziali nel massaggio contro il freddo

Alcune parti del corpo sono più soggette a restare fredde, per questo un massaggio dedicato proprio in quelle zone è un ottimo aiuto nella risoluzione del problema, ancora di più con l’utilizzo dei giusti oli.
A seconda dell’esigenza o della stagione l ’ olio da massaggio viene quindi arricchito di oli essenziali scelti per portare il maggior beneficio possibile dal massaggio.

Si tratta sempre di prodotti ed oli essenziali spremuti a freddo e non trattati con solventi.
Questo rispetto della naturalità degli elementi è fondamentale perché nel rito del massaggio la prima regola è proprio quella di creare un’atmosfera e una serie di energie legate alla vitalità naturale dell’individuo, al suo contatto col corpo e la natura.

Gli oli “vettore”

Durante una seduta di massaggio si utilizzano sempre degli oli vegetali come oli “vettore”.
Sono un’ottima base: l’olio di jojoba, di riso, di mandorle dolci, di avocado, di sesamo, di germe di grano.

A questi poi si procede con l’aggiunta di alcune gocce di oli essenziali. Grazie al “vettore” vengono poi veicolati gli effetti benefici di questi ultimi durante il massaggio.
La scelta degli oli vegetali di base è molto importante e va fatta con attenzione per evitare eventuali allergie o fenomeni di sensibilizzazione della pelle.

Nell’allestire lo studio per il massaggio, è quindi importante sempre scegliere oli di tipo diverso rispettando le caratteristiche differenti sull’organismo.

Gli oli per la stagione invernale

Durante la stagione invernale è utile mantenere costante la temperatura corporea e prevenire i malanni da raffreddamento.

Per questo sono certamente da preferire oli essenziali estratti da piante con proprietà tonificanti e riscaldanti.

Alcune infatti agiscono in modo particolarmente positivo sulla circolazione, come ad esempio:

  • l’olio essenziale di cipresso (Cupressus sempervirens), che è molto adatto per riscaldare l’organismo, sia a livello fisico che emotivo
  • l’olio essenziale di rosmarino (Rosmarinus officinalis), il quale ha un’azione benefica sulla microcircolazione e il suo aroma aiuta ad avvertire di meno la stanchezza fisica ed emotiva.
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Non resta che provare una seduta di massaggio calda e rinvigorente!

Ringrazio per questo articolo:

Marco Peli massoterapista
Opera sia a domicilio (entro un raggio di 20 km) che nel suo studio in via Don Vender, 95 – Urago Mella – Brescia.
telefono:339 363 1896
mail: marcopelimassoterapista@gmail.com
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Conosci meglio Marco Peli massoterapista

Nuovo anno scolastico aperte le iscrizioni

Ecco come funziona l’iscrizione alle classi prime del nuovo anno scolastico di bambini e ragazzi.

Il mese di gennaio non è solo il primo mese dell’anno,  per molte famiglie è anche il momento di un’importante scelta per il futuro.
E’ infatti il mese in cui è possibile inviare le domande di iscrizione per le classi prime che partiranno a settembre.

Oltre ad essere un passaggio importante è soprattutto un chiaro segnale della crescita per i nostri figli.

Iscrizione a scuola, misura della crescita

Il segnale è chiaro e forte: i bambini stanno crescendo.
Chiaramente tutti i genitori lo sanno, ma l’iscrizione a scuola da la misura a mamma e papà di quanto i propri figli stiano davvero crescendo.
E’ vero che li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ma proprio per quello gli anni che passano sono dolcemente diluiti.

Ma a gennaio, con la scelta della scuola, si prende davvero la misura del passare del tempo.

In realtà i genitori sognano sempre il momento in cui i figli “finalmente” diventeranno grandi, ma poi, quando accade sembra non essere mai abbastanza pronti.

Iscrizioni scolastiche solo online

Da anni la procedura di iscrizione alle classi prime delle scuole di ogni ordine e grado è solo online.

Le iscrizioni on line sono obbligatorie per le scuole statali e facoltative per le scuole paritarie e riguardano anche i corsi di istruzione e formazione dei Centri di formazione professionale regionali delle regioni che hanno aderito alla procedura (Calabria, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto).

I siti di riferimento per la scelta della scuola

Il Ministero ha predisposto una serie di utilità per spiegare la procedura e semplificare il più possibile l’operazione ai genitori.

  • MIUR – sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca su cui vengono puntualmente pubblicate tutte le informazioni, le news e gli approfondimenti in materia
  • Orientamentoistruzione.it – portale pensato per i ragazzi che affrontano la scelta a partire dalla scuola secondaria di secondo grado in su. Il sito spiega ed elenca le diverse tipologie di scuole presenti su tutto il territorio facendo una chiara panoramica di:
    • ambiti e materie che ogni proposta va ad approfondire
    • competenze e conoscenze che i ragazzi andranno ad acquisire
    • sbocchi professionali piuttosto che possibilità di proseguimento nel percorso di studi
  • Scuola in chiaro  – il sito permette di trovare, mappare  e mettere a confronto i servizi delle scuole. Per ogni istituto offre anche i riferimenti  e il codice meccanografico che serve poi quando si compila la domanda.
  • Iscrizionionline.it – sito dedicato alla registrazione e invio della domanda.

Prima della domanda, la SCELTA

La compilazione della domanda online è quasi la parte “facile”. La questione da valutare con grande attenzione è certamente la scuola da indicare come scelta principale e come alternativa.
Quale che sia il grado della scuola cui bisogna iscrivere i propri figli occorre prendersi del tempo per conoscere l’istituto e la realtà scolastica.

Quest’anno  gli open day sono stati certamente gestiti in maniera nuova, ma le scuole si sono attrezzate per permettere ai genitori di conoscere il proprio istituto sia a distanza che visitando la scuola su appuntamento.

Oltre agli open day si può anche  chiedere ad ex-alunni o ad altri genitori piuttosto che a ragazzi frequentanti la scuola. E’ importante però tenere bene a mente che l’esperienza del proprio amico o vicino di casa non per forza sarà l’esperienza dei propri figli. Può essere certamente utile per conoscere i punti di forza e debolezza della struttura, ma poi è bene rammentare che l’esperienza scolastica di ciascuno è unica!

Come anticipato è stato predisposto anche il portale Scuola in chiaro. Il sito mette a disposizione dei genitori tutte le informazioni disponibili sugli istituti di ogni ordine e grado e permette di consultare e comparare il POF (ovvero il Piano di Offerta Formativa). Si tratta del documento che meglio descrive la scuola, la sua carta d’identità, il suo progetto e cosa può offrire a studenti e famiglie.

Ecco come funziona l’iscrizione online

La compilazione e invio della domanda avviene seguendo queste fasi

iscrizioni-nuovo-anno-scolastico-online-i-passaggi

Prima fase: effettuare la REGISTRAZIONE

Prima di tutto è necessario registrarsi. Come molte procedure online, prima di poter davvero effettuare l’azione che ci interessa, ovvero l’iscrizione al nuovo percorso di studi del figlio, occorre essere conosciuti dal sistema, registrandosi.
La registrazione deve essere effettuata dal genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale.

Quando non serve registrarsi

Se si è già registrati non occorre farlo nuovamente. Magari occorrerà recuperare le credenziali di accesso.
Se si possiede un’identità digitale SPID non occorre fare la registrazione. Crearsi lo SPID è facile, veloce e gratuito nella maggior parte dei fornitori ed è possibile da qui: Richiedi SPID

Dove e come registrarsi

Per potersi accreditare serve aprire la pagina www.iscrizioni.istruzione.it fornire i propri dati e seguire le istruzioni presenti, oppure utilizzare le credenziali della propria identità digitale SPID
In un primo momento quindi occorre compilare una scheda personale con i propri dati e scegliere la password.
Sarà opportuno tenere a portata di mano il proprio codice fiscale ed è necessario possedere un’email valida e che si consulta facilmente e spesso che serve per tutte le comunicazioni e le notifiche.

Le registrazioni sono disponibili dalle ore 9.00 del  19 dicembre, proprio per dare tempo agli utenti e al sistema di fare tutte le fasi con la dovuta calma.

Se si dovessero riscontrare difficoltà è a disposizione un manuale che spiega i 4 passaggi della registrazione e da quest’anno è attivo anche Jolly, l’assistente virtuale.

Seconda fase: compilare e inviare la DOMANDA

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Una volta registrati  si può compilare la domanda di iscrizione.  La richiesta arriva direttamente alla scuola scelta che, dopo averla valutata, invierà conferma di accettazione o, in caso di indisponibilità, indirizzerà la  richiesta all’altra scuola scelta come alternativa. La famiglia riceve via e-mail tutti gli aggiornamenti sullo stato della domanda sino alla conferma di accettazione finale.

Le domande possono essere inoltrate dalle ore 8.00 del giorno 4 gennaio 2021 fino alle ore 20.00 del giorno 25 gennaio 2021

Le domande non vengono accolte in ordine di inserimento.

Non occorre, dunque, affrettarsi nei primi giorni per procedere all’iscrizione e si consiglia di selezionare con cura la scuola di proprio interesse prendendo in esame i criteri del caso e dopo aver preso visione dell’offerta formativa e dei servizi offerti. I criteri per l’accettazione o meno della domanda di iscrizione seguono le valutazioni della scuola, non quindi dall’orario di inoltro della domanda

Terza fase: seguire l’avanzamento della domanda

Il sistema invia automaticamente una ricevuta di conferma d’invio della domanda.
Una copia della ricevuta verrà inviata all’email indicata.
Tutti gli aggiornamenti sullo stato della domanda sino alla conferma di accettazione finale vengono comunicati via email.

I vari stadi della domanda

La domanda può essere:

  •  ovvero è correttamente stata inviata alla scuola d’interesse
  •  ovvero la domanda è  andata a buon fine e lo studente è iscritto
  •  ovvero la richiesta è stata inoltrata dalla scuola prescelta ad un’altra scuola indicata dalla famiglia.
  •  ovvero quando la scuola richiede alla famiglia di integrare la domanda con alcune informazioni mancanti o nei casi in cui la stessa famiglia ha richiesto la revisione della domanda già inoltrata. Si deve entrare sulla domanda e procedere nelle variazioni, eseguire la verifica e di nuovo l’inoltro.

L’iter della domanda può essere seguito anche dall’homepage dell’area riservata di “Iscrizioni on line” consultando lo stato domanda dall’elenco “Le tue domande di iscrizione”.

Alcune indicazioni da sapere o ricordare:

E’ possibile iscrivere:

  • alla Scuola dell’infanzia i bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. L’ammissione alla frequenza anticipata risponde ad alcune condizioni da valutare con la scuola e le insegnanti
  • Alla Scuola Primaria di Primo Grado i bambini che compiono 6 anni età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. Anche in questo caso è importante valutare con la scuola primaria gli orientamenti forniti per l’inserimento degli “anticipatari” e le valutazioni della scuola dell’infanzia di partenza per una scelta e una valutazione consapevole
  • Alla Scuola Secondaria di Primo Grado possono essere iscritti i bambini che abbiano concluso il ciclo della Scuola Primaria. Al momento dell’iscrizione è possibile specificare le proprie opzioni rispetto alle possibili articolazioni dell’orario settimanale che può essere di 30 oppure 36 ore fino a un massimo di 40 ore (tempo prolungato), in presenza di servizi e strutture idonee. In subordine alla scuola che costituisce la prima scelta, è possibile indicare fino a un massimo di altre due scuole di proprio gradimento.
  • Alla Scuola Secondaria II grado in questo caso l’iscrizione prevede la scelta dell’indirizzo di studio che il ragazzo/a vuole intraprendere. Oltre alla scuola di prima scelta è possibile indicare, in subordine, fino a un massimo di altre due scuole di proprio gradimento.
  • Iscrizioni alle prime classi dei percorsi quadriennali è possibile scegliere anche uno dei cento percorsi sperimentali, attivati in altrettante classi prime di Licei e Istituti tecnici, per la conclusione del percorso di studi in quattro anni. Le classi prime potranno essere attivate esclusivamente nelle scuole statali e paritarie i cui progetti di sperimentazione saranno approvati a conclusione della valutazione, in corso da parte del Ministero, delle candidature pervenute a seguito della pubblicazione di un apposito bando. È consentita l’attivazione di una sola classe prima per un solo indirizzo di studio fra quelli già presenti nell’offerta formativa della scuola.

 

Buon orientamento a tutti!

Occorre poi mettere in nota di tenere d’occhio quando inviare la domanda della Dote Scuola 

 

⇒Per affrontare con serenità la classe prima di qualsiasi grado potrebbero esserti utili le professioniste dello spazio Attivalamente di Sarezzo con il loro programma di potenziamento dei prerequisiti

Foto creata da freepik – it.freepik.com

Capodanno con i bambini, idee per divertirsi in casa

Che programmi hai per Capodanno? Qualche spunto  e idea per il capodanno con i bambini in casa per divertirci in famiglia.

L’arrivo dell’anno nuovo è sempre emozionante.
La fine di un lungo tempo di 12 mesi e l’inizio di un nuovo tempo che, anche se della stessa durata, è sempre fonte di speranze e una finestra sul futuro.

Quest’anno non ci sono dubbi, si resta a casa, in famiglia, in pochissimi.
La pandemia ha stravolto le nostre abitudini dal 2020 e non sono certo esclusi quelli che erano i classici festeggiamenti delle feste di dicembre.

Diverso non significa necessariamente meno divertente!

Occorre certamente uscire da quelle che erano le idee “solite” e pensare a cose nuove.
Per questo ho raccolto qui qualche idea che spero possa essere utile per questo capodanno in casa con i bambini.

Prima di tutto coinvolgere i bambini

Chiaramente in base all’età è sempre molto utile coinvolgere i bambini per far si che si sentano partecipi e attivi nella preparazione dei festeggiamenti.
Dalla scelta del menu, agli allestimenti della tavola e della stanza. Dalla scelta dei giochi da fare in piccole mansioni e lavori domestici per dare un quadro completo ai bambini di come ci si prepara ad una festa.
Chissà che poi non riesca a restare questa bella abitudine!
Coinvolgere i figli nella preparazione è sempre fonte di sorprese, almeno a me è capitato così.

Cose da fare a Capodanno con i bambini

L’elenco certamente non ha la pretesa di essere esaustivo ma di offrire qualche spunto di aiuto e magari di essere di stimolo a nuove idee. In fondo è così: da idea nasce idea!

Gioco di Neraserpe

Divertente versione del classico gioco dell’oca inventato da Fata Smemorina della Catena Rossa.
Un gioco che prima di tutto è da costruire. Come nello stile delle proposte di Fata Smemorina non si tratta di un’attività di già pronta ma un qualcosa da costruire genitori e figli insieme.
Basta compilare il modulo per ricevere via mail materiali ed istruzioni e dare il via al divertimento
Compila la richiesta per ricevere le istruzioni del Gioco di Neraserpe

Caccia al tesoro al chiuso

La caccia al tesoro è un gioco sempre divertente per bambini di tutte le età
La Fata Madrina del Giocabosco ne ha preparata una perfetta per bambini dai 3 ai 9 anni. Oltre ad essere adatta per giocare in casa è pensata anche per collegarsi via chat con amici in modo. Chiaramente è necessaria la collaborazione degli adulti per nascondere gli indizi
Da qui trovi tutte le informazioni: Caccia al tesoro al chiuso

Telefono senza fili

Un gioco intramontabile e sempre divertente che può prevedere anche diverse varianti e livelli di difficoltà. Trovi tutto raccontato nell’articolo sul blog del portale scritto da Tanja L’Animatrice strampalata
Nuovi modi per giocare a…

Storie o lavoretti?

Se i bimbi sono creativi si può pensare di dedicare un momento della giornata, se non proprio della serata, alla manualità. I bambini sanno dare il meglio di se e magari potrebbero realizzare i festoni per addobbare la sala o sbizzarrirsi in quadri super creativi
⇒ Prendi qualche spunto dalla rubrica creativa di fata Violetta

Giochi in scatola

A seconda dell’età dei bambini ci si può divertire sfidandosi con i giochi in scatola. Ce ne sono davvero di ogni sorta e complessità, da quelli più noti a quelli davvero sconosciuti. Quindi se siete stufi di giocare a Uno, si può dare una sbirciatina alle idee che propone Nicola di Orso Pilota per darsi un’idea della vastità del mondo dei giochi in scatola.
Scopri il mondo di Orso Pilota

Magari in casa ce ne sono già diversi che da tempo fanno polvere, potrebbe essere arrivato il loro momento.

Tombola

Immancabile gioco dell’ultimo dell’anno!
Se i bambini sono piccoli si può pensare ad una tombola a disegni in modo che tutti possano giocare.

Musica e Karaoke

Famiglia canterina? Allora non si può escludere un momento karaoke.
Cantare a squarciagola le canzoni dei cartoni animati o quelle che più preferite oltre che essere molto divertente permette anche di dare libero sfogo all’energia. Occhio solo ai vicini!

Travestimenti

Per rendere divertente la serata si può anche ricorrere al “classico” gioco dei travestimenti. La cosa può evolversi anche in una serata a tema o dove ciascuno indossa un capo d’abbigliamento o un elemento o un accessorio particolare.
Si può decidere il colore della serata e tutti devono avere un qualcosa in quel colore

Creare ricordi

Scattare le foto è il modo più immediato per creare ricordi.
Perché allora non allestire un angolo in casa dove scattare foto?
Se poi hai a disposizione anche qualche travestimento o accessorio buffo (parrucche, occhiali,… quelli di Carnevale o Halloween vanno benissimo) sarà ancora più divertente!

Il Brindisi

Il conto alla rovescia in attesa dello scoccare della mezzanotte è l momento clou della festa, quindi importantissimo.
Se i bambini sono piccoli si può pensare di anticipare la mezzanotte per far vivere il count down in modo gestibile e soprattutto adatto all’età.
In ogni caso c’è da pensare un brindisi, o più versioni del brindisi, che siano per tutti.
Spazio allora a cocktail analcolici colorati

Fuochi d’artificio e botti

Personalmente adoro poco i botti dell’ultimo dell’anno, quelli che si accendono per strada per intendersi, ma vivere o meno questo momento è decisione della famiglia e può essere parte delle tradizioni imprescindibili.
Le stelline hanno un loro fascino e sono certamente adatte anche ai più piccoli, per tutto il resto è scelta dei genitori.
L’accortezza è di valutare bene quanto i bambini si spaventino dal rumore dei botti!

Spero che queste idee permettano di passare un buon ultimo dell’anno e un sereno inizio dell’anno nuovo!

Foto di JESHOOTS.com da Pexels

Come organizzare un bagno a misura di bambino

Per tutti i genitori una delle preoccupazioni più importanti è trasformare la propria abitazione in una casa baby friendly, in cui il proprio figlio possa muoversi tranquillamente e ci siano tutti i comfort necessari.
Uno degli ambienti più utilizzati della casa sarà il bagno, perché la cura dell’igiene dei più piccoli richiede molto più tempo che per gli adulti ed è più frequente.
Ma come si può organizzare un bagno a misura di bambino? Cercheremo di spiegarvelo in pochi, semplici passaggi.

La sicurezza

La cosa prioritaria da tenere in considerazione dev’essere di rendere l’ambiente il più sicuro possibile: coprire le prese elettriche, gli spigoli, utilizzare superfici resistenti allo scivolamento. È utile anche dotare la rubinetteria di un dispositivo che verifichi la temperatura dell’acqua, in modo da poterla utilizzare solamente nel momento giusto. Detersivi e medicinali vanno collocati in alto, dove i bambini non possano toccare. Per il bagnetto utilizza vaschette antiscivolo nel primo periodo (sostituibili poi da un maniglione per la doccia), in modo da poter essere maggiormente salvaguardati.

Il divertimento

Tutti i bambini amano giocare in bagno, è un momento rilassante, di puro divertimento. Pertanto investi nel creare uno spazio colorato e in cui il tuo bambino possa giocare: via libera a paperelle di gomma, ma anche ad asciugamani colorati e complementi d’arredo spiritosi (vetri colorati, portamaniglie di animali, ecc…). Nessun bambino ama stare in un bagno vuoto e grigio. Siate creativi!

La temperatura

Considerando il tempo che passerà il tuo bambino nel bagno e gli inverni rigidi, questo ambiente va dotato di fonti termiche sicure come  termoarredo elettrico per riscaldare la stanza e le salviette con stile, riscaldamento a pavimento o condizionatore d’aria con pompa di calore: soluzioni che restano fuori dalla portata del bambino, evitando possibili scottature e ribaltamenti come possibile con le stufe.

Se il bagno è piccolo, un’ottima soluzione che coniuga design ed economia dello spazio è l’uso di scaldasalviette elettriche da muro, che hanno la doppia funzione sia di riscaldare l’ambiente che di asciugare i teli che si mettono sopra.

L’ordine

Quando si progetta uno spazio baby friendly bisogna sempre tener presente che l’ordine contribuisce a creare sicurezza e amplia le possibilità dei luoghi. Infatti in un bagno disordinato non solo non troverai nulla, ma tutto sarà disposto alla rinfusa. Se invece gestisci bene ogni spazio e sei ordinato, allora ti sembrerà di avere molte più possibilità dentro il bagno.

La cesta dei panni da lavare

Utilizza una cesta per i panni di uso esclusivo per il bambino e anche ad altezza adatta per i più piccoli, cosicché quando crescerà imparerà a mettere lui stesso le sue tutine lì. I bambini andrebbero responsabilizzati fin da piccoli, introducendo delle buone pratiche che interiorizzeranno nella crescita. Basta porre la richiesta in una modalità ludica. Un altro modo da utilizzare è quello dell’educazione attraverso il modello: si mostra con l’azione ciò che si deve fare, e lo si fa insieme. Nel caso della cesta: si mettono i propri panni nella cesta per gli adulti, e il bambino metterà i suoi in quella piccola.

Tutti questi piccoli accorgimenti potranno fare del vostro bagno non solo un luogo sicuro e piacevole per il bambino, ma anche educativo.

 

Foto:  Pixabay

 

 

Allergico alle diete

Un ricettario pensato per cucinare sano senza sentirsi a Dieta
Questo è l’obiettivo dichiarato dal dott. Arena autore di “Allergico alle diete”.

Di cosa si tratta?

Un ricettario ricco di idee pratiche e veloci per accontentare tutti, anche i più piccoli e i palati più difficili con un obiettivo ben specifico: potersi dimenticare della parola dieta!

Il motivo è semplice: la parola dieta ormai è intesa come sinonimo stretto di restrizioni, fallimenti e sofferenze.

Certamente non la condizione migliore non solo per perdere il peso che si vuole eliminare, ma soprattutto per poi non recuperare più i chili.

Con le diete spesso funziona così: inizialmente ci si impegna molto per seguirle scrupolosamente, ma nel giro di pochi giorni diventa chiaro che i gusti e i ritmi (lavoro, casa, figli e impegni vari) sono incompatibili con la rigidità della dieta stessa.

Allora dopo poco si inizia a soffrire stufandosi e abbandonandola in qualche cassetto.
I chili persi ritornano rapidamente e pure con gli interessi.

Risultato? Tante energie e risorse sprecate, soprattutto mentali, senza ottenere nulla.

Come si fa allora?

Imparando ad alimentarsi correttamente e conoscendo il proprio corpo grazie ad un nutrizionista “Allergico alle Diete”, ovvero un dietista nutrizionista che permettere alle persone di raggiungere obiettivi di peso e di salute senza sofferenze, privazioni, tristezza o monotonia.

L’esperienza del dott. Arena con le diete

Nella prefazione del libro racconta che anche lui come tante persone, da ragazzino sia sono stato in sovrappeso provando più volte a dimagrire seguendo molte diete.
Dopo tanti tentativi, nessun risultato e tanto sconforto, sembrava quasi che il problema fosse suo.
Il peso non scendeva e facendolo sentire sempre peggio, fisicamente e moralmente. Solo in un secondo momento riuscì a capire che, in realtà, il problema era che non si  sentiva ascoltato e trovava nelle diete regole inutili, prive di senso e non adatte a lui.
Stufo di continui fallimenti, iniziò a studiare e a ricercare un modo per migliorarsi e per imparare finalmente a mangiare. Una volta raggiunti i suoi obiettivi decise di fare il dietista, il dietista che non aveva mai incontrato quando la bilancia non era amica.

Premessa doverosa per capire l’origine di questo volume di ben 134 pagine ricche di 150 ricette per riscoprire o imparare a cucinare cibo buono, sano, veloce che rappresenterà un gesto d’amore nei propri confronti e del resto della famiglia.

Gli argomenti  capitolo per capitolo

  1. Allergico alle Diete: La mia filosofia
  2. Primi piatti
  3. Secondi piatti
  4. Stuzzichini sani
  5. Pane e Pizza
  6. Dolci
  7. Ricette in vasocottura
  8. Ricette per i più piccoli
  9. Idee per la cena verdure
  10.  Menu completi
  11.  5 consigli da tenere a mente quando cucini

Come ottenere il ricettario

Il ricettario è disponibile in due versioni: una cartacea e una digitale in formato Kindle

1. VERSIONE CARTACEA

La versione cartacea ha un costo di € 15 e per poterla prenotare  basta inviare una mail a ricettario.arena@gmail.com e indicando

  • NOME e COGNOME
  • NUMERO DI COPIE richieste.

Si riceve poi una mail di conferma per poter concordare  il ritiro presso il suo studio.
Il pagamento avverrà al momento del ritiro.

Per gli amici di Bresciabimbi è possibile ottenere la versione cartacea al prezzo di  € 12  anziché € 15 scrivendo BRESCIABIMBI5 nell’oggetto della mail

Richiedi la tua copia scontata QUI

2. VERSIONE KINDLE su AMAZON

La versione digitale è disponibile in formato Kindle al costo di € 9,99.
Per acquistare la versione KINDLE su Amazon è sufficiente cliccare sull’immagine qui sotto

Dott. Francesco Arena
Riceve presso il suo studio in via tredicesima n 4 Quartiere Cesare Abba Brescia
Telefono: 333 543 08 03
Mail: ricettario.arena@gmail.com 
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I vantaggi di imparare lo spagnolo da piccoli

Negli ultimi tempi sempre più persone stanno imparando una seconda lingua. In effetti, in un mondo sempre più globalizzato e collegato, conoscere una seconda lingua può essere davvero vantaggioso. In particolare, molti identificano lo spagnolo come la lingua ideale da apprendere, che dovrebbe essere insegnato sin da bambini.

Perché è importante e come lo si può fare nel migliore dei modi?

Ecco tutto quello che occorre sapere al riguardo.

Imparare lo spagnolo da bambini: perché è importante?

Non tutti sanno che apprendere una lingua da bambini è diverso dall’impararla quando ormai si è adulti. Certo, al tempo d’oggi alcuni considerano imparare una seconda lingua molto più semplice, visto che possono sfruttare corsi online ed applicazioni intuitive da consultare direttamente sul proprio smartphone.

Tuttavia, ci sono alcuni vantaggi che solo i bambini possono sfruttare.

Ad esempio, i piccoli hanno tanta voglia di imparare, sono curiosi e portati a scoprire nuove cose. Dietro quest’atteggiamento non c’è solo curiosità infantile, ma è il loro cervello che desidera apprendere ed acquisire informazioni. Sotto questo punto di vista quindi, la lingua può essere appresa in modo rapido e completo, senza problemi di alcun genere.

Inoltre, se lo spagnolo viene insegnato ai bambini, questi ultimi otterranno sicuramente un ottimo accento. Questo perché impareranno contemporaneamente due lingue e non saranno portati a pronunciare parole straniere con la tipica intonazione della lingua madre. L’accento sarà quindi quello naturale ed il bambino potrà sfoggiare una favolosa conoscenza di un secondo idioma.

Quali sono i vantaggi dell’apprendere lo spagnolo da piccoli?

A questo punto, qualcuno potrebbe voler conoscere quelli che sono i vantaggi nello apprendere lo spagnolo da piccoli. Sicuramente, grazie a questo fattore i piccoli crescendo possono godere di una maggiore apertura mentale. Apprendere una lingua non vuol dire solo concentrarsi su lezioni grammaticali e regole da rispettare. Piuttosto, significa conoscere una seconda cultura, studiare a fondo le usanze di un’altra società, ricercando i suoi valori ed ammirandoli.

In campo pratico poi, riuscire a conoscere lo spagnolo può essere incredibilmente vantaggioso per il futuro del piccolo. Attualmente la lingua spagnola è una delle più parlata al mondo. Viene parlata in tutto il mondo, specialmente in Sud America e negli Stati Uniti. Questo significa ottenere numerose opportunità di studio o lavoro crescendo. Padroneggiare lo spagnolo è già fondamentale nel mondo lavorativo odierno e nel prossimo futuro diventerà quasi un must per chi vuole ottenere una brillante carriera professionale in qualsiasi settore.

In che modo i bambini possono apprendere lo spagnolo?

Per riuscire a far imparare ai piccoli una seconda lingua, è consigliato iscriverli a corsi speciali. In questo modo, potranno essere a contatto con i loro simili ed essere seguiti da professionisti competenti e preparati per ogni evenienza. Il loro percorso sarà memorabile, a poco a poco i bambini ameranno partecipare alle lezioni, cercando di imparare sempre di più su questa nuova lingua.

Per chi lo desidera, è possibile trovare anche un ottimo corso di spagnolo a Brescia contando su professori precisi, attenti ed umani. In ultima analisi, i bambini dovrebbero davvero apprendere lo spagnolo e nelle mani giuste possono farlo in modo divertente ed efficace.

Esami per la valutazione dell’udito nei bambini

La valutazione dell’udito nei bambini si esegue poco dopo la nascita: si tratta infatti di uno degli screening effettuati in ospedale durante i giorni del puerperio e serve per capire se il neonato manifesta problemi uditivi che potrebbero influire sulla sua crescita e anche sullo sviluppo del linguaggio.

I deficit uditivi, oltre a essere rilevanti dal punto di vista comunicativo, possono avere ripercussioni anche dal punto di vista relazionale-affettivo, rappresentando un handicap che è bene conoscere e affrontare fin da piccoli.

Come può essere che già un neonato soffra di ipoacusia?

La causa va cercata in un problema alla coclea, la parte dell’orecchio interno che svolge un compito fondamentale: tradurre le onde sonore in impulsi elettrici, inviandoli poi al cervello, che li decodifica. Nel momento in cui la coclea non funziona come dovrebbe, il bambino non riesce a percepire suoni, a volte nemmeno se di intensità alta.

Per i neonati che soffrono di ipoacusia, la diagnosi precoce (cioè prima dei 2 mesi di vita) consente di intervenire tempestivamente, mettendo subito in atto terapie e trattamenti idonei.

Grazie ai progressi tecnologici, infatti, oggi è possibile fare in modo che i neonati affetti da sordità possano sentire in modo pressoché normale, evitando anche l’insorgenza di problemi linguistici, tra cui per esempio il sordomutismo.

Gli esami per la valutazione dell’udito dei bambini

Audiometria tonale

L’esame più diffuso per valutare l’udito dei bambini è l’audiometria tonale: il bambino viene fatto accomodare all’interno di una stanza isolata, facendogli indossare apposite cuffie tramite le quali vengono inviati suoni di diversa frequenza, dai più acuti ai più bassi e misurando l’intensità minima percepita, detta soglia.

I risultati del test vengono poi riportati su un diagramma, permettendo così al medico di stabilire se il piccolo paziente manifesta o meno un’ipoacusia e, in caso affermativo, se questa interessa solo un orecchio o entrambi e di che tipologia è, cioè se trasmissiva o percettiva.

Audiometria comportamentale

L’audiometria tonale si effettua solitamente sui bambini a partire dai 5 anni di età, che sono maggiormente collaborativi, mentre per quelli più piccoli (dall’1 ai 5 anni) è consigliata l’audiometria comportamentale, che, in base all’età e alla capacità di collaborazione del bambino, consente di valutare eventuali variazioni del comportamento in risposta a stimoli sonori.

Impedenzometria

Un altro esame che si effettua per valutare l’udito nei bambini è l’impedenzometria: assolutamente non invasivo né doloroso, si esegue per valutare il grado di elasticità del timpano, che, in presenza di catarro o comunque di un fluido dentro l’orecchio medio, potrebbe risultare ridotta o addirittura compromessa.

Come si verifica l’elasticità del timpano?

Inviandogli, tramite il condotto uditivo, una pressione atmosferica variabile. Anche in questo caso i risultati vengono riportati su un diagramma, chiamato timpanogramma, su una scala composta da tre livelli (A, B e C), in base a come reagisce il timpano allo stimolo, ossia se correttamente o in modo alterato.

È importante comunque non eseguire questo esame se è in corso un’otite, se è presente molto cerume all’interno del condotto uditivo o se il timpano è stato precedentemente perforato. L’impedenzometria è un esame particolarmente utile nel caso in cui il bambino non sia molto collaborativo, ma anche per valutare l’eventuale presenza di ipoacusia trasmissiva o di insufficienza tubarica (che riguarda l’alterazione del funzionamento della tuba uditiva) nonché per valutare l’efficacia delle terapie nel corso del tempo.

Test delle otoemissioni acustiche

Ormai diffuso è anche il test delle otoemissioni acustiche, ampiamente adottato come screening neonatale. L’esame si effettua mentre il neonato sta dormendo, collocando un piccolo microfono all’ingresso del condotto uditivo. Il microfono registra le otoemissioni acustiche, prodotte dalle ciglia della coclea; se risultano assenti, solitamente si esegue il test una seconda volta e, qualora il risultato sia ancora negativo, si misurano i potenziali evocati uditivi.

Misurazione dei potenziali uditivi

La misurazione dei potenziali evocati uditivi (ABR) costituisce un ultimo importante esame per la valutazione dell’udito nei bambini; si effettua in centri specialistici e permette di stabilire con certezza l’eventuale presenza di deficit uditivi.
Sulla testa del bambino vengono applicati appositi elettrodi, che misurano gli impulsi elettrici che arrivano al tronco encefalico, dove si trovano i centri dell’udito, a seguito di un input sonoro. La misurazione dei potenziali evocati uditivi è un test che viene eseguito solitamente quando l’esame delle otoemissioni acustiche risulta negativo oppure se il pediatra sospetta la presenza di deficit uditivi.

Starkey Hearing Technologies

Earth Speakr: i bambini parlano per il pianeta

In occasione della presidenza tedesca del Consiglio dell’UE 2020, l’artista islandese-danese Olafur Eliasson ha creato l’opera d’arte interattiva Earth Speakr.

Un’opera d’arte che da un lato chiede ai bambini di esprimere la propria voce sul benessere futuro del pianeta e dall’altra invita gli adulti e i decisori di oggi, i responsabili del cambiamento e i leader globali ad ascoltare ciò che i bambini hanno da dire.

L’obiettivo è la collaborazione e la condivisione di idee tra persone di tutte le età attorno al tema dei cambiamenti climatici e al futuro del nostro pianeta.

Earth Speakr è un’opera d’arte interattiva e in divenire perché si crea proprio grazie ai messaggi che i bambini registrano.

L’ideatore Olafur Eliasson. la definisce così:
“Earth Speakr è un’opera d’arte collettiva che invita i bambini a diventare artisti. Ciò che Earth Speakr diventerà dipende dai suoi piccoli utenti: dalla loro creatività e immaginazione. L’opera d’arte si compone dei loro pensieri e visioni, preoccupazioni e speranze. Ciò che creano può essere giocoso e stravagante, serio o poetico. Non c’è qualcosa di giusto o di sbagliato ed è facile per tutti partecipare. Earth Speakr invita i bambini a dare voce ai loro pensieri e a ciò che hanno nel cuore e a lasciare un contributo per modellare il mondo in cui viviamo oggi e in cui vivremo in futuro”

In un tempo in cui ai bambini è richiesto di stare attenti a scuola e di seguire le regole con Earth Speakr danno voce ai loro pensieri sul futuro comune.

earth-Speakr-app-logo

Come funziona Earth Speakr?

La piattaforma utilizza le nuove tecnologie:

  • realtà aumentata
  • un’app gratuita
  • un sito interattivo disponibile nelle 25 lingue ufficiali dell’Unione europea.

Per prima cosa occorre scaricare l’app Earth Speakr sul proprio dispositivo.
L’app è gratuita e disponibile sia su App Store che su Gogle Play.
Richiede l’indicazione dell’età del bambino (è pensata per bambini e ragazzi dai 7 ai 17 anni) e la geolocalizzazione per poter poi mappare l’origine di tutti i messaggi inviati.
Una volta installata inizia il divertimento!

Nel tutorial introduttivo sono spiegati 7 step da seguire per partecipare all’opera

Fase 1 – Dai forma al viso

Si presenta un viso e muovendo il dito sullo schermo si possono ingrandire gli occhi, allungare o accorciare il naso, dare forma alla bocca in modo da avvicinare il viso al proprio.

earth-speakr-animazione-bambina-mondo

Fase 2- Registra il messaggio

Questa è l’occasione per i bambini di dire esattamente come vorrebbero il pianeta

Fase 3- Trova un oggetto

Ora che il viso e il messaggio sono pronti occorre trovare un oggetto. Può essere davvero qualsiasi cosa; un sacchetto, un rubinetto, un cestino, un albero, un semaforo… basta guardarsi intorno per avere l’imbarazzo della scelta.

Fase 4 – Anima l’oggetto

Una volta scelto l’oggetto questo si anima in un attimo posizionandovi sopra la faccia che è stata modellata prima

earth-speakr-animazione-bike

Fase 5 – Lascia il tuo messaggio

L’oggetto animato ora parla con le parole che il bambino ha registrato prima

Fase 6 – Unisciti alla community

Tutti i messaggi vengono inviati nell’app e nel sito e sono raggruppati in macro argomenti per sono:
• animali
• città
• invenzioni
• inquinamento
• piante
• plastica
• riciclo
• acqua
Questa classificazione è utile per indicare il tema principale del messaggio

Fase 7 – Ascolta gli altri messaggi

Muovendosi sulla mappa è possibile vedere da dove stati registrati gli altri messaggi e chiaramente ascoltarli

earth-speakr-mappa

A chi sono rivolti i messaggi registrati?

Le registrazioni sono rivolte agli adulti, ai decisori, ai responsabili del cambiamento e ai leader globali.
Sul sito gli adulti possono dimostrare che i messaggi vengono ascoltati creando i cosiddetti “Loud Speakrs”, dove vengono raccolti i messaggi grazie alla realtà aumentata.

I Loud Speakrs possono essere posizionati ovunque su una mappa virtuale – in piazze, parchi, presso edifici istituzionali – per incoraggiare anche altri ad ascoltare.

I messaggi di Earth Speakr vengono anche trasmessi in streaming a Bruxelles presso l’edificio Justus Lipsius e l’edificio Europa, presso il Parlamento europeo a Bruxelles e Strasburgo e a Berlino presso il “Lichthof” dell’Ufficio Federale degli Affari Esteri
L’autore spera che i politici siano ispirati a portare al tavolo delle discussioni i messaggi di Earth Speakr perché la voce dei bambini sia ascoltata.

I workshop in Lombardia

Bambini/e e ragazzi/e della Lombardia hanno partecipato a 15 workshop nel mese di novembre, condotti da Teatro Telaio.
I workshop, rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, sono ideati da Teatro Telaio in collaborazione con il Goethe-Institut Mailand. L’obiettivo è sensibilizzare i giovani partecipanti sull’importanza della protezione ambientale e di incoraggiarli ad impegnarsi e ad esprimere le loro esigenze e preoccupazioni attraverso il dialogo.

Gli studenti vivono un’esperienza che si gioca sull’ascolto, la capacità di osservare e cogliere i dettagli, guardare con calma, esplorare, avere il tempo di stupirsi nell’osservare un luogo noto con occhi nuovi. In questo momento più che mai abbiamo bisogno di riscoprire quanto ci circonda perché dentro ad ogni elemento naturale c’è una possibilità di riconnessione con il nostro pianeta vivente, con un vissuto fragile e prezioso, da condividere.
Qualche settimana dopo il workshop, i risultati saranno presentati in un evento pubblico rivolto principalmente alla cittadinanza.

Nel corso della presentazione, i partecipanti al workshop si confronteranno con i decisori politici locali e regionali e con la popolazione.
Il progetto Earth Speakr è finanziato dall’Ufficio Federale degli Affari Esteri e realizzato in collaborazione con il Goethe-Institut.

Qui puoi vedere il video registrato dall’autore dell’opera⇓

Non resta che chiedere a tuo figlio come vorrebbe il pianeta e partecipare a questa opera mondiale!

⇒Visita il sito dedicato Earth Speakr

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L’albero di semi: laboratorio autunnale

Mattino d’autunno

“Il cielo era tutto sereno:
di mano in mano che il sole s’alzava
dietro il monte si vedeva la sua luce…
Un venticello d’autunno,
staccando dai rami
le foglie appassite del gelso,
le portava a cadere qualche passo
distante dall’albero”.
(Alessandro Manzoni)

In questo periodo autunnale, abbiamo l’opportunità di meravigliarci e di stupirci con i colori delle foglie cadute, con il rumore del vento che soffia e che le trasporta nell’aria, oppure con il rumore dei nostri passi quando siamo nel bosco e camminiamo.

Negli ultimi anni sta diventando virale sui social la passione di fotografare questo spettacolo della natura: il foliage, cioè il cambiamento del colore delle foglie degli alberi in autunno, da verdi, a arancio, rosso, marrone.

Propongo quindi un laboratorio creativo con l’utilizzo delle foglie e dei semi che riproducono i colori caldi dell’autunno.

E’ l’albero di semi

laboratori-autunno-fata-violetta

Ecco il materiale occorrente da preparare

  • Matita, gomma per disegnare, foglio A4 cartoncino bianco;
  • Colla vinilica, pennello;
  • Pennarelli;
  • Nastrino giallo o arancione;
  • Lenticchie marroni e arancioni, oppure altri semi a piacere;
  • Foglie autunnali da raccogliere in giardino o nei parchi vicino a casa o nel bosco.

Come realizzare l’albero dei semi

Dopo avere preparato il materiale procedete con l’attività:

  1. Il bambino disegna la sua MANO sul cartoncino bianco appoggiandola nella parte alta del foglio e con la matita traccia il contorno;
  2.  Si procede a realizzare il TRONCO: con il pennello si prepara la colla sul cartoncino e si incollano le lenticchie marroni facendo pressione con la mano;
  3.  Si prepara il PRATO: con il pennello si prepara la colla sul cartoncino e si incollano le foglie colorate;
  4. Si prepara la decorazione dei RAMI con le foglie:
  5. Si colorano con pennarello i semi di zucca (verde/rosso/giallo/arancione);
  6. Si incollano con colla e pennello;
  7.  Si passa con il pennarello marrone il contorno dell’albero;
  8.  Si procede con un foro in alto al centro del disegno per inserire un nastrino per poter appendere l’albero;
  9.  Si lascia asciugare il lavoretto.

Buon viaggio alla ricerca delle foglie colorate e buon lavoro!


Ringrazio per lo spunto creativo:
Fata Violetta – Chiara Zanardini –
329 891 03 51
violettafata75@gmail.com 
Facebook Fata Violetta
www.fatavioletta.it
www.fasolmusic.coop

Conosci meglio Fata Violetta

Area Giochi per Bambini: Come creare una zona ricreativa in casa

Si sa! I bambini hanno ovviamente sempre voglia di giocare e il bisogno incondizionato di svagarsi.
Quante volte le mamme e i papà si sono sorbiti ore ed ore di suppliche per un giro al parco, oppure per andare in ludoteca o in quel ristorante con l’area baby dedicata?!

Un centinaia probabilmente è dire poco.
In questo periodo a maggior ragione, visti i tempi davvero particolari legati all’emergenza sanitaria: spostamenti limitati, orari e regole da rispettare non vanno sicuramente incontro alle esigenze dei più piccoli.

Ecco perché ti consigliamo di leggere molto attentamente questo articolo, infatti, vedremo come creare un’area giochi per bambini direttamente in casa tua!
Con consigli utili su come allestirla al meglio. Avere uno spazio dedicato ai figli, può risultare utile anche al di fuori dell’emergenza che stiamo vivendo, scopriamo insieme tutti i vantaggi!

L’utilità di avere un’area giochi in casa

Potremmo stilare una lista di pro e contro, ma non avrebbe senso.

I punti a favore sono infiniti, di punti a sfavore , invece, non ce ne sono.

Fondamentalmente i tuoi piccoli avranno sempre uno spazio interamente dedicato a loro, il loro piccolo angolo di gioia! Questo è molto importante, per diversi motivi, intanto non staranno davanti a giochi digitali (si, ultimamente va di moda regalarli anche ai più piccini) e poi, diciamocelo, avere un mini parco giochi a portata di mano è un vero lusso (a basso costo) per tutta la famiglia.

Inoltre, gli amichetti impazziranno dall’emozione ogni volta che verranno a farvi visita. Organizzare pomeriggi di giochi, pigiama party e compleanni, non è mai stato più facile di così! Saranno impegnati per ore ed ore in quel paradiso di colori e sorrisi.

C’è solo una piccola contro indicazione, ovvero la gestione degli spazi e del materiale. Non è facile riuscire a dedicare posto per un progetto del genere, soprattutto se si vive in appartamento o casa con una metratura limitata. Ma a tutto c’è una soluzione, e neanche troppo complessa o proibitiva, di seguito parleremo nello specifico anche di questo aspetto.

Ma prima vediamo come allestire la tua Area Baby al meglio.

Quali giochi scegliere per la vostra area baby

Bene, arriviamo al succo del nostro articolo. Bella l’idea, ottimo spunto, però.. cosa ci mettiamo per rendere accattivante e non banale il mini-parco giochi?
Come creare dunque qualcosa che sia veramente apprezzato. Che soddisfi vostro figlio/a e i sui amici. Qualcosa di semplice ma che faccia comunque sgranare gli occhi e sorprendere.

Ecco intanto i primi passi da seguire:

  • Individua la zona ideale per stanziare la tua area baby.
  • Limita lo spazio selezionato, come se stessi facendo una vera e propria saletta a parte.
  • Assicurati che i piccoli siano sempre in sicurezza, dunque, evita spigoli e zone anguste.

Perfetto, ora che abbiamo superato la fase preliminare, dobbiamo pensare a qualcosa che crei una sorta di esclusività. La scelta dei giochi e delle potenziali attività è cruciale, fai un’attenta ricerca sul web e cogli spunti e idee. Intanto ti consigliamo noi i più gettonati e quelli che si prestano meglio a questo tipo di progetto:

  • Mini gonfiabile
  • Piscina palline
  • Giochi in plastica
  • Anti trauma e staccionate
  • Animali Gommosi

Questi sono i più gettonati. Reperibili molto facilmente online per il “fai da te”, in alternativa se necessitate di assistenza e di un servizio più completo, potete rivolgervi ad aziende e negozi specializzati nel settore come Subito gonfiabili Playground

Ma esploriamo nel dettaglio che tipo di attività possono offrire questi giochi:

I mini gonfiabili

I mini gonfiabili, come suggerisce la parola stessa, non sono altro che piccoli giochi gonfiabili in tela, dunque sono esclusivamente ad uso domestico. Facili da aprire e richiudere, infatti il materiale li rende molto maneggevoli, inoltre sono ultra-leggeri (non è un vantaggio da poco!). In poche parole sono strutture che monti dove vuoi, in pochi minuti, smonti, in maniera molto facile, e poi li riponi in un armadio o in garage, infatti se ben richiusi occupano pochissimo posto. La spesa non è indifferente, ma è un qualcosa di davvero eccezionale, i vostri bambini lo adoreranno al 100%. Si parla di un costo compreso fra i 150€ e i 700€, dipende dal modello, dalle attività al suo interno e alla sua grandezza.
Come funziona? Semplicissimo, le istruzioni sono chiare ed esplicite, vi basterà stenderlo, collegarci il motore attaccandolo alla corrente (consumo relativamente basso) e nel giro di 4 minuti il gioco è fatto.
Consiglio: Mai acquistare questi tipi di giochi usati, in genere si sfaldano dopo qualche anno dato il materiale, dunque diffidate dall’usato, anche se appare in buono stato.

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Piscina con palline

Magica e mai banale! La piscina con palline per bambini è must. Fai nuotare i tuoi piccoli in un mare di colori e risate, da sempre uno dei giochi con un potere attrattivo unico agli occhi dei bimbi, e come biasimarli! Il vantaggio, è semplice da montare, lo svantaggio, rischiate di ritrovarvi palline per tutta casa, per questo come vedremo, limitare e “recintare” l’area è di fondamentale importanza. Esistono di vari tipi: a playground, morbide e gonfiabili. Non esistono di migliori o peggiori, dipende dal prezzo, colore e ingombro che cercate.
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Giochi in plastica

Dopo aver parlato di due “top gun” fra i giochi per aree baby, passiamo a qualcosa di più classico, ma che completerà il vostro set alla perfezione. Dondolino e casetta, sono quelli che non possono mancare. Economici e divertenti, meglio di così non si può chiedere. Chi da piccolo non amava entrare in quelle meravigliose casette e passarci ore ed ore! Non per niente, sono tipi di giochi che si trovano in quasi tutti gli asili.

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Anti trauma e staccionate

Come già accennato prima, delimitare le aree di gioco è importantissimo, dunque il perimetro va assolutamente circondato da staccionatine colorate, che pongono una sorta di limite, come per dire “entra, divertiti, ma non creare confusione al di fuori”. L’area delimitata dovrà poi essere tappezzata di mattonelle anti trauma, sia per creare un ambiente sicuro, sia per dare un po’ di brio agli interni di questa area. Inoltre questi due elementi contribuiranno a creare un ambientazione funzionale e visivamente piacevole.

spazio-giochi-per-bambini-in-casa-angolo-antitrauma

Concludiamo con una vera e propria Star, il cavallino gommoso. Valutate bene se comprarlo, una volta saliti, sarà difficili schiodarli da li, garantito. Scherzi a parte, potrete trovarli a basso costo (18€ circa), e contribuiranno a completare definitivamente la vostra area bimbi. Sono resistenti e durano molto allungo, dunque un buon investimento, ci giocheranno per anni!
Ora che abbiamo introdotto i “Must Have”, completate il tutto con qualche pallina, peluche, accessori vari e il gioco è fatto!

Dove crearla e come gestirla

Ultimo punto che andremo a trattare della nostra guida. Bene, sappiamo perché ci conviene crearla, come riempirla, ma ora? Vi chiederete, dove la monto?
Ovviamente avere un giardino rende tutto molto più facile, avere la possibilità di far giocare i bambini all’aperto è sempre la miglior soluzione.

Ma non sempre si ha a disposizione un giardino e metà dell’anno fra freddo, dunque ricavare uno spazio in casa, magari in una camera non utilizzata o in tavernetta/mansarda, sarebbe il top!

Tutti i giochi che abbiamo consigliato si prestano benissimo per interni, quindi non abbiate paura della gestione dei giochi o di eventuali danni che possono fare a pavimenti e muri.

Spesso capita però di non poter dedicare uno spazio fisso a tutto questo, nel senso che sarebbe l’ideale montarlo e tenerlo lì 24h al giorno, pronto all’utilizzo. In particolare però, se si abita in città specialmente, gli appartamenti non consentono dal punto di vista ergonomico di avere 9 metri quadri (dimensione consigliata) sempre liberi.

Dunque come fare? No Problem, il vantaggio di questi giochi è che tutti, dal primo all’ultimo sono smontabili.
Dunque sarà sufficiente riporre il tutto in uno sgabuzzino o in un angolo, e quando si decide di giocare, rimontarlo in men che non si dica.

Generazione Alpha per i bambini tecnologici ai tempi del Covid

Le nuove generazioni di cittadini italiani sono assolutamente smart.
Bambini sempre più piccoli
sono perfettamente in grado di usare la tecnologia con grande naturalezza e intuitività.

A questi bambini sorprendenti, nati letteralmente con lo smartphone in mano, è stato dato un nome: Alpha Generation.

Qual è, nel dettaglio, il rapporto tra i nostri bambini, la tecnologia digitale e i nuovi media?
Quali sono i rischi e soprattutto quali sono i consigli degli educatori per aiutare i genitori a gestire al meglio il tempo che i piccoli passano davanti ai device tecnologici?

Il rapporto tra bambini e tecnologia

Da uno studio recente è emerso è che oggi il 62% dei bambini inizia a usare i device tecnologici prima dei 5 anni. In particolare i più piccoli preferiscono lo smartphone (perché più facile da gestire con le loro piccole mani) o il tablet per giocare, guardare video e cartoni animati.

Solo il 9% dei bambini è però libero di utilizzare il proprio device in completa autonomia (e si tratta comunque di bambini più grandi, tra gli 8 e i 10 anni): gli altri lo fanno generalmente sotto il controllo dei genitori.

Il ruolo dei genitori

In questa delicatissima fase della vita dei bambini il ruolo dei genitori è fondamentale per educare a un uso corretto e sicuro delle nuove tecnologie.

Secondo educatori esperti sarebbe molto negativo demonizzare le nuove tecnologie e impedire ai bambini di far pratica nel loro uso, a patto che tutto avvenga con i dovuti tempi rispettosi delle abilità infantili in termini di psicomotricità. Non sviluppare confidenza con smartphone e tablet fin dalla tenera età metterebbe i bambini in una condizione di svantaggio rispetto ai coetanei. Questo però non significa che i device tecnologici debbano essere utilizzati come strumenti di intrattenimento universale. Al contrario i genitori devono imporre regole per sviluppare un uso responsabile della tecnologia nei propri figli

Tra l’altro la formazione dei genitori nella gestione del rapporto tra bambini e tecnologia oggi può rivelarsi un aiuto fondamentale per le famiglie con bambini piccoli che manifestino dipendenza dai dispositivi elettronici.

Sviluppare il giusto approccio e le giuste tecniche di controllo della scalpitante generazione Alpha è importante soprattutto nel momento storico che stiamo affrontando, come sottolinea Erika Cecchetto, che cura il sito web ReviewBox: “Nel periodo del lockdown i piccoli hanno aumentato moltissimo il tempo trascorso davanti a telefonini, tv, consolle da gioco ma anche computer fissi. I bambini dagli 8 ai 10 anni utilizzano i loro device per circa 2 ore al giorno, mentre i bambini più piccoli per circa 1 ora e mezzo. Nell’ultimo periodo il 10% dei bambini utilizza i propri device anche per seguire le lezioni della didattica a distanza”.

Considerando che anche i genitori potrebbero dover lavorare da casa attraverso computer e tablet, è diventato praticamente indispensabile dotare ogni famiglia di un device da destinare esclusivamente all’utilizzo dei bambini, così che possano svolgere le loro attività senza bloccare i device necessari ai genitori per svolgere attività lavorative in smartworking o telelavoro.

foto: Anviere / Pixabay

L’equilibrio intestinale può influire sulla emotività dei bambini

Secondo quanto emerso da uno studio svolto in Finlandia, presso l’università di Turku, l’umore e in particolare lo stato emotivo dei bambini può essere condizionato dall’equilibrio del microbioma intestinale.

I ricercatori hanno visto con i loro occhi come la condizione della flora intestinale anche in un bambino molto piccolo, con appena un paio di mesi di vita, abbia poi avuto un impatto evidente sul comportamento di quest’ultimo nel giro di poco tempo.

Per la precisione questo studio dei ricercatori dell’Università di Turku ha mostrato come le caratteristiche del microbioma intestinale, in un bimbo venuto alla luce da sole 10 settimane, hanno in alcuni casi il potere di condizionare in maniera significativa il carattere quando egli avrà 6 mesi di vita.

Insomma, la sfera emotiva di una persona potrebbe potrebbe essere solo “questione di stomaco” (o meglio, intestino), come d’altronde si è sempre detto, anche se proverbialmente.

Spesso si parla di salute fisica ma, come abbiamo visto durante lo scorso lockdown a marzo, l’aspetto psicologico non può essere sottovalutato in nessun modo. Infatti, anche le tensioni dovute alla mancanza di certezze, ancor di più se guardate dalla prospettiva di un bambino che vede i cambiamenti improvvisi dello stile di vita senza capirne a fondo il problema, ha la capacità di riflettersi in modo negativo sull’apparato gastrointestinale.

 

In ogni caso ricordiamo che questo studio non è affatto nuovo, anzi: per anni sono stati svolti una serie di test sui topi per capire quanto fosse stretto il legame tra intestino e comportamento.

 

A quanto pare c’è ancora molto da investigare sui processi biochimici che avvengono all’interno delle nostre viscere, per questo Giulio Di Cori del sito www.healthspring.it raccomandano di non sottovalutare l’uso dei fermenti lattici nelle nostre sane abitudini alimentari, insieme a tutta un’altra serie di prodotti e integratori probiotici, come quelli a base di vitamina B e zinco, che servono a riequilibrare la flora batterica.

È stato anche scoperto, ma da molto più tempo, che il funzionamento dell’intestino è un elemento che condiziona anche l’insorgere di numerose patologie che, a prima vista, non sembrano avere nulla in comune, come la sindrome di Parkinson, i disturbi all’udito e le malattie mentali, tra cui la depressione.

 

Oggi, la ricerca è andata ancora più avanti, dedicandosi al comportamento generale della persona, come conseguenza di una condizione fisica e non solamente psicologica. Se noi reagiamo in un determinato modo e prendiamo alcune decisioni (di pancia), molto probabilmente potremmo essere spinti a farlo dalla nostra situazione intestinale.

Questo perlomeno è il risultato della scoperta di Anna Aatsinki, la ricercatrice a capo del programma FinnBrain. Lo studio di questa ricercatrice si è rivelato molto interessante e ha coinvolto circa 300 bambini: i risultati che sono emersi dimostrano che alcuni tratti del temperamento erano legati in maniera stretta a dei generi di microbi.

 

Anna Aatsinki si è accorta in definitiva che, maggiore è la varietà di batteri presenti nell’intestino, minore sarà il livello di emozioni negative in un bambino. L’auspicio è che questi studi in futuro siano utili anche per capire se si possono prevedere eventuali rischi di depressione, legati alla diversità microbica.

 

foto: Free-Photos / Pixabay

L’importanza dello storytelling

Il “raccontare” una storia narrata e strutturata è un esercizio molto importante che contribuisce a porre le basi dell’alfabetizzazione.

Attraverso lo “storytelling”, ovvero la narrazione di storie, il piccolo ha la possibilità di drammatizzare il proprio mondo interiore, lavorando sulle sue emozioni e i suoi vissuti, sentendoli accolti da un adulto significativo.

La loro autostima ci ringrazierà e sarà un attimo di divertimento ed entusiasmo anche per i grandi.

Perché giocare a un gioco narrativo o di narrazione?

Ecco alcuni motivi:

  • Sono emozionanti e rimangono indelebili nei ricordi dei nostri bambini.
    Le avventure di carta Nina Pois non a caso nascono dai miei ricordi di infanzia, quando il mio caro nonno, era solito raccontarmi storie sempre nuove e inventate, semplicemente facendomi osservare alcune statuette che si trovavano in casa sua.
  • Stimolano la creatività o l’immedesimazione.
    Lo storytelling è inoltre una valida terapia attraverso la quali il bambino esteriorizza il proprio mondo interiore, ricostruendo e rivivendo nelle storie che racconta, il suo passato, il suo presente e il suo futuro.
  • Sono perfetti per giocare in coppia o in gruppo, stimolando cosi la cooperazione e la condivisione.
    Un gioco creativo in cui non esistono ne’ vincitori ne’ vinti, nessuno è in competizione. La cooperazione tra grandi e piccini diventerà un valido strumento di successo per divertirsi e condividere del tempo di qualità insieme ai propri bambini.
  • Le storie possono essere fonte di ispirazione, o possono insegnare qualcosa.
    I personaggi di Nina Pois nascono dalla mia immaginazione con l’intento di promuovere attraverso le loro avventure valori come l’altruismo, il rispetto, il dialogo, la comprensione, la solidarietà, la cooperazione, l’amicizia e l’equità tra persone.

 

In questo modo il vostro gioco creativo si trasformerà in un vero e proprio gioco di narrazione, immedesimazione e drammatizzazione.

Scopri il mondo dei giochi naturali ed educativi che rinforzano lo storytelling

Ringrazio per questo articolo
Silvia mamma e ideatrice di @myninapoisbox

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